mercoledì 4 luglio 2018

Recensione: "Jack Bennet e la chiave di tutte le cose" di Fiore Manni

Titolo: Jack Bennet e la chiave di tutte le cose
Autore: Fiore Manni
Illustratore: Fiore Manni
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 22 maggio 2018
Pagine: 350
Prezzo: 16,00 € 

Trama:
Jack Bennet è un bambino di dieci anni come tanti altri, forse solo un pochino più basso e più magro della media. Ogni mattina si alza, si avvolge intorno al collo la lunga sciarpa a righe azzurre che gli ha lasciato suo padre ed esce per le fumose vie di Londra. Come molti ragazzi del suo tempo lavora in fabbrica, perché la mamma è malata, e in famiglia non c'è nessun altro che possa provvedere a loro. 
Una mattina, sulla strada del lavoro, Jack incontra un curioso personaggio che pare sbucato dal nulla; un uomo del tutto fuori luogo, con il suo elegante completo viola nel bel mezzo della grigia città. Jack lo osserva incuriosito e lo saluta educato, poi lo ascolta con attenzione. E fa bene, perché la più grande delle avventure può cominciare in un giorno qualunque. 

Recensione:
Quando iniziamo un libro, la maggior parte delle volte, partiamo carichi di aspettative e con la forte speranza di non rimanere delusi. 
In questa circostanza invece, a me è accaduto l'esatto contrario. 
Una volta realizzato chi era l'autrice del libro - devo ammettere che inizialmente non avevo prestato grande attenzione alla firma - ho cominciato a dubitare di ciò che avrei effettivamente trovato nella lettura di lì a poco. Non che io abbia nulla contro Fiore Manni, sia chiaro (in realtà mi è capitato di vedere la sua trasmissione solo un paio di volte e pure di sfuggita), ma ho seriamente temuto di imbattermi, come spesso accade del resto, in un tipico caso di "personaggio dello spettacolo, riscopertosi improvvisamente scrittore, a fronte del grande seguito di fans e followers, disposti ad acquistare la qualsiasi".
C'è da dire però che già dopo le prime pagine ho capito di essermi sbagliata, e per fortuna!
Perché "Jack Bennet e la chiave di tutte le cose" è un libro bellissimo, assolutamente ben scritto, fantasioso e originale.
Sin da subito ci affezioniamo al piccolo Jack, a sua madre e alla vita fatta di poche gioie, tanta fatica e altrettanto coraggio. Alla curiosissima parete della sua stanza, ricolma di stelle, che lo spinge a sognare un mondo di avventure e peripezie, che non includano il lavoro in fabbrica e i vecchi macchinari da riparare. 
Ci basta poco per percepire il dolore di Jack per la morte del padre, ed il grande amore per la sua mamma, l'ancora che lo aiuta a non abbattersi mai, giorno dopo giorno, nonostante le difficoltà quotidiane e la stanchezza di fine giornata.

Ma con il passare delle settimane, tra le pile di carta stampata che crescevano in attesa di essere rilegate, tra le macchine che bevevano fiumi d'inchiostro, Jack si sentiva sempre più una minuscola vite incastrata in quell'enorme macchinario che era la fabbrica. 
Possibile che fosse destinato a rimanere lì dentro per tutta la vita? 
Soltanto la sera, a letto, riusciva a immaginare un'altra vita. Si voltava verso il muro e si perdeva tra le stelle e le nuvole dipinte dalla mamma. 
In quei momenti non c'era più Jack Bennet. Non era più un bambino che viveva in una squallida stanzetta immersa nei fumi delle fabbriche. No, in quei momenti a Jack piaceva immaginarsi come un coraggioso avventuriero, sotto un impeccabile cielo azzurro e con il suo padre ancora accanto.

Tutto cambia in una mattinata qualunque, grazie all'incontro con lo stravagante uomo vestito di viola che dice di chiamarsi "Il padre di tutte le cose". 
Da quel momento in poi la vita del protagonista non sarà più la stessa. Viaggi inaspettati e missioni in altri mondi prenderanno il posto delle interminabili ore trascorse a Londra. E che mondi!
Pappagalli parlanti, libri bizzarri (e per di più utilissimi), oceani di foglie, architetti di sogni e bislacchi draghi marini sono solo alcune delle cose che l'impavido Jack avrà modo di vedere.
Ogni universo è unico nel suo genere, ricco di segreti ma anche di persone meravigliose, disposte a distribuire consigli e gentilezze.
Ad ogni impresa Jack imparerà qualcosa di nuovo, sugli altri ma soprattutto su se stesso. Perché non c'è viaggio migliore di quello che porta alla consapevolezza, dei propri pregi e dei difetti, dei meriti e dei traguardi da raggiungere.
Se poi a tutto ciò aggiungi anche dei fidati alleati e dei nuovi amici, il risultato non può che essere un libro appassionante e ricco di emozioni.
Potrei dilungarmi a lungo e dirvi tutto ciò che ho apprezzato della storia, ma preferisco non rovinarvi la sorpresa. Vi basterà sapere che questo romanzo si contraddistingue per le descrizioni particolareggiate e minuziose, i personaggi singolari e accattivanti, le deliziose illustrazioni - opera della stessa autrice - le avventure cariche di meraviglia e tanti buoni sentimenti.

Considerazioni:
I libri migliori sono quelli che ti conquistano subito, con cui instauri immediatamente un legame, con la storia, con il protagonista, le sue paure e le speranze.
Così è stato con questo romanzo. Già dalle prime righe mi sono trovata a simpatizzare con il povero Jack, così timido e insicuro, ma allo stesso tempo desideroso di dare una svolta alla propria vita.
Con lui ho viaggiato verso mondi meravigliosi, tutti così diversi e particolari, simili al nostro per alcuni versi, ma sorprendentemente differenti per tanti altri.
Ho adorato i libri utili, pronti a risolvere ogni problema all'occorrenza (non serve dirvi quanto io abbia desiderato "Il libro degli spuntini deliziosi"), il mondo dei sogni fatto completamente di zucchero filato e gomitoli di lana colorati, l'oceano di foglie e la ciurma dei pirati.
Ho amato la saggezza e la simpatia dell'Architetto dei sogni, la stravaganza e il mistero del Padre di tutte le cose, la spavalderia e la determinazione della piccola Kiki.
E proprio l'amicizia con la giovane piratessa è una delle cose che ho più apprezzato della storia: cresce poco a poco, con il lento instaurarsi di una fiducia reciproca. Nasce per colmare i vuoti, per riempire le assenze, per offrire compagnia laddove ci si sente troppo soli.

«Immagino che domattina dovrai ripartire» disse Kiki, decisa ad affrontare la questione senza tanti giri di parole. 
«Sì. Mia madre sarà in pensiero» disse Jack strofinandosi gli occhi. Cercava con tutte le forze di rimanere sveglio perché voleva chiacchierare ancora a lungo con Kiki, possibilmente fino all'alba. 
«Sentirò la tua mancanza» ammise Kiki. 
«Non ho mai avuto un'amica come te Kiki. Sono felice di averti conosciuta.» 
Lei gli regalò un enorme sorriso, gli occhi blu che nell'oscurità brillavano più splendenti di qualsiasi stella sopra le loro teste.

In generale questo libro dimostra di avere tutte le carte in regola per appassionare i lettori di ogni età: è perfetto per i giovanissimi grazie al suo carico di fantasia, avventura e preziosi consigli, ed apprezzabilissimo anche dagli adulti, perché per sognare e viaggiare ad occhi aperti non si è mai troppo grandi.

Ringrazio la casa editrice Rizzoli per avermi fornito una copia cartacea di questo romanzo

il mio voto per questo libro

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