venerdì 24 febbraio 2012

Estratto: "Waiting for Godot" di Samuel Beckett

Benvenuti avventori.
Il tema delle attese è quello con cui voglio intrattenervi quest'oggi, mentre siete seduti a gustare la vostra cioccolata.
Questo è un tema che ho già trattato qui nei giorni scorsi.
Un tema che è spesso al centro delle nostre riflessioni.
Cosa aspettiamo?
Nella vita siamo sempre alla ricerca di qualcosa, qualcosa per cui vivere, per cui essere felici, soddisfatti. una ragione che ci spinga a fare le cose.
Ecco perché oggi vi propongo un frammento del primo atto dell'opera "Waiting for Godot" di Samuel Beckett.
Vediamo prima un po' la trama:
Due uomini, Estragone e Vladimiro, vestiti come barboni si trovano in una strada di campagna sotto un albero. Sono lì perché un certo Godot ha dato loro appuntamento.
Luogo e orario dell'appuntamento sono vaghi, ai due uomini è anche ignoto chi sia questo Godot, ma credono che quando arriverà li porterà a casa sua, e darà loro qualcosa di caldo da mangiare e li farà dormire all'asciutto.
Mentre attendono l'arrivo dell'uomo sulla stessa strada incontrano una strana coppia di personaggi: Pozzo, un proprietario terriero, e il suo servitore, Lucky, tenuto al guinzaglio dal primo. Pozzo si sofferma a parlare con Vladimiro ed Estragone.
I due sono ora incuriositi dall'istrionismo del padrone, e allo stesso tempo spaventati dalla miseria della condizione del servo.
Pozzo e Lucky riprendono il loro cammino.
Intanto è calata la sera e Godot non si è fatto vivo. Arriva un ragazzo al cospetto dei due uomini, il quale afferma di essere un giovane messaggero di Godot.
Il ragazzo dice a Vladimiro e a Estragone che il signor Godot si scusa, ma che questa sera non si presenterà all'appuntamento, ma che senza dubbio si presenterà l'indomani.
I due prendono in considerazione l'idea di suicidarsi, ma rinunciano.
Poi pensano di andarsene, ma restano.
Così si conclude il primo atto, nel secondo si ripeterà la medesima scena.
Quindi Vladimiro ed Estragone attendono sotto il medesimo albero l'arrivo di Godot.
Incontrano nuovamente Pozzo e Lucky con i quali si intrattengono a parlare. Di nuovo Pozzo e Lucky se ne vanno. E ancora una volta arriva il messaggero ad annunciare che Godot anche questa volta non si sarebbe presentato.
I due protagonisti ancora una volta prendono in considerazione l'idea di mollare tutto e farla finita. E nuovamente cambiano idea.

Ora vi propongo alcune battute che Estragone e Vladimiro si scambiano nel primo atto, centrate su quello che è il tema del testo: l’attesa di Godot.


*   *   *    *   *

Estragone -(Ritorna al centro della scena e guarda verso il fondo) Luogo incantevole. (Si volta, avanza fino alla ribalta, guarda verso il pubblico) Panorami ridenti. (Si volta verso Vladimiro) Andiamocene.
Vladimiro Non si può.
Estragone Perché?
Vladimiro Stiamo aspettando Godot.
Estragone Già, è vero. (Pausa) Sei sicuro che sia qui?
Vladimiro Cosa?
Estragone Che lo dobbiamo aspettare.
Vladimiro -Ha detto davanti all’albero. (Guardano l’albero) Ne vedi altri?
Estragone Che albero è?
Vladimiro Un salice, sembrerebbe.
Estragone E le foglie dove sono?
Vladimiro Dev’essere morto.
Estragone Finito di piangere.
Vladimiro A meno che non sia la stagione giusta.
Estragone A me sembra piuttosto un cespuglio.
Vladimiro Un arbusto.
Estragone Un cespuglio.
Vladimiro -Un... (S’interrompe) Cosa vorresti insinuare? Che ci siamo sbagliati di posto?
Estragone Dovrebbe essere già qui.
Vladimiro Non ha detto che verrà di sicuro.
Estragone E se non viene?
Vladimiro Torneremo domani.
Estragone E magari dopodomani.
Vladimiro Forse.
Estragone E così di seguito.
Vladimiro Insomma...
Estragone Finché non verrà.
Vladimiro Sei spietato.
Estragone Siamo già venuti ieri.
Vladimiro Ah no! Qui ti sbagli.
Estragone Cosa abbiamo fatto ieri?
Vladimiro Cosa abbiamo fatto ieri?
Estragone Sì.
Vladimiro -Be’... (Arrabbiandosi) Per seminare il dubbio sei un campione.
Estragone Io dico che eravamo qui.
Vladimiro (Occhiata circolare) Forse il posto ti sembra familiare?
Estragone Non dico questo.
Vladimiro E allora?
Estragone Ma non vuol dire.
Vladimiro -Però, però... Quell’albero... (voltandosi verso il pubblico) ... quella torbiera.
Estragone Sei sicuro che era stasera?
Vladimiro Cosa?
Estragone Che bisognava aspettarlo?
Vladimiro Ha detto sabato. (Pausa). Mi pare.
Estragone Ti pare.
Vladimiro Devo aver preso nota.
Si fruga in tutte le tasche, strapiene di cianfrusaglie.
Estragone -Ma quale sabato? E poi, è sabato oggi? Non sarà piuttosto domenica? (Pausa) O lunedì? (Pausa) O venerdì?


E ora veniamo alla domanda, c'è un Godot nelle vostre vite? Che non deve necessariamente essere una persona, c'è qualcosa che aspettate con ansia, ma che sembra farsi sempre attendere troppo?