Quello che vi propongo oggi è un breve estratto tratto dal libro "La meccanica del cuore" di Mathias Malzieu, uno dei passi che mi è capitato di segnare mentre lo leggevo, uno dei più significativi, a mio parere.
Un breve dialogo tra il signor Méliès e il piccolo Jack, in cui l'uomo prova ad esortare il ragazzino a lasciarsi andare ai sentimenti, ad essere imprudente e a non vivere con la costante paura di soffrire.
Insomma ci mette di fronte al'eterno quesito: è meglio amare e soffrire o non soffrire, ma non amare mai?
A voi la risposta.
...Georges Méliès scuote la testa lisciandosi i baffi.
Cerca le parole come un chirurgo sceglierebbe gli strumenti.
-“Se hai paura di farti male, aumenti le probabilità di fartene sul serio.
Guarda i funamboli: secondo te, quando camminano sulla corda tesa pensano che potrebbero cadere?
No, accettano il rischio, e assaporano il gusto che procura scampare al pericolo.
Se passi la vita cercando di non romperti niente, ti annoierai tantissimo, credimi...
Non conosco nulla di più divertente dell’imprudenza! Guardati!
Dico‘imprudenza’ e ti si illuminano gli occhi!
Ah! Ah! Quando a quattordici anni si decide di attraversare l’Europa per una ragazza, vuol dire che si propende seriamente per l’imprudenza, o sbaglio?”
-“Sì, sì... Ma lei non avrebbe qualcosa per irrobustire un po’ il mio cuore?”
-“Ma certo... Ascoltami bene, sei pronto? Ascoltami con molta attenzione: l’unica cosa, come dici tu, che ti permetterà di sedurre la donna dei tuoi sogni è proprio il tuo cuore.
Non quello a forma di orologio che ti hanno aggiunto alla nascita.
Parlo di quello vero, quello che sta sotto, fatto di carne e sangue, quello che palpita.
È con quello che devi lavorare.
Dimentica i tuoi problemi di meccanica, così li renderai meno importanti.
Sii imprudente e soprattutto dona, dona te stesso senza pensare!”
Un libro davvero delizioso che ho letto giusto qualche giorno fa.
RispondiEliminaL'estratto è il passaggio che più mi ha conquistata :)
Georges Méliès è la figura più affascinante di questo libro. Se fossi l'autore scriverei di questo personaggio.
RispondiElimina@Marina: si è affascinante, ma essendo lui un personaggio reale ci sarebbe poco campo in cui fantasticare. Probabilmente lo ha inserito in questo racconto proprio per donargli quel fascino in più, e per farcela vivere come una storia reale, come se ci stesse narrando una storia vera.
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