Titolo: Cuore ribelle. The blue castle
Autore: Lucy Maud Montgomery
Editore: Cignonero
Data di pubblicazione: 17 ottobre 2018
Pagine: 224
Prezzo: 9,99 €
A ventinove anni, il
destino di Valancy Stirling sembra già segnato: considerata ormai una zitella
senza speranza, vessata dalla sua ingombrante e numerosa famiglia che non fa
altro che rimarcare la differenza tra lei e la bella e ricca cugina Olive, Valancy
è convinta che non troverà mai la felicità.
Tutto cambia quando, a
seguito di un controllo medico, apprende una tragica notizia: le resta un solo
anno da vivere, e non ha nessuna intenzione di sprecarlo cercando di compiacere
i suoi famigliari che la disprezzano. Decide così di cambiare vita e
abbandonare la casa di sua madre per trasferirsi da Cissy Gay, una vecchia
compagna di scuola che abita in una casa sgangherata, e che per di più è
gravemente malata.
È lì che Valancy
conosce Barney Snaith, un uomo enigmatico e affascinante, su cui circolano
molti pettegolezzi. Vive da solo su un’isola in mezzo al lago, e ha un passato
misterioso. Snaith è quanto di più lontano dall'immagine degli Stirling, ed è
proprio questo ad incuriosire la coraggiosa Valancy, che farebbe di tutto pur
di liberarsi dalle grinfie della sua opprimente famiglia.
Recensione:
Lucy Maud Montgomery ci
conquista al primo istante con le tribolazioni di Valancy Stirling, un'eroina
d'altri tempi, imprigionata in una gabbia mortale, che non fa che stritolarla
giorno dopo giorno.
Perché cos'altro è la
famiglia borghese che l'ha cresciuta, se non un conglomerato di pregiudizi,
aspettative, pettegolezzi, battute al vetriolo e commenti pungenti?
Valancy è per tutti la
pecora nera, la quasi trentenne che non è riuscita ad accaparrarsi un buon
marito, che non è mai abbastanza bella o spigliata od elegante. Qualsiasi cosa
faccia, non sarà mai all'altezza delle aspettative.
La giovane donna è
ormai rassegnata, ad una vita senza amore ed emozioni forti, alla solitudine
che la accompagna quotidianamente, ai giudizi non richiesti dei suoi familiari.
Per tutta la vita, rifletté, aveva avuto paura di qualcosa. Da piccola era stata terrorizzata dall'orso nero che viveva nell'armadio sotto le scale - così le aveva raccontato la cugina Stickles - e che stava in agguato aspettando che lei passasse di lì per ghermirla e mangiarla.
Crescendo, le sue paure erano diventate reali. La spaventava la rabbia di sua madre, l'idea di offendere lo zio Benjamin o di incassare i commenti cattivi della zia Isabel.
Aveva paura della disapprovazione dello zio James, temeva di non riuscire a mantenere l'apparenza di donna rispettabile, e di finire vecchia, povera e sola, costretta a mendicare.
Paura, paura, paura. Era una trappola, una ragnatela rischiosa da cui non si poteva fuggire.
E per tutta la vita Valancy si era rifugiata nei sogni, in quel Castello Blu che tanto aveva immaginato. Ma adesso, alla soglia dei ventinove anni, anche quella fantasticheria le appariva ormai inaccessibile.
Crescendo, le sue paure erano diventate reali. La spaventava la rabbia di sua madre, l'idea di offendere lo zio Benjamin o di incassare i commenti cattivi della zia Isabel.
Aveva paura della disapprovazione dello zio James, temeva di non riuscire a mantenere l'apparenza di donna rispettabile, e di finire vecchia, povera e sola, costretta a mendicare.
Paura, paura, paura. Era una trappola, una ragnatela rischiosa da cui non si poteva fuggire.
E per tutta la vita Valancy si era rifugiata nei sogni, in quel Castello Blu che tanto aveva immaginato. Ma adesso, alla soglia dei ventinove anni, anche quella fantasticheria le appariva ormai inaccessibile.
Fino a quando un
dottore le diagnostica una grave cardiopatia che non le lascerebbe scampo. Un
solo anno di vita, questo è il tempo che rimane a Valancy prima di dire addio
per sempre al mondo.
La nostra protagonista
ha due scelte: raccontare tutto agli Stirling e passare gli ultimi dodici mesi
tra controlli medici e piagnistei vari, o non dire nulla a nessuno e dare una
svolta per sempre alla sua esistenza, o perlomeno a quel poco che resta.
Ed è così che il suo
percorso verso la morte si trasforma in una vera e propria rinascita.
Valancy, che ha sempre
avuto paura di replicare alle assurde pretese, ai dinieghi e alle opinioni
inopportune della madre, della cugina e degli invadenti zii, è ora un fiume in
piena.
Ribatte ad ogni accusa,
senza temere le conseguenze del suo coraggio. In fondo non ha nulla da perdere
ormai, nessuno può diseredarla né ripudiarla, non se sarà già morta.
La Valancy che
conosciamo da questo momento in poi è arguta e divertente, colpisce i suoi
aguzzini con una parlantina sciolta e scaltra, li mette alla berlina,
evidenziandone l'ipocrisia e la crudeltà. È una donna libera, che si mostra
senza remore, che fa quello che ha sempre desiderato, infischiandosene della
reputazione e delle dicerie.
«Da ragazzina non mi sarei mai sognata di parlare di cose del genere, Topolina» la rimproverò la zia Wellington.
«Ma io non sono più una ragazzina, sono una donna ormai sfiorita. Non è questo che dici sempre di me? Siete solo dei pettegoli maligni e maliziosi. Non potete lasciare la povera Cecily Gay in pace? Tutti a Deerwood sanno che è malata e che non le resta molto da vivere. Qualunque cosa abbia fatto è già stata punita abbastanza. E per quanto riguarda Barney Snaith, l'unico crimine di cui è davvero colpevole è quello di essere un uomo schivo che bada solo ai fatti suoi e che se ne infischia dei vostri giudizi da quattro soldi. Cosa che, ovviamente, voi non tollerate, perché secondo voi nessuno può vivere serenamente senza la vostra approvazione.»
«Valancy, il tuo povero padre si rivolterebbe nella tomba se potesse sentirti» chiosò Mrs. Stirling.
«Chissà, magari starebbe più comodo» concluse Valancy seccamente.
«Ma io non sono più una ragazzina, sono una donna ormai sfiorita. Non è questo che dici sempre di me? Siete solo dei pettegoli maligni e maliziosi. Non potete lasciare la povera Cecily Gay in pace? Tutti a Deerwood sanno che è malata e che non le resta molto da vivere. Qualunque cosa abbia fatto è già stata punita abbastanza. E per quanto riguarda Barney Snaith, l'unico crimine di cui è davvero colpevole è quello di essere un uomo schivo che bada solo ai fatti suoi e che se ne infischia dei vostri giudizi da quattro soldi. Cosa che, ovviamente, voi non tollerate, perché secondo voi nessuno può vivere serenamente senza la vostra approvazione.»
«Valancy, il tuo povero padre si rivolterebbe nella tomba se potesse sentirti» chiosò Mrs. Stirling.
«Chissà, magari starebbe più comodo» concluse Valancy seccamente.
E come primo
cambiamento sceglie di lasciare il nido e spiccare il volo verso nuovi
orizzonti. Va quindi a vivere dalla vecchia amica Cissy Gay e dal suo, poco
rispettabile padre, Roaring Abel.
Lì la ragazza ritroverà
tutta la sua vitalità, quella che non credeva nemmeno di avere. Passerà il
tempo a rendersi utile, sia nelle mansioni domestiche che assistendo,
fisicamente e moralmente, la compagna malata. E non solo.
Dopo una partenza molto
intensa ma anche alquanto nostalgica e deprimente, da questo momento in poi il
libro diventa un vero e proprio inno alla vita. Tutto è incentrato sulla
libertà di essere se stessi, senza indugi o paure, e sulla voglia di scoprire
il mondo e la bellezza della piccole cose.
La scrittura della
Montgomery, ricca di suggestive e pregnanti descrizioni, coinvolge in pieno,
regalando forti emozioni e sensazioni, ma anche tante ambientazioni da sogno.
Impossibile non
riconoscersi nella protagonista, sia nella sua iniziale ritrosia e
rassegnazione che nella fame di vita e avventura della seconda parte.
Impossibile non sognare
con Miss Stirling all'arrivo al fantomatico castello blu, immerso nel verde e
affacciato sulle limpide acque di un placido lago.
E per i più romantici,
sappiate che in questo romanzo non manca niente, neppure una grande storia
d'amore: e non una di quelle tutte colpi di fulmini e passioni travolgenti, che
personalmente detesto, ma una fatta di condivisione, sostegno e momenti
speciali da trascorrere assieme.
In generale "The
Blue Castle" potrebbe rientrare, a mio parere, nella categoria dei libri
"da leggere assolutamente", per più motivi.
Per la penna
dell'autrice, splendida, ricca di sfumature ma non per questo artificiosa (le
descrizioni del panorama e in special modo dei boschi sarebbero da
incorniciare); per la sua adorabile e coraggiosa protagonista, in cui, è facilissimo
identificarsi; per la vena ironica e dissacrante di tutto il testo; per la
poesia contenuta in ogni pagina; per il bellissimo messaggio edificante che
trasmette tutta la lettura.
Leggere questo libro,
vi assicuro, avrà un effetto benefico su di voi, come una carezza gentile, una
sferzata di acqua fresca sul viso, una giornata di sole dopo un lungo inverno,
o una limonata dissetante nel bel mezzo della calura estiva.
Considerazioni:
Se non hai letto il
libro, e hai intenzione di farlo, fermati qui!
Quando ho letto per la
prima volta la trama di questo romanzo, ho subito pensato fosse quello giusto
per me. Ho immediatamente avvertito una sintonia con la protagonista, sintonia
che, una volta intrapresa la lettura, non ha fatto che intensificarsi.
Mi sono molto
immedesimata con Valancy (pur non avendo, fortunatamente, una famiglia
terribile come la sua), nella sua voglia di rivalsa e nella necessità di dare
una svolta alla propria vita. La scena in cui scopre di essere ad un passo
dalla morte è molto intensa, si riesce a percepire tutta l'incredulità della
giovane donna nell'apprendere che di lì a poco non sarebbe stata nulla di più
di un mucchietto di cenere. Mi ha emozionato molto, ne ho sentito il peso ed il
conseguente rammarico.
Valancy restò a lungo seduta accanto alla finestra.
Fuori, il mondo annegava nella luce primaverile, il cielo era terso e azzurro e il vento accarezzava le gemme tenere e verdi sugli alberi, portando con sé un profumo fresco. Sulla banchina della stazione un gruppo di ragazze aspettava di partire. Sentì le loro risate allegre mentre chiacchieravano e scherzavano. Il treno in arrivo fischiò, coprendo ogni suono. Valancy non vide né sentì niente di tutto questo. Niente importava più. Niente aveva più senso, se non il fatto che le restava un unico anno da vivere.
Quando anche sedere accanto alla finestra diventò insostenibile, Valancy si sdraiò sul letto. Fissò il soffitto screpolato senza vederlo davvero. Non provava nulla tranne una sconfinata e sorpresa incredulità, unita alla sicurezza che il dottor Trent sapeva il fatto suo, e che lei, Valancy Stirling, era condannata a morire a neanche trent'anni, senza aver mai vissuto davvero.
Fuori, il mondo annegava nella luce primaverile, il cielo era terso e azzurro e il vento accarezzava le gemme tenere e verdi sugli alberi, portando con sé un profumo fresco. Sulla banchina della stazione un gruppo di ragazze aspettava di partire. Sentì le loro risate allegre mentre chiacchieravano e scherzavano. Il treno in arrivo fischiò, coprendo ogni suono. Valancy non vide né sentì niente di tutto questo. Niente importava più. Niente aveva più senso, se non il fatto che le restava un unico anno da vivere.
Quando anche sedere accanto alla finestra diventò insostenibile, Valancy si sdraiò sul letto. Fissò il soffitto screpolato senza vederlo davvero. Non provava nulla tranne una sconfinata e sorpresa incredulità, unita alla sicurezza che il dottor Trent sapeva il fatto suo, e che lei, Valancy Stirling, era condannata a morire a neanche trent'anni, senza aver mai vissuto davvero.
Ciò che succede dopo,
per quanto non proprio realistico (la fase traumatica è durata troppo poco per
poter risultare credibile), non ha potuto che entusiasmarmi.
La piccola di casa,
soprannominata da tutti Topolina, si prende il suo riscatto, diventando così
irriverente da sembrare, agli occhi dei suoi familiari, completamente matta.
Leggere di una Valancy libera e spensierata, e la conseguente umiliazione degli
Stirling mi ha divertito un sacco. Non facevo che attendere la prossima mossa
che avrebbe lasciato tutti senza parole.
Con il trasferimento a
casa di Abel Gay, la storia diventa di nuovo più emotiva, anche a causa del
tragico destino della povera Cissy. L'amicizia tra le due ragazze mi ha
commosso, a tal punto che avrei voluto che la scrittrice avesse previsto un
finale gioioso per entrambe. Ho amato la dolcezza di Cissy, e pure il lato
tenero, gentile e bizzarro di Abel. Una parte di me, avrebbe voluto che quella
rassicurante quotidianità continuasse per sempre.
Ciò non toglie che,
quando Miss Stirling è diventata Mrs Snaith la cosa non mi è dispiaciuta
affatto. Prima di tutto per la nuova abitazione, ribattezzata, in onore delle
vecchie fantasie di Valancy, "il castello blu".
Che posto incantevole!
Quanto avrei voluto vivere anch'io lì, e poter passeggiare liberamente tra i
boschi, sguazzare nel lago tutto il dì, passare la serata in veranda sotto le
stelle o accoccolata accanto al camino.
Con i soldi dell'eredità, aveva comprato anche un costume da bagno verde chiaro, un indumento che avrebbe provocato la morte di tutta la sua famiglia se solo l'avessero vista. Barney le aveva insegnato a nuotare, e spesso Valancy indossava il costume da bagno la mattina e non lo toglieva fin quando non si faceva ora di andare a dormire, intervallando le sue occupazioni quotidiane con un tuffo e un riposino su una roccia scaldata dal sole.
Aveva dimenticato tutte le cose umilianti che erano accadute, le ingiustizie e le delusioni. Era come se fossero capitate a qualcun altro, e non certo a lei. Valancy Snaith era sempre stata felice.
«Quando arriverà la mia ora, saprò di aver vissuto davvero e di aver avuto la felicità che mi spettava» pensava con coraggio.
Aveva dimenticato tutte le cose umilianti che erano accadute, le ingiustizie e le delusioni. Era come se fossero capitate a qualcun altro, e non certo a lei. Valancy Snaith era sempre stata felice.
«Quando arriverà la mia ora, saprò di aver vissuto davvero e di aver avuto la felicità che mi spettava» pensava con coraggio.
E poi devo ammettere
che anche avere il misterioso Barney come marito non mi sarebbe dispiaciuto,
anzi. Vi confesso che la convivenza tra i due è quanto di più vicino alla mia
vita di coppia ideale, fatta di scampagnate nella natura, corse in auto,
piccole avventure condivise, tante risa e conversazioni, gesti d'affetto ma
anche rassicuranti serate da trascorrere in silenzio, in compagnia di un bel
libro.
Se escludiamo la stanza
segreta di Snaith e il riserbo sul suo passato, che mai e poi mai avrei
accettato, per il resto decreto il loro matrimonio perfetto, assolutamente da
replicare... nella mia vita XD
In realtà tutto in
questo libro è talmente bello, inebriante e appassionante che non avrei voluto
terminarlo mai *-*
Molto grazie anche alla
penna della scrittrice (che ricorda molto quella della Burnett in "La figlia di Lowrie", altro libro che consiglio), così coinvolgente da tenere
letteralmente incollati alle pagine.
Alla fine la narrazione
prende un po' la piega "tutti felici e contenti" che, personalmente
non mi aspettavo e che non mi ha convinto pienamente - mi riferisco nello
specifico alla vera identità di Barney -, però il romanzo nel suo insieme ha un
livello così elevato che un piccolo particolare non potrebbe mai scalfirlo.
Non voglio dilungarmi
oltre, perché niente di quello che potrei dirvi, potrebbe fare la differenza se
non l'appello "leggetelo, leggetelo, leggetelo!"
Carinissimo seppur prevedibile man mano che la storia si sviluppa lo consiglio vivamente per riflettere e alleggerire il cuore, come cambierebbe la nostra visione della vita se non avessimo più nulla da perdere
RispondiEliminaConcordo, il finale era facilmente intuibile, ma il libro mi è parso così piacevole da leggere, oltre che utile, che questa minuzia non avrebbe potuto influire sul mio giudizio.
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