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"Mary Poppins" di P.L. Travers
"Vento dall'est. La nebbia è là, qualcosa di strano fra poco accadrà. Troppo difficile capire cos'è, ma penso che un ospite arrivi per me".
Così, con queste frasi cantate con una dolce melodia, comincia il film della Disney "Saving Mr.Banks".
Attraverso la pellicola ci viene narrata la storia di come, la scrittrice P.L Travers, da tutti nota come "la mamma" di Mary Poppins ha, con non poche perplessità, collaborato alla creazione della resa cinematografica del suo capolavoro letterario.
Il film è meraviglioso, e non è focalizzato, come si potrebbe pensare, sulla storia del personaggio che più o meno tutti crediamo di conoscere, la donna trasportata dal vento dell'est, con un enorme borsa dalla quale è capace di tirar fuori, per magia, qualsiasi cosa.
"Saving Mr. Banks", oltre a narrare le vicissitudini della signora Travers con Walt Disney, racconta attraverso flashback l'infanzia della scrittrice, che è stata la principale fonte di ispirazione per la creazione della signora Poppins.
Guardandolo ho capito quanto in realtà la "Mary Poppins" del film del 1964 sia diversa da quella descritta nel libro, da qui il desiderio di leggerlo.
Con questo delizioso incipit inizia il racconto... cosa ne pensate?
Così, con queste frasi cantate con una dolce melodia, comincia il film della Disney "Saving Mr.Banks".
Attraverso la pellicola ci viene narrata la storia di come, la scrittrice P.L Travers, da tutti nota come "la mamma" di Mary Poppins ha, con non poche perplessità, collaborato alla creazione della resa cinematografica del suo capolavoro letterario.
Il film è meraviglioso, e non è focalizzato, come si potrebbe pensare, sulla storia del personaggio che più o meno tutti crediamo di conoscere, la donna trasportata dal vento dell'est, con un enorme borsa dalla quale è capace di tirar fuori, per magia, qualsiasi cosa.
"Saving Mr. Banks", oltre a narrare le vicissitudini della signora Travers con Walt Disney, racconta attraverso flashback l'infanzia della scrittrice, che è stata la principale fonte di ispirazione per la creazione della signora Poppins.
Guardandolo ho capito quanto in realtà la "Mary Poppins" del film del 1964 sia diversa da quella descritta nel libro, da qui il desiderio di leggerlo.
Con questo delizioso incipit inizia il racconto... cosa ne pensate?
“Se volete trovare il Viale dei Ciliegi, tutto quello che dovete fare è chiedere al vigile all’incrocio. L’uomo piegherà l’elmetto da una parte, si gratterà la testa pensosamente e infine, puntando l’imponente dito bianco guantato, dirà: «Prima a destra, poi a sinistra, poi ancora a destra, e ci siete. Buon giorno.» Infatti, seguendo esattamente le indicazioni, sarete subito lì, proprio in mezzo al Viale, dove da un lato c’è una fila di case, dall’altro si stende il Parco e in mezzo, allineati come i cavalieri di una quadriglia, stanno gli alberi di ciliegio.
Se andate in cerca del numero 17 (cosa molto probabile, poiché tutto il libro riguarda proprio questa casa) lo troverete subito.
Per cominciare è la casa più piccola del Viale. E poi è la sola un po’ malandata, che abbia bisogno di una nuova mano di bianco. Ma il signor Banks, suo proprietario, aveva detto alla signora Banks di scegliere tra una casa graziosa, lucida, confortevole, e quattro bambini: le due cose insieme, infatti, non potevano permettersele. E la signora Banks, dopo averci riflettuto un po’, aveva concluso che preferiva Giovanna, che era la maggiore, e Michele, che era il secondo, e Barbara e Giovannino, che erano gemelli e venivano per ultimi. Così fu deciso, e così fu che la famiglia Banks venne ad abitare al numero 17, con la signora Brill che cucinava, Ellen che apparecchiava la tavola, e Robertson Ay che falciava l’erba delle aiuole, puliva i coltelli, si impegnava a lucidare le scarpe e, come diceva il signor Banks, «a perdere il suo tempo e il mio denaro!»”
Se andate in cerca del numero 17 (cosa molto probabile, poiché tutto il libro riguarda proprio questa casa) lo troverete subito.
Per cominciare è la casa più piccola del Viale. E poi è la sola un po’ malandata, che abbia bisogno di una nuova mano di bianco. Ma il signor Banks, suo proprietario, aveva detto alla signora Banks di scegliere tra una casa graziosa, lucida, confortevole, e quattro bambini: le due cose insieme, infatti, non potevano permettersele. E la signora Banks, dopo averci riflettuto un po’, aveva concluso che preferiva Giovanna, che era la maggiore, e Michele, che era il secondo, e Barbara e Giovannino, che erano gemelli e venivano per ultimi. Così fu deciso, e così fu che la famiglia Banks venne ad abitare al numero 17, con la signora Brill che cucinava, Ellen che apparecchiava la tavola, e Robertson Ay che falciava l’erba delle aiuole, puliva i coltelli, si impegnava a lucidare le scarpe e, come diceva il signor Banks, «a perdere il suo tempo e il mio denaro!»”
Ho visto il film un paio di mesi fa e l'ho adorato. Anche se ho passato metà del tempo a piangere, non mi sarei mai immaginata una storia del genere dietro il "Supercalifragilistichespiralidoso". Ha fatto venire voglia pure a me di leggere il libro, anche se ancora non me lo sono procurato.
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