giovedì 28 maggio 2015

Presentazione: "Chelsea & James" di Giuseppe Cozzo

Salve avventori!
Oggi vi scrivo per parlarvi di "Chelsea & James", il romanzo d'esordio di Giuseppe Cozzo, pubblicato in maniera indipendente dall'autore, lo scorso febbraio.
Un libro che, dalle poche righe con il quale si presenta, preannuncia di regalare molte emozioni e colpi di scena.
La trama e il booktrailer mi hanno incuriosita moltissimo.
La storia sembra avvolta in una nebbia di mistero, che aspetta solo di essere dipanata, pagina dopo pagina.
Il libro è in vendita su Amazon, se volete potete acquistarlo direttamente cliccando QUI


Titolo: Chelsea & James
Autore: Giuseppe Cozzo
Data di pubblicazione: Febbraio 2015
Pagine: 194
Prezzo: 6,24 € 



Trama:

"Negli occhi di Chelsea vedo qualcosa che mi spinge ad andare avanti. Non solo. 
Qualcosa che mi guida, che mi conduce lungo la strada da seguire, e non si limita ad indicarmela. 
È una strada che potrei non essere in grado di percorrere. 
Non so se sia in difetto di coraggio o capacità, ma sento che dovrei provarci ugualmente. 
A qualunque costo."

Nel tentativo di perseguire il proprio personale senso di giustizia, due ragazzi cercano di fuggire da un ingombrante passato, che li condiziona fortemente. La moralità, immancabilmente relativa, viene messa in discussione, mentre un viaggio li porterà via dalla zona in cui hanno imparato a soffrire. Scopriranno che allontanarsi da un luogo è possibile, ma prendere le distanze dalle proprie vite è un obiettivo che può essere raggiunto solo conoscendo sacrifici forse insopportabili.


Autore:
Giuseppe Cozzo è nato il 10 gennaio 1992. Gli studi universitari non gli impediscono di coltivare la passione per la scrittura, culminata con la realizzazione del suo romanzo d’esordio, “Chelsea & James”, pubblicato senza alcun contributo economico. 
Per restare in contatto con i suoi lettori, oltre a gestire una pagina Facebook ed un profilo Twitter, cura il suo blog personale.
Sta lavorando al prossimo romanzo, che verrà pubblicato nell'autunno del 2015.

Link utili:
Giuseppe Cozzo (pagina Facebook)
Giuseppe Cozzo (Twitter)

martedì 26 maggio 2015

WishList #6



Rieccoci con l'elenco con il quale vi teniamo aggiornate sui libri che periodicamente si aggiungono alla nostra interminabile lista desideri...

♥ "Lo straordinario viaggio di Edward Tulane" di Kate DiCamillo
♥ "Lezioni di volo per principianti" di Beth Hoffman
 "Sophie sui tetti di Parigi" di Katherine Rundell 
♥ "L'orso Paddington" Michael Bond
 "Il segreto degli angeli" di Camilla Läckberg
♥ "Il bacio più breve della storia" di Mathias Malzieu
 "Marian" di Eva Polansky
♥ "La donna nell’ombra" di Ruth Dugdall
 "La casa dei fantasmi" di John Boyne
 "Peter Nimble e i suoi fantastici occhi" di Jonathan Auxier
 "Lettere a una sconosciuta" di Antoine de Saint-Exupéry
 "L'incredibile storia di Soia e Tofu" di Pallavi Aiyar
 "La meccanica del cuore - il libro del film" di  Mathias Malzieu

Si invece sono aggiunti al nostro tesssssoro...

♥ "Il piccolo lord Fauntleroy" di Frances Hodgson Burnett 
 "Abbiamo sempre vissuto nel castello" di Shirley Jackson 
♥ "L'ascesa del governatore" di Robert Kirkman 
 "Il circo della notte" di Erin Morgenstern 
♥ "Il tredicesimo dono" di Joanne Huist Smith 
♥ "Verso l'infinito" di Jane Hawking 
♥ "Still Alice" di Lisa Genova 
♥ "Pollyanna cresce" di  Eleanor H. Porter 
 "Confessione" di Kanae Minato 

Io e la sister possiamo dirci (al momento) abbastanza soddisfatte ^__^v
La domanda è... quanto durerà questo momento? XD
E voi? Avete già letto qualcuno di questi libri? O, avete qualcuno di questi titoli anche nella vostra WL?
Fatecelo sapere!

lunedì 25 maggio 2015

Recensione: "The tale of Peter Rabbit" di Beatrix Potter

Titolo: The tale of Peter Rabbit
Autore: Beatrix Potter
Editore: Tolliver Media Group
Data di pubblicazione: 12 Aprile 2014
Pagine: 27
Prezzo: 0,00 € (ebook)

Trama:
Peter è un coniglietto, vive con la sua mamma e i suoi tre fratellini Flopsy, Mopsy e Cotton-Tail in una tana sotto ad un grande abete.
Al contrario dei suoi fratelli però, Peter è un piccolo monello disobbediente, che spesso e volentieri si caccia nei guai.
Un giorno come un altro, Peter infrange una promessa come un'altra fatta alla sua mamma, quella di non entrare per nessun motivo nell'orto di Mrs. McGregor...
In quali guai si imbatterà questa volta il piccolo Peter? 

Recensione:
Beatrix Potter illustra una storia molto graziosa e carina, descritta con poche e semplici parole.
Un libro rivolto al pubblico dei più piccoli, che sicuramente resteranno ammaliati dalle dolcissime, e allo stesso tempo raffinate illustrazioni, aventi come soggetto una famiglia di coniglietti antropomorfizzati. 
Sono proprio i disegni il punto forte di questo libricino, in cui le parole si limitano solo a narrare ciò che vediamo rappresentato o ciò che succede tra un'immagine e l'altra.
La storia, nonostante la semplicità che la caratterizza, è capace di dare un insegnamento al suo pubblico.
Peter, un coniglietto birbantello disobbedisce alle raccomandazioni materne, dando priorità ai desideri del suo pancino e del suo animo ribelle.
Tra peripezie, lacrime e mille spaventi, riuscirà alla fine a salvare la pelle, ma non senza aver imparato un'importante lezione.
Peter da questa disavventura apprende che ogni azione ha delle conseguenze e che se la mamma gli proibisce di fare qualcosa è perché sa il fatto suo.
Un libricino estremamente adeguato al pubblico al quale si rivolge.
Insegna qualcosa senza turbare, affascina senza troppi giri di parole e con le incantevoli illustrazioni, spinge i bambini ad ampliare la fantasia.
In una parola: adorabile!




Considerazioni:
Il desiderio di leggere/vedere qualcosa di Beatrix Potter è nato mentre leggevo un altro libro, ovvero "Miss Charity" di Marie-Aude Murail, la cui storia è ispirata proprio alla vita dell'illustratrice inglese.
La Miss Charity di Marie-Aude Murail scrive e illustra storie, e tra queste racconta proprio quella di Peter il coniglio, che la Murail dichiara, sin dalla prima pagina, di aver preso in prestito dalla Potter.
Ed è così che è nata la curiosità di vedere i suoi disegni e leggere qualche sua storia, quella di Peter in particolare.
Devo dire di essere stata molto fortunata, perché sono andata, così per scrupolo, a vedere nello store di iBooks, per vedere se ci fosse qualche titolo di Beatrix Potter gratuito e ne ho trovati ben cinque, tra cui anche "The tale of Peter Rabbit", che era quello che desideravo leggere maggiormente.
Come ho detto nella recensione, ho trovato il libricino molto grazioso e le illustrazioni tenere ed eleganti.
Un libro che consegnerei volentieri nelle mani di un bambino piccolo, cosa che invece non farei con molte altre note favole, che a mio parere si spingono oltre, dando si lezioni, ma turbando inutilmente gli animi con cose che non esistono: mostri, streghe, fantomatici lupi divoratori di nonne e bambini.
E qual è il senso di inculcare ad un fanciullo inutili paure? Nessuno.
Beatrix Potter e il suo coniglio, invece, insegnano una lezione, ma lo fanno come una qualsiasi brava mamma farebbe: con garbo e con amore.

il mio voto per questo libro

venerdì 22 maggio 2015

Recensione: "Dieci estati" di Giulia Menegatti

Titolo: Dieci estati
Autore: Giulia Menegatti
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Data di pubblicazione: 21 novembre 2014
Pagine: 60
Prezzo: 0,99 € (ebook)

Trama: 
Viola, ragazza introversa e insicura, trascorre come sempre le sue estati al mare, nella casa di famiglia. Una sera, quando ha soli undici anni, conosce Riccardo, uno dei fratelli Frontini. Non immagina che quell'incontro speciale sta per cambiare la sua vita per sempre. Non sa ancora che Riccardo diventerà il suo primo grande amore, l'unico ragazzo che, nonostante il passare del tempo, non smetterà mai di cercare, e di aspettare, anno dopo anno.
Un viaggio attraverso le dieci estati più significative della vita della ragazza, dall'infanzia all'età adulta, tra primi viaggi, primi baci ma anche prime delusioni.
Un vero e proprio percorso di formazione e di educazione affettiva che vedrà Viola cercare incessantemente la sua strada. Riuscirà a superare la nostalgia e a farsi finalmente capire, dagli altri e da se stessa?

Recensione:
In apparenza il libro di Giulia Menegatti potrebbe sembrare il tipico libro adolescenziale, incentrato sul solito amore tormentato e impossibile.
In realtà, pur avendo le vicende sentimentali di Viola un peso importante nella storia, non rappresentano però (e per fortuna aggiungerei) il fulcro di questa.
Al centro di tutto c'è la fragilità di una ragazza, la sua insicurezza, il suo bisogno di essere capita.
Al centro di tutto c'è Viola, che non riesce a non sentirsi inadeguata.
Vissuta all'ombra della sorella maggiore, Stella, e cresciuta nel totale disinteresse dei suoi genitori, non fa che cercare in altri l'amore che non hai mai ricevuto.
Ed è qui che entra in gioco Riccardo, un ragazzo come tanti che una sera d'estate regalerà alla protagonista il suo primo batticuore. Da questo momento Viola, forse troppo abituata a non provare emozioni, svilupperà una sorta di dipendenza nei confronti del compagno di vacanze.
Non farà che attendere i mesi estivi, non farà che anelare uno sguardo furtivo, una parola gentile, un'attenzione in più.
Non farà che sperare che Riccardo la veda, non più come la bambina con cui giocava un tempo, ma come una donna.
Non fa che aspettare, anno dopo anno, che lui capisca che la persona giusta è sempre stata lì, in silenzio, a pochi passi da lui.
Nel frattempo Viola cresce e cambia, nell'aspetto e nella personalità.
Non è più la ragazzina insicura che desiderava solo passare inosservata, ora è bella e affascinante, una fotografa indipendente, che non crede affatto all'amore eterno o al matrimonio.
Ma qualcosa in lei rimane inalterato: la continua sfiducia nel prossimo, la paura dell'abbandono, la perenne sensazione di non poter essere davvero amata, la convinzione di non poter amare a sua volta.
Il male di vivere, che crede di aver ereditato dalla madre, la rende indifferente a tutto e a tutti e le impedisce di avere una vita normale.

Non le importa di essere lì. Non le importa di niente. E' diventata come sua madre, ha ereditato la sua malattia, il suo male di vivere, solo che ha imparato a nasconderlo bene. Ha imparato che le persone non ascoltano mai la risposta alla domanda "Come stai?", a loro basta un sorriso accennato, basta sapere che sei lì, ad ascoltare le loro chiacchere vuote.

In un certo senso tutto il libro non è altro che un percorso di riabilitazione, la cura da una malattia che sembra non lasciare via d'uscita.
Viola, che non è mai riuscita a vivere un rapporto sincero, che ha cercato affetto nelle braccia sbagliate, che non ha mai avuto una vera famiglia, deve tentare in tutti i modi di guarire.
Questo suo dolore è il leitmotiv di tutta la storia: se nei primi capitoli affiora raramente, solo quando si parla dell'indifferenza della madre, con il proseguire della lettura diverrà sempre più preponderante.
Anche i toni, dapprima più leggeri, diventano seri quando si affrontano temi più importanti come il lutto, la depressione, il matrimonio e i figli.
Come ovvio, con l'andare avanti dei capitoli (e quindi delle estati) gli interessi di Viola cambiano, così come i suoi pensieri e le sue aspirazioni.
Se da ragazzina il suo sogno era somigliare all'affascinante e aggraziata Stella, a trent'anni tutto ciò che vuole è non essere più come sua madre.
Interessante per il lettore è assistere proprio a questa sua trasformazione, seguirla passo dopo passo. Affascinante soprattutto è il viaggio emotivo della protagonista, il poter vedere le cadute ma sperare comunque in un lieto fine.

Considerazioni:
Se non hai letto il libro, e hai intenzione di farlo, fermati qui!
Ho iniziato questo libro con poche pretese, credendo di trovarmi davanti ad una lettura estiva, senza particolari contenuti.
Ammetto di essere stata piacevolmente sorpresa nello scoprire che non era per nulla così.
"Dieci estati" è senza dubbio la storia d'amore tra Viola e Riccardo, ma è soprattutto il percorso personale della ragazza alla ricerca di se stessa.
Crede di aver sempre desiderato solo e soltanto una vita con il suo primo amore, ma quando riesce ad ottenerlo capisce che non è abbastanza, che ha bisogno di altro.
Eppure, per quanto si sforzi, non riesce ad individuare uno scopo, una strada per la felicità.
Si tuffa così in un matrimonio infelice con un uomo che non ama, ricerca il brivido in un rapporto clandestino, tenta infine l'ultima strada, la maternità.
Tutto pur di non sentire il vuoto che fa da costante alla sua vita da fin troppo tempo.
Infatti, per quanto molti comportamenti di Viola, non siano condivisibili (tipo la relazione extraconiugale o l'insensata ossessione per Riccardo) paiono più giustificabili, se osserviamo la situazione ad ampio raggio. Se ci sforziamo di vedere nella protagonista non solo la donna viziata che non apprezza ciò che ha, ma l'adolescente abbandonata a se stessa.
In ogni caso ho apprezzato davvero il tentativo dell'autrice di affrontare tematiche anche difficili, con un certo tatto.
Particolarmente toccanti paiono infatti i pensieri incentrati sulla madre di Viola, l'inascoltata ricerca d'aiuto della ragazza, il suo bisogno di essere considerata, anche solo una volta.

Vorrebbe che sua madre la vedesse, ora, conciata in quel modo, con i vestiti di sua sorella. Vorrebbe sentirla urlarle, di andare subito in bagno a sciacquarsi la faccia, che è troppo piccola per andare in discoteca, che Stella ha dovuto aspettare di compiere sedici anni. Ma Viola sa che sentirebbe solo silenzio, e freddo, e quella ormai familiare morsa allo stomaco. Sa che sua madre si volterebbe dall'altra parte, con la sua solita espressione stanca. Stanca di lei, di Stella, di loro padre, della vita.

Il perdono finale che Viola le concede è non solo il simbolo di una riconciliazione tra le due (e forse anche l'inizio di un vero rapporto) ma anche, e soprattutto, il perdono che la donna riserva a se stessa.
Solo riconciliandosi con il passato può pensare per la prima volta, e senza paura, al futuro.
Può finalmente essere la moglie e la madre che la sua famiglia merita.
A tal proposito ho valutato positivamente anche il modo con cui la Menegatti ha affrontato la maternità della protagonista.
Dapprima solo un gesto d'egoismo e poi l'espressione dell'unico puro amore che si possa provare.
L'interesse smodato rivolto inizialmente al suo amore adolescenziale, poi alla vecchia casa sul mare, e in generale ai ricordi d'infanzia, trova infine il suo giusto referente in quella creatura innocente che dipende in tutto e per tutto da lei.
Viola, che ha sempre disperatamente cercato solo una cura alla sua malattia, trova l'inatteso rimedio proprio nella bambina che non pensava neppure di volere.
Lei è il pezzo del puzzle mancante, il tassello che mette tutto al proprio posto.

Curiosità:
Vincitore tra gli oltre ottanta racconti partecipanti al concorso “Storie d’Estate” sulla community di scrittori THe iNCIPIT, “Dieci Estati” è stato rivisitato ed ampliato, nella forma di romanzo breve, conservando però l’attenzione sugli stessi temi: la nostalgia per un passato idealizzato, le difficoltà nei rapporti tra le persone, ma anche l’entusiasmo per le piccole gioie della vita.

il mio voto per questo libro 

mercoledì 20 maggio 2015

I hate this cover #2


Salve avventori!
Rieccoci con la rubrica che ha per protagoniste, ahimè, le copertine che meno ci piacciono o, nel peggiore dei casi, che detestiamo XD
La cover di cui voglio parlarvi oggi appartiene al libro "Non meriti un minuto in più del mio amore" di Elisa Gentile, edito dalla Newton Compton.









Selvaggia ha sedici anni ed è la figlia di un noto petroliere italiano e di una ricca americana. Troppo presi dal lavoro e occupati a tradirsi reciprocamente, i suoi genitori non si sono mai interessati a lei. È cresciuta sola, nella sfarzosa casa di Manhattan, affidata alle cure amorevoli di Amelia, la governante. 
Jayden ha ventotto anni, è un ragazzo ricco, bello e determinato, anche se nel suo recente passato c’è un dolore che lo ha messo a dura prova. 
Quando Jayden vede Selvaggia a Central Park, viene colpito dai suoi modi eleganti, ma anche dalla sua acerba sensualità, ma non ha il coraggio di parlarle. I giorni passano e finalmente Jayden riesce ad avvicinarla. Inizia un romantico corteggiamento fatto di viaggi, cene romantiche e incontri molto sensuali. Nonostante l’attrazione che prova, Selvaggia, ancora sedicenne, è vergine e non vuole lasciarsi andare. 
Nel frattempo il passato di Jayden torna a bussare alla sua porta. E il suo passato si chiama Monya…

Devo ammettere che non ho mai apprezzato le copertine copia-incolla di questa casa editrice (mi riferisco in particolare alla nota collana "Anagramma"), che il più delle volte raffigurano una ragazza in primo piano, con espressioni che vanno dal nostalgico al pensieroso, passando per l'interdetto.
Ogni volta che mi imbattevo in un'immagine di questo genere pensavo "ma perché???".
Immaginate quindi il mio stupore quando, di fronte al romanzo della Gentile, ho potuto constatare che la Newton Compton aveva sì abbandonato i soliti volti di ragazze, per sostituirli però con altre parti del corpo. 
Cosa c'è di più espressivo infatti di una coscia in bella mostra?
Che dire, dalla padella alla brace -.-'
Per non parlare della bellissima associazione tra il titolo che pare intriso di romanticismo, e l'immagine che di romantico non ha proprio nulla.
Insomma l'ennesima scelta editoriale che non riesco davvero a comprendere.
Immagino che questo romanzetto rosa non sia un grande capolavoro (come si può evincere dalla trama trita e ritrita), ma perché sminuirlo ancora di più con una copertina al limite del pornografico?
Detto questo, esprimete pure la vostra!
Sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate.
Alla prossima ^^

lunedì 18 maggio 2015

Recensione: "Miss Charity" di Marie-Aude Murail

Titolo: Miss Charity
Autore: Marie-Aude Murail
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 2013
Pagine: 480
Prezzo: 12,90 €

Trama:
Charity Tiddler è una bambina piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi. Vuole creare e partecipare alla vita del mondo. Purtroppo, però, una ragazzina della buona società inglese dell'800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Gli adulti che la circondano non fanno attenzione a lei, le sue sorelline sono morte.
Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo borghese in compagnia della servitù. Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa...

Recensione:
Marie-Aude Murail, per la sua "Miss Charity, si ispira alla vita delle famosa illustratrice e scrittrice inglese Beatrix Potter.
L'ambientazione in cui si svolge la narrazione è quella tipica della buona società inglese di fine Ottocento, quella che abbiamo imparato a conoscere tramite i romanzi di Jane Austen, altro importante punto di riferimento dell'autrice.
Il racconto si svolge, quindi, tra case in città e residenze estive per le vacanze, tra ricevimenti, balli, tè delle cinque e ragazze che scalpitano per accalappiarsi un buon matrimonio.
Marie-Aude Murail si ispira a questo mondo, ma al contempo ne prende le distanze, creando una storia originale e particolare, come particolare e originale è la sua protagonista.
Miss Charity Tiddler è una bambina assai peculiare.
Vive con i genitori che la ignorano per la maggior parte del tempo, con la tata Tabitha come unica compagnia, perseguitata dal ricordo e dalla mancanza di due sorelline mai conosciute.
Sola.
La solitudine è una costante della sua vita, fino a quando un giorno, un incontro inaspettato, quanto mai atteso, cambierà per sempre la sua vita.
Un topolino bianco, a cui Charity dà il nome di Signora Passettini, mette fine alla sua solitaria esistenza al terzo piano e dà il via ad un vero e proprio andirivieni di bestioline di varia natura.
Trascorre così le sue giornate, osservando i suoi animaletti, studiandone ogni comportamento, cercando di ritrarli e imparando a memoria le opere di Shakespeare.
La seconda importante svolta, nella sua vita, avviene con l'arrivo della governante che si prenderà cura della sua istruzione.
Mlle Blanche Legros, o Mademoiselle come la chiama Charity, le insegnerà tra le altre discipline la pittura con gli acquerelli.
Sarà questa attività a rafforzare il rapporto tra le due, inizialmente un po' freddo e timido, e ad aprire la strada che condurrà Miss Charity verso il suo destino.
Herr Schmal, insegnante di tedesco del cugino, è un altro personaggio fondamentale per la storia, sarà proprio lui a spingere la signorina Tiddler a scrivere il suo primo libro illustrato.
Questi però sono solo alcuni dei memorabili personaggi, umani e non, che vivono in queste pagine e che vale la pena conoscere.
Alcuni simpatici, altri meno, e altri decisamente assurdi.
Marie-Aude Murail crea una gamma di personalità e di situazioni talmente vasta da far avvertire, a fine lettura, la malinconica sensazione di aver conosciuto e perduto un gruppo di amici.
Una storia ricca e coinvolgente che ha il sentimento dell'amore come vero protagonista.
E non è solo l'amore inteso come il sentimento romantico che lega due persone, ma l'amore per gli animali, per gli amici, per il disegno, per l'indipendenza e per la libertà.
Miss Charity dà inizio ad un vero e proprio cambio di rotta, crea un importante precedente per quei tempi, mostrandoci una giovane donna che (contrariamente al costume diffuso di fine '800, che vuole la donna della buona società impegnata esclusivamente a presenziare a tè e banchetti e a trovare marito), cerca in ogni modo di conquistare la propria autonomia. Il proprio spazio nel mondo.
Miss Charity ci mostra come, con impegno, costanza, volontà e dedizione si possa riuscire a realizzare un sogno.
Ma fa di più, attraverso le pagine di questo libro, ci regala momenti di ilarità, di gioia e di tristezza. Ci rende partecipi della sua vita, delle gioie e dei dolori, delle vittorie e delle sconfitte, delle speranze e delle paure.
Si fa voler bene, e resta nel cuore.

Considerazioni:
Se non hai letto questo libro e hai intenzione di farlo fermati qui!
Parlare di questo libro è difficile per me, perché per dirvi quello che ho provato leggendolo, dovrei parlare delle mie ansie e delle mie paure e non so se voglio farlo.
Quello che so di voler fare però è dire quanto ho amato questo libro, il modo in cui è scritto, e la protagonista che racconta, soprattutto quando è ancora una bambina.
Adoro i libri che hanno i bambini come voce narrante, mi accorgo che sono sempre i miei preferiti.
Sarà perché un bambino, quando si racconta e racconta del mondo intorno a sé, lo fa sempre con un'ingenuità spiazzante. Interpreta le situazioni in un modo tutto suo e riesce a dare, anche a quelle più tragiche, letture positive o buffe.
I bambini non hanno filtri, non si fanno paranoie e spesso arrivano a conclusioni inaspettate e sorprendenti.
E Miss Charity è proprio così, una bimba timida e timorosa, ma allo stesso tempo ironica e spiritosa, rintanata nel suo piccolo mondo, al terzo piano della sua grande casa, con un grande mondo di pensieri e idee nella testa.
Il suo serraglio di animaletti da adottare e tentare (spesso non riuscendoci) di salvare, sarà il suo antidoto alla solitudine.
Topolini, ricci, rospi, oche e conigli saranno i compagni fedeli della sua infanzia, tanto bizzarra quanto incantevole.
Della Charity bambina posso dire di aver adorato tutto, mentre, col passare del tempo, mi sono ritrovata, più volte, a criticarle un atteggiamento che ho notato ripetersi in lei ogni qual volta si trovasse nella medesima situazione.
Charity è una ragazza piena di volontà e di voglia di fare quando si tratta di studiare e di perfezionarsi, certo, come tutti ha dei momenti di sconforto, ma poi si riprende in maniera ammirevole e persiste nella sua strada.
È timida, e da timida ho compreso molti suoi timori, ma non ho mai capito come, ogni qual volta avrebbe dovuto agire per difendere persone a lei care, preferisse sempre non fare nulla.
Di seguito le situazioni alle quali mi riferisco:
- Charity è a conoscenza, da molti anni ormai, che la sua tata Tabitha ha qualche rotella fuori posto, ma ritenendola inoffensiva, non fa nulla a riguardo. Non avverte nemmeno i genitori della cosa.
Quando Tabitha dà segni di squilibrio sempre più importanti e pericolosi, attentando spasso anche alla vita della sua governante, Mademoiselle Blanche, o minacciando di dar fuoco all'abitazione, Charity ancora non muove un dito. Tutto ciò avrà, come sappiamo, conseguenze tragiche e devastanti T_T
- Quando la sua governante, Mademoiselle Blanche, viene licenziata ingiustamente, lei non muove un dito, o meglio, non dice una parola per difenderla dalle accuse di quell'impicciona della zia Janet.
- Successivamente quando la sa in difficoltà e maltrattata in quel collegio sgangherato dove è finita, ancora non fa nulla per aiutarla a venir fuori da quella terribile situazione.
Avrebbe dovuto chiedere, a suo cugino Philip, l'indirizzo di Herr Schmal, ma sentendolo parlottare di lei con sua sorella, ancora una volta rinuncia.
Anche questa perdita di tempo inutile avrà conseguenze irreparabili.
- Quando viene a sapere che Tabitha versa in pessime condizioni di salute in un infima stanza di un manicomio, dà dei soldi a Mr Kenneth Ashley affinché se ne occupi, ma non provvede mai personalmente, e quando questi gli riporta il denaro restante, dicendo che non ha potuto fare di più, lei smette di preoccuparsene.
Ora, anch'io sono timida e insicura, ma vi assicuro che, quando ci sono in ballo persone care e il loro benessere, la timidezza sparisce! E per loro si fa di tutto.
Questo atteggiamento mi ha dato fastidio, ma avrei potuto comprenderlo se Charity fosse stata sempre fedele a se stessa.
Mi sarei detta "ok, non tutte le persone sono uguali e la poverina a reagire proprio non ce la fa, non è colpa sua".
Ma tutto questo discorso decade nel momento in cui Charity fa di tutto (e sottolineo di tutto) per aiutare una persona, come Kenneth Ashley, che è perfettamente in grado di badare a se stessa!
Allora si, il comportamento di Charity, per me, smette di avere giustificazioni.
Non puoi nasconderti dietro la timidezza quando c'è da aiutare chi è indifeso e lasciato a se stesso, e poi avere mille premure per un ubriacone, donnaiolo, e fumatore d'oppio, solo perché ti sei presa una sbandata per lui. Questo non lo accetto!
Anche perché per lui, lei fa davvero cose assurde, frequenta posti malfamati, si ritrova in posti pericolosi e arriva persino a travestirsi da uomo!
E ricordiamo che per la sua amata governante non ha nemmeno chiesto un indirizzo.
Tuttavia, nessuno è perfetto e quando c'è l'amore di mezzo tutti perdiamo un po' il senso della ragione.
Parliamo dunque di questo amore che io francamente non ho visto, cioè mi spiego, ho visto solo che la scrittrice ha sempre avuto l'idea di propinarcelo sin dalla prima apparizione del signorino Kenneth.
Un amore che però non ho vissuto, non mi ha emozionato e francamente mi ha anche un po' deluso proprio per la sua prevedibilità.
Avrei preferito la storia d'amore con l'editore Marshall King che, oltre ad apprezzare come persona, trovavo molto più adatto a lei.
Inoltre sarebbe stato decisamente più bello, dal mio punto di vista di lettrice, leggere del colpo di scena in cui la protagonista, pur pensandosi innamorata di Kenneth, avrebbe in realtà scoperto, lavorando giorno per giorno al fianco di Marshall King, la differenza tra vero amore e una sciocca infatuazione.
Purtroppo l'autrice ha preferito la scelta più scontata e questa è l'unica cosa che le rimprovero in una storia quasi del tutto perfetta.
Da queste mie critiche pare strano pensare che in realtà sto parlando di un libro che mi è piaciuto tantissimo.
In realtà sono molte di più le cose che ho apprezzato, ma non mi metto ad elencarle tutte, altrimenti non la finirei più XD
E, a parte la critica fatta in precedenza, mi sono riconosciuta davvero molto nella protagonista, soprattutto nelle sue ansie e nei suoi timori, per questo ho davvero sentito tanto questo libro.
Esprime sentimenti profondi e bellissimi e mi ha fatto emozionare molto, soprattutto nel finale.
Ancora oggi, a distanza di giorni, non riesco a leggerne le ultime righe senza tornare a commuovermi :')

“Ripenso spesso a lei, che viveva al terzo piano con Tabitha come unica compagnia. 
La rivedo che attraversa la buia sala da pranzo scortata da due piccoli fantasmi. 
E poi ripenso a voi, Signora Passettini, a voi che avete salvato quella bambina dalla follia, perché, con i vostri occhi come chicchi di caffè, i vostri baffi sfrontati e il calore del vostro corpo, eravate semplicemente la vita, la Vita.”

il mio voto per questo libro

giovedì 14 maggio 2015

In my mailbox #14


Bentrovati lettori!
E' da molto, troppo tempo, che non aggiorniamo questa rubrica, e quindi abbiamo molti titoli arretrati da mostrarvi che, come immaginerete bene, è stato enormemente bello spuntare dalla nostra wishlist. Nonostante questo la nostra lista desideri non accenna ad accorciarsi, anzi si è allungata nuovamente con altre aggiunte ^_^0 
Ma si sa, la vita di un'accanita lettrice è così... e forse il bello sta proprio in questo.


♥ Il piccolo lord Fauntleroy di Frances Hodgson Burnett 
Era da moltissimo che desideravo leggere questo libro. 
Come avrete capito, amo le storie per ragazzi e desidero leggere tutti i classici che ancora non ho letto, e "Il piccolo lord" è fra questi.
Della storia non conosco nulla, eccetto quel capitolo dell'anteprima gratuita che ho letto mesi fa e che, già da allora, mi aveva preso moltissimo.





♥ Il circo della notte di Erin Morgenstern
Ho trovato la copertina di questo libro estremamente affascinante ed ammetto che è stata quella ad attirare subito la mia attenzione. 
Dopodiché una lettura veloce alla trama mi ha spinto a desiderarlo. 
Ed ecco tra le mie mani quello che si preannuncia essere un libro misterioso e intrigante... spero di non rimanerne delusa.

♥  L'ascesa del governatore di Robert Kirkman 
Sono un'appassionata della serie televisiva "The Walking Dead" quindi ecco spiegato il perché del libro XD
Sono proprio curiosa sia di conoscere la storia scritta in queste pagine che lo stile di scrittura.






♥  Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson
Questo libro mi ha fatto davvero penare! 
Lo volevo ma lo trovavo solo a prezzi stratosferici, il cartaceo quasi 20 euro e il digitale 9 euro!!!
Fortunatamente, dopo una ricerca lunga e forsennata l'ho trovato usato, ma in perfetto stato ^__^/
La trama sembra promettere una storia affascinante e inquietante *-*


♥  Saga Maze runner di James Dashner
Il desiderio di leggere questa saga è nato solo dopo la visione del primo film della trilogia, che ho apprezzato.
Inaspettatamente, con mia grande gioia, la saga mi è stata regalata. 
Ora non mi resta che leggerla XD





E voi che mi dite? Avete letto qualcuno di questi libri?




mercoledì 13 maggio 2015

Recensione: "Papà era un bandito" di Maria Chiara Perri

Titolo: Papà era un bandito
Autore: Maria Chiara Perri
Editore: Nativi Digitali Edizioni
Data di pubblicazione: 5 febbraio 2015
Pagine: 180
Prezzo: 2,99 € (ebook)

Trama:
Jude ha diciannove anni, origini irlandesi, cappuccio della felpa calato sulla fronte. Se ne va in giro con la sua bici, All Star viola ai piedi e zaino in spalla. Lo accompagna Michan, un bimbo color latte macchiato con una testa piena di riccioli. Sono papà e figlio. 
La loro è una famiglia sull'orlo di una crisi di nervi, con un nonno irascibile che nasconde un passato turbolento e uno zio metallaro alle prese con paturnie adolescenziali. 
Basta una bravata di Jude per sconvolgerne i già precari equilibri familiari. 
Tra streghe, suore e biberon alla Coca-Cola, è il piccolo Michan che ci racconta con ironia la storia di un Papà Bandito.

Recensione:
Maria Chiara Perri, in questa sua prima pubblicazione, racconta una storia inaspettatamente profonda e piacevole.
Narrata dalla voce del piccolo Michan, un bambino di soli quattro anni, la storia, seppur raccontando una realtà dura e difficile, come può essere quella di una famiglia in difficoltà economiche che fatica ad arrivare alla fine del mese, assume dei contorni buffi e teneri.
Per Michan, suo padre è l'eroe che lo difende dalle streghe cattive, e le uniche brutture della vita sono gli incubi da scacciare rifugiandosi tra le braccia del suo papà, sotto la capannina creata tra un letto a castello e una coperta posta a mo' di tenda.
I soldi non sono un problema per lui, come ogni bambino che si rispetti non si chiede cosa facciano i grandi per guadagnare quei pezzi di carta, con cui si comprano le meraviglie che vede tra gli scaffali del supermarket.
Jude però lo sa. Ha diciannove anni, è un ragazzo padre senza diploma e senza lavoro. Cresce il suo bambino assieme a suo padre e a suo fratello in un piccolo appartamento in affitto, in un quartiere che non si potrebbe definire per bene.
Jude, come molti ragazzi che vivono una realtà simile alla sua, sceglie la via più facile per procurarsi denaro con poco sforzo e massima resa.
Così diventa un ladro.
Quando però, una mattina, scippa la moglie di un pezzo grosso della città, tutto cambia.
Sarà infatti costretto a fare i conti con le sue scelte e a pensare ad un futuro diverso per sé e per la sua famiglia.
Mentre si consuma questo dramma, altre questioni vengono al pettine.
Viene affrontato il rapporto conflittuale tra Jude e suo padre Mario e quello forzato tra Mario e Seanie, il figlio che la sua ex moglie ha avuto da un altro.
È sempre la vocina di Michan che, con una dolcezza e ingenuità disarmante, ci racconta le vicende che hanno caratterizzato questo periodo della sua infanzia, voce alla quale, di tanto in tanto, si aggiungono considerazioni di un Michan adulto, segno che quella che ci viene narrata è una storia che fa ormai parte di un passato lontano.
Una lettura che sicuramente mi sento di consigliere, perché affronta tematiche importanti e delicate emozionando ma, allo stesso tempo, facendo sorridere.

Considerazioni:
Confesso che dopo aver letto la trama non mi aspettavo un granché da questo libro, invece mi sono dovuta ricredere.
La lettura si è rivelata più piacevole e interessante del previsto, inoltre ammetto di essermi affezionata molto ai suoi protagonisti. 
Michan è un bambino monello, un po' capriccioso, ma comunque dolcissimo e acuto.
Jude è un ragazzo padre un po' irresponsabile, lo si può definire una testa calda che agisce prima di pensare alle conseguenze delle sue azioni, ma non si può negare l'amore sconfinato che prova per il suo bambino.
Un amore assoluto e viscerale, che impressiona se si pensa che a provarlo è un ragazzino di soli diciannove anni, e spiazza ancor più se si pensa a che tipo di ragazzo è Jude, al suo presente e al suo passato altrettanto difficile.
L'amore che prova per suo figlio è lo stesso che provava per sua madre, prematuramente scomparsa. Solo quando era con lei Jude si poteva dire felice, solo con lei si era sentito davvero amato, protetto e al sicuro.
Lo stesso vale per suo fratello Seanie, costretto ora a vivere con Mario, l'ex marito di sua madre, un uomo burbero e spesso irascibile, che pur avendogli dato una casa, non lo ha mai fatto sentire accettato.
Mario vede in lui il frutto del tradimento di sua moglie e, nonostante il nobile gesto di prenderlo sotto la sua ala, non riesce a farlo sentire benvoluto e desiderato.
Seanie è forse il personaggio che mi ha fatto più tenerezza.
Ho compreso il suo bisogno di sentirsi amato e parte integrante della famiglia, e non solo un obbligo a cui dover adempire.
Ho capito il suo desiderio di essere sgridato per gli sbagli ed apprezzato per i meriti, di avere le attenzioni e i rimproveri che un genitore dovrebbe elargire al proprio figlio.
Seanie invece in quella casa si sente un ospite non troppo gradito, che come tale deve occuparsi solo di dare meno problemi possibili al ménage familiare.
In conclusione posso dire che Maria Chiara Perri ha dato vita a dei bei personaggi, complessi ma allo stesso tempo simpatici, a cui risulta facile affezionarsi.
A fine lettura, infatti, mi è spiaciuto non sapere di più del loro futuro, e se i protagonisti riusciranno o meno a lasciarsi alle spalle gli errori commessi in passato. 

il mio voto per questo libro