venerdì 21 dicembre 2018

Books, Chocolate and Friends: seconda tappa GDL "12 giorni a Natale" di Trisha Ashley


Salve avventori!
Eccoci giunti alla seconda tappa del nostro gruppo di lettura natalizio.
Per chi non lo sapesse, o capitasse qui per la prima volta, stiamo leggendo assieme il libro "12 giorni a Natale" di Trisha Ashley.
Prima di riferirvi le mie impressioni, ricapitoliamo brevemente cosa è successo nei capitoli 17-28:

Holly aveva in mente di passare le feste di Natale da sola nell’East Lancashire, dove ha trovato lavoro come house sitter.
Eppure, una serie di eventi l'ha costretta a stravolgere tutti i suoi piani. La zia del padrone di casa, Tilda, ha avuto un piccolo incidente e ciò ha fatto sì che tutta la famiglia Martland si trasferisse nella grande dimora padronale occupata da Holly.
La cuoca è quindi destinata ad avere compagnia, e non solo: dovrà anche occuparsi del tanto temuto cenone di Natale.
Ma non finisce qui! Oltre ai coniugi Noël e Tilda e alla nipotina Jess, fanno il loro ingresso in casa anche i fratelli Guy e Jude, e la ex fidanzata di entrambi, Coco.
I problemi sembrano destinati a moltiplicarsi, e non solo quelli!



Veniamo adesso alle mie impressioni.
Se ben ricordate, nello scorso post mi avevo detto che il libro non mi stava convincendo, in quanto erano presenti troppe note stonate: i continui, e poco credibili, botta e risposta tra Holly e Jude (il proprietario della casa di Old Place); le inutili ripetizioni dei soliti concetti, solitamente inseriti a sproposito nei contesti più disparati (i più gettonati l'altezza spropositata della protagonista e l'impossibilità di un incontro tra i due litiganti); l'atteggiamento scontroso, irritante e poco accogliente proprio della house sitter.
Verso l'inizio dei nuovi capitoli ho cominciato a ben sperare.
Perché?
Beh, finalmente Holly si era decisa ad allentare il suo comportamento intransigente, permettendo ai Martland di poter alloggiare nella casa di famiglia e festeggiare il Natale lì, come da tradizione. Era ora direi, d'altronde Old Place è di loro proprietà!
La Brown, in un forte slancio di altruismo, si era persino offerta di preparare gratuitamente la cena... impossibile ma vero!
Per di più con l'arrivo di Guy, Coco e Jude, immaginavo che la storia avrebbe preso una piega più divertente, con le tipiche baruffe tra parenti.
Niente di più lontano dalla verità!!!
Holly non fa che lamentarsi di avere gente tra i piedi e di dover cucinare in continuazione, alla faccia dello spirito natalizio!
Inoltre, appena vede Jude, comincia ad offenderlo, senza avere un reale motivo che giustifichi un tale modo di fare strafottente. Stessa cosa con il fratello Guy, a cui dà ordini e risponde con toni decisamente inappropriati, considerando la sua posizione di semplice impiegata.
Ma il peggio deve ancora venire. Se Holly si mostra poco accogliente con buona parte dei personaggi, non è nulla in confronto a ciò che dirà e farà contro la bella Coco.
Con la giovane ragazza ha il tipico atteggiamento da zitella acida ed invidiosa.
La giudica dal primo istante, la insulta, la deride, la maltratta, ride quando gli altri si uniscono a questo gioco al massacro. Ebbene sì, perché la povera ex ragazza di Jude, dopo essere stata illusa ed ingannata dal fratello Guy, si ritrova, non solo umiliata, ma anche denigrata e schernita dal resto dei Martland (ad eccezione del tenero Noël).
Chi minaccia di prenderla a schiaffi, chi di gettarle un secchio d'acqua gelata in faccia, chi di versarle addosso le uova.

«Ci penserò. Forse hai ragione: meglio dare un colpo di spugna e ricominciare. Ma nel frattempo se quella svanita della tua ex fidanzata mi chiede un’altra omelette di solo albumi, credo che sarò costretta ad accontentarla e versarle un’intera scodella su quella sua testolina vuota». 
Il sorriso sinceramente divertito di Jude mi ha mozzato il fiato: di colpo mi è parso molto più giovane (deve avere appena qualche anno più di me), e il suo viso, se non bello, quanto meno interessante, gradevole… se piacciono i lineamenti marcati e la mascella squadrata.

Coco è sicuramente rappresentata come l'ochetta bionda senza cervello, ma ciò non giustifica il bullismo imperante da un certo punto in poi. Anche perché, al contrario, il fratello traditore, Guy, è invece subito perdonato, difeso, servito e riverito.
La cosa assurda è che tutti possono prendersi gioco di Coco, ma non sia mai che la ragazza tenti di rispondere a tono. Viene subito tacciata di essere estremamente sgarbata, oltre che un ospite sgradita.
Leggere gli ultimi capitoli è stata una vera tortura. Il messaggio che passa da questo romanzo è inaccettabile: un tacito assenso di fronte alla violenza verbale, anzi, ancora peggio, un sentito divertimento, considerando che tutti, o quasi, i personaggi ridacchiano nel vederla piangere in un angolo.
E poi, cosa ben più grave, è il fatto che, sempre a proposito di Coco, viene affrontato un argomento molto serio, in modo eccessivamente leggero, ovvero i disturbi alimentari.
I soliti insensibili personaggi, radunati in gruppo, spettegolano e si domandano come faccia la bella attrice a mantenersi così in forma. Chi ipotizza vada in bagno a vomitare dopo ogni pasto, e chi invece che faccia uso di lassativi. Ovviamente anche per questa cosa non fanno che prenderla in giro e canzonarla.
Ma io dico? Si può fare di malattie come l'anoressia o la bulimia oggetti di burle?

«Manca solo Noël: ha detto che vuole un muffin soltanto». 
«Per fortuna, perché ce n’è uno solo. Immagino che Coco, il suo, non l’abbia mangiato?». Jude ha risposto con un sorrisetto. 
«In realtà l’ha mangiato, ma poi è corsa in bagno, nell'ingresso: spero che non lo stia vomitando». 
«Credo che usi altri metodi per tenere il peso sotto controllo». 
Siccome Jude mi guardava perplesso, ho spiegato: «Lassativi… Quel muffin non rimarrà un istante nello stomaco. Che spreco!».

Io ero davvero scioccata, non riuscivo a credere che la scrittrice fosse arrivata a tanto.
Naturalmente non ho mai pensato che questo libro si sarebbe rivelato un capolavoro della letteratura, ma in un romanzo leggero si dovrebbe almeno evitare alcune tematiche importanti, se non si è in grado di toccarle con la giusta sensibilità e delicatezza. Ed in questo Trisha Ashley ha toppato in pieno.
Escludendo poi questa nota dolente, la storia si rivela carente anche per molti altri versi.
Ad esempio tutta l'ultima parte non è altro che un elogio alla fantastica Holly: come cucina bene, come pulisce bene, com'è brava, com'è bella, quanto le vogliamo bene, è una di famiglia
°□°)╯ ┻━┻
Non a caso più e più volte viene rimarcato da più o meno tutti come, a causa dei suoi capelli neri e della alta statura, Holly sembri una Martland a tutti gli effetti. Perché nessun altro potrebbe avere queste introvabili caratteristiche, non credete? XD

«Anche a noi sembra che Holly abbia un aspetto familiare», ha detto Noël. «Ma immagino che sia perché ha la tipica costituzione dei Martland, così alta, con la pelle olivastra e i capelli scuri. E questo conferma la nostra sensazione che faccia parte della famiglia!».

Ma tornando a noi, e al doveroso encomio alla preziosa house sitter, tutti i complimenti non sono supportati da niente di concreto, considerando che anche per quanto riguarda la cucina, non fa che riscaldare la solita zuppa o arricchire con salsine cibi congelati.
Inoltre si è dimostrata sempre scortese e poco generosa, quindi non capisco in base a cosa tutti improvvisamente dovrebbero amarla.
E con il termine "amare" non esagero, perché gli unici tre uomini in casa che hanno approssimativamente l'età di Holly "stranamente" passano il tempo a lodarla e corteggiarla, quasi fosse la donna migliore sulla faccia della terra.
E per arrivare a questo risultato, mi spiace dirlo ma, la scrittrice, è giunta persino ad alterare i fatti raccontati in precedenza. Sembra quasi che abbia realizzato il libro man mano senza avere un'idea precisa alla base. Vi faccio degli esempi:

♥ Inizialmente Holly è una donna semplice, non molto bella, che si occupa di ricevimenti d'estate.
In seguito Holly diventa bellissima e una chef con cachet stellari che nessuno si potrebbe permettere di ingaggiare.

oppure

♥ In principio Jude è un famoso e ricco artista che, a detta di tutti i suoi parenti, soffre ancora, dopo un anno, a causa della fine del rapporto con la fidanzata, Coco che avrebbe voluto sposare e che è invece fuggita con il fratello, Guy.
Alla fine Jude è sempre un famoso e ricco artista ma soffre non per Coco, che si è rivelata essere improvvisamente una ragazza viziata e capricciosa, ma per la moglie morta anni prima (e mai citata in precedenza).

Ci rendiamo conto? È arrivata ad inventare una vedovanza, giusto per rendere Jude più vicino emotivamente alla cara Holly.
E ci sarebbero tanti esempi a riguardo di cose prima descritte in un modo, e successivamente in un altro, ma ve le risparmio.
Ultima cosa di cui vorrei parlarvi, in realtà l'ultimo difetto, è la mancanza di una qualsiasi atmosfera festosa.
Al contrario di quanto avevo letto in molte recensioni in giro sul web (mai fidarsi ciecamente dei pareri altrui!!!) in questo libro non si respira nessun calore familiare, nessun buon sentimento, nessuno spirito natalizio. Niente di niente!
Come dicevo, avevo poche pretese per questo romanzo, in quanto ad originalità, ma mi aspettavo almeno una bella storia di sentimenti, una di quelle a lieto fine che ti fa compagnia e ti scalda il cuore.
Ed in effetti l'ambientazione era perfetta per generare scene indimenticabili, eppure la Ashley persevera nell'elencare esclusivamente e pedissequamente preparativi, senza rivelare però alcuna emozione e sensazione.
Ad esempio Holly che la maggior parte del tempo ha preparato solo zuppette, negli ultimi giorni si accinge a cucinare sul serio.
Eppure non si percepisce nessun amore per il suo lavoro, ma solo un'incombenza da portare a termine. È un continuo "ho fatto la torta, ora devo fare il semifreddo, più tardi la salsa per il fagiano" e via dicendo.

Il pranzo di Natale, se posso dirlo senza apparire immodesta, era cucinato alla perfezione. Il tacchino ben rosolato con le salsicce avvolte nel bacon e la salsa di pane, le patate e le pastinache croccanti, i cavolini dell’orto di Henry belli sodi e un buon sugo dell’arrosto denso denso… tutto a puntino.

Nessuna descrizione dei profumi che si sprigionano nell'aria o delle reazioni che prendono vita nei palati dei commensali.
Una lista infinita che non aggiunge nulla alla lettura (se non tanta noia), e che ha come unico fine il mostrare a noi lettori - e soprattutto ai Martland in brodo di giuggiole - quante preparazioni è in grado di portare a termine l'eccellente Holly Brown! Che donna da sposare!

Jess ha subito perso ogni interesse nella cosa e ha cambiato direzione. 
«Zio Jude, Holly è proprio carina con quell’abito rosso, vero?» 
«Holly è carina con qualsiasi cosa», ha replicato Guy con uno dei suoi affascinanti sorrisi.
«Una ragazza graziosa come lei che sa anche cucinare ha la mia ammirazione assoluta». 
«Oh, che sciocchezze!», ho esclamato, a disagio. Non sono abituata ai complimenti. Ho notato però che Jude non ha commentato, in nessun modo, nemmeno per semplice cortesia. Anzi, sembrava essere tornato al solito sguardo carico di diffidenza. 
«So benissimo di non essere niente di che». 
«Oh, non dirlo neanche, mia cara!», ha esclamato Noël con galanteria. «Ti ha mai detto nessuno che assomigli a Nefertiti?», ha proseguito Guy.

Insomma non sono ancora arrivata alla fine ma posso già affermare che questa lettura è da dimenticare.
Naturalmente porterò a termine il romanzo, per tre motivi:
 perché non ho mai abbandonato nessun libro a metà
 perché sono curiosa di vedere fino a che punto potrà arrivare
 perché, ahimè, ho un calendario da rispettare e un'altra tappa da commentare

Ma voi, che non avete questo dovere, sentitevi liberi di gettare "12 giorni a Natale" fuori dalla finestra, in un burrone o in un'altra galassia. Oppure approfittate per fare un regalo last minute al vostro peggior nemico. Seppellirete così l'ascia di guerra, liberando uno spazietto in libreria, che è sempre utile. 



Vi ricordo che l'ultima tappa del gruppo di lettura è prevista per il 27 dicembre.
Se volete leggere la mia stroncatura definitiva, oppure il mio eventuale e molto improbabile cambio di opinione, passate qui!
Alla prossima ^-^


8 commenti:

  1. Purtroppo non sono riuscita a recuperarlo questo romanzo, ma sembra una lettura davvero molto carina. Chissà se il prossimo anno, sarà la volta buona :)

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    1. Come ho ampiamente scritto nel commento, non consiglierei a nessuno questo libro, lo considero pessimo nella scrittura, nella trama, nei personaggi e nei messaggi che trasmette.
      Poi se tu vuoi dargli un'occasione, non posso certo vietartelo, magari la penserai diversamente.

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  2. Mi sa che state rivalutando il libro dell'anno scorso Il tredicesimo dono.

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    1. In realtà inizialmente speravo fosse la versione migliore de "Il tredicesimo dono", proprio perché come trama sono molto simili. E nei primissimi capitoli mi aveva effettivamente convinto di più.
      Adesso però la penso diversamente. Non ho di certo rivalutato il romanzo della Smith, che continua a non piacermi, ma perlomeno non esprimeva messaggi altamente diseducativi come questo qui.

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  3. che recensione accurata. Complimenti

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    1. Grazie, purtroppo di questo libro c'è molto da dire >_<

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