giovedì 21 settembre 2023

Recensione: "Il profumo della grande estate" di Thibault Prugne

Titolo: Il profumo della grande estate
Autore:  Thibault Prugne 
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 20 giugno 2023
Pagine: 40
Prezzo: 20,00 €

Trama:

Ricordo la sua casetta che svettava in mezzo ai campi come un faro sull’oceano, le foglie del vecchio frassino che brillavano al sole, il profumo dei panni stesi ad asciugare in giardino, il ronzio delle api e il canto delle cinciallegre.  
Mi chiamo Louise, e questa è la mia storia.

Recensione:
Quale profumo ha per voi l'estate?
Per me quello del mare, della pelle riscaldata dal sole, dei solari al cocco e delle pesche mature *-*
Ed ora che è finita, ne sento già una grande malinconia. 
E se anche voi, come me, amate la dolce spensieratezza di questa stagione, sfogliando le pagine di questo libro, e osservando le sue bellissime illustrazioni, la ritroverete tutta, quella magia e quella calda e accogliente atmosfera ricca di aspettative e promesse.

Per Louise, la piccola protagonista di queste pagine, l'estate profuma sicuramente di grano e papaveri, dei panni stesi al sole, della casetta di legno di nonno Léon, delle sue minestre e del suo orto bagnato dalla pioggia, profuma di giornate passate al sole a dondolare sull'altalena, a costruire insieme casette per uccelli e dolci ricordi.

Sono gli anni della guerra e, mentre il papà di Louise è impegnato al fronte, sua madre deve andare a lavoro in un'altra città, e decide che, per tenere la piccola al sicuro, sia meglio lasciarla alle cure del nonno Léon, piuttosto ché portarla con sé.
Il nonno Léon vive da anni isolato nella campagna francese. All'apparenza burbero e solitario, ama la natura e la vita semplice, e alla compagnia degli esseri umani predilige, di gran lunga, quella degli animali, in particolar modo quella degli uccellini... 
Con Louise, nonno Léon aprirà subito il suo cuore, i due trascorreranno una splendida estate insieme, una di quelle destinata a diventare l'irraggiungibile metro di paragone per tutte quelle successive.
Insieme, i due, trascorrono le giornate a passeggiare nei campi, a raccogliere frutti e verdure dall'orto e a godersi tutta la sconfinata bellezza della natura.




“Nonno Léon era una di quelle persone che vorrebbero che non cambi mai nulla. Che non desiderano ribaltare il mondo, ma soltanto viverci e ascoltarne il respiro.”


Le illustrazioni sono bellissime e vivide, fanno venire voglia di essere lì con loro, ma i testi non sono da meno, raccontano con grande poeticità tutta la bellezza di cui è pieno il mondo: la casetta di nonno Léon che svetta in mezzo ai campi come un faro su un oceano dorato, le foglie del vecchio frassino che brillano al sole, il profumo dei panni stesi ad asciugare in giardino, il ronzio delle api e il canto delle cinciallegre...
Eppure in mezzo a tanta delicata bellezza ci sono pensieri semplici e profondi che fanno venire i brividi e accapponare la pelle proprio per la loro schietta ovvietà,  riflessioni su quanto sia stupido privarsi di tanta bellezza a causa di azioni stupide e insensate come la guerra, o dell'eccessiva e inappropriata cementificazione.
E questi pensieri vengono sì dalla voce e dalla saggezza del nonno, ma quelli che colpiscono di più passano per le ingenue introspezioni della piccola Louise, perché i bambini, si sa, guardano sempre il mondo con estrema schiettezza e semplicità.



“Avrei voluto far sedere per un attimo il Grande Capo della guerra sulla mia altalena. Forse si sarebbe riposato un po’. Forse dopo non avrebbe più costretto i papà a vestirsi di verde e andare a fare la guerra, quando preferivano mangiare pane e marmellata, andare a pesca, bere vino e baciare le mamme mentre i figli non guardavano. 
Ma al grande capo della guerra sicuramente le altalene non interessavano. 
D’altra parte mi sono chiesta a lungo che cosa gli potesse piacere. Odiava il profumo dei fiori? Preferiva guardare le farfalle o spiaccicarle? Il suo colore preferito era il nero? Al cinema stava dalla parte dei cattivi? 
Tutte domande a cui non avrò mai risposta.”

E poi ovviamente ho amato il rapporto tra nonno e nipote. I due, in una sola estate, costruiscono ricordi destinati a durare per sempre, come lo sono tutte le estati trascorse da bambini: speciali, spensierate e incomparabili. Nulla sarà come loro.
E nulla potrà mai sostituire il rapporto tra nonno e nipote. Chi non vorrebbe tornare bambino e perdersi nel caldo abbraccio dei nonni?

Sul finale poi la storia lascia un velo di tristezza e malinconia, come lo fa la vita, quando si cresce, l'estate quando finisce, qualsiasi cosa quando arriva verso la sua conclusone.
Anche questa sensazione finale contribuisce, per quanto mi riguarda, a dare un tocco in più alla storia, a farmi sentire ancor più legata ed essa, a renderla indimenticabile come sanno essere solo le bellissime storie.

Se avete nostalgia delle estati della vostra infanzia, del caldo abbraccio dei nonni, dei "bei vecchi tempi", se amate le storie scritte bene e illustrate splendidamente,  "Il profumo della grande estate" è ciò che fa per voi 💓
 
Ringrazio Rizzoli per avermi omaggiato di una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro