Titolo: I segreti della casa sul lago
Titolo originale: The lake house
Autore: Kate Morton
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: maggio 2016
Pagine: 528
Prezzo: 19,90 €
Trama:
Giugno 1933. La casa di campagna della famiglia Edevane è pronta per la festa del Solstizio e Alice, sedicenne brillante, curiosa, ingenua e precoce scrittrice in erba, è particolarmente emozionata. Sarà una festa bellissima e lei è innamorata, anche se nessuno lo deve sapere. Ma quando arriva mezzanotte, mentre i fuochi d'artificio illuminano il cielo scuro, il piccolo Theo Edevane, che non ha ancora un anno, scompare. E la tragedia spinge la famiglia a lasciare per sempre la casa tanto amata.
Settant'anni più tardi, dopo essere stata sospesa dalla polizia per non aver rispettato le regole, Sadie Sparrow decide di prendersi una pausa di riflessione e raggiunge l'amatissimo nonno in Cornovaglia. Quando è già sul punto di lasciarlo per tornare ad affrontare i propri demoni, Sadie scopre una casa abbandonata, circondata da giardini incolti e da una fitta boscaglia. Dove un bambino era scomparso senza lasciare traccia. Per risolvere il mistero, Sadie incontrerà l'unica testimone rimasta, una delle più famose autrici inglesi, Alice Edevane. Che le rivelerà un segreto del passato... più presente che mai.
Recensione:
In questo libro Kate Morton ci trasporta in una suggestiva e misteriosa Cornovaglia, fatta di lussureggianti giardini, feste eleganti e passeggiate all'aria aperta.
Eleanor e Anthony sono all'apparenza la coppia perfetta: insieme da più di vent'anni, trascorrono serenamente le giornate con i quattro figli: Deborah, Alice, Clemmie e l'ultimo arrivato, Theo.
Non ci sono nuvole all'orizzonte, non per loro. Troppo abituati ad essere l'invidia della gente, troppo assuefatti al loro ruolo di moglie e marito per poter scorgere pericoli in agguato.
Ma il destino sa sempre come scompigliare le carte, per cui l'evento più atteso di tutto l'anno, la festa del Solstizio d'estate, diventa per loro l'inizio della fine.
Il castello dorato che si erano impegnati a costruire crolla come carta, sotto il peso di bugie e sensi di colpa a lungo celati.
Il piccolo di casa è sparito, e tutti i membri della famiglia sembrano sapere più di ciò che dicono.
Cosa è successo davvero quella notte?
E perché nessuno ha il coraggio di confessare la verità?
Cosa si nasconde dietro quella facciata di impenetrabile perbenismo?
A noi lettori il compito di scoprirlo, guidati anche dall'istinto della giovane detective Sadie Sparrow che, a settant'anni di distanza dal tragico evento, si imbatte per caso in questo mistero irrisolto.
La ragazza, giunta in quella landa desolata per una vacanza forzata, non saprà resistere ai segreti che quella casa dimenticata dal tempo, incorniciata da alte siepi e sterpaglie, sembra impaziente di rivelare.
La dimora degli Edevane è come un puzzle da rimettere insieme: ad ogni tassello si è più vicini alla verità eppure sembra di non venirne mai a capo.
E questa impressione di essere sempre sul filo del rasoio è uno degli effetti che l'autrice è riuscita a garantire con il suo modo di scrivere sempre finalizzato all'infittirsi del mistero, anche grazie all'alternarsi di più voci narrative.
Infatti, oltre alle parti dedicate a Sadie Sparrow e quindi al presente, molte altre indagano invece il passato, sia gli eventi della tragica scomparsa del piccolo Theo, sia le settimane precedenti, fino a giungere ai preludi dell'amore sbocciato tra la bella Eleanor e il suo galante cavaliere.
Ogni personaggio ci racconterà di sé, dei propri sogni e dei primi amori.
Ogni personaggio ci parlerà della sera del solstizio d'estate e di quello che stava accadendo in quel momento.
Kate Morton ci guida in questi intricata matassa di segreti, per farci giungere sempre a nuove conclusioni, ogni volta credibili, e ogni volta errate.
Ebbene sì, sembra proprio che la scrittrice voglia divertirsi con noi lettori.
Alcuni potrebbero considerare questo gioco estenuante e la lettura prolissa, mentre devo ammettere che il non riuscire ad immaginare dove la storia volesse andare a parare mi ha piacevolmente stupito.
Mi duole confessarvi però che, mentre molte delle ipotesi implicitamente suggerite mi avevano convinto, la rivelazione finale mi ha lasciato in parte interdetta e in parte delusa.
Il destino del povero bambino mi è parso poco plausibile, mentre lo scenario che si apre dopo questa scoperta del tutto ridicolo, banale e fuori luogo.
Mi spiegherò meglio più tardi, ci tengo però a rimarcare la mia amarezza nel vedere un libro così bello e avvincente, rovinato da un pessimo finale.
È un po' come se la Morton avesse dipinto un bellissimo quadro per poi buttarci sopra della vernice nera.
Per fortuna si riesce ancora a percepirne la bellezza, per quanto nascosta dall'ombra, a vedere i colori brillanti sotto quel nero pece.
Considerazioni:
Se non hai letto il libro, e hai intenzione di farlo, fermati qui!
Questo è il primo romanzo di Kate Morton che mi capita di leggere, e posso affermare con certezza che non sarà l'ultimo.
Mi sono innamorata delle ambientazioni descritte in questo libro, mi sono affezionata ai personaggi e alle loro tribolazioni.
Già dalle prime pagine la famiglia Edevane ha toccato le corde del mio cuore, passo dopo passo, persona dopo persona.
Ho sofferto per Eleanor, condannata a proteggere le figlie dal marito e quest'ultimo da se stesso.
Ho sofferto per Anthony, intrappolato in un incubo che lo trascina giù come sabbie mobili.
Ho sofferto per Clemmie, costretta a crescere troppo in fretta, a veder la sua famiglia sgretolarsi come sabbia al vento, a sopportare la perdita della persona che più amava.
E infine ho sofferto per Alice, che ha convissuto per decenni con un senso di colpa impossibile da superare, per poi scoprire di non essere lei l'artefice di tanto dolore.
Ho conosciuto ogni membro della famiglia Edevane e li ho amati, ognuno a suo modo, ognuno con le sue debolezze.
Ho visto la coppia d'oro Eleanor-Anthony diventare solo il fantasma della storia d'amore invidiabile che erano un tempo. Li ho visti fare i conti con la realtà, li ho visti cambiare e diventare estranei.
Lui che si rifugia nei meandri della sua mente, e lei a reggere il peso di una famiglia che non deve sapere cosa succede davvero.
Se la giovane Eleanor ribelle e sognatrice mi aveva conquistato, se avevo tifato per lei, la versione adulta ha trovato la mia comprensione. Il suo comportamento, e la relazione clandestina che nella seconda parte la vede protagonista, non è di certo encomiabile ma neanche del tutto inaccettabile.
Devo confessarvi che la nuova svolta degli eventi e la coppia di amanti Eleanor-Benjamin, è uno scenario che non avrei mai immaginato.
Anzi, inizialmente, leggendo i primi resoconti di Alice, avevo temuto che il libro si trasformasse in un romanzetto rosa tutto incentrato su di lei e la sua passione per il giardiniere belloccio.
Invece il mistero che si è insinuato dopo ha reso questa infatuazione e il conseguente triangolo amoroso (che vede madre e figlia innamorate della medesima persona) solo degli indizi, e in un certo senso il movente, del caso Edevane.
Non bisogna poi dimenticare come il libro, pur mettendo insieme più punti di vista e diversi piani cronologici, riesca nel difficile compito di rendere la lettura sempre chiara, evitando inutili confusioni.
Difatti, sebbene sia composto da più di cinquecento pagine, il romanzo scorre come acqua in un torrente.
Ma veniamo ora al tasto dolente, ovvero il finale.
Trovo inconcepibile che una madre rinunci al proprio figlio e che per di più lo sottragga per sempre alla sua famiglia, senza un chiaro motivo.
Ok, il piccolo Theo era figlio di una relazione illegittima, ma non vedo il motivo del suo allontanamento.
Anthony lo aveva sempre amato e l'aveva sempre considerato suo.
Anche dopo aver saputo la verità non condanna sua moglie ma la comprende. La invita a vivere il suo nuovo amore, senza voltarsi indietro.
Ma lei che non può concepire una vita senza suo marito, che ancora ama, e senza le tre figlie, che fa?
Dice addio sia al neonato, ovvero Theo, che al padre di suo figlio, il giardiniere Benjamin. Via il pacchetto completo, senza ripensamenti.
Senza conoscere neppure con certezza il futuro che aspetta quel bambino inconsapevole.
E se già questa versione dei fatti, che tra tutte quelle che si erano profilate in precedenza è sicuramente la peggiore e la meno credibile, non mi aveva affatto convinto, non riesco ad esprimere il mio sconcerto nello scoprire tutta la verità.
Il piccolo Theo, sparito nel nulla, è nientepopodimeno che il nonno di Sadie, giunto per caso in Cornovaglia e per di più proprio nell'abitazione accanto a quella degli Edevane.
Le coincidenze della vita!
Mentre leggevo questa scottante rivelazione ero davvero tentata di chiudere il libro e gettarlo giù dalla finestra ╯°□°)╯︵ ┻━┻
Come fa una scrittrice ad aver architettato ogni dettaglio per poi perdersi in un epilogo così assurdo e privo di senso?
Io non ne ho proprio idea.
Ovviamente non posso dire di aver rivalutato tutto il romanzo, che è invece scritto in maniera impeccabile, capace di coinvolgere e appassionare, e di trasportare in scenari meravigliosi.
Però non posso negarvi che l'opinione estremamente positiva che avevo di questo libro è andata lievemente a scemare con l'approssimarsi della fine.
Un vero peccato, considerando che "I segreti della casa del lago", grazie alla sua commistione di mistero, sentimenti ed intrighi, sembrava possedere la ricetta perfetta per un successo assicurato.
Ringrazio la casa editrice Sperling & Kupfer per avermi fornito una copia cartacea di questo libro
il mio voto per questo libro