Titolo: Una spola di filo blu
Titolo originale: A spool of blue thread
Autore: Anne Tyler
Editore: Guanda
Data di pubblicazione: maggio 2015
Pagine: 400
Prezzo: 18,50 €
Trama:
«Era uno splendido pomeriggio tutto giallo e verde…» Sempre con queste parole Abby Whitshank inizia a raccontare di quel giorno, nel lontano luglio del 1959, in cui si innamorò di Red, sotto il grande portico di legno che occupa tutta la facciata della casa dove avrebbero cresciuto i loro quattro figli. La casa di famiglia, orgoglio del padre di Red, arrivato a Baltimora negli anni Venti per poi fare carriera come costruttore, ha visto avvicendarsi quattro generazioni di Whitshank e conserva tra le pareti l’eco delle loro storie. Perché ogni famiglia ha le sue storie, che la definiscono e che si tramandano sempre uguali, e i Whitshank sono – o sono convinti di essere – una famiglia speciale, di quelle che irradiano un’invidiabile sensazione di unità. Il loro è un legame indissolubile, fatto di tavolate domenicali, di vacanze tutti insieme da trent’anni nella stessa villa al mare, di piccole tradizioni introdotte da Abby per i bambini e trasmesse ai nipoti. Un legame fatto anche di segreti e mezze verità, di risentimenti stratificati per decenni, di invidie fraterne e aspettative disattese.
Recensione:
Leggendo questo libro si ha la sensazione di entrare all'interno di una famiglia, scoprendone i trascorsi, le storie, i malintesi e i piccoli segreti.
Svolgere la matassa e conoscere pian piano le situazioni e gli incontri che hanno dato origine alla storia della famiglia Whitshank
Una storia relativamente breve che ha inizio con Junior Whitshank e Linnie Mae Inman
Quattro generazioni che oltre al sangue e ai geni sono collegate da una casa e da una via "Bouton Road", che le ha viste convivere e passarsi, come in una corsa ad ostacoli, la staffetta.
Il libro inizia raccontandoci le vicissitudini dei coniugi Redcliffe Whitshank e Abby Dalton. I due hanno quattro figli e con loro abitano la casa, dal grande portico in legno verniciato color miele, che è stata da sempre motivo di vanto della famiglia e di invidia di tutta "Bouton Road".
Tra gioie e incomprensioni gli anni passano, i figli diventano grandi, si fanno a loro volta delle famiglie e i genitori, come la casa che li ha visti crescere ed essere felici, iniziano risentire dell'avanzare del tempo.
Voltiamo pagina e veniamo catapultati nel passato, più precisamente abbiamo l'onore di assistere al giorno in cui Abby si innamorò del suo Red: "Era una splendida mattina tutta gialla e verde, con un po' di arietta..." sono queste le esatte parole con cui, ogni volta, Abby inizia a raccontare questa storia, una delle poche della famiglia.
Con un ultimo salto indietro nel tempo conosciamo finalmente le origini dei Whitshank con il suo capostipite Junior Whitshank e, quella che sarà la sua futura moglie, Linnie Mae Inman.
La loro è una storia tragicomica, che stupisce, diverte ed appassiona.
Ogni racconto ha come fulcro quella casa teatro di sogni, speranze, gioie e dolori. Luogo inerme che ha visto muovere fra le sue mura i primi passi di quattro generazioni.
Come quella casa, "Una spola di filo blu" raccoglie in sé tanta verità e tanta vita.
Anne Tyler, con la sua capacità di raccontare le persone mescolando momenti di estrema profondità e altri di spiccata ironia, porta alla luce tutte le incomprensioni e i piccoli segreti che possono celarsi all'interno di una famiglia. Le gelosie, le invidie fraterne, i rancori celati e taciuti negli anni, i desideri di riscatto, ma anche i momenti di tenerezza, le gioie e i sogni di una vita.
Riesce a farci ridere, e a far commuovere, a far riflettere e anche arrabbiare.
Un romanzo ricco di amore che racconta una famiglia che è allo stesso tempo unica e come tante.
Dire addio ai suoi personaggi è stato come congedarsi da una famiglia, di cui non sempre si comprendono e accettano i comportamenti e le decisioni, non necessariamente si è d'accordo con le loro scelte ma a cui, nonostante tutto, non si smette mai di voler bene.
Considerazioni:
Prima di immergermi tra le pagine di questo libro non avevo mai letto nulla scritto da Anne Tyler, ora invece posso dire con certezza che questo sarà il primo romanzo di una lunga serie, perché non ho intenzione di fermarmi qui.
Il suo stile narrativo mi ha ricordato due autori che ho avuto modo di apprezzare in precedenza.
Mentre tutti i racconti che andavano indietro con gli anni mi hanno riportato alla mente il meraviglioso stile di Fannie Flagg, la stessa attenzione rivolta ai caratteri dei personaggi, ai loro sentimenti, e anche lo stesso spiccato umorismo.
"Una spola di filo blu" è un libro che ha bisogno di un po' di tempo per ingranare e inizialmente la storia non mi ha visto coinvolta più di tanto. Eppure più andavo avanti con la lettura più mi rendevo conto di affezionarmi ad essa e ai suoi protagonisti.
I Whitshank mi hanno accolto a braccia aperte nella loro casa, nei loro ricordi e io li ho sentiti diventare, man mano, sempre più presenze familiari.
Ho partecipato ai momenti più importanti del loro presente e del loro passato, e in qualche modo mi sono sentita grata con loro per avermi considerata degna della loro fiducia.
Pare assurdo forse ma è proprio così, perché Anne Tyler qui racconta persone più che personaggi, e in loro possiamo facilmente conoscere il carattere di noi stessi o delle persone che abbiamo conosciuto.
La signora Linnie Mae, ad un certo punto del racconto, parla delle tipologie caratteriali ricorrenti che ha avuto modo di incontrare nella sua vita e io, in quel frangente, mi sono ritrovata a comprendere totalmente le sue parole.
Le persone descritte in queste pagine hanno caratteri vari e diversi ed è proprio a causa di queste diversità che spesso entrano in conflitto tra loro.
Come in ogni famiglia, anche in questa, non sono tutte rose e fiori e ci si ritroverà quindi ad stimare più alcuni personaggi rispetto ad altri.
Personalmente mi sono ritrovata ad apprezzare molto i coniugi Redcliffe ed Abby (di cui mi sarebbe piaciuto conoscere qualcosa in più del loro passato) e il loro figlio Stem, invece ho trovato abbastanza insopportabile il fratello Denny che mi ha ricordato una tipologia caratteriale da me (ahimè) assai ben nota.
Denny è egoista e menefreghista, la classica persona che si crede al centro del mondo e che pretende d'essere il centro attorno al quale debbono gravitare i pensieri altrui.
Ma la cosa che meno ho tollerato in lui è stata la forte insensibilità nei confronti dei trascorsi di suo fratello Stem.
Altre personalità molto forti e decisamente curiose sono quelle dei coniugi Junior e Linnie Mae Whitshank. Inizialmente non sappiamo molto di loro. La loro storia, per gran parte del libro, è avvolta nel mistero. I due appaiono sempre come due figure sfumate, avvolte in un mare di nebbia.
Per gran parte del romanzo, le uniche informazioni che abbiamo di loro ci vengono elargite a piccole gocce dai pochi e sbiaditi ricordi di Red ed Abby, che comunque, a loro volta, non sembrano essere mai venuti a conoscenza di come i due si fossero incontrati e di come si fossero evolute le cose tra loro.
Appare dunque molto strano essere trasportati nel loro tempo e conoscere i loro trascorsi, la versione reale della storia e trovarsi improvvisamente di fronte a persone che ci eravamo immaginati in maniera totalmente diversa.
La vera rivelazione è stata proprio la signora Linnie! E chi se lo sarebbe mai immaginato un peperino così?
Il loro racconto è stato quello che in definitiva mi ha appassionato di più, sia perché adoro il tempo in cui è ambientato, ma soprattutto perché mi ha divertito e stupito.
La storia incredibile della loro casa, quella del dondolo, quella del matrimonio della sorella Merrick, sono tutti ingredienti che contribuiscono a rendere speciale questa famiglia.
Ed è proprio per questi pochi aneddoti tramandati alle nuove generazioni che i Whitshank si definiscono una famiglia di incontentabili.
Persone che lottano tanto per avere qualcosa ma che. una volta raggiunto lo scopo di tanti affanni. non ne sono mai entusiasti quanto avrebbero immaginato.
È successo al capostipite Junior Whitshank che dopo aver aspettato anni ed anni per avere la casa dei suoi sogni, una volta ottenuta, anziché godersela, ha continuato a modificarla, aggiustarla, cambiarla.
È successo alla sorella Merrick che dopo aver mandato all'aria il matrimonio dell'amica e aver sposato il di lei fidanzato, non è mai riuscita a trovare la tanto agognata felicità al suo fianco.
E, ancora una volta, è successo (a detta di Denny) a Red e a sua moglie Abby, che pur avendo tre figli propri hanno deciso di adottarne un quarto.
A mio parere però l'essere incontentabile è una caratteristica intrinseca dell'animo umano. L'uomo per sua stessa natura cerca di avere sempre qualcosa per cui alzarsi al mattino, qualcosa per cui lottare, un sogno da realizzare, una meta da raggiungere. È un compromesso per continuare a stare al mondo, per non spegnersi e morire prima del tempo.
Ho perciò trovato i Whitshank una famiglia di persone ambiziose e sognatrici, pazienti e perseveranti, capaci di lottare e aspettare pur di ottenere l'oggetto (o la persona) dei loro desideri. Ne sanno più di qualcosa sia Redcliffe che la signora Linnie Mae,
Ancora di questa famiglia ho adorato l'amore e l'impegno a portare avanti le piccole tradizioni familiari, come quella di affittare, ogni estate, una casa al mare e trascorrervi, tutti assieme, le vacanze estive *-*
Leggere delle grigliate sulla spiaggia, del primo bagno, e di quei vicini, che affittavano la casa di fianco alla loro, con i quali, ogni anno, si davano un immaginario appuntamento all'anno successivo. Persone che hanno sempre osservato e sentito vicine nonostante non abbiano scambiato con loro neanche una parola.
Li hanno visti crescere di anno in anno, sposarsi, avere figli, invecchiare e poi in qualche caso sparire.
Ciò che non mi ha convinto invece è stata tutta la parte conclusiva, probabilmente perché fino alla fine ho sperato in un finale diverso, fino alla fine avrei voluto non vedere gettati all'aria, o venduti al miglior offerente, i sacrifici di una vita.
Perché casa Whitshank in un certo senso l'ho sentita anche mia e io non l'avrei mai e poi mai abbandonata.
Ringrazio la casa editrice Guanda per avermi inviato una copia cartacea del libro.
il mio voto per questo libro