mercoledì 14 ottobre 2020

Review Party - Recensione: "Le cose che ho capito di te" di Cary Fagan

Titolo: Le cose che ho capito di te
Titolo originale: The Collected Works Of Gretchen Oyster
Autore: Cary Fagan
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 1 settembre 2020
Pagine: 176
Prezzo: 16,00 €

Trama:
L’ultimo anno di scuola media non è dei più facili. Soprattutto se, come Hartley Staples, devi fare i conti con un fratello scappato da casa, una famiglia sconvolta e un progetto di fine anno in cui non hai nessuna voglia di impegnarti. 
Un giorno, fra i libri della biblioteca, Hartley trova una cartolina fatta a mano, un collage di figure e parole firmato g.o. Presto ne scopre una seconda. E una terza. 
Ma chi è g.o.? E perché dissemina i suoi lavori in giro per la città? Quando ormai credeva di aver perso interesse in ogni cosa, Hartley si ritrova coinvolto in un’irresistibile caccia al tesoro. 
Accetta la sfida e, una cartolina dopo l’altra, compone i pezzi di una storia che sembra tanto simile alla sua e impara a conoscere una voce, quella di g.o., che chiede solo di essere ascoltata, e forse proprio da lui.

Recensione:
Hartley Staples è un ragazzo come tanti, non è un supereroe, non ha particolari abilità, ma è solo un normalissimo studente alle prese con l'ultimo anno di scuola media. Eppure mentre i compagni di classe guardano con trepidazione ed entusiasmo al loro prossimo futuro pieno di novità, lui non riesce a venir fuori dal limbo in cui è precipitato nove mesi prima, a causa della fuga volontaria del fratello maggiore Jackson.
Da allora nulla è stato come prima, tra la famiglia che fatica a stare a galla ma si ostina a continuare la vita di sempre, all'amico Zack che, da quel momento, ha inspiegabilmente rotto ogni rapporto con lui, sino agli insegnanti che si mostrano fin troppo compassionevoli ed indulgenti di fronte alle sue defezioni.
Hartley ha bisogno di qualcosa, di un ritorno alla normalità, o forse di un mutamento improvviso, un cambio di marcia che gli impedisca di pensare a cosa non va nella sua vita.
E questa novità arriva inaspettatamente, in un giorno qualunque, sotto forma di una cartolina colorata nascosta tra gli scaffali della biblioteca mobile di Whirton.
L'immagine, che associa un'enigmatica frase a dei disegni onirici e surreali, porta la firma di un misterioso g.o., e colpisce la mente del nostro protagonista come una sferzata di acqua gelida in pieno viso.
Chi è g.o? E cosa vuole dire con quella e le altre cartoline numerate sparse per la città?
Da questo momento in poi, la storia di Hartley, narrata in prima persona come fosse una confidenza sussurrata, si intreccia con quella di g.o., differente, ma non per questo meno sofferta.
Perché, per quanto ogni persona sia diversa a suo modo, per quanto ognuna porti su di sé il peso delle sue scelte, degli errori, o semplicemente della fatalità del destino, ciò non toglie che si è tutti sulla stessa barca, in balìa delle onde impetuose e delle nuvole grigie e gonfie, cariche di pioggia e di dolore.

Vi siete mai svegliati con la sensazione che il destino vi sia avverso? 
Intendo dire che non siete ancora abbastanza svegli da sapere che giorno è, ma sentite già che sarebbe uno sbaglio aprire gli occhi. 
E se li apriste, vedreste una di quelle scimitarre affilate di Aladdin che vi roteano proprio sopra la testa. 
Mi sono costretto ad aprire gli occhi lo stesso.

Apparentemente Hartley e g.o non potrebbero essere più distanti, per i gusti, l'aspetto fisico, gli hobbies, e la vita che conducono, eppure ad unirli vi è la solitudine, il bisogno di essere ascoltati e, non ultimo, le cartoline che, se per il suo misterioso autore o autrice, sono una valvola di sfogo, un mezzo per dare voce ai pensieri più intimi, per l'osservatore rappresentano un segreto da custodire come un tesoro, qualcosa di unico, vero e speciale.
Il ragazzo di casa Staples non si sente capito da chi gli è attorno, e forse neppure da se stesso, eppure nei messaggi criptici di g.o. arriva a riconoscersi, come se quelle frasi avessero inspiegabilmente il potere di dar voce alla sua mente, o a ciò che nasconde nel cuore.
Una scialuppa arrivata a salvarlo, a dirgli non sei solo, facciamo tutti fatica a stare al mondo, non è facile neanche per me.

Nella mia stanza, ho acceso la lampada sulla scrivania e ho posato la cartolina sul piano. 
Mi piaceva il modo in cui le due persone si muovevano nell'aria. 
Ho letto le parole. A volte mi sentivo così, come se io e tutti gli altri nel mondo andassimo in direzioni diverse. Ma forse tutti si sentivano così ogni tanto. 
Forse era proprio così che si sentiva Jackson.

Una storia dolce e delicata, che ha tra i suoi punti di forza la spontaneità delle sue voci narranti e la normalità degli eventi narrati.
E soprattutto un libro che, senza calcare la mano e con estrema sensibilità, affronta anche tematiche importanti quali possono essere la perdita di una persona cara, il senso di colpa, il bullismo, la mancanza di prospettive, i disturbi mentali, la depressione e la solitudine.
Se molti di questi argomenti vengono esplicitati in modo inequivocabile, altri sono appena accennati, si allude ad essi con discrezione, facendo appello al non detto.
E parlando di temi, sicuramente la forza motrice della trama è la scomparsa di Jackson, sedicenne inquieto, primogenito degli Staples, fratello di Hartley e del piccolo George, e gemello della spigolosa Heather. È lui, con la sua fuga, a rompere l'equilibrio, nel nucleo familiare e non solo. 
Attraverso lo sguardo attento di Hartley, noi lettori abbiamo modo di osservare come gli abitanti di quella casa si pongano in maniera diversa di fronte a quell'evento: dai genitori, evidentemente scossi e travolti dal senso di colpa, che si sforzano di dare agli altri figli una parvenza di normalità; a Heather che si sente tradita e abbandonata al punto da ricorrere ad una psicologa; al nostro narratore che fatica a trovare un senso a quella scelta e si chiede se in qualche modo lui ne è responsabile; sino all'innocente piccolo di casa, pressoché ignaro di tutto.
E che dire poi di Jackson?
Di lui sappiamo poco, eppure ci sembra più di un giovane ribelle ed irresponsabile. Sin da piccolo pare vittima del suo temperamento, degli sbalzi d'umore, del bisogno di libertà e della refrattarietà alle regole. È un anima selvatica, a cui la vita di paese sta troppo stretta, che cerca di fuggire da tutti e forse anche da sé.
Poi ovviamente nella storia, trattandosi pur sempre della confessione di Hartley, si inseriscono le naturali dinamiche della quotidianità di un ragazzino delle medie, i problemi con gli amici ed in particolare l'improvviso distacco con il compagno di classe Zack Mirani, i compiti scolastici, i rapporti con gli insegnanti e via dicendo.
Non mancano poi i personaggi bizzarri, come Mrs. Scheer la bibliotecaria, la professoressa Gorham, la stessa figura di g.o (a cui saranno dedicati brevi capitoli), come anche aneddoti interessanti, tra cui quello inerente alla nascita della biblioteca mobile.
In realtà tutto il libro può vantare l'uso di una voce autoironica capace di alleggerire anche i momenti meno lieti.
In conclusione Cary Fagan ha dato vita ad una storia semplice ma speciale, che splende grazie ad un protagonista autentico, gentile e comprensivo, e riesce a ritrarre la fragilità adolescenziale e la difficoltà dei ragazzi nel fronteggiare avvenimenti imprevisti e spiacevoli. Un romanzo però che, oltre a delineare le avversità della crescita, si fa anche portavoce di un messaggio di speranza, e ci fa capire come persino un piccolo gesto d'affetto o una parola gentile possono fare la differenza, e dare agli eventi una svolta inaspettata.

Ringrazio la casa editrice Rizzoli per avermi fornito una copia cartacea del romanzo

il mio voto per questo libro

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