martedì 2 marzo 2021

Recensione: "La ragazza degli orsi" di Sophie Anderson

Titolo: La ragazza degli orsi
Titolo originale: The Girl Who Speaks Bear
Autore: Sophie Anderson
Illustrazioni: Kathrin Honesta 
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 27 ottobre 2020
Pagine: 370
Prezzo: 17,00 €

Trama:
Yanka vive con la madre adottiva, Mamochka, da quando aveva all'incirca due anni, precisamente dal giorno in cui la donna, che girovagava per la foresta in cerca di erbe e bacche per i suoi infusi, non trovò la bimba nuda sulla neve, appena fuori da una grotta abitata da un'orsa. 
La ragazzina, da allora, si interroga sulle proprie origini: è sicura che il mistero che avvolge la sua nascita abbia a che fare con l’irrequietezza che le agita il cuore. Per quanto ami il villaggio in cui è cresciuta, sente di appartenere a un altro mondo. 
La natura sembra parlarle; la foresta che circonda la sua casa le sussurra richiami sempre più insistenti. È lì, lei lo sente, che si nascondono le risposte che cerca. 
Ed è sempre lì, tra fiumi gelati e vulcani infuocati, che vive il ricordo di una storia scintillante come il più limpido cielo notturno. La sua storia: quella di Yanka l’orsa. 

Recensione:
Il libro di Sophie Anderson racchiude il fascino delle antiche leggende slave, l'incanto dell'intricata foresta, la magia dell'atmosfera invernale, e l'importanza del conoscere se stessi.
Protagonista è Yanka, una ragazzina alta e forte che da sempre vive in un villaggio al limite della foresta.
Beh, non proprio da sempre, considerando che la bimba è stata ritrovata una decina d'anni prima nei pressi della Grotta dell'Orsa.
E se l'infanzia è stata particolare, anche la giovinezza non è da meno: la povera Yanka infatti, a causa della sua corporatura massiccia, non passa certo inosservata. E per quanto lei ami la sua vita e i suoi amici, non riesce a non sentirsi fuori posto, diversa dagli altri, forse da tutti.

È da tutta la vita che mi sento irrequieta nel villaggio, che non riesco a integrarmi. Ma non ho mai pensato che, forse, era perché non sono fatta per stare con la gente, con gli umani. Forse sono fatta per stare da sola nella foresta. Come un’orsa.

Ma poi un giorno, nel corso della festa per il disgelo, un imprevisto cambia ogni cosa.
Yanka cade da un fortino di ghiaccio, perde i sensi e al risveglio si ritrova... le gambe da orsa!
Come è potuto succedere? E come potranno gli altri accettarla, ora che la sua diversità è così lampante?
La ragazza non ci sta, deve assolutamente trovare uno stratagemma per far sparire quelle zampe pelose, e l'unico modo è ripartire dall'inizio, ritornare alla foresta che è stata la sua prima culla e dall'Orsa Zarina, che è stata la sua prima madre.
Ha inizio così un viaggio impervio e avventuroso che, se inizialmente vedrà come unico alleato la donnola Trappola, nel corso del tempo darà vita ad un'intera squadra d'azione.
Yanka che da sempre è in cerca di risposte, oltre che del suo posto nel mondo, nel fitto degli alberi imbiancati di neve, troverà molto più di quanto si aspettasse.
Tante storie, molto simili alle leggende che il vecchio amico di famiglia, il misterioso Anatoly, era solito raccontarle di ritorno dalle sue esplorazioni, quando era solo una bambina, ma soprattutto la sua storia, quella dei suoi veri genitori, della sua vera famiglia.

Un giorno mi piacerebbe scoprire la storia del mio passato, e spero che sia un racconto pieno di meraviglia, che spieghi chi sono e perché sono diversa, perché sento gli alberi che sussurrano segreti, e perché avverto sempre la presenza della foresta, che mi chiama a sé.

Una trama avvincente, ricca di emozioni, che se da una parte regala l'ebbrezza dell'avventura e del senso del pericolo, dall'altra trasmette un importante messaggio: la libertà di essere solo se stessi.
Perché, per quanto ci siano aspetti della vita facili da capire e da accettare, per tanti altri c'è bisogno di tempo e di nuove esperienze. 
Ed è quello che succede alla protagonista de "La ragazza degli orsi", così impegnata a cercare di nascondere ciò che la rende speciale, da non rendersi conto che non c'è nulla di sbagliato in lei, che è perfetta proprio così com'è.
 
Mi sono dovuta addentrare nella foresta per capire cosa mi stavo lasciando alle spalle. Ho dovuto perdere quello che avevo per rendermi conto di quanto lo amassi. E ho dovuto guardare nel mio passato per capire che cosa voglio nel mio futuro: una famiglia che mi ama.

Yanka è forte come una quercia e coraggiosa come un'orsa, è figlia del villaggio ma anche parte della foresta, ma soprattutto non è sola.
Ha una rete di persone pronte a tutto per lei, ha l'amore di una famiglia decisamente surreale, che è pur sempre la sua famiglia.
Dalla tenera Orsa Zarina, al silenzioso Anatoly, alla curiosa strega Elena, passando per i fedeli Sasha, Yuri, Trappola, il burbero Ivan e la materna Mamochka.
Un romanzo davvero originale che convince e si distingue per più fronti, dall'atmosfera fatta di gelo ed incanto, alla forte presenza del folklore russo, sino ad arrivare al messaggio profondo e pienamente condivisibile.
Una storia perfetta per l'inverno che, tra un sorso di cioccolata calda e un dolce pasticcino, vi farà compagnia sotto le coperte o accanto al fuoco, vi farà sentire libere ed impavide, capaci di fare di tutto e di essere qualsiasi cosa vogliate. 

Considerazioni:
Questo libro è la prova di quanto i romanzi per ragazzi, se ben scritti, riescano a coinvolgere il pubblico in maniera trasversale, indipendentemente dall'età di riferimento.
Se infatti un ragazzo può facilmente venire conquistato dall'azione e dal ritmo incalzante, un adulto troverà invece estremamente appassionanti e stimolanti le leggende russe che intervallano i vari capitoli. 
In realtà il libro di Sophie Anderson mi ha ricordato molto sia "La ragazza dei lupi" della mia amata Katherine Rundell, con cui ha ben più di un'affinità a livello di trama, che il romanzo "Oltre il bosco" di Melissa Albert, in particolare per i racconti neri di Althea Proserpine.
Tuttavia, a differenza di quest'ultimo, le leggende sono molto più preponderanti ma anche meglio inserite. Hanno un loro senso all'interno del libro, hanno una loro funzione nel processo di crescita della protagonista e nella ricerca delle radici.
Se infatti ci fanno viaggiare nel mondo folcloristico antico-russo, tra case Yaga (già protagoniste nell'opera prima dell'autrice, ovvero "La casa che mi porta via"), giganti senza cuore, navi volanti, maledizioni e draghi sputafuoco, ci aiutano anche a capire chi è davvero Yanka.
Altra tematica importante, oltre all'accettazione dei punti di forza e di quelli deboli, è l'amicizia ed il lavoro di squadra.
La ragazza fugge sola nella foresta per ritrovare se stessa, ma lì incontra il suo passato ed il suo futuro, vecchi legami che non ricordava, e nuovi alleati da portare con sé.
Perché per quanto sia saggio affrontare le proprie sfide da soli, lo è ancora di più chiedere aiuto quando si è in difficoltà. 
Del resto, non è forse questo il senso della frase "l'unione fa la forza"? 

Ringrazio la casa editrice Rizzoli per avermi fornito una copia cartacea del romanzo

il mio voto per questo libro

2 commenti:

  1. Ciao, non leggo letteratura per ragazzi, ma dalla tua recensione il romanzo sembra davvero molto bello, sia per i messaggi che trasmette sia per i vari riferimenti leggendari :-)

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  2. Concordo con te quando scrivi che alcuni romanzi per ragazzi riescono a coinvolgere anche i lettori più adulti. Io amo le leggende che ci aiutano a capire Paesi lontani. La magia e il folklore hanno qui, se ho ben capito, il ruolo di guida nel processo di crescita della protagonista e ciò rende il racconto interessante e coinvolgente :)

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