giovedì 13 novembre 2014

Recensione: "Fantascienza Racconti Brevi II" di autori vari

Titolo: Fantascienza Racconti Brevi II
Autore: Vari
Editore: Editoriale Del Drago
Data di pubblicazione: 1990
Pagine: 224

Trama:
Tredici racconti di tredici grandi autori del genere, che ci guidano, ognuno a suo modo, nel vasto e affascinante mondo della fantascienza.

♥ "Duello della Sirte" di Poul Anderson
♥ "Verso l'abisso di Chicago" di Ray Bradbury
♥ "Brooklyn Project" di William Tenn
♥ "La donna perfetta" di Robert Sheckley
♥ "Figlia" di Philip José Farmer
♥ "L'impostore" di Philips K. Dick
♥ "Il Duemila" di James G. Ballard
♥ "Pareti" di Keith Laumer
♥ "Le mura di Gerico" di John Wyndham
♥ "Lenny" di Isaac Asimov
♥ "Il soldato eterno" di Fritz Leiber
♥ "L'ultimo giorno" di Richard Matheson
♥ "Loro" di Robert Heinlein

Recensione:
Questo libro ci presenta una raccolta ricca e variegata di racconti che, pur appartenendo al medesimo genere, ne affrontano diverse sfaccettature.
Non c'è un racconto che sia simile all'altro.
Ogni storia ci narra di un universo diverso, e alla fine di ogni racconto veniamo catapultati nell'universo successivo, altrettanto complesso e affascinante.
Ciò che colpisce, oltre all'estrema varietà dei temi, è anche l'originalità delle storie trattate.
Passiamo da una battaglia su Marte tra un cacciatore e un marziano in fuga per la salvezza, a un esperimento per guardare nel passato che avrà però conseguenze devastanti per l'umanità, al tema dei robot.
Anche i sentimenti trovano posto in questa raccolta, viviamo la malinconia di un vecchio uomo che ricorda un passato ormai lontano, la tristezza di una moglie robotica consapevole che sta per essere sostituita, l'angoscia di chi sta per vivere l'ultimo giorno sulla terra.
Consigliato agli amanti del genere, ma anche a chi vuole avvicinarcisi.

Considerazioni:
Ammetto di averci messo un bel po' a leggere questo libro, non perché i racconti non mi coinvolgessero, anzi, devo dire che fatta eccezione per "Loro" di Robert Heinlein, e per "Il soldato eterno" di Fritz Leiberche, che non ho apprezzato, ho trovato gli altri tutti molto appassionanti e coinvolgenti.
Ci ho messo tanto, come dicevo, perché l'edizione che ho è molto vecchia e, ogni volta che la prendevo fra le mani, le pagine si scollavano da sole >.<
E la cosa mi infastidiva talmente tanto che ne ho sempre rimandato la lettura.
Tornando ai racconti, tra i miei preferiti c'è di sicuro "La donna perfetta" di Robert Sheckley.
Un racconto davvero emozionante, che narra di come una macchina possa affezionarsi all'uomo e viceversa. 
Ambientato nel 3000, in una società maschilista che ha preferito sostituire le donne con dei robot, piuttosto che dividere con loro il potere.
Alle mogli così dette "primitive" l'uomo ha preferito quelle "moderne".
Macchine studiate per assecondare l'uomo in tutto e per tutto, accudirlo, servirlo senza pretesa alcuna.
Quando però il signor Morcheck si accorge che la sua moglie moderna perde colpi e necessità di essere sostituita, scopriamo quanto egli le sia affezionato e, allo stesso tempo, quanto i sentimenti del robot siano così vicini ai nostri da sembrare appartenere ad un umano piuttosto che una macchina.
Un racconto che in poche pagine sa essere triste e dolce allo stesso tempo.

"- Ti amo - 
Gli disse con semplicità. Il signor Morcheck sentiva il cuore pulsargli sotto le costole. Anche lui la amava! Pazzamente, appassionatamente! Ma quel disgustoso di Owen Clark aveva ragione. Le serviva un check-up. Sembrò che Mira percepisse il suo pensiero. Si riprese percettibilmente e disse: - Tutto quello che desidero è la tua felicità, caro. Credo di star male... Mi farai curare? Mi riprenderai dopo che mi avranno curata...? Invece di cambiarmi... non voglio essere cambiata! - 
Teneva il suo capo lucente affondato tra le braccia. Piangeva... In silenzio per non disturbarlo. 
- E' solo un check-up, cara. - disse Morcheck, cercando di ricacciare indietro le lacrime. Ma sapeva, come lo sapeva lei che era ammalata davvero. 
Non era giusto, pensò. La Donna Primitiva, con la sua grossolana struttura mentale era immune a questa infermità. Ma la delicata Donna Moderna, con la sua sensibilità finemente equilibrata, ne era troppo soggetta. Era così mostruosamente ingiusto! Perché la Donna Moderna conteneva in sė tutte le migliori e le più care qualità della femminilità. Tranne la resistenza."

Sempre tra i miei preferiti c'è "L'ultimo giorno" di Richard Matheson, di cui vi avevo già proposto un estratto qui.
Angosciante e triste, questo racconto narra l'ultimo giorno di vita della terra.
Mancano poche ore e poi l'intera umanità sarà spazzata via e cancellata come se non fosse mai esistita. 
Una palla di fuoco stagliata nel cielo a ricordare la fine imminente. 
Un caldo opprimente come il bagliore rosso che soffoca tutto intorno. 
Richard come miliardi di persone vive le ultime ore della sua vita. Qual è il modo migliore per morire? 
Un racconto che porta ad interrogarsi sulla vita, e che mi ha portato a chiedermi cosa avrei fatto in quella situazione. Come avrei scelto di trascorrere l'ultimo giorno?

Anche "L'impostore" di Philips K. Dick mi ha emozionato. 
Il racconto parla di Spence Olham, uno degli uomini che giornalmente lavora ad un progetto top secret per la difesa del pianeta.
Quello che dovrebbe essere un giorno di lavoro come un altro, si trasforma per Ohlam in un vero e proprio incubo. Viene infatti accusato di non essere chi crede, ma un impostore.
Un robot mandato dai nemici per sabotare il progetto. 
Come dimostrare a tutti di essere lo stesso uomo di sempre?

Questi sono solo tre dei racconti narrati in queste pagine, quelli che personalmente ho preferito, ma ne avrei potuti citare altrettanti, perché davvero mi sono piaciuti quasi tutti.
Credo che questa sia un'ottima raccolta, fatta davvero bene in quanto raccoglie racconti così vari per tematica affrontata, da poter far conoscere anche ad un profano le varie facce della fantascienza.

il mio voto per questo libro 

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