giovedì 22 gennaio 2015

Recensione: "Giorni di zucchero fragole e neve" di Sarah Addison Allen

Titolo: Giorni di zucchero fragole e neve
Titolo originale: The sugar queen
Autore: Sarah Addison Allen
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: Marzo 2011
Pagine: 288
Prezzo: 19,00 €

Trama:
Josey ha tre certezze: 
1) L'inverno è la sua stagione preferita; 
2) Lei non è il classico esempio di bellezza del Sud; 
3) I dolci è meglio mangiarli di nascosto. 
Vive a Bald Slope, il paesino di montagna dov'è nata, rinchiusa nell'antica casa di famiglia ad accudire la vecchia madre. Ma di notte Josey ha una vita segreta. 
Si rifugia in camera a divorare scorte di dolcetti e pile di romanzi rosa. Finché un bel giorno, misteriosamente, nello stanzino nascosto dal guardaroba, dove l'aria profuma di zucchero, spunta un'esuberante signora che dice di essere venuta per aiutarla. 
Chi è quella donna? E soprattutto cosa vuole da lei e come fare a liberarsene?
Josey non farà in tempo a chiederselo, che il suo piccolo mondo sarà messo sottosopra. 

Recensione:
Una storia leggera, fresca, che sa di speranza e magia, condita con un pizzico di dolcezza q.b.
Ed i dolci sono tra i protagonisti del libro, ogni capitolo difatti prende il nome da qualcosa di zuccheroso e commestibile.
Nonostante questo, nonostante vari aspetti stravaganti e frivoli, la storia non manca di toccare argomenti seri e delicati.
Tra questi, il difficile rapporto tra una figlia insicura che cerca disperatamente di conquistare l'amore di una madre che non l'ha mai desiderata.
Josey proprio per questo preferisce rifugiarsi nel suo cantuccio, piuttosto che affrontare il mondo e le sue sfide. 
Così il piccolo guardaroba della sua stanza diventa l'unico luogo dove può finalmente essere se stessa, o almeno questo è quello che crede.
I dolci, suoi unici veri amici, le danno quella consolazione, quella comprensione e quell'affetto che le è sempre mancato. 
La ragazza trascorre così le sue giornate, servendo e riverendo la sua severissima madre di giorno e ingozzandosi di torte, biscotti, caramelle e romanzi rosa di notte.
Ed è l'amore, come quello narrato in quei romanzi, che Josey sogna, un amore da sogno che la porti via dalla sua vita e da Bald Slope.
Ma il libro non parla solo di amore.
Parla anche di amicizia, di tradimento e di perdono.
Affronta, seppur in maniera delicata, il tema della sottomissione, di come alcune donne per debolezza sono incapaci di reagire alla violenza, seppur solo psicologica, dei loro compagni.
Restare insieme a qualcuno solo perché questo ti fa credere che non puoi certo meritare di meglio.
E quando tutto si fa troppo serio e triste ecco spuntare quel pizzico di magia di cui tutto il libro è intriso.
"Giorni di zucchero fragole e neve" racconta di personaggi veri caratterizzati da debolezze e imperfezioni umane, aggiungendo loro (alle protagoniste femminili in particolare), una caratteristica straordinaria tale da renderli unici.
Probabilmente la carta vincente di questo libro sta proprio in questo.
Riesce, come ogni buona ricetta, ad equilibrare i momenti dolci e quelli salati, i temi seri e quelli più spensierati.
Una storia leggera come la panna montata, corposa come il caramello, amara come una bacchetta di liquirizia, ma dal cuore soffice come un marshmallow.

Considerazioni:
Solitamente non apprezzo tanto il genere di storia che ha come protagonista la solita ragazza sfigata che sbava dietro il belloccio di turno che, inizialmente non se la fila di pezza, e poi casca magicamente ai suoi piedi come una pera cotta.
Ma fortunatamente questo libro ha un qualcosa in più.
Partendo dall'atmosfera in cui inizia il racconto, un'aria carica di profumi di dolci deliziosi.
I personaggi (seppur non abbia stravisto per nessuno di loro), li ho trovati tutti ben definiti e curiosi.
La mia preferita è senza dubbio Della Lee, la strana donna piovuta dal nulla nella cabina armadio della protagonista, e da cui questa non riesce a liberarsi.
Chiede panini al formaggio e pomodoro grigliato, che puntualmente cede a colei che le dà asilo.
Passa il tempo a creare collage con ritagli di riviste da viaggio, e intanto dispensa utili consigli.
Insomma un personaggio davvero singolare.
Unica pecca, ho capito fin troppo presto il motivo della sua singolarità.
Forse la scrittrice aveva effettivamente intenzione di farlo intuire al lettore, o forse ha lasciato per strada fin troppi indizi per sperare di tenere il mistero insoluto fino alla fine.
Josey, la protagonista, è forse il personaggio meno credibile tra tutti quelli descritti.
Non so, ma da una ragazza che ha vissuto chiusa in casa per anni mi sarei aspettata più pudore, più insicurezza, più imbarazzo e... si insomma più tante cose.
Non l'ho trovata veritiera.
Ho anche trovato esagerato e ingiustificato l'astio che sua madre Margaret ha nei suoi confronti. Le rinfaccia e non le perdona le marachelle fatte quando era una bambina. Ma si può? Può una madre disprezzare una figlia per questo?
Chloe è senza dubbio il personaggio che più di tutti mi ha suscitato emozioni altalenanti.
In certi momenti l'ho adorata, in altri le avrei urlato in faccia "contieniti mi pari un animale in calore!".
Difatti la cosa che più ho mal sopportato in questo libro, e che in generale detesto, è il comportamento che le protagoniste femminili hanno con gli uomini.
Vengono praticamente descritte come delle stupide oche che si sciolgono appena vedono un bel ragazzo.
E qui, tutte le tre donne protagoniste si comportano, o si sono comportate in passato, nello stesso identico modo, ovvero come delle affamate davanti ad un ricco buffet.
Soprattutto in Chloe, il cambiamento di atteggiamento è imbarazzante, si comporta da persona seria e integerrima nella norma, per poi trasformarsi in perfetta svampita alla vista del primo muscolo.
Ciò che mi è piaciuto di lei è il magico rapporto che ha con i libri, rapporto che qualsiasi lettore invidierebbe.
Per i protagonisti maschili non ho opinioni granché migliori, erano figure abbastanza marginali in una storia che aveva le donne come protagoniste indiscusse.
Inutile dire che il tradimento di Jake non lo avrei mai perdonato, e ho trovato anche insensata l'insistenza di Chloe nel voler, a tutti i costi, conoscere il nome della donna con cui il suo fidanzato l'aveva tradita. 
Quale sarebbe stata la differenza? E difatti qual è stata? Perché lo ha perdonato?
Ma queste sono solo mie idee personali. 
C'è chi su certe cose passa sopra e chi non lo farebbe mai.
Comunque nonostante abbia criticato molto i protagonisti e i loro comportamenti, ho trovato la storia narrata in queste pagine originale, carina, in alcuni momenti anche tenera e profonda.

il mio voto per questo libro

6 commenti:

  1. Quando avevo notato il libro mi aveva ispirata soprattutto il titolo, invogliava...ma ho resistito alla tentazione dei dolci! ;) Pensavo fosse una storiella carina e niente più e per questo l'avevo scartato, ma mi fa piacere sapere che ti è piaciuto, gli darò un'altra chance! :)

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  2. Ho letto questo romanzo due annetti fa, e sostanzialmente la penso come te! Ho apprezzato molto la scrittura dell'autrice e la sua capacità di mischiare temi leggeri a temi pesanti, aggiungendo qua e là un pizzico di straordinario. Ma preferisco di gran lunga l'altro suo romanzo Il profumo del pane alla lavanda che mi ha coinvolto e appassionato molto di più|

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  3. Uuuh, ho questo libro sull'ereader da talmente tanto che non lo 'vedevo' neanche più, però la tua recensione mi ha colpito. Magari la prossima volta che scorro la mia mini biblioteca riesco a 'vederlo' e a dargli una possibilità.

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  4. Anche a me è piaciuto molto questo romanzo, nonostante le pecche che in effetti ha. Solitamente non amo i romanzi troppo zuccherosi, ma adoro il "realismo magico" che permea tutti i libri della Allen. Cosa darei per avere il dono di Chloe T_T

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  5. Complimenti per la recensione :) i tuoi commenti mi hanno aiutato a capire meglio cosa aspettarmi da questa lettura e penso che me la terrò buona per quando avrò voglia di una lettura dolce e leggera, che non mi occupi troppo tempo o che sia troppo "ingombrante" :)

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  6. Adoro la Allen! Questa, dopo aver letto "Il profumo del panne alla lavanda", sarà il mio prossimo approccio con lei.

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