martedì 7 settembre 2021

Review Party - Recensione in anteprima: "Scholomance. Lezioni pericolose" di Naomi Novik

Titolo: Scholomance. Lezioni pericolose
Autore: Naomi Novik
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 7 settembre 2021
Pagine: 264
Prezzo: 19,00 €
Trama:
La Scholomance è una scuola di magia diversa da tutte le altre. Qui non esistono insegnanti né vacanze, e non è possibile riuscire a stringere amicizie disinteressate perché gli unici legami che si possono costruire sono strategici. Soprattutto, è una scuola dove il fallimento è sinonimo di morte certa, sul serio!
Le regole, alla Scholomance, sono drammaticamente semplici: non devi mai aggirarti da solo per i corridoi della scuola. E devi prestare continua attenzione ai mangia-anime, pericolose creature mostruose che si annidano ovunque. Sopravvivere è più importante di qualsiasi voto. Una volta entrato nella scuola, infatti, hai solo due modi per uscirne: diplomarti o morire.
Ma l’ingresso alla Scholomance di una nuova studentessa, Galadriel “El” Higgins, è destinato a cambiare le carte in tavola e a portare alla luce alcuni segreti dell’istituto. 
Riuscirà la ragazza a rompere i fragili equilibri che tengono a galla quel posto, e allo stesso tempo fare in modo di uscirne viva?

Recensione:
Naomi Novik, ha attinto direttamente all'antico ed affascinante folklore, per dar vita ad un mondo in cui è il pericolo il vero protagonista.
Ebbene sì perché, per chi non lo sapesse, la Scholomance era una leggendaria scuola di magia nera, ipoteticamente sorta in Romania, e più probabilmente nella regione della Transilvania, i cui studenti, i cosiddetti "solomonari", erano chiamati ad evocare incantesimi proibiti, oltre che ad addestrare bestie feroci, fino a riuscire, per mezzo di un drago volante, a controllare gli eventi atmosferici.
Beh, in questo libro non ci sono draghi sputafuoco, ma in compenso c'è ben altro: creature di ogni genere e forma che tentano, in ogni modo, di farti fuori, ed in alcuni casi anche di divorarti per intero.
Ogni giorno i fortunatissimi studenti devono: alzarsi, andare di corsa in mensa - la doccia si fa solo in rare occasioni, unicamente quando c'è qualcuno a farti da guardia - e controllare che il cibo non sia avvelenato o disseminato di esseri minacciosi, esaminare tavole e sedie, scegliere un posto abbastanza lontano dalle porte, andare a lezione, imparare in tutta fretta le magie e le lingue richieste, fare i test del caso, riparare porte e oggetti vari, stringere alleanze, accumulare energia - il mana - e riempire cristalli protettivi, evocare incantesimi di protezione, diffidare degli altri, ecc.
Dunque in poche parole: stare sempre in allerta.
A raccontarci questa stravagante quotidianità è Galadriel, detta El, al suo penultimo anno alla Scholomance.
Il suo obiettivo principale, oltre a non morire ovviamente, è cercare qualche alleato, in modo da avere più possibilità di arrivare viva al diploma.
Improvvisamente però è proprio uno degli esponenti di una delle cerchie più ambite, lo spericolato Orion Lake, ad interessarsi a lei.
Tra i due nasce un rapporto conflittuale, fatto di continui battibecchi, salvataggi, critiche pungenti e frasi più o meno scherzose.
Il ragazzo sembra avere come passatempo preferito quello di salvare i suoi compagni dai nefasti in agguato, non sa però che El è tutto tranne che una damigella in pericolo.
In lei alberga un'inclinazione distruttiva che, se alimentata, potrebbe portare all'annientamento non solo di tutta la scuola, ma anche di parte dell'umanità.
Ragion per cui la protagonista, oltre a combattere tutte quelle terribili creature, deve affrontare una battaglia ben più importante, quella con se stessa.
Non voglio dirvi di più sulla trama, preferisco focalizzarmi più sul potenziale di questa storia, purtroppo secondo me non sfruttato a dovere.
La leggenda della Scholomance, come avrete intuito, è senza dubbio affascinante, e l'idea di approfondirla ed indagarla a fondo, era ed è una mossa vincente.
Il disseminare la scuola delle minacce più disparate, creare incantesimi fantasiosi nelle lingue più diverse, sfruttare il meccanismo delle cerchie e della popolarità proprio come nei normali college, denota sicuramente molta fantasia, ma c'è un però, anzi più di uno.
Iniziamo da quello più importante: la protagonista.
Come ci si può appassionare ad una storia, se il personaggio principale è sprezzante e altezzoso come pochi?
Galadriel non suscita alcuna simpatia nei lettori. I suoi comportamenti sono il più delle volte sconsiderati e impulsivi, animati da giudizi affrettati e stupide convinzioni. 
Ha sempre il dito puntato contro tutti, tratta in modo meschino anche chi è gentile con lei, crede di essere sempre nel giusto, e che nessuno abbia sofferto quanto lei.
E se fosse solo questo ok, non sarebbe il primo protagonista detestabile, il problema è che il suo atteggiamento non la rende neppure coerente e credibile.
Se infatti da una parte non fa che vantarsi (con noi lettori) delle sue abilità e del suo sconfinato potere, dall'altra continua a dire che sarebbe un miracolo per lei riuscire a superare il diploma indenne. 
Se da una parte giudica senza mezzi termini quelli delle cerchie, dall'altra si lamenta dei pregiudizi che loro hanno nei suoi confronti.
Se in certi momenti non fa che blaterare di quanto sarebbe vantaggioso per lei creare un'alleanza, allo stesso tempo rifiuta con sdegno ogni occasione che le si presenta davanti.
Potrei fare ancora tanti altri esempi, ma mi fermo qui.
Altra cosa che non mi ha convinto per niente è il rapporto tra lei e Orion Lake: lui la tratta con i guanti, la protegge e la difende a spada tratta, mentre la simpaticissima El non perde occasione per maltrattarlo e deriderlo, anche pubblicamente.
Immagino che l'obiettivo dell'autrice fosse quello di farci tifare per questa coppia, apparentemente così male assortita, ma per me non è stato affatto così. Più andavo avanti, più trovavo irritanti i loro siparietti senza senso.
Altra cosa che non ho apprezzato è il modo in cui è stata resa tutta la narrazione, focalizzata costantemente su dettagli di poco conto, al punto da rendere la lettura eccessivamente pesante, e ben poco su quello che sarebbe risultato più apprezzabile.
Ad esempio, per quanto abbia detestato El, ho compreso però il suo sentirsi diversa ed incompresa, e le spiacevoli disavventure vissute da bambina, come anche il suo dissidio interiore nel dover soffocare la sua vera natura.
Eppure di questi aneddoti, che ci avrebbero permesso di provare un minimo di empatia per lei, ce ne vengono narrati davvero pochi, a discapito di tanti altri resoconti su minuzie, tipo il miglior modo per saldare il metallo.
In generale l'idea di base era buona, ma il risultato non è dei migliori.
La narrazione non è avvincente, anche perché non si teme mai davvero per la sopravvivenza dei personaggi principali. Le descrizioni, per quanto io le abbia sempre amate, qui risultano invece prolisse e spesso fuori luogo.
Per i personaggi ho già detto, quindi cosa c'è da salvare?
Non molto, ma una cosa c'è: un bell'esempio di solidarietà femminile che prende quota negli ultimi capitoli.
L'alleanza, o potremmo dire anche l'amicizia, tra Galadriel, Liu e Aadhya è stata una delle poche cose che davvero ho apprezzato. Con le due ragazze, la scontrosa El tira fuori un lato dolce e generoso che non appare mai, se non con loro.
In definitiva un libro che mi ha lasciato con l'amaro in bocca, e che non vedevo l'ora di terminare.
Sono curiosa di sapere cosa succederà nel seguito? Nonostante tutto, un pochino di curiosità c'è.
Se potessi averlo tra le mani adesso, lo leggerei? Chiaro che no.

Considerazioni:
Non mi imbattevo in un libro così noioso da anni! In teoria sarebbero poco più di duecento pagine, eppure non mi sono sembrate meno di seicento. Più andavo avanti, più sembrava non finire.
Anche perché quanto può risultare gradevole la lettura, se non hai né una trama appassionante, né un personaggio per cui provi empatia?
La cosa assurda è che Galadriel sul sito ufficiale viene definita "un’eroina così atipica e ricca di sfumature che vivrà a lungo nei vostri cuori e nelle vostre menti"!
Ma dove?
Dove sono le sue sfumature? Dov'è atipica? Ma soprattutto in quali cuori e menti dovrebbe vivere a lungo?
Una che si finge umile, ma poi non fa altro che dire "ho fatto questo e mi è venuto perfettamente, ho provato a realizzare quest'altro e non sarebbe potuto uscire meglio di così, ho imparato questa lingua difficilissima in meno di un'ora, come sono stata brava, un urrà per me"
Ok, un urrà per me l'ho aggiunto io, ma il resto c'è davvero, per la serie "chi si loda, si imbroda".
Una che tratta tutti come fossero spazzatura, e che crede di avere la verità in tasca. Che odia che gli altri non la considerino, ma che non fa altro che sputare sentenze su persone che neanche conosce.
Anche perché, altro punto importante, com'è banale scegliere come protagonista non una studentessa come tante che deve barcamenarsi in quel putiferio, ma la più speciale, quella con il dono, con poteri distruttivi mai visti prima.
Quindi dove sarebbe l'originalità tanto decantata? 
Di certo non nella coppia che si viene a creare tra lei e Orion Lake, altra cosa vista e rivista.
L'uomo che riempie la donna di attenzione, lei che fugge e lo disdegna, fino a che non inizia ad apprezzarlo.
Fan di "Orgoglio e pregiudizio" vi ricorda qualcosa?
Che poi in una situazione reale tutti direbbero "ma che ci trova in quella lì", allora Naomi Novik, non sapendo neppure lei come giustificare questo intreccio, se ne esce con "El non lo lusinga, è l'unica a trattarlo come una persona normale, ecco perché Orion la apprezza".
Un attimo, tra non lusingare una persona e insultarla pesantemente tutti i giorni ce ne passa.
Quindi no, questa spiegazione fa acqua da tutte le parti.
Insomma non voglio neanche dilungarmi oltre, tanto il punto credo sia chiaro.
Una storia che non brilla per originalità, né per altro.
Una buona idea di base, ma nulla di più, come una ricetta realizzata con ingredienti di qualità, ma da un cuoco improvvisato che si barcamena come meglio può.
Mi auguro di ricredermi con il libro successivo, ma al momento ho poche speranze.

Ringrazio la casa editrice Mondadori per avermi fornito una copia cartacea di questo romanzo

il mio voto per questo libro


Ci tengo ad informarvi che, passando dalle colleghe blogger che partecipano al review party, potrete leggere anche le loro recensioni.






1 commento:

  1. Io l'ho tutto sommato trovato una lettura godibile, anche se è vero che non brilla certo per originalità

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