lunedì 18 maggio 2015

Recensione: "Miss Charity" di Marie-Aude Murail

Titolo: Miss Charity
Autore: Marie-Aude Murail
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: 2013
Pagine: 480
Prezzo: 12,90 €

Trama:
Charity Tiddler è una bambina piena di curiosità, assetata di contatti umani, di parole e di scambi. Vuole creare e partecipare alla vita del mondo. Purtroppo, però, una ragazzina della buona società inglese dell'800 deve tacere, non mostrarsi troppo, salvo che in chiesa. Gli adulti che la circondano non fanno attenzione a lei, le sue sorelline sono morte.
Allora Charity si rifugia al terzo piano del suo palazzo borghese in compagnia della servitù. Per non morire di noia, alleva dei topini nella nursery, veste un coniglietto, studia dei funghi al microscopio, impara Shakespeare e disegna incessantemente dei corvi, con la speranza che un giorno succeda qualcosa...

Recensione:
Marie-Aude Murail, per la sua "Miss Charity, si ispira alla vita delle famosa illustratrice e scrittrice inglese Beatrix Potter.
L'ambientazione in cui si svolge la narrazione è quella tipica della buona società inglese di fine Ottocento, quella che abbiamo imparato a conoscere tramite i romanzi di Jane Austen, altro importante punto di riferimento dell'autrice.
Il racconto si svolge, quindi, tra case in città e residenze estive per le vacanze, tra ricevimenti, balli, tè delle cinque e ragazze che scalpitano per accalappiarsi un buon matrimonio.
Marie-Aude Murail si ispira a questo mondo, ma al contempo ne prende le distanze, creando una storia originale e particolare, come particolare e originale è la sua protagonista.
Miss Charity Tiddler è una bambina assai peculiare.
Vive con i genitori che la ignorano per la maggior parte del tempo, con la tata Tabitha come unica compagnia, perseguitata dal ricordo e dalla mancanza di due sorelline mai conosciute.
Sola.
La solitudine è una costante della sua vita, fino a quando un giorno, un incontro inaspettato, quanto mai atteso, cambierà per sempre la sua vita.
Un topolino bianco, a cui Charity dà il nome di Signora Passettini, mette fine alla sua solitaria esistenza al terzo piano e dà il via ad un vero e proprio andirivieni di bestioline di varia natura.
Trascorre così le sue giornate, osservando i suoi animaletti, studiandone ogni comportamento, cercando di ritrarli e imparando a memoria le opere di Shakespeare.
La seconda importante svolta, nella sua vita, avviene con l'arrivo della governante che si prenderà cura della sua istruzione.
Mlle Blanche Legros, o Mademoiselle come la chiama Charity, le insegnerà tra le altre discipline la pittura con gli acquerelli.
Sarà questa attività a rafforzare il rapporto tra le due, inizialmente un po' freddo e timido, e ad aprire la strada che condurrà Miss Charity verso il suo destino.
Herr Schmal, insegnante di tedesco del cugino, è un altro personaggio fondamentale per la storia, sarà proprio lui a spingere la signorina Tiddler a scrivere il suo primo libro illustrato.
Questi però sono solo alcuni dei memorabili personaggi, umani e non, che vivono in queste pagine e che vale la pena conoscere.
Alcuni simpatici, altri meno, e altri decisamente assurdi.
Marie-Aude Murail crea una gamma di personalità e di situazioni talmente vasta da far avvertire, a fine lettura, la malinconica sensazione di aver conosciuto e perduto un gruppo di amici.
Una storia ricca e coinvolgente che ha il sentimento dell'amore come vero protagonista.
E non è solo l'amore inteso come il sentimento romantico che lega due persone, ma l'amore per gli animali, per gli amici, per il disegno, per l'indipendenza e per la libertà.
Miss Charity dà inizio ad un vero e proprio cambio di rotta, crea un importante precedente per quei tempi, mostrandoci una giovane donna che (contrariamente al costume diffuso di fine '800, che vuole la donna della buona società impegnata esclusivamente a presenziare a tè e banchetti e a trovare marito), cerca in ogni modo di conquistare la propria autonomia. Il proprio spazio nel mondo.
Miss Charity ci mostra come, con impegno, costanza, volontà e dedizione si possa riuscire a realizzare un sogno.
Ma fa di più, attraverso le pagine di questo libro, ci regala momenti di ilarità, di gioia e di tristezza. Ci rende partecipi della sua vita, delle gioie e dei dolori, delle vittorie e delle sconfitte, delle speranze e delle paure.
Si fa voler bene, e resta nel cuore.

Considerazioni:
Se non hai letto questo libro e hai intenzione di farlo fermati qui!
Parlare di questo libro è difficile per me, perché per dirvi quello che ho provato leggendolo, dovrei parlare delle mie ansie e delle mie paure e non so se voglio farlo.
Quello che so di voler fare però è dire quanto ho amato questo libro, il modo in cui è scritto, e la protagonista che racconta, soprattutto quando è ancora una bambina.
Adoro i libri che hanno i bambini come voce narrante, mi accorgo che sono sempre i miei preferiti.
Sarà perché un bambino, quando si racconta e racconta del mondo intorno a sé, lo fa sempre con un'ingenuità spiazzante. Interpreta le situazioni in un modo tutto suo e riesce a dare, anche a quelle più tragiche, letture positive o buffe.
I bambini non hanno filtri, non si fanno paranoie e spesso arrivano a conclusioni inaspettate e sorprendenti.
E Miss Charity è proprio così, una bimba timida e timorosa, ma allo stesso tempo ironica e spiritosa, rintanata nel suo piccolo mondo, al terzo piano della sua grande casa, con un grande mondo di pensieri e idee nella testa.
Il suo serraglio di animaletti da adottare e tentare (spesso non riuscendoci) di salvare, sarà il suo antidoto alla solitudine.
Topolini, ricci, rospi, oche e conigli saranno i compagni fedeli della sua infanzia, tanto bizzarra quanto incantevole.
Della Charity bambina posso dire di aver adorato tutto, mentre, col passare del tempo, mi sono ritrovata, più volte, a criticarle un atteggiamento che ho notato ripetersi in lei ogni qual volta si trovasse nella medesima situazione.
Charity è una ragazza piena di volontà e di voglia di fare quando si tratta di studiare e di perfezionarsi, certo, come tutti ha dei momenti di sconforto, ma poi si riprende in maniera ammirevole e persiste nella sua strada.
È timida, e da timida ho compreso molti suoi timori, ma non ho mai capito come, ogni qual volta avrebbe dovuto agire per difendere persone a lei care, preferisse sempre non fare nulla.
Di seguito le situazioni alle quali mi riferisco:
- Charity è a conoscenza, da molti anni ormai, che la sua tata Tabitha ha qualche rotella fuori posto, ma ritenendola inoffensiva, non fa nulla a riguardo. Non avverte nemmeno i genitori della cosa.
Quando Tabitha dà segni di squilibrio sempre più importanti e pericolosi, attentando spasso anche alla vita della sua governante, Mademoiselle Blanche, o minacciando di dar fuoco all'abitazione, Charity ancora non muove un dito. Tutto ciò avrà, come sappiamo, conseguenze tragiche e devastanti T_T
- Quando la sua governante, Mademoiselle Blanche, viene licenziata ingiustamente, lei non muove un dito, o meglio, non dice una parola per difenderla dalle accuse di quell'impicciona della zia Janet.
- Successivamente quando la sa in difficoltà e maltrattata in quel collegio sgangherato dove è finita, ancora non fa nulla per aiutarla a venir fuori da quella terribile situazione.
Avrebbe dovuto chiedere, a suo cugino Philip, l'indirizzo di Herr Schmal, ma sentendolo parlottare di lei con sua sorella, ancora una volta rinuncia.
Anche questa perdita di tempo inutile avrà conseguenze irreparabili.
- Quando viene a sapere che Tabitha versa in pessime condizioni di salute in un infima stanza di un manicomio, dà dei soldi a Mr Kenneth Ashley affinché se ne occupi, ma non provvede mai personalmente, e quando questi gli riporta il denaro restante, dicendo che non ha potuto fare di più, lei smette di preoccuparsene.
Ora, anch'io sono timida e insicura, ma vi assicuro che, quando ci sono in ballo persone care e il loro benessere, la timidezza sparisce! E per loro si fa di tutto.
Questo atteggiamento mi ha dato fastidio, ma avrei potuto comprenderlo se Charity fosse stata sempre fedele a se stessa.
Mi sarei detta "ok, non tutte le persone sono uguali e la poverina a reagire proprio non ce la fa, non è colpa sua".
Ma tutto questo discorso decade nel momento in cui Charity fa di tutto (e sottolineo di tutto) per aiutare una persona, come Kenneth Ashley, che è perfettamente in grado di badare a se stessa!
Allora si, il comportamento di Charity, per me, smette di avere giustificazioni.
Non puoi nasconderti dietro la timidezza quando c'è da aiutare chi è indifeso e lasciato a se stesso, e poi avere mille premure per un ubriacone, donnaiolo, e fumatore d'oppio, solo perché ti sei presa una sbandata per lui. Questo non lo accetto!
Anche perché per lui, lei fa davvero cose assurde, frequenta posti malfamati, si ritrova in posti pericolosi e arriva persino a travestirsi da uomo!
E ricordiamo che per la sua amata governante non ha nemmeno chiesto un indirizzo.
Tuttavia, nessuno è perfetto e quando c'è l'amore di mezzo tutti perdiamo un po' il senso della ragione.
Parliamo dunque di questo amore che io francamente non ho visto, cioè mi spiego, ho visto solo che la scrittrice ha sempre avuto l'idea di propinarcelo sin dalla prima apparizione del signorino Kenneth.
Un amore che però non ho vissuto, non mi ha emozionato e francamente mi ha anche un po' deluso proprio per la sua prevedibilità.
Avrei preferito la storia d'amore con l'editore Marshall King che, oltre ad apprezzare come persona, trovavo molto più adatto a lei.
Inoltre sarebbe stato decisamente più bello, dal mio punto di vista di lettrice, leggere del colpo di scena in cui la protagonista, pur pensandosi innamorata di Kenneth, avrebbe in realtà scoperto, lavorando giorno per giorno al fianco di Marshall King, la differenza tra vero amore e una sciocca infatuazione.
Purtroppo l'autrice ha preferito la scelta più scontata e questa è l'unica cosa che le rimprovero in una storia quasi del tutto perfetta.
Da queste mie critiche pare strano pensare che in realtà sto parlando di un libro che mi è piaciuto tantissimo.
In realtà sono molte di più le cose che ho apprezzato, ma non mi metto ad elencarle tutte, altrimenti non la finirei più XD
E, a parte la critica fatta in precedenza, mi sono riconosciuta davvero molto nella protagonista, soprattutto nelle sue ansie e nei suoi timori, per questo ho davvero sentito tanto questo libro.
Esprime sentimenti profondi e bellissimi e mi ha fatto emozionare molto, soprattutto nel finale.
Ancora oggi, a distanza di giorni, non riesco a leggerne le ultime righe senza tornare a commuovermi :')

“Ripenso spesso a lei, che viveva al terzo piano con Tabitha come unica compagnia. 
La rivedo che attraversa la buia sala da pranzo scortata da due piccoli fantasmi. 
E poi ripenso a voi, Signora Passettini, a voi che avete salvato quella bambina dalla follia, perché, con i vostri occhi come chicchi di caffè, i vostri baffi sfrontati e il calore del vostro corpo, eravate semplicemente la vita, la Vita.”

il mio voto per questo libro

6 commenti:

  1. Ma questo libro sembra ME-RA-VI-GLIO-SO!!! Lo voglio assolutamente leggere, è esattamente il mio genere!! Devo smetterla di venire a leggere il tuo blog, sei pericolosa per la mia wishlist!! ;D ;D Ovviamente l'ho aggiunto!

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  2. Appena l'ho visto in libreria ne sono subito rimasta colpita! Per fortuna la mia biblioteca ne è fornita, per cui non credo passerà molto tempo da adesso a quando lo leggerò! *-*

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  3. E' stata la lettura più bella del mio 2014!

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  4. Anche a me è piaciuto tantissimo questo libro. La Murail sa come caratterizzare i suoi personaggi che sono quasi tutti imperfetti, ma indimenticabili. In più qui ci sono tanti riferimenti letterari da cogliere.

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