venerdì 26 febbraio 2021

Recensione: "Caro signor F." di Alice Keller

Titolo: Caro signor F.
Autore: Alice Keller
Illustrazioni: Veronica Truttero
Editore: Camelozampa
Data di pubblicazione: ottobre 2020
Pagine: 96
Prezzo: 10,90 €

Trama:
Uno sgradito ospite in soffitta sconvolge l’esistenza tranquilla di Elvira e Concetta. Prima i rumori sospetti, poi una lettera dell’Agenzia Case e Soffitte,
indirizzata al signor F.: non c’è dubbio, un fantasma ha preso dimora nella loro mansarda!
Elvira e Concetta decidono di passare all’azione…

Recensione:
Elvira e Concetta sono due coinquiline e amiche un po' eccentriche.
Dividono, da che ne hanno memoria, una casetta alta tre piani, storta e stretta che si erge solitaria in cima alla vetta, in via del Dirupo numero 1.
Le due donne sono estremamente diverse tra loro, Elvira è una scrittrice di romanzi, che fatica a trovare la concentrazione se non in assoluto e religioso silenzio, di contro Concetta ha una passione per le navi, per i pirati e ama strimpellare il suo violino... una passione che poco concilia con il bisogno di silenzio della sua amica.
Ed è da queste premesse che, in un giorno come un altro, ha inizio uno dei loro battibecchi, con Elvira che non riesce a mettere una riga su un foglio, perché disturbata dal rumore assordante proveniente dal piano di sopra.
Ma questa volta non sono Concetta e la sua terribile musica ad infastidirla, dunque quel tremendo rumore che disturba il suo lavoro e poi finisce anche per toglierle il sonno, da dove viene? E soprattutto chi ne è la causa?
È quando trovano nella cassetta della posta la prima lettera dell'agenzia immobiliare "Case e Soffitte", destinata al misterioso Signor F, e indirizzata al loro domicilio, che comprendono di avere un nuovo coinquilino... che si tratti di un fantasma?
Potrebbe essere, dato che non lo hanno mai visto. O forse il colpevole è qualcos'altro?
È stato davvero divertente scoprire il vero artefice di tanto malumore e vedere le due amiche all'opera, ingegnarsi per sbarazzarsi dello sgradito (secondo me simpaticissimo) ospite.
Non vi dirò di chi o cosa si tratta, sappiate solo che io ho sempre fatto il tifo per lui ❤️
Tra buffi equivoci e gag comiche e divertenti, Alice Keller ha scritto una storia che, con un espediente molto originale e simpatico, parla di amicizia, di compromessi, del coraggio necessario che serve per accettare il cambiamento e le scelte altrui, anche quando non coincidono con il nostro volere e ci fanno un po' soffrire.
Ma essenzialmente questa storia racconta quanto sia fondamentale seguire i propri sogni, i desideri e la voce del proprio cuore e, non in ultimo, parla di viaggi, quei viaggi che aprono gli orizzonti e cambiano la vita.

Ringrazio Camelozampa per avermi omaggiato di una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro


domenica 14 febbraio 2021

Buon #SanValentino: se ami, dillo con un libro!

Buon San Valentino a tutti gli innamorati!
E' vero l'amore si celebra tutti i giorni, con le attenzioni, le premure, le parole dolci e i gesti d'affetto. 
Cionostante non ci dispiace l'idea di un giorno dedicato alle cosiddette anime gemelle, in cui si è soliti scambiarsi dei piccoli doni o dei messaggi carini.
Proprio per questo, anche noi del Café Littéraire ci teniamo a dare il nostro contributo!
Ecco quindi, solo per voi una bellissima poesia, comunemente ed erroneamente attribuita alla pittrice messicana Frida Kahlo, ma con tutta probabilità invece frutto della mente dell'autrice Estefanía Mitre.
L'opera, denominata “Mereces un amor", parla dell'amore che ti fa abbattere tutte le barriere, che ti rende libero di essere te stesso, che ti fa sentire fragile e sicuro allo stesso tempo, che ti fa felice, che ti aiuta a sognare, che ti avvolge come una calda coperta.
Parla dell'amore che tutti meritiamo di ricevere almeno una volta nella vita, che dovremmo ricercare senza arrenderci, perché se un amore è meno di questo, allora forse non è vero amore.


Auguri a tutti i fortunati che hanno già trovato la loro dolce metà, e agli altri dico non disperate, arriverà anche per voi chi vi porta "il sogno, il caffè e la poesia".
Prima di lasciarvi, vi invitiamo a partecipare all'iniziativa "A San Valentino, #DilloConUnLibro": cosa c'è di meglio infatti che esprimere i sentimenti a parole, magari con un'emozionante poesia o i passi di un romantico libro?
Salvate perciò l'immagine qui sotto, scrivete ciò che il cuore vi dice, inviatela a chi di dovere, o condividetela sui social.
Non siate timorosi, e lasciate libero sfogo alla fantasia: quale sarà quindi la frase d'amore che dedicherete al vostro lui o alla vostra lei?








venerdì 12 febbraio 2021

Recensione: "Il canto dell'albero" di Coralie Bickford-Smith

Titolo: Il canto dell'albero
Autore: Coralie Bickford-Smith
Illustrazioni: Coralie Bickford-Smith 
Editore: Salani
Data di pubblicazione: 22 ottobre 2020
Pagine: 64
Prezzo: 23,00 €

Trama:
La grande Moringa è la casa di Allodola. Come per tanti altri uccelli, anche per lei è arrivato il momento di andare, eppure Allodola ha paura, non vuole lasciare il nido che da sempre è il suo rifugio, non vuole lasciare Moringa da sola. 
Sarà l'albero a spiegarle che il cambiamento fa parte della vita, e che la foresta riuscirà, in un modo o nell'altro, a trovare la sua voce.

Recensione:
Una storia che celebra l'amore per la natura e la libertà di essere se stessi.
Un viaggio alla scoperta della vita degli alberi che, sotto le loro fronde e tra i loro rami, danno rifugio a molte creature, custodiscono i loro segreti e le loro voci, anno dopo anno, e secolo dopo secolo.
Per mezzo del racconto di Allodola, veniamo a conoscenza non solo del passato di Moringa, ma anche dei preziosi animali della giungla, che siano feroci ghepardi, curiosi camaleonti, bellissimi pavoni, selvagge scimmie o lucciole luminose. 
Per ognuno di loro Moringa è stata la casa, per un giorno, una stagione, o forse per sempre.
Le loro avventure, la loro musica, risuona ancora tra le foglie del grande albero per viaggiare lontano. 
Allodola non deve temere, Moringa non rimarrà mai sola, attorno a lei ci sarà sempre vita e amore. È tempo per l'uccello di spiccare il volo, di trovare il suo percorso, senza guardarsi indietro.
Questo libro, che si distingue per la splendida copertina telata e le coloratissime illustrazioni, ad opera di Coralie Bickford-Smith, se da una parte celebra il filo rosso che tiene unite le creature di tutto il mondo, dall'altra mette in luce la necessità di rescindere questo legame, quando viene il tempo di andare. 
L'attaccamento alle radici rimane saldo, ma la crescita comporta anche questo: il coraggio di spiegare le ali verso l'ignoto, alla ricerca della propria strada e del proprio futuro.

Ringrazio la casa editrice per avermi fornito una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro



sabato 6 febbraio 2021

Recensione: “Il pupazzo di neve” di Michael Morpurgo

Titolo: Il pupazzo di neve
Titolo originale: The Snowman
Autore: Michael Morpurgo
Illustrazioni: Robin Shaw 
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: ottobre 2020
Pagine: 164
Prezzo: 15,00 €

Trama:
È una mattina di dicembre, e James si sveglia con una meravigliosa sorpresa: una nevicata ha coperto l'intera città di un soffice manto bianco. Il piccolo corre fuori e trascorre l'intera giornata a fare un pupazzo di neve identico a quello della sua favola preferita: due pezzetti di carbone per gli occhi, un vecchio cappello, una sciarpa verde, un mandarino come naso e il pupazzo è pronto! È talmente bello che quella notte James sgattaiola fuori per rivederlo… ed è allora che il pupazzo prende vita e l'avventura più magica di sempre ha inizio. 
Ispirato al classico senza tempo di Raymond Briggs, "Il pupazzo di neve" è il racconto di Natale perfetto per tutta la famiglia.

Recensione:
Conoscete “Il pupazzo di neve”, l’albo illustrato di Raymond Briggs?
Io ne ho visto solo la copertina nei cataloghi online, e ovviamente ne ho cercato qualche foto qua e là nel web, ma non lo posseggo e non ho mai avuto il piacere di sfogliarlo, però c’è chi, con questa dolce e magica storia invernale, ci è cresciuto e ne è incredibilmente affezionato.
Tra questi Michael Morpurgo, che da bambino non mancava mai di sfogliare la silent story di Briggs, nel periodo di Natale.
L’amore per il piccolo protagonista di quelle pagine, e per il suo uomo di neve, era così forte da fargli desiderare di mettere quell'avventura, fatta di immagini ed emozioni, in un vero e proprio libro. Arricchire, quindi, quelle tavole illustrate con una vera e propria storia.
Inizialmente titubante, l’autore si è chiesto se fosse necessario questo lavoro, se i lettori lo avrebbero apprezzato o se, essendo troppo legati all'originale (come lui stesso lo è sempre stato), non ne avrebbero apprezzato la rivisitazione e non l’avrebbero accolta con entusiasmo, ma anzi come uno sfregio ad un classico dell’infanzia.
Così, dopo molta indecisione, e dopo aver chiesto il premesso a Raymond Briggs, Morpungo si è messo all'opera, aggiungendo dettagli e particolari, riflessioni e pensieri all'essenzialità emotiva delle immagini.

“La prima volta che mi fu suggerito di raccontare con le parole Il pupazzo di neve di Raymond Briggs, pensai che non fosse affatto una buona idea. Stiamo parlando di un libro che milioni di persone conoscono e amano. Un libro senza parole perché non ne aveva bisogno. Quindi no, niente da fare. Lasciamo perdere. Il libro è iconico, splendido proprio per come è. 
Poi guardai nuovamente il film che ne era stato tratto. C’era animazione, c’era musica, e la storia non era esattamente uguale. Ed era un grande film, un film che le persone avevano amato quanto il libro. Per cui ripensai alla proposta. Non è una buona idea raccontare la storia in modi diversi?”

Io solitamente non sono favorevole a chi “sfrutta”, o in un certo senso marcia, sul successo di altri autori, scrivendo rivisitazioni, su rivisitazioni, di storie già note ed acclamate.
Mi vengono ad esempio in mente i vari e numerosissimi rifacimenti o ammodernamenti di “Orgoglio e pregiudizio”, che ho sempre trovato insensati e opportunisti.
Penso che, prendere dei protagonisti noti e amati e modificarne la storia a proprio piacimento sia, una scorciatoia troppo facile e veloce per raggiungere il successo.

Tuttavia, in questo caso, apprezzo e comprendo la scelta.
Difatti spesso, quando mi ritrovo a sfogliare e ammirare un silent book, o un albo illustrato, accompagnato da poche righe di testo, rimpiango l’assenza di una corposa parte scritta.
Non dico che sia necessaria, ma io ne apprezzo la presenza. A me piace leggere la storia.
Mi viene in mente, ad esempio, il bellissimo albo illustrato “Cara Zia Agatha” di Beatriz Martín Vidal: illustrazioni splendide e una trama misteriosa che avrei davvero voluto vedere sviluppata in un vero e proprio libro...
Quindi se Morpurgo ne ha voglia... XD

Scherzi a parte, questo preambolo era giusto per dirvi che in casi come questo non critico la scelta, ma la condivido, soprattutto dal momento in cui ha avuto il benestare dell’autore.

E ora veniamo alla storia che ci racconta Michael Morpurgo che riprende le tappe essenziali di quella illustrata da Briggs, aggiungendovi un contesto.
James, il piccolo protagonista di questa favola, vive in una fattoria in campagna assieme al papà, alla mamma e al cagnolino Bertie.
Per Natale anche la nonna, che durante il resto dell’anno vive in città, raggiunge la famiglia alla fattoria.
James, come molti bambini, e come lo stesso autore, ama leggere durante il periodo di Natale il libro “Il pupazzo di neve” di Raymond Briggs, e mentre la nonna sfoglia con lui il volume, il ragazzino immagina come sarebbe bello essere il protagonista di quella storia.
Così, prima di mettersi a dormire e sognare che Babbo Natale gli porti in dono la bicicletta verde dei suoi sogni, James spera che scenda la neve, in modo da poter costruire un bel pupazzo come quello descritto nel suo libro preferito.
Quando durante la notte si sveglia, e vede il paesaggio oltre la finestra imbiancato di neve, non aspetta permessi o inviti ad attendere pazientemente la mattina seguente, ma sgattaiola subito fuori a giocare su quel manto soffice e candido.
E in poco tempo il pupazzo di neve più maestoso e sorridente che abbia mai creato è lì, davanti ai suoi occhi sognanti.


Un uomo di neve che in poco tempo conquisterà il cuore del piccolo James, prendendo vita e portandolo con sé nel viaggio più straordinario che un bambino potrà mai raccontare.
Su per i prati imbiancati della fattoria, sopra i tetti delle città, planando su uno specchio di oceano scuro, e poi verso i ghiacciai del regno dei pupazzi di neve e di Babbo Natale.

Una favola deliziosa e tenera, in un volumetto completo corredato dalle carinissime illustrazioni di Robin Shaw che riprendono lo stile e la semplicità di quelle originali.
Inoltre a conclusione del volume alcune tavole del libro di Briggs, e la descrizione delle più particolari tradizioni del Natale nel mondo.
Il volume si conclude con i consigli pratici per realizzare un perfetto pupazzo di neve!
Sono sicura che tutti i bambini adoreranno anche questa parte.


Curiosità:
L’albo illustrato “The Snowman” in italiano “Il pupazzo di neve”, di Raymond Briggs venne pubblicato per la prima volta nel 1978, e da allora ha venduto cinque milioni e mezzo di copie in tutto il mondo. La storia di Briggs ha ispirato film, canzoni, un’opera teatrale e un sequel.
Nonostante, nella storia di Briggs, il Natale non venga mai nominato (non compaiono né Babbo Natale né l’albero di Natale), per molte famiglie Natale non è Natale senza la lettura de “Il pupazzo di neve”.

Ringrazio Rizzoli per avermi omaggiato di una copia cartacea di questo libro.

il mio voto per questo libro