Titolo: La bambina senza cuore
Autore: Emanuela Valentini
Editore: Speechless Books
Data di pubblicazione: 2013
Pagine: 273
Prezzo: 0,00 € (ebook gratuito)
Trama:
Whisperwood, 1890. Una bambina di soli 12 anni, uccisa da un assassino misterioso, viene sepolta sotto la neve, mentre la cittadina intimorita si interroga su chi possa mai aver compiuto un tale delitto.
1990 -Whisperwood è una cittadina immersa nei boschi dai quali è isolata dal resto del mondo come un'oscura barriera. Qui il tempo sembra essersi fermato, non solo nell'aspetto della città, ma anche nell'animo dei suoi cittadini che sembrano temere ogni idea di progresso.
Questa non è certo l'unica stranezza di Whisperwood, qualcosa di arcano e misterioso agisce di notte rendendo i cittadini vittime e prigionieri di una misteriosa maledizione.
Una sola la regola: non uscire di notte, e Nathan, come tutti del resto, questa regola la conosce bene, perché con questa regola ci è cresciuto.
Una sera però, in seguito ad una furiosa lite con suo padre Nathan sembra dimenticarsene, infrangerà la regola e vivrà la sua prima notte fuori dalle mura di casa, una notte, quella, dalla quale più di un'esistenza cambierà per sempre...
Recensione:
Mi piace definire questo libro come una "macabra danza tra passato e presente".
La scrittrice passa abilmente da un tempo all'altro, dando vita ad un intreccio di storie ben ordito, in cui la storia di ogni personaggio ha un senso se legata a quella degli altri.
Un modo di scrivere, questo, che crea curiosità e aumenta il mistero, spingendo il lettore a porsi domande sul legame esistente tra i vari personaggi e spronandolo a proseguire la lettura per scoprire la vera natura dei misteri in cui città e protagonisti sono avvolti.
Il linguaggio è ricercato, l'autrice descrive scene tetre e, in alcune occasioni, cruente con una delicatezza tale da farle apparire più naturali di quanto non siano in realtà.
La morte ad esempio, assieme alle maledizioni, è protagonista indiscussa del racconto, che inizia appunto dalla celebrazione di un funerale.
C'è chi l'aspetta, chi la vive, chi tenta di fuggirgli, chi la brama e chi impudentemente le va incontro, quasi come fosse una presenza corporea e tangibile.
Non viene tuttavia trattata come un tema forte, ma come qualcosa che fa parte della vita di ogni essere vivente.
Emanuela Valentini ci porta così in un luogo incantato, tra presenze misteriose che vagano di notte uccidendo chiunque, fantasmi, statue di pietra che si muovono e parlano, tra chi fugge dalla verità e chi, come noi lettori e il giovane protagonista del racconto, vorrà venirne assolutamente a capo.
Considerazioni:
Quello che ho maggiormente apprezzato del modo di scrivere di Emanuela Valentini è la sua capacità di trasformare le parole in immagini, così capita che leggendo ci si dimentichi di osservare solo delle parole su una pagina bianca, si ha invece l'impressione di guardare delle fotografie o di avere la scena che si svolge nitida di fronte ai nostri occhi.
All'inizio del racconto, ad esempio, la scrittrice attraverso le sue parole ci porta in un passato suggestivo, dall'atmosfera invernale, tra personaggi pettegoli e bigotti che ben rendono l'idea di una timorosa cittadina chiusa in se stessa e dimenticata da tutti.
Mi è spiaciuto abbandonarla, mi è spiaciuto abbandonare l'idea che l'intero racconto fosse vissuto in quell'epoca, e soprattutto mi è spiaciuto abbandonare la piccola Rosie Maud, dalla cui manina bianca spuntavano per magia piccoli fiori colorati, sua madre e il loro dolce legame.
Venire poi, alla pagina successiva, catapultata in un'epoca molto lontana da quella, cent'anni dopo, mi ha un po' intristito, volevo conoscere ancora molto di quella magica bambina, volevo sapere la sua storia, non quella di qualcun altro.
Ho cominciato a leggere di quella nuova Whisperwood un po' delusa, ma la delusione non è durata molto.
La scrittrice ci ha messo poco a ricatturare la mia attenzione e la mia curiosità.
Il tema trattato, quello delle maledizioni familiari, mi ha sempre interessato e affascinato. La dedica iniziale e l'epilogo dei ringraziamenti, presenti nel libro, hanno reso, ai miei occhi, tutto il racconto più affascinante, poiché la stessa autrice dichiara di essere stata a sua volta vittima di una maledizione.
Può una cosa del genere non destare curiosità?
Ora, non so se questo faccia parte di una studiata azione di marketing, ma dato che a queste cose personalmente credo, e che voglio confidare nella buona fede dell'autrice, propendo per il crederci.
Come ho già scritto nella recensione ho apprezzato il modo in cui le varie storie presenti nel racconto sono ben intrecciate tra loro.
Ognuna contribuisce ad aumentare il mistero delle altre e ognuna contribuisce a mettere ogni pezzo del puzzle al suo posto.
Ecco di cosa si tratta, questo racconto è un piccolo puzzle ben narrato, ricco di incanto, magia, tenebre, mistero, solitudine, morte e amore.
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