lunedì 9 dicembre 2013

Intervista a Rossella Leone, autrice del romanzo "Love Game"

Cari lettori. oggi il Café Littéraire ha il piacere d'intervistare per voi Rossella Leone, autrice del romanzo "Love Game", in cui mistero, amore, intrighi, conditi con una buona dose d'ironia s'intrecciano sin dalle prime pagine (potete trovare qui la mia recensione).
Colgo l'occasione per ringraziare Rossella Leone per la simpatia e la disponibilità, a dimostrazione di come dietro a dei bei libri si nascondono anche delle belle persone.
E ora l'intervista, leggetela perché è davvero molto bella ^-^

Ciao Rossella! Ti ringrazio per avermi concesso questa intervista!

Ciao Muriomu! Grazie a te per avermi invitato a fare due chiacchiere nel tuo bellissimo Café Littéraire. Ne sono davvero onorata!! Prendo una tazzina di caffè bollente…un buon libro…e sono pronta!!


♥ Partiamo parlando di "Love Game", il tuo romanzo d'esordio, che ho avuto piacere di leggere e recensire per il Café Littéraire.
Il tuo romanzo è un thriller romantico, in cui misteri e giochi amorosi sono ben mescolati in modo da dar vita ad una storia originale.
Sicuramente quello che rende il tuo romanzo così innovativo è l'idea del gioco, il "Love Game" appunto.
Una storia all'interno di un'altra storia, una trama all'interno di un'altra trama, e personaggi all'interno di altri personaggi.
Com'è nata l'idea di questo gioco-reality?


L’idea è maturata un po' per caso dopo una serata a cui ho partecipato, un “cena con delitto” per la precisione. Una serata divertente e trascinante. Dal momento che ho sempre amato molto Sherlock Holmes sapevo già che mi sarei entusiasmata, quello che proprio non mi aspettavo invece, e che ho trovato molto interessante, è stata l’idea dell’indagine fatta in compagnia. Affrontare un mistero con un gruppo di chiassosi amici che, spesso, anziché aiutarmi, mi depistavano con le loro assurde deduzioni ha fatto scoccare in me la "scintilla". L’idea ha preso forma piano piano, evolvendosi.
L’obiettivo era creare un romanzo capace di trasmettere ai lettori un mix di sensazioni; sia la gioia tipica delle commedie, con tocchi fiabeschi e romantici; sia il brivido dell’investigazione, della ricerca, dell’analisi.
L’idea del reality è stato un espediente per giustificare scenari volutamente un po' fantasy. Volevo trasmettere un po' di magia che accompagnasse il lettore in un mondo in bilico tra realtà e finzione, ma in situazioni “normali” non avrei potuto inserire descrizioni così fuori dagli schemi come quelle di una immensa grotta-cattedrale, di una scintillante foresta in salotto…o di fontane di ghiaccio. Nei contesti “mediatici” i limiti convenzionali sono molto più flessibili perché, quando ci sono di mezzo i “vip”, le stranezze si ridimensionano ad “ordinarie follie”.


♥ I protagonisti del tuo romanzo sono tutti ragazzi avvenenti, bellissime modelle e uomini attraenti, tutti in carriera e quasi tutti benestanti.
Ragazzi e ragazze pronti a tutto, anche a ferire i sentimenti degli altri, pur di raggiungere i propri scopi.
Hai scelto questa tipologia di persone con l'intento di dare un messaggio preciso?

La scelta dei personaggi e del loro carattere è stata frutto di lunghe riflessioni; Max, Jack, Ariel, Sofia, Tom, Michael, Jessika, Karen dovevano rispecchiare le varietà caratteriali con cui abbiamo a che fare ogni giorno (alzi la mano chi non ha mai incontrato nella sua vita l’amico precisino o, tra le amiche, l’eterna indecisa e la romantica a tutti i costi) ma, essendo la mia opera una commedia, ho potuto "enfatizzare" e rendere un po' più ironiche queste peculiarità.
Nonostante le loro diverse sfumature tutti i miei personaggi mirano ad inviare uno stesso identico messaggio, che è poi il sottinteso stesso alla base di tutta la storia: la volontà di non arrendersi. 
Katia e Tom dovranno sconfiggere il loro passato per guardare al futuro, Ariel dovrà decidere di “crescere” e dichiarare il suo amore in pubblico…Jack dovrà smettere di essere un eterno ragazzino e diventare un uomo…
Se non si vuole il cambiamento, se non ci si mette in gioco per realizzare i propri desideri non si raggiungeranno mai i propri sogni. Il mio messaggio alle lettrici è questo: bisogna lottare per trovare la propria felicità.
Se si cade, poco importa…l’importante è rialzarsi e andare avanti…


♥ Con questo tuo libro hai avuto modo di descrivere una vasta gamma di personalità, tra quelle reali e quelle fittizie previste della trama del gioco.
Io ho provato una certa simpatia per Ariel (Leira).
Ce n'è una alla quale ti senti maggiormente affezionata?

Questa è una domanda difficile…mi sento come una madre a cui chiedono quale figlio preferisca…uhm…fammici pensare…
Senza alcun dubbio li amo tutti…ma, a dover proprio scegliere, direi che la mia preferita è Ylaria (alias Jessika) perché è un personaggio dalle mille sfaccettature; allegra, ironica, a volte romantica e, se necessario, estremamente battagliera…
Mi rispecchio un po' in lei.
Ps: Un piccolo dettaglio su Ariel e Leira, poiché i gemelli sono molto uniti (anch’io sono una gemella e posso confermarlo) ho voluto dare alle due ragazze due nomi particolari…due essenze che all’occasione diventassero una….leggi Leira al contrario….^__^ eh eh eh


♥ "Love Game" è ambientato, per la maggior parte, all'interno di quello che, a prima vista, può sembrare un piccolo e grazioso chalet incastonato sulle montagne svizzere.
Successivamente la graziosa casetta si rivela essere un edificio immenso, adatto a celare un'infinità di stanze, nascondigli, passaggi segreti e ambienti immensi e incantevoli.
Leggendo di questi luoghi, pare quasi che tu li abbia visti, dove hai trovato l'ispirazione per le tue ambientazioni? 
C'è qualcosa, come una favola, un libro o un film che li ha ispirati?

Si, non sei la prima a dirmelo…eppure credevo di essermi “contenuta”!
La maggior parte delle cose che ho scritto è opera della mia sfrenata fantasia, non di meno, come per ogni lettrice, sicuramente ho finito per proiettare sulle pagine la mia personale visione di ricordi, emozioni, paesaggi.
Ogni testo ha lasciato qualcosa in me, ma se dovessi proprio ricercare delle possibili fonti credo che dovrei tornare indietro nel tempo … molto indietro. Quando ripenso al castello che ho descritto, e al suo ingresso di ghiaccio non posso che collegarlo alla magia dell’algida dimora della regina delle nevi narrata nelle Cronache di Narnia (la sensazione di magico che percepisco è la stessa). 
Quanto alle bighe romane (con gara annessa) sono frutto invece di un mio personalissimo ricordo; tutta la famiglia riunita felice durante una cena a vedere Ben-Hur (con noi bambini pronti a sfidarci su “calessi di cartone” per settimane!! Ricordo ancora le risate… e le cadute…)
L’idea della grotta-cattedrale non ha una collocazione precisa…non so proprio come mi sia venuta ma, dovendo trovare un‘assonanza libresca, direi che potrebbe essere un’evocazione trasfigurata ed ingentilita della cupa grotta fatta nella “Setta degli assassini” (Troisi). Per tutto il lato avventura/intrigo/passaggi segreti rimando obbligatoriamente alla collana di Sherlock Holmes, in assoluto il mio personaggio preferito!


♥ Come nasce la tua passione per la scrittura e quando hai deciso di volerla concretizzare?

La mia passione nasce da piccolissima; da che ho ricordo ho sempre scritto: prima racconti, poi brevi romanzi…a volte poesie. La consapevolezza di saper scrivere è venuta molto dopo, con le scuole. Ricordo ancora il mio primo applauso ad una mia “creazione”: eravamo alle medie. L’insegnante, per il week- end, ci aveva dato come compito a casa un racconto breve da creare. Non puoi immaginare la mia gioia! Non appena ho iniziato a buttare sulla carta le idee è scattato qualcosa in me, come una frenesia: ho scritto per tre giorni quasi ininterrottamente…
Il lunedì tutti i compagni avevano chi due, chi tre pagine…io avevo creato il mio primo giallo di sessanta pagine (e anche lì, ora che ci penso, c’erano una botola segreta e un passaggio celato da una grotta… eh sì, credo che le stanze segrete siano una mia fissazione!). Inutile dirti come la cosa stupì tutti. 
E’ stato lì, in quel momento, che ho capito quanto amassi creare storie, personaggi, trame intricate. Non avevo intenzione di diventare una scrittrice ma sapevo che prima o poi sarebbe successo perché, semplicemente, scrivere è una parte di me. La scrittura mi rilassa. Annotare pensieri, frasi, emozioni mi rende libera.
Non credevo che avrei mai avuto un pubblico ma…è successo e devo dire che sentire i commenti e le opinioni delle lettrici mi ha dato un’emozione straordinaria.
I tuoi personaggi smettono di essere solo “tuoi” e diventano di un’altra persona che li immagina, li crea….li rivive. E’ bellissimo.


♥ Qual è il genere letterario che preferisci leggere? 
C'è un autore o un libro che ha segnato il tuo percorso e il tuo modo di scrivere?

In realtà non ho un unico “genere”: amo i ritmi incalzanti dei thriller, gli scenari spettacolari dei fantasy, l’ironia dei chick- lit, il romanticismo delle storie d’amore… rispecchiano ciascuno un lato di me. Di fatto le mie letture dipendono molto dal momento e dai capricci del mio umore.
Se dovessi proprio scegliere un autore che mi ha “segnato” direi che senza alcun dubbio è stato John Grisham. Ha creato un genere nuovo: il legal thriller che mi ha completamente conquistato. I suoi romanzi avevano il potere di lasciarmi con il fiato sospeso fino alla fine. Restavo incollata alle pagine per ore, completamente in balia dei suoi ritmi travolgenti e, quando finivo il libro, correvo a rileggerlo per “assaporare” ogni dettaglio in una luce nuova…
Ed è a questa sensazione che mi sono “ispirata” e che ho cercato di ricreare nella mia storia… la frenesia dell’indagine, il mistero della ricerca… i colpi di scena… volevo che il lettore fosse “trascinato” dalla storia come in passato lo sono stata io…


♥ Se ti chiedessi di farmi il nome di un libro, che secondo te rientra tra quelli "da leggere assolutamente", quale titolo mi faresti?

Ovviamente “Il Partner” di John Grisham. Leggetelo e non vi deluderà.


♥Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai lavorando a qualcos'altro?

Non potrei mai smettere di scrivere, sarebbe come privarmi di una parte di me.
Quindi, tra i vari impegni della mia vita, posso dire che, sì… ci sarà sicuramente un nuovo romanzo…
Ho già cominciato qualcosa, per ora c’è solo un capitolo ma le idee sui possibili risvolti sono davvero tante….quindi … datemi un po' di tempo per riordinarle e trasformarle in qualcosa di esplosivo!


Rossella ti ringrazio per il tempo che hai dedicato a me, al mio blog e a tutti i lettori del Café Littéraire!
Un grosso in bocca al lupo per la tua carriera! 

Muriomu sono io che ringrazio te e il bellissimo Café Littéraire. 
Hai creato un posto davvero accogliente per discutere di libri. Mi sono sentita “a casa”. 
Complimenti per la dedizione e la bravura con cui porti avanti questo progetto!
Un saluto affettuoso a te… e a tutte le lettrici del Café Littéraire!

1 commento:

  1. Ciao Muriomu, è sempre un piacere tornare a leggerti!
    Non conosco quest'autrice ma ho apprezzato molto questa intervista. Ne vien fuori il ritratto di una ragazza con un sogno e i piedi per terra, piena di fantasia e con la voglia di emozionare gli altri con le sue parole. Non avendo letto il suo romanzo non posso sapere se ci sia riuscita, però dopo questa intervista ho voglia di saperne di più. Anche perché trovo interessanti le storie complesse, e anche i misteri (non a caso sono un'appassionata di gialli :P) e anche l'idea di una specie di reality non mi dispiace. Ovviamente ora andrò a leggermi la tua recensione per saperne di più, ma trovo carino aiutare gli scrittori esordienti a farsi conoscere meglio. Dovremmo farlo noi comprando i loro libri, e non solo quelli degli scrittori più noti, ed è bello che tu dia a loro questa possibilità con il tuo blog.
    Brava per l'idea e per l'intervista, davvero bella!

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