venerdì 21 ottobre 2016

Chi ben comincia... #32

Poche e semplici le regole:
♥ Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
♥ Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
♥ Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
♥ Aspettate i commenti


Buon venerdì avventori!
Oggi, per la rubrica "Chi ben comincia" vi presento l'incipit di un libro che mi ha subito colpito grazie alla sua deliziosa copertina. Non so se lo avete già intuito, ma amo il rosa, si percepisce dalla grafica del blog? XD
Ho iniziato leggendo con curiosità l'anteprima e già quella mi ha colpito per il sarcasmo e l'umorismo pungente.
Il libro si apre con un'introduzione che è fondamentale alla comprensione del libro stesso, ero indecisa se mettere qui l'incipit del primo capitolo o se scegliere le prime righe della succitata introduzione, e alla fine ho scelto per quest'ultima.
A me fa assolutamente venire la voglia di proseguire, e a voi?


“Questo libro è assolutamente vero, con l’eccezione delle parti che non lo sono. Sostanzialmente, è come La casa nella prateria, ma con più parolacce. So che state pensando: ma La casa nella prateria era assolutamente vero! E invece non è così, mi dispiace. Laura Ingalls era una bugiarda compulsiva e non aveva nessuno che l’aiutasse a verificare i fatti; probabilmente, se fosse ancora viva, sua madre direbbe: «Non so proprio come Laura si sia inventata una storia del genere. Abitavamo nel New Jersey con sua zia Frieda e il nostro cane Mary, che è rimasto cieco quando lei ha cercato di decolorargli con la candeggina un ciuffo di peli sulla fronte. Non so da dove abbia tirato fuori la storia che vivevamo in una capanna, anche se una volta l’abbiamo portata alle Carlsbad Caverns». 
Ed è per questo che io sono meglio di Laura Ingalls. Perché la mia storia è autentica per il novanta per cento, e io ho vissuto davvero in una capanna. La ragione per la quale questo memoir è vero solo in gran parte e non totalmente è che non ho intenzione di essere querelata. E poi voglio che la mia famiglia possa dire: «Oh, "quello" non è mai successo. Naturalmente non l’abbiamo mai buttata fuori da un’auto in corsa quando aveva otto anni. È una cosa assurda che non corrisponde alla verità». (E hanno ragione, perché la verità è che di anni ne avevo nove.

3 commenti:

  1. Oddio mi piace da morire la scrittura!

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  2. Sembra divertente :) Carinissimo il tuo blog, hai una nuova iscritta :*

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  3. Quel topolino in copertina mi fa sempre ridere (in senso buono)!

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