giovedì 31 agosto 2017

Recensione: "La tagliateste" di Kenneth Grahame

Titolo: La tagliateste
Titolo originale: The Headswoman
Autore: Kenneth Grahame
Editore: Vento dell'Est
Data di pubblicazione: 14 luglio 2017
Pagine: 28
Prezzo: 0,99 € (ebook)


Trama: 
Medioevo. Il paesino di Saint Radegonde ha perso il suo boia. Cosa inaudita, a succedere nella carica è la figlia del defunto. Può una donna svolgere un lavoro maschile? Non sarebbe meglio che facesse la dama di compagnia, come le altre fanciulle?
Dall'autore de "Il vento tra i salici" e pubblicato nel 1898, un divertente elogio all'astuzia e alle sottovalutate doti femminili. Quando c'è di mezzo una donna nulla è lasciato al caso.

Recensione:
Siamo all'inizio del XVI secolo, e in un mite mattino di un lontano maggio, nel piccolo villaggio di Saint Radegonde, nel sud della Francia, si sta tenendo, come avviene di consueto, una riunione cittadina, ma ciò che gli abitanti sentiranno proclamare dal loro Sindaco è decisamente insolito per le loro orecchie.
Il boia del paese è da poco venuto a mancare e, come da prassi, a succedergli nel mestiere, escludendo eventuali rinunce, è il parente più prossimo, e in questo caso trattasi della delicata ed esile figlia del defunto, Jeanne.
La notizia provoca un certo sconcerto nei pensieri dei presenti: come può una donna essere all'altezza di compiere un compito così duro e impegnativo?
Jeanne, di contro non vuole sentire obiezioni e rimostranze, non accetta di sentirsi dire da chicchessia che dovrebbe svolgere ruoli più femminili o consoni al gentil sesso. Dopotutto perché dovrebbe ridursi a diventare la dama di compagnia di qualche ricca signora, "una via di mezzo tra una schiava e una leccapiedi", per guadagnarsi il pane? Quando, accettando il lavoro che le spetta, ricoprirebbe un'alta carica che le consentirebbe di vivere più che dignitosamente? 
Senza contare che Jeanne è fermamente convinta di essere all'altezza di quel ruolo.
E in effetti, lo è, eccome se lo è! Diligente (forse anche troppo), seria, fredda e assolutamente imperturbabile.
Decisamente adatta per un lavoro che, a suo dire, richiede meticolosità, concentrazione e giudizio...
Non voglio dirvi di più, il racconto conta poche pagine, quindi lascerò a voi la sorpresa di scoprirlo, ciò che mi preme però sottolineare è che, anche se probabilmente dalla sinossi non si direbbe, "La tagliateste" è una storia decisamente divertente e irriverente, fa difatti pensare ad una parodia o ad uno sketch tragicomico.
Kenneth Grahame condisce le sue pagine di satira e umorismo, i suoi personaggi sono spinti fino all'estremo: estremamente tonti come nel caso del Sindaco che si prende i peggiori epiteti senza battere ciglio; decisamente incapaci come nel caso del cugino Enguerrand, che ammette egli stesso, in tutta franchezza, di non saper assolvere alla sua professione; o totalmente cinici come nel caso di Jeanne che, come una macchina priva di coscienza, indulgenza o crudeltà, si appresta a compiere il suo dovere, senza farsi ammansire dai sentimenti o dal buon senso.
Nella sua commedia dell'assurdo Grahame ci presenta una società maschilista e retrograda e il suo primo baluardo del femminismo, una donna che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ma che, anzi, le teste - quelle altrui - preferisce di gran lunga mozzarle! 

Considerazioni:
Se non avete letto nulla di Kenneth Grahame, e volete iniziare, vi consiglio di farlo da questo breve racconto, in cui sono palpabili tutta la sua grande intelligenza ed ironia.
Molto probabilmente poi, come è successo a me, anche a voi verrà voglia di leggere altro di lui.
Personalmente posso dirvi che prima di ricevere la newsletter dalla casa editrice Vento dell'Est (adoro il nome che hanno scelto e il loro romantico logo *-*), non sapevo dell'esistenza di questo racconto, anche se, con la lettura, la storia mi è parsa sempre più familiare... forse ne avrò visto qualche tipo di trasposizione (se non sbaglio un cartone animato).
Non ve lo so dire per certo, cercherò di trovare informazioni a riguardo, so solo che,  mentre leggevo, avevo la sensazione di conoscere già la storia, in tutta la sua stravagante assurdità.
Ora voi direte, ma cosa c'è di tanto assurdo in una donna che svolge il mestiere che le spetta di diritto?
Be' nulla se la mettete così, ma leggere il racconto è tutta un'altra cosa!
La storia narrata è sicuramente verosimile, la situazione abbastanza realistica, ma sono i personaggi e i loro atteggiamenti a rendere il tutto paradossale e grottesco.
Una sorta di sogno dove i comportamenti di tutti appaiono surreali e sopra le righe, in una specie di mondo alla rovescia dove giustiziato e giustiziere sono semplici interpreti - senza paura e rimorso reali - del ruolo che è stato loro assegnato.
Un racconto egregiamente scritto che vi strapperà più di un sorriso.

Ringrazio la Vento dell'Est per avermi fornito una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

mercoledì 30 agosto 2017

Sotto l'ombrellone #19



Salve avventori!
Come state trascorrendo questi ultimi giorni di agosto? Siete tornati dalle ferie o dovete ancora andarci?
Qui noi ci godiamo quelli che potrebbero essere gli ultimi giorni al mare, e siamo contente di vedere che se anche (e finalmente!) le spiagge si sono svuotate, i lettori aumentano.
Questi avvistamenti che vi mostriamo oggi sono della giornata di lunedì 28 agosto. In un paio d'ore, con la spiaggia decisamente svuotata rispetto ad una settimana fa, quattro avvistamenti per noi sono un bel risultato, non credete?

♥ "La ragazza di Brooklyn" di Guillaume Musso

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
donna sui 60 anni. Capelli castani dai riflessi rossi, portati corti sopra la spalla.
Leggeva seduta sulla sdraio, con le cuffie alle orecchie. un chiaro esempio di lettrice multitasking.

Costume da bagno: 
due pezzi: sopra a fantasia bianco e blu notte, sotto tinta unita blu notte


♥ "Reinventare il corpo, risvegliare l'anima" di Deepak Chopra

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
donna sugli 80 anni. Capelli corti e bianchi che fuoriuscivano da un berretto azzurro.
L'abbiamo avvistata mentre era intenta ad andare via. Era in piedi accanto alla sua sdraio e aspettava che la donna che la accompagnava (forse sua figlia) si preparasse. Aveva il libro in mano e, appena lo abbiamo adocchiato, ci siamo avvicinate a lei per leggere il titolo.


Costume da bagno: 
vestito lungo a fiorellini


♥ "La danzatrice bambina" di Anthony Flacco

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
uomo distinto, sui 70 anni, dai folti capelli grigi e bianchi. Se ne stava seduto proprio accanto a me, sotto il suo ombrellone.
Quando mi sono voltata all'improvviso l'ho visto prendere il libro, ma riuscivo a vederne solo le pagine scritte. Dovevo assolutamente vedere la copertina! 
Ho fatto praticamente le acrobazie per carpire il titolo dai commenti sul retro, ma alla fine ho avuto la meglio! Secondo Little Pigo il signore si è accorto di me e mi ha preso per pazza, ma io dico di no.
Signore distinto se ci legge e si riconosce in questa descrizione, glielo dica anche lei che si sbaglia!

Costume da bagno: 
boxer blu scuro


♥ "Ricordati di guardare la luna" di Nicholas Sparks

Lo conosco? Si

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
ragazza sui 30 anni. portava i capelli neri, di media lunghezza, raccolti in un mollettone.
Era stesa sul suo telo mare in compagnia del suo fidanzato/marito.
Abbiamo fatto appena in tempo a capire cosa leggesse che poco dopo ha messo via il libro per andare a fare un bagno e non l'ha più ripreso in mano.


Costume da bagno: 
due pezzi nero con la parte sopra "impreziosita" da frange


Bene, per oggi è tutto, ma solo per oggi...

lunedì 28 agosto 2017

Recensione: "Il racconto dell'ancella" di Margaret Atwood

Titolo: Il racconto dell'ancella
Titolo originale: The Handmaid's Tale
Autore: Margaret Atwood
Editore: Ponte alle Grazie
Data di pubblicazione: 1 giugno 2017
Pagine: 398
Prezzo: 16,80 € 

Trama:
Alla fine del ventesimo secolo le superpotenze mondiali sono stremate dalla guerra, mentre la Terra è devastata dall'inquinamento radioattivo e chimico.
Per sedare le rivolte intestine, viene siglato un "accordo sulle sfere di influenza" che lascia liberi i governi di scegliere il proprio ordinamento politico, senza che le altre nazioni si intromettano. Come risultato, nel Nord America, a seguito di un golpe, si insedia un regime totalitario teocratico di ispirazione biblica, la "Repubblica di Galaad" che, sin da subito, dichiara illegali le altre confessioni religiose ed i matrimoni al di fuori della Chiesa di Stato.
Da un giorno all'altro le donne sono private di ogni bene, ogni diritto, ogni libertà, e rigettate indietro in un tragico medioevo.
Il vertice della piramide sociale di Galaad è rappresentato dai Comandanti, i depositari del potere. Seguendo il precetto biblico della Genesi, secondo cui ai mariti con mogli sterili, era permesso copulare con le proprie serve, i Comandanti si dotano di Ancelle, donne fertili, asservite all'uomo per scopi riproduttivi.
Tra di queste Difred, la voce narrante di questa storia. Sarà lei a guidarci nella sua vita, se così si può chiamare, fatta solo di costrizioni e di vuoti. Sarà lei a parlarci del suo presente, impregnato di rassegnazione e flebili speranze, e del passato che, nonostante tutto, si rifiuta di abbandonare.

Recensione:
Difred non ha più una casa, una famiglia, degli amici, dei soldi. Non ha la libertà di scegliere dove andare e cosa fare. Non ha più diritti, e neanche un nome, se non quello che la identifica come la proprietà di un uomo (Fred appunto), il Comandante che hanno selezionato per lei, o per meglio dire, a cui lei è stata assegnata.
Difred, come tutte le altre ancelle, non è nulla di più di un oggetto, un corpo vuoto da riempire con un figlio, un mezzo per incrementare una popolazione a crescita zero. Un mezzo per raggiungere un fine.
Difred non ha nulla, ma ha una storia da raccontare. Non sa a chi, non sa se qualcuno potrà mai effettivamente ascoltarla, ma non è questo che conta.
L'importante è avere ancora il controllo su qualcosa, poter dire di non essersi arresi del tutto e di non aver rinunciato a combattere.

Dirò a voi, a voi, come una vecchia canzone, voi significa più di uno. 
Voi può significare migliaia. 
Non mi trovo in nessun pericolo immediato, dirò. 
Farò finta che voi mi possiate udire. 
Ma non serve, perché so che non potete.

Questo libro è la confessione di una ragazza, ma è anche il racconto dal punto di vista delle ancelle, di tutte loro.
Di quelle donne che non possono fare altro che accettare le regole loro imposte se non vogliono andare incontro a morte certa.
È la storia di un'ancella qualunque, e di una donna qualunque in un mondo a misura d'uomo.
È un canto disperato, come quello di un uccello in gabbia che vuole volare e vivere. Che vuole fuggire.
Ed è questo che rende la lettura particolarmente intensa: nelle pagine si percepiscono in maniera netta gli stati d'animo della protagonista, dallo sconforto e la rassegnazione sino all'attesa fiduciosa di un cambiamento.
I pensieri di Difred vagano da una meta all'altra: dall'inizio di tutto e l'indottrinamento al Centro Rosso sino alla vita passata con la sua vera famiglia, per poi giungere al presente, alla convivenza con il Comandante e sua moglie, Serena Joy.
I ricordi si intrecciano tra loro, e danno a noi lettori la possibilità di capire poco a poco come sono andati realmente i fatti e cosa ha portato all'instaurazione della dittatura.
Ci permettono anche di avere accesso alla vita intima di Difred, al suo amore per il marito Luke e per la figlia, strappatale di punto in bianco.
Queste scene sono particolarmente toccanti perché parlano di sentimenti in un mondo in cui le emozioni sono abolite, anche se devo ammettere che il coinvolgimento emotivo è preponderante in tutto il libro.
La Atwood si è mostrata particolarmente abile nel rendere gli stati d'animo della protagonista, dallo scoramento alla confusione, alla tristezza fino al puro terrore.
Ogni sensazione, anche la più futile, è descritta in maniera vivida ed intensa.
Inoltre, l'autrice, oltre ad una scrittura eloquente ed avvincente, ha dato prova di avere anche una spiccata fantasia.
Non si è limitata infatti a scrivere un romanzo, ma ha creato un vero e proprio universo, in cui nessuno può dirsi al sicuro, ed il nemico può essere dovunque e chiunque.
Tante sono le figure delineate, per la maggior parte donne. Le mogli, le ancelle, le marte, le zie, ognuna di esse ha un ruolo preciso e dei confini specifici da rispettare.
Sono parti integranti della società, sebbene siano relegate a vivere in funzione degli uomini che fungono da padroni.
A queste si aggiungono le donne anziane o non fertili, le cosiddette "Nondonne", le quali assieme ai riottosi, vengono eliminate o esiliate nelle colonie, ove vengono impiegate in lavori umili o, nel peggiore dei casi, nello smaltimento dei rifiuti tossici che hanno contaminato il pianeta.
Pur avendo un ruolo marginale nella storia, alla stregua di comparse, anche gli uomini sono ben caratterizzati e differenziati nelle loro mansioni (siano essi Occhi, Custodi o Angeli).
Per quanto riguarda la narrazione, come dicevo prima, essa segue apparentemente un ordine cronologico, per dare difatti sfogo il più delle volte ad un flusso di pensieri sparsi e differenziati. Ho apprezzato molto questa scelta, perché consolida la veridicità della storia e rende il racconto più realistico.
Anche il soffermarsi su particolari apparentemente futili, come le abitudini alimentari o le passeggiate, i modi di dire, i vecchi giochi e le riviste patinate proibite, contribuiscono a creare un quadro di vita vissuta.
Altra cosa che caratterizza il libro è il suo essere un distopico attualissimo.
Spesso quando si pensa a questo genere letterario si immaginano subito scenari post-apocalittici, catastrofi naturali, mutazioni genetiche, ribellioni e via dicendo.
In realtà tutti questi ingredienti sono presenti nel romanzo, anche se solo accennati. Ciò che si vuole invece mettere in luce è come il regime totalitario si sia imposto sulla scena in maniera graduale, con un percorso naturale, senza che nessuno cogliesse i segnali di pericolo (o in alcuni casi con altri che sceglievano deliberatamente di ignorarli).
Così la repressione di tutti i diritti spettanti alle donne non è percepita come un fulmine a ciel sereno, e così anche tutta la propaganda ideologica religiosa.

Era così che si viveva allora? Vivevamo di abitudini. Come tutti, la più parte del tempo. Qualsiasi cosa accade rientra sempre nelle abitudini. Anche questo, ora, è un vivere di abitudini. Vivevamo, come al solito, ignorando. Ignorare non è come non sapere, ti ci devi mettere di buona volontà. 
Nulla muta istantaneamente: in una vasca da bagno che si riscaldi gradatamente moriresti bollito senza nemmeno accorgetene. C'erano notizie sui giornali, certi giornali, cadaveri dentro rogge o nei boschi, percossi a morte o mutilati, manomessi, così si diceva, ma si trattava di altre donne, e gli uomini che commettevano simili cose erano altri uomini. Non erano gli uomini che conoscevamo. Le storie dei giornali erano come sogni per noi, brutti sogni sognati da altri. Che cose orribili, dicevamo, e lo erano, ma erano orribili senza essere credibili. Erano troppo melodrammatiche, avevano una dimensione che non era la dimensione della nostra vita. 
Noi eravamo la gente di cui non si parlava sui giornali. 
Vivevamo nei vuoti spazi bianchi ai margini dei fogli e questo ci dava più libertà. 
Vivevamo negli interstizi degli spazi altrui.

Bizzarro come la vita passata di Difred sia descritta esattamente come il nostro presente (con la sovraesposizione del corpo e l'esibizionismo smodato, la promiscuità sessuale e la manifestazione di libertà di espressione e di pensiero), e come il suo presente ne sia invece l'opposto (passeggiate per due donne alla volta, solo conversazioni formali, nessun contatto fisico, rapporti sessuali esclusivamente a scopi riproduttivi).
Proprio questa vicinanza di scenario rende l'impatto psicologico molto più forte, considerando che, per chi legge, non è così arduo (e aggiungerei purtroppo), prevedere risvolti simili.

Considerazioni:
Un paio di anni fa mi era stato consigliato, da un'altra bookblogger, questo libro, di cui tra l'altro avevo letto sempre e solo opinioni positive.
Ero ansiosa di leggerlo, lo ammetto, anche per verificare se tutti questi giudizi altisonanti avevano o meno un fondamento di verità.
Tuttavia il romanzo fino a pochi mesi fa risultava introvabile (essendo fuori catalogo), ma per fortuna, in occasione dell'uscita della serie tv omonima, la casa editrice ha deciso di pubblicare una nuova edizione.
Ora, dopo averlo letto, pur non ricordando precisamente le recensioni lette in passato, posso dire di essere concorde sul fatto che è sicuramente un libro da leggere, perché offre molti spunti di riflessione, anche, e soprattutto, sul presente.
Non ho particolari appunti da fare. Il romanzo, pur essendo di quasi quattrocento pagine, risulta scorrevole e coinvolgente.
Non offre grandi colpi di scena o svolte epocali, questo è vero, ma non trovo che la cosa rappresenti un difetto.
Anzi, uno degli aspetti che ho più apprezzato è la rappresentazione della ribellione di Difred come una vibrazione sotterranea appena percepibile, che diventa man mano più evidente.
In questo mi ha ricordato "1984" di George Orwell, con cui "Il racconto dell'ancella" ha più di un'affinità, tra cui il clima fortemente repressivo, la sorveglianza ad ampio raggio d'azione e lo stato di allerta perenne.
Come Winston, anche la nostra protagonista fa di un piccolo gesto senza alcuna importanza, quale può essere il rubare un fiore o curare il proprio corpo, un decisivo episodio di autoaffermazione.
Rispetto al classico di Orwell, il libro della Atwood ha però una prosa più asciutta che rinuncia, il più delle volte, a descrizioni di torture fisiche, puntando più sul profilo psicologico.
Basti pensare come alcune delle ancelle finiscano per convincersi davvero del loro ruolo di progenitrici scelte, tanto da arrivare a distruggersi, qualora non risultassero all'altezza di questo grande compito.
A tal proposito vorrei spendere due parole su Moira, l'amica di vecchia data della protagonista.
So che sarebbe più facile parlare di Difred o di Diglen, in quanto più presenti nella storia, ma in realtà per me la vera eroina è lei. Ho adorato il suo essere sempre controcorrente, dura quando necessario e confortante quando serve. Il suo guardare in faccia la realtà e il non arrendersi, non piegarsi ad essere una pancia sfornabambini.
Moira, ovunque tu sia, sappi che tifo per te. Come potrei non farlo del resto, dopo il tuo agguato a zia Elisabetta? XD
Per quanto riguarda le altre ragazze devo dire che in un modo o nell'altro mi sono affezionata a tutte, un po' come ci sia affeziona agli agnellini destinati alla macellazione (scusate il macabro paragone).
Sono tutte vittime di un sistema che non hanno scelto, comprese le mogli, costrette a guardare il proprio marito mentre si accoppia con un'altra donna più giovane e, probabilmente, più desiderabile.
La bellezza di questo libro sta nel fatto che non prevede vincitori.
In realtà anche le persone collocate in posizioni di potere, seppure decisamente più fortunate, non possono dirsi felici, in quanto limitate da regole ferree e rituali da rispettare.
Che siano Comandanti, Occhi o Angeli, tutti non fanno che rimpiangere un passato che sembrava così sbagliato e peccaminoso, ma che era difatti perfettamente perfetto nelle sue imperfezioni.

Ringrazio la casa editrice Ponte alle Grazie per avermi fornito una copia di questo romanzo

il mio voto per il libro

giovedì 24 agosto 2017

Sotto l'ombrellone #18


Salve avventori!
Anche questi sono avvistamenti di un unico giorno, il successivo a quelli che vi abbiamo mostrato ieri. Oltre a questi libri, abbiamo avvistato anche alcuni turisti intenti a leggere guide turistiche sulla Puglia.
Voi che ci dite? Avete letto qualcuno di questi libri?

♥ "Il codice Da Vinci" di Dan Brown

Lo conosco? Si

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
ragazza sui 18-20 anni, magra dalla pelle molto chiara. Aveva i capelli castano scuri raccolti in una coda. Stava seduta su una sdraio e per leggere indossava grandi occhiali da vista con montatura nera.

Costume da bagno: 
due pezzi: sopra rosa shocking, sotto nero 


♥ "Fais-le pour maman" di François Xavier Dillard

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
la nostra lettrice era una donna francese in vacanza con il marito e i due figli adolescenti. Ha letto il libro mentre era stesa sul suo telo mare. Probabilmente non stava troppo comoda, cambiava spesso posizione e si riparava dal sole grazie alla sua paglietta color écru.

Costume da bagno: 
due pezzi in stile anni 70, con la parte sotto a mo' di pantaloncino e quella sopra che ricordava un top rigido e squadrato. Il costume era blu decorato con perline bianche.


♥ "After" di Anna Todd

Lo conosco? Si

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
donna sui 45 anni. Capelli scuri e fisico asciutto. Leggeva indossando occhiali da sole scuri, era distesa sul suo asciugamano, sotto l'ombrellone.

Costume da bagno: 
bikini nero tinta unita


mercoledì 23 agosto 2017

Sotto l'ombrellone #17


Salve avventori!
Siamo ormai a oltre metà agosto, qui il caldo torrido sembra essere passato, sostituito da un fresco e piacevole venticello, il che ci sta più che bene, ma speriamo che l'aria si mantenga ancora estiva, perché non siamo proprio pronte a dire addio al mare.
A proposito di ciò, la settimana scorsa, quella di ferragosto per intenderci, è stata abbastanza fruttuosa in tema di avvistamenti.
Quelli che vi proponiamo oggi sono tutti avvistamenti di un unico giorno! Avete capito bene! In appena un paio d'ore di mare, siamo riuscite ad avvistare ben quattro libri!
Che bravi i nostri spiaggianti! Continuate così!
E ora bando alle ciance, ecco i nostri avvistamenti ^_^

♥ "Roller girl" di Victoria Jamieson

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
ragazzina sui 12-13 anni, abbronzata e magrolina con lunghi capelli castani. Indossava enormi occhiali da sole con montatura rossa e stanghette nere. Non l'abbiamo mai vista staccarsi dal suo libro a fumetti fino a che non lo ha terminato. Era al mare con il suo papà. 

Costume da bagno: 
due pezzi: sotto giallo fosforescente, sopra nero 


♥ "Colonia Italia" di Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
uomo sui 60 anni, rasato a zero. Era disteso sulla sua sdraio con accanto quella che pensiamo dovesse essere sua moglie. Lui non l'abbiamo mai visto staccarsi dal libro, al contrario lei non l'abbiamo mai vista staccarsi dal suo smartphone XD

Costume da bagno: 
boxer nero


♥ "Esco a fare due passi" di Fabio Volo

Lo conosco? Si

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
donna formosa sui quarant'anni. Aveva una gran massa di capelli neri e crespi tenuti su da un mollettone. Portava grandi occhiali da vista e alternava la lettura a due chiacchiere con suo marito e sua figlia.

Costume da bagno: 
bikini a strisce oblique bianco-nere


♥ "Come un uragano" di Nicholas Sparks 

Lo conosco? Si

L'ho letto? No

Identikit del lettore: 
ragazza sui 18-20 anni, magra e poco abbronzata. Portava i capelli scuri raccolti in uno chignon. Era la figlia della signora che leggeva Fabio Volo, ma al contrario di sua madre, che stava seduta su una sedia, leggeva distesa a pancia in giù sul suo telo mare. Aveva anche in mano una matita, quindi un caso di lettrice deturpatrice XD (be' almeno non era una penna XD)

Costume da bagno: 
due pezzi verde acqua


E voi avete avvistato qualche libro in spiaggia?

mercoledì 16 agosto 2017

Sotto l'ombrellone #16


Salve avventori!
Come avete passato Ferragosto? 
E come stanno andando le agognate vacanze?
Noi ci stiamo godendo il sole ed il mare più che possiamo, sapendo che, ahimé, tra poco arriverà l'autunno :(
Ma non è il momento di pensarci, concentriamoci invece sul motivo per cui siamo qui, ovvero le letture che abbiamo scovato in spiaggia in questi giorni! 
Purtroppo non sono state numerose, la maggior parte dei bagnanti era intenta o a prendere il sole o ad intrattenersi con cruciverba e/o riviste di gossip o a trastullarsi con gli smartphone.
Forse leggere in spiaggia non va più di moda? Speriamo proprio non sia così e di essere più fortunate in futuro.
Intanto ecco i nostri ultimi avvistamenti...

♥ "Veinticuatro horas en la vida de una mujer" di Stefan Zweig

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: donna sui 35/40 anni dal fisico asciutto. Capelli castano scuro di media lunghezza, raccolti in una coda bassa. Indossava anche una paglietta. Ha trascorso buona parte del suo tempo in spiaggia alternando la lettura a brevi bagni, fino a quando una telefonata l'ha intrattenuta in una lunga discussione tutta in spagnolo.

Costume da bagno: due pezzi blu chiaro. 

♥ "La metà di niente" di Catherine Dunne

Lo conosco? Si

L'ho letto? No

Identikit del lettore: donna in carne sui 40 anni. Capelli a caschetto castani con ciocche più chiare. Indossava occhiali da sole e se ne stava comodamente seduta sulla sua sdraio, all'ombra sotto un grande ombrellone.

Costume da bagno: intero a fantasia marrone, magenta e giallo. 

♥ "Cannoni per la libertà" di Diana Gabaldon

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: donna sui 30 anni, non molto abbronzata, capelli castani e corti. Indossava occhiali scuri da sole, e leggeva mentre era seduta su una sedia, sotto l'ombra del suo ombrellone.

Costume da bagno: due pezzi, sopra a fantasia blu elettrico e bianco, sotto blu tinta unita. 

lunedì 7 agosto 2017

Sotto l'ombrellone #15


Salve avventori!
Rieccoci con un nuovo appuntamento di questa rubrica estiva, che ha per protagonisti i bagnanti e le loro letture.
Siamo già arrivati ad agosto, e se da una parte non possiamo che rammaricarci vedendo l'estate volare via, dall'altro lato cerchiamo di vederne i lati positivi. Uno di questi le spiagge improvvisamente affollate che in questi ultimi giorni ci stanno regalando, oltre a tanta sabbia allegramente sparsa sui nostri teli mare e bambini iperattivi in ogni dove, anche nuovi avvistamenti librosi!
Ecco quindi gli ultimi lettori da noi scovati...

♥ "L'eredità dell'abate nero" di Marcello Simoni

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: ragazzo sui 16-17 anni. Moro, un po' robusto. Indossava occhiali e stava disteso sulla sdraio. Alternava la lettura del suo libro a lunghe nuotate.

Costume da bagno: boxer lungo azzurro. 

♥ "Le mani della madre" di Massimo Recalcati

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: una ragazza robusta sui 35 anni, mora e molto abbronzata.
Ero desolata poiché non ero riuscita ad avvistare nessun lettore quel giorno, quando voltandomi alla mia destra, proprio accanto a me, c'era lei! Stesa di schiena che leggeva il suo libro.

Costume da bagno: due pezzi, sopra colorato con una fantasia di vari colori tra cui spiccavano il fucsia e l'azzurro. Il di sotto azzurro. 

♥ "Diario di un Minecraft zombie" di Zack Zombie 

Lo conosco? No

L'ho letto? No

Identikit del lettore: bambino magrolino sui 10 anni. Capelli castano chiaro con ciuffo alla Justin Bieber XD
È uno dei bambini della colonia che frequenta la nostra spiaggia. Il libro però non era suo. Mentre tornavamo dal nostro bagno, ho assistito a questa scena: un altro bambino aveva terminato il suddetto libro, e il nostro Justin Bieber gli ha chiesto se, dato che lo aveva terminato, poteva leggerlo lui. Permesso accordato 
Che gioia vedere dei bambini scambiarsi le letture in spiaggia ^_^

Costume da bagno: slip fantasia blu e bianco.

♥ "Le otto montagne" di Paolo Cognetti

Lo conosco? Si

L'ho letto? No 

Identikit del lettore: una signora in carne sui 60 anni. Capelli biondo scuro, era seduta su una seggiolina, e indossava una paglietta chiara, con una fascia color panna a pois bordeaux, in perfetto pendant con il costume.

Costume da bagno: intero, il colore era diviso a metà in senso verticale: la parte bordeaux sul lato sinistro sfumava in una tonalità rosso acceso sul lato destro. Il lato bordeaux era decorato con delle stamp di grandi fiori color bianco, mentre sul lato rosso erano stampate alcune foglie fluttuanti. 

"Mio fratello rincorre i dinosauri" di Giacomo Mazzariol

Lo conosco?

L'ho letto? No

Identikit del lettore: una signora sui 40 anni. Capello corto e sbarazzino sul castano rossiccio con meches più chiare. Era seduta su una sedia e leggeva il suo libro sotto l'ombrellone.

Costume da bagno: intero, fantasia astratta dai colori grigio e rosa. La decorazione ricordava vagamente un dipinto di Chagall.

E per il momento è tutto!
Voi avete avvistato qualche libro sotto l'ombrellone?

mercoledì 2 agosto 2017

Estratto: "Bambole giapponesi" di Rumer Godden

Salve avventori!
Oggi voglio condividere con voi un passo tratto da una delle mia ultime letture, ovvero "Bambole giapponesi" di Rumer Godden.
Come avrete letto dalla recensione, ciò che mi ha colpito di più di questo libro è la straordinaria umanità, conferita alle due bambole venute dal Giappone.
Ne è esempio la scena qui riportata, in cui Felicità e Fiore sono in viaggio verso la loro nuova (e sconosciuta) destinazione. Non sanno chi troveranno ad aspettarle, possono solo sperare che sia qualcuno disposto a prendersi cura di loro.

Non so dove avessero trascorso tutta la vita, ma all'inizio di questa storia furono avvolte nell'ovatta e nella carta velina, infilate in una scatola di legno chiusa con un nastro rosso e bianco, poi avvolte ancora in carta marrone, su cui erano stati incollati un'etichetta e diversi francobolli, e infine spedite da San Francisco, in America, verso l'Inghilterra. Non credo che qualcuno avesse chiesto loro se volevano partire: nessuno fa domande alle bambole. 
"Dove ci troviamo adesso?" chiese Fiore. "È un altro paese?" 
"Penso di sì" disse Felicità. 
"È strano e freddo. Lo sento dalla scatola" disse Fiore, e gridò: "Nessuno ci capirà, nessuno saprà cosa vogliamo. Oh, nessuno ci capirà mai, ancora una volta!" 
Ma Felicità era più ottimista e più coraggiosa. "Penso di sì, invece" disse. 
"E come potranno?" 
"Perché ci sarà qualche bambina gentile e intelligente." 
"Ci sarà, eh?" chiese Fiore con desiderio. 
"Sì" 
"Perché ci sarà?" 
"Perché ce ne sono sempre state" disse Felicità. 
Fiore ebbe lo stesso un piccolo brivido da bambola, che vuol dire che si sentì come se stesse tremando anche se non si vedeva. Fiore era sempre spaventata; forse il bambino che le aveva scheggiato l'orecchio era stato brutale. 
"Vorrei che non fossimo venute qui" disse Fiore. 
Felicità sospirò e disse: "Nessuno ce l'ha chiesto"