mercoledì 4 dicembre 2013

Recensione: "Hunger Games" di Suzanne Collins

Titolo: Hunger Games
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Data di Pubblicazione: 2013
Pagine: 370
Prezzo: 13,00 €

Trama:
In seguito ad una rivolta tredici distretti si ribellarono a Capitol City. 
I dodici distretti sopravvissuti alla rivoluzione vennero sottomessi e costretti a offrire ciascuno, ogni anno, in sacrificio, un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni, in segno di pentimento e di sottomissione al potere della città. 
I ragazzi venivano scelti tramite un'estrazione, durante quella che veniva chiamata la "cerimonia di mietitura", per partecipare a quelli che vennero definiti gli "Hunger Games".
Gli Hunger Games sono dei giochi trasmessi in diretta nazionale, dove i 24 tributi (due per distretto) si sfidano in una battaglia mortale, dalla quale solo uno ne esce vittorioso.
È il giorno della mietitura e Katniss per risparmiare sua sorella, risultata estratta dal sorteggio, si offre come volontaria.
Per la parte maschile viene estratto Peeta Mellark, ragazzo che Katniss conosce perché anni prima, inconsapevolmente, le ha salvato la vita, la sua e quella della sua famiglia.
I due ragazzi vengono portati a Capitol City dove subiscono un restyling dell'immagine e successivamente, dopo la sfilata d'apertura dei giochi, partecipano a tre giorni di allenamento intensivo.
I tributi fanno il loro ingresso in arena, dove, una battaglia all'ultimo sangue, porterà ad avere il vincitore della 74esima edizione degli Hunger Games.

Recensione:
Hunger Games è ambientato nel futuro, in un epoca indefinita, a Panem, una nazione sorta dopo la distruzione quasi totale del pianeta, avvenuta in seguito a numerosi cataclismi.
Il racconto è narrato in prima persona, esattamente nel momento in cui si svolge, come se fossimo nella testa della ragazza. 
Gli eventi non ci sono descritti secondo una linearità temporale, ma come accade anche nella realtà, ci sono particolari osservati, odori percepiti e sensazioni che fanno rivolgere la mente della protagonista ai ricordi, e sono proprio questi ricordi che permettono al lettore di conoscere man mano vari episodi del suo passato.
La sua vita, la sua famiglia, la storia di Capitol City, dei tributi, degli Hunger Games ci vengono svelate poco a poco, quando i ricordi riaffiorano.
Un modo di raccontare che coinvolge e non annoia, anzi permette di porsi sempre e continuamente delle domande, dato che non ci è tutto servito sul piatto d'argento.
Il racconto non manca di note sarcastiche e anche spiritose, come possono essere i pensieri della protagonista soprattutto nei riguardi di Effie Trinket e degli abitanti di Capitol City, o le spiritose battute di Peeta.
Una conclusione che lascia con il fiato sospeso, e invoglia a prendere immediatamente in mano il seguito.

Considerazioni: 
Ho ampliamente disquisito (forse anche troppo XD) sulle mie opinioni riguardo a questo libro durante il gruppo di lettura, se volete potete trovarle qui.

 Capitoli 1-7 
 Capitoli 8-14 
 Capitoli 15-21
 Capitoli 22-27

Breve confronto con il film:
Come è normale che sia film e libro si differenziano in alcuni aspetti, e per quanto mi riguarda è stato bello poter unire e confrontare le due visioni.
Il libro ci presenta la storia dal punto di vista della protagonista, quindi non ci dà modo di vedere nulla di più di quello che lei stessa vive, sente e vede.
Anche il film si muove più o meno sulla stessa logica, ma in alcuni spezzoni ci dà anche modo di sbirciare la realtà fuori dall'arena.
Vediamo quindi quello che succede durante i giochi a Capitol City, come si lavora dietro le quinte dei giochi, abbiamo una visione più ampia dei burattinai che muovono i fili delle loro marionette.
La scena che più ho preferito del film (anche rispetto al libro) è stata quella della morte di Rue. 
Nel film è vissuta in maniera molto più drammatica, e ci dà inoltre modo di vedere la reazione del Distretto 11 all'accaduto.
Una reazione forte, di rabbia e di disprezzo che ho approvato, molto più forte e più emozionante della pagnotta ricevuta nel libro.
Tra le altre differenze ho riscontrato una generale diversità nel carattere di Katniss, nel film è più fredda e sprezzante nei confronti del gioco e appare anche meno costruita e architettata nei confronti di Peeta.
Ad esempio nel libro, nella sfilata iniziale, Katniss è descritta tutta smancerie e vezzeggiamenti, nel film invece appare solo confusa, stordita e incredula.
Un'immagine (quella del film), che a mio pare si accorda meglio con il carattere della protagonista.
O ad esempio dopo la prova di addestramento con gli strateghi, la Katniss del film è spavalda, menefreghista, soddisfatta, quella del libro invece è spaventata, immersa nelle lacrime.
La Collins ci dà di lei un'immagine probabilmente più realistica, ma meno eroica.
La Katniss del libro ha i pensieri continuamente rivolti alle telecamere, di questo nel film ovviamente non ve n'è traccia, ma è anche normale, un film non può soffermarsi ad indagare i pensieri di un personaggio come invece può fare un libro.
La scena della morte di Cato l'ho preferita nel film, nel libro mi è parsa inutilmente lunga e crudele.
Inoltre mi è piaciuto anche lo sfogo finale di Cato che purtroppo nel libro non esiste.
Eccetto le analisi introspettive della protagonista, alcune scelte diverse (come la storia di come Katniss entra in possesso della spilla della ghiandaia imitatrice) e alcune omissioni (gli ibridi nel film sono delle bestie create appositamente, o Peeta che non perde nessun arto) non ho trovato differenze esagerate.
Il film, a mio parere, descrive abbastanza bene le scene narrate nel libro e, voce di Katniss a parte (nella versione italiana è orrenda), l'ho apprezzato anche dopo averlo rivisto in seguito alla lettura.


il mio voto per questo libro





8 commenti:

  1. voglio un sacco leggerli 'sti libri, i film mi sono piaciuti un sacco e mi sa che quasi quasi.. anche se solitamente preferisco aver letto i libri prima di aver visto il film ma vabè, forse l'ultimo prima che esca il film riesco a leggermelo!

    mi piace un sacco il tuo blogo, lo seguo spesso ma non commento mai, un salutino!

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  2. Mi piace l'idea che il libro sia narrato completamente da dentro la testa della protagonista!
    Però ancora non so se leggerlo...il film non mi ha fatto impazzire, ma suppongo che il libro sia meglio. Magari per non spendere un patrimonio proverò a farmi prestare il primo volume, sono troppo curiosa per lasciare perdere e basta.

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    1. beh io gli ho dato il massimo come vedi, e una possibilità fossi in te gliela darei ^__^

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  3. Ero proprio curiosa di leggere una recensione di "Hunger Games"!! Ho già visto i primi due film (come ho fatto anche con "Storia di una ladra di libri" eheh) e dato che mi sono piaciuti un sacco è tanto che vorrei sapere se vale la pena leggere anche i libri! Dato quello che vedo qui credo che li leggerò di sicuro, grazie! :)

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  4. Come hai letto sul mio blog, a me invece HG non ha entusiasmato molto, forse perché non sono riuscita a immedesimarmi nella mente di Katniss... Ciò non toglie che leggerò anche gli altri due volumi, sono curiosa di sapere come andrà a finire!

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  5. Il primo mi era piaciucchiato (stile narrativo troppo freddo, non mi ha emozionata per nulla), ma i seguiti aiuto, odio totale!

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  6. Sinceramente la Katniss del film è troppo fredda e distaccata da tutto e tutti, mentre quella dei libri è molto più coinvolta e ha delle emozioni normali. Nel film a volte mi sembra un robot umanoide senza sentimenti se non in alcuni momenti, quando muore Rue, quando c'è Peete ferito, o alla morte di Cato, per il resto sembra che tutto le scivoli addosso. Non mi ha soddisfatto molto. In realtà questo modo distaccato di lei si ha solo negli altri due libri quando sembra che niente riesca a toccarla. Per arrivare al terzo che sembra trasformata completamente alla fine per tutto ciò che ha visto succedere un po' come Peete anche se quest'ultimo è più giustificato per ciò che gli hanno fatto. Il personaggio più riuscito è Snow, l'esercito invece mi sembra una ripresa dell'esercito di Star wars, avanzavano i costumi forse?

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