martedì 18 ottobre 2016

Recensione: "Hollow city. Il secondo libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali" di Ransom Riggs

Titolo: Hollow city. Il secondo libro di Miss Peregrine. La casa dei ragazzi speciali
Titolo originale: Hollow City: The Second Novel of Miss Peregrine's Children
Autore: Ransom Riggs
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 30 giugno 2016
Pagine: 430
Prezzo: 18,00 €

Trama:
Chi è Jacob Portman? Un ragazzo qualunque finito dentro un'avventura più grande di lui, o un predestinato, uno Speciale dai poteri prodigiosi, cacciatore di mostri terrificanti? Nessuno conosce la verità. L'unica cosa certa è che sembrano trascorsi secoli dal giorno in cui la misteriosa morte del nonno lo ha spinto a indagare sul passato della sua famiglia, catapultandolo sull'isoletta di Cairnholm, al largo delle coste gallesi. È qui che si imbatte nella bizzarra e affascinante combriccola degli Speciali: creature dotate di curiosi e irripetibili poteri, membri superstiti di una stirpe meravigliosa, costretti, per sfuggire alla persecuzione di un mondo ottusamente normale, ad affidarsi alle inflessibili cure di Miss Peregrine, la donna-uccello in grado di manomettere il tempo. Ma ora che Miss Peregrine è ferita e non riesce a recuperare le proprie sembianze umane, i ragazzi speciali e Jacob dovranno vedersela da soli con chi minaccia di distruggerli, e così abbandonare l'eterno presente in cui hanno vissuto per avventurarsi nel mondo reale.

Recensione:
Avevamo lasciato i nostri bambini speciali al largo dell'isola che per tanti anni li aveva protetti e tenuti al sicuro dai mostri che, per qualche strana ragione, sembrano continuare a dar loro la caccia.
Se prima eravamo abituati a seguire i viaggi temporali di Jacob tra l'anello di Miss Peregrine ed il presente, lo scenario che si apre adesso per noi, come per i protagonisti, è un teatro sconosciuto.
I nostri amici non hanno più nulla da salvaguardare, né un passato da difendere né una casa a cui fare ritorno. Tutto ciò che possono fare è andare avanti, verso un futuro ignoto, e con una sola e timida speranza: sopravvivere e salvare il loro falco pellegrino.
Unico indizio da seguire è la probabile destinazione dell'ultima ymbryne ancora libera, Miss Wren, ovvero la città di Londra.
Come arrivarci e cosa fare una volta giunti alla meta è tutto un mistero, ed è proprio questo il bello. Perché, ammettiamolo, cosa ci può essere di meglio per uno scrittore che avere completa carta bianca?
E cosa c'è di meglio per un lettore che non avere la più pallida idea di cosa lo aspetta?
Leggere questo secondo capitolo della saga di Miss Peregrine è stata una sorpresa continua. Gli scenari mutano sotto i nostri occhi, i personaggi che già conosciamo acquisiscono nuove sfumature, mentre molti altri se ne aggiungono via via con lo scorrere delle pagine.
Molta più attenzione è focalizzata stavolta sui sentimenti, prima di tutto su Jacob e sul dissidio interiore che sembra attanagliarlo: da una parte il senso di colpa per aver abbandonato la famiglia, e dall'altra il desiderio di essere utile, di sentirsi parte di qualcosa di importante, e di irripetibile. 

“Altri incubi terribili, confusi, che si dissolvevano l’uno nell'altro. Frammenti dell’orrore dei giorni appena trascorsi: la bocca d’acciaio di un fucile che mi teneva sotto tiro da vicino; una strada disseminata di cavalli morti; le lingue di uno Spirito Vacuo che saettavano verso di me emergendo da un abisso; quell'orribile Spettro dagli occhi vuoti con il suo sorriso inquietante. 
E poi, l’ultimo sogno: sono tornato a casa, ma sono un fantasma. Scivolo lungo la mia via, attraverso la porta d’ingresso ed entro. Vedo mio padre addormentato sul tavolo della cucina, con il cordless stretto al petto. 
Non sono morto, dico, ma le mie parole sono mute. 
Mia madre è seduta sul bordo del letto, ancora in pigiama, fissa il pomeriggio pallido fuori dalla finestra. È magra, prosciugata dal dolore. Mi allungo per sfiorarle una spalla, ma la mia mano la attraversa.”

E se si parla di sentimenti non si può non parlare di amore, o meglio dello strano legame che sembra tenere uniti il timido Jacob Portman e la coraggiosa Emma Bloom.
Il loro rapporto cresce giorno dopo giorno, a dispetto delle avversità e dei pericoli, diventando anche più credibile ai nostri occhi.
Se infatti, come potete ricordare, nel primo libro avevo osteggiato questa storia d'amore che mi è sempre parsa la riproposizione di quella già intercorsa tra Miss Bloom e Abraham Portman, in questo secondo romanzo, devo ammettere, mi è parsa decisamente più convincente, e soprattutto approfondita in modo più maturo.
Ovviamente permangono i dubbi riguardo alla differenza d'età e di esperienza dei due, come in effetti si deduce anche da alcuni punti della lettura.
La sola perplessità che mi rimane sul libro riguarda invece gli anelli temporali, il cui funzionamento appare ancora poco chiaro e, talvolta, contraddittorio.
Tuttavia, avendo trovato la scrittura di Riggs estremamente stimolante e creativa, ed essendo stata conquistata dalla trama avvincente ed imprevedibile, non posso che considerare i piccoli particolari ancora oscuri come bazzecole senza importanza.

Considerazioni:
Ho adorato questo libro, sin dalle prime pagine, pervase di malinconia per il mondo sicuro e amorevole che i ragazzi si vedono costretti ad abbandonare (il presente per Jacob, e la casa di Miss Peregrine per tutti gli altri).
Per quanto il viaggio verso l'ignoto abbia rappresentato per me una prospettiva affascinante, devo confessarvi che ho provato anch'io un po' di nostalgia nel salutare l'isola che piano piano spariva all'orizzonte.
Quel lembo di terra che era stato teatro di tante avventure pericolose, era anche l'unico posto in cui i bambini si siano mai sentiti amati e capiti. Non più dei fenomeni da baraccone, o peggio ancora, degli scherzi di natura, ma delle persone normali con doti straordinarie.
E se ci siamo affezionati a quegli otto ragazzini tutto coraggio, conoscerne altrettanti con altrettanti poteri è stato davvero curioso.
In particolare le due sorelle Sam e Esme hanno destato la mia attenzione, in quanto tramite loro l'autore mette in luce un concetto molto importante: basta così poco per perdere l'umanità che ci contraddistingue e diventare dei mostri al pari dei nostri nemici.
Mi è piaciuto molto leggere del loro legame indissolubile e dei forti valori di cui le ragazzine si fanno portavoce. 
Altro personaggio che ho apprezzato, e che onestamente avrei voluto conoscere di più, è la misteriosa Althea, capace di imprigionare nel ghiaccio qualunque cosa con un solo tocco della mano. Inoltre sono stata contenta della maggior cura prestata ad Hugh che nel primo capitolo della saga non poteva essere definito uno dei protagonisti. Qui si presenta più determinato e tenace, come anche i suoi compagni Horace e Claire.
Mi auguro che ne "La biblioteca delle anime" si punti di più l'attenzione anche sulla storia d'amore tra Hugh e Fiona, di cui in questo libro abbiamo saggiato le origini e gustato un laconico e tenero addio (si spera arrivederci).
Per quanto riguarda invece il rapporto Jacob-Emma, come accennavo prima, ho valutato positivamente come in questa seconda parte si siano messe in luce anche le contraddizioni e i punti di rottura.

“«Vedi la pianta nel vaso sopra la scrivania?». 
Annuii. 
«È protetta dal ghiaccio, è verde. Ma dentro è morta. Non appena il ghiaccio si sarà sciolto, diventerà marrone e avvizzirà.» Mi fissò dritto negli occhi. «Io sono come quella pianta.» 
«Non è vero. Tu sei… perfetta.» 
Il volto di Emma si contrasse per l’insofferenza, come se stesse parlando a un bambino un po’ lento. Si sedette di nuovo, mi prese una mano e se la passò su una guancia liscia. «Questa è una bugia. Questa non sono io. Se tu vedessi chi sono in realtà, non mi vorresti più.» 
«Non mi importa di…» 
«Sono una donna anziana!» mi interruppe. «Pensi che io sia come te, ma non è vero! La persona che dici di amare in realtà è una vecchia strega, una megera piena di rughe nascosta nel corpo di una ragazzina. Tu in confronto sei un bambino. Non puoi capire cosa significa trovarsi sempre a un passo dalla morte. Ed è giusto così, non te lo augurerei mai. Hai tutta la vita davanti, Jacob. Io ho già vissuto la mia. E un giorno, magari non troppo lontano, morirò e tornerò polvere.» 
Il suo tono perentorio mi fece capire che credeva davvero a quelle parole. Pronunciarle ad alta voce la faceva soffrire quanto soffrivo io nell’ascoltarle, ma sapevo perché si stava comportando così. Cercava di salvarmi.”

Emma finalmente si mostra più saggia e consapevole, sia di quello a cui il suo fidanzato ha rinunciato pur di stare con lei, sia dei motivi per cui la loro relazione è destinata a fallire.
Jacob, invece, come è tipico della sua età, non riesce a vedere che chimere ed ingenue utopie.
Un ultimo punto su cui voglio focalizzarmi sono invece le foto d'epoca, anche stavolta parte essenziale della trama, che in alcuni frangenti sembra scaturire direttamente da esse.
Se questa cosa, soprattutto all'inizio è parsa un po' forzata (per chi ha già letto il libro mi riferisco in particolare alla parte ambientata nel serraglio), con il prosieguo non rappresenta più un limite alla fantasia ma un vero e proprio valore aggiunto.

Curiosità:
In questo libro sono più volte citati i "Racconti degli Speciali", il libro di fiabe che i ragazzi di Miss Peregrine portano con sé durante il viaggio e in cui trovano conforto. In quelle pagine si nascondono indizi molto importanti sul mondo peculiar, che solo i più meritevoli sono in grado di decifrare.
Ebbene, lo scorso 3 settembre, la casa editrice Dutton Books for Young Readers ha pubblicato la raccolta di storie di cui vi ho appena parlato, sempre nata dalla penna di Ransom Riggs, e illustrata da Andrew Davidson.
Il libro ha il nome di "Tales of the Peculiar" e per il momento è disponibile solo in lingua originale.
Inoltre la raccolta presenta le annotazioni di Millard Nullings, uno degli allievi di Miss Peregrine (come nel caso delle famose "Fiabe di Beda il Bardo" di J.K. Rowling con cui il libro in questione sembra avere più di un'affinità).
Speriamo sia presto tradotto e ripubblicato in italiano, perché non vedo l'ora di immergermi nelle vicende degli speciali del passato, e di scoprire nuovi dettagli su quelli del presente.
Altra novità è il "Miss Peregrine's Journal for Peculiar Children", una sorta di agenda in cui anche noi non speciali possiamo annotare i nostri pensieri o scrivere le nostre storie fantastiche.
L'agenda presenta una bellissima copertina, che riprende lo stile dei libri della saga, e contiene al suo interno, oltre ai consueti fogli a righi, anche immagini e citazioni tratte dai famosi romanzi della serie.

Ringrazio la casa editrice Rizzoli per avermi inviato una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

8 commenti:

  1. Sono felicissima di leggere che questo secondo volume ti è piaciuto!
    Sto leggendo La biblioteca delle anime - per ora mi trattengo e dico solo: WOW - e vorrei tanto leggere Tales Of The Peculiar, ma costa un patrimonio! D:
    Non mi resta che consigliarti di continuare la trilogia leggendo l'ultimo volume, che mi sta piacendo moltissimo e che non fa altro che consolidare il mio amore per Riggs e i bambini speciali ❤

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    1. Sono contenta di leggere che stai apprezzando anche il terzo libro! In effetti la saga dei bambini speciali è davvero particolare, soprattutto questo secondo capitolo mi ha colpito per la fantasia. Mi auguro che "La biblioteca delle anime" prosegua su questa strada.

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  2. il primo libro l'ho molto apprezzato, devo assolutamente recuperare questo, considerato che c'è pure il terzo :-P !!

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    1. Se ti è piaciuto molto il primo non potrai non apprezzare anche questo!

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  3. Devo solo comprare l'ultimo libro e poi leggerò tutta la saga ^_^. Non vedo l'ora

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  4. Lo cerco qui in Francia. Buon proseguimento di settimana.

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