Titolo: L'evoluzione di Calpurnia
Autore: Jacqueline Kelly
Editore: Salani
Data di pubblicazione: 15 maggio 2014
Pagine: 290
Prezzo: 12,00 €
Trama:
Nei prati riarsi della
calda stagione texana, Calpurnia non può fare a meno di notare che le
cavallette gialle sono molto, molto più grandi delle cavallette verdi. Perché?
Sono di due specie diverse? Calpurnia ha sentito parlare del libro di un certo
Darwin, in cui si spiega l'origine delle specie animali. Forse può trovare quel
libro nella biblioteca pubblica? Sì, ma la bibliotecaria non glielo vuole
mostrare. Poco male, quel libro si trova anche a casa sua: nello studio del
nonno, il libero pensatore della famiglia. Accompagnata dal nonno e dal libro
proibito, Calpurnia riuscirà a scoprire i segreti delle diverse specie di
animali, dell'acqua e della terra. E scoprirà anche se stessa.
Recensione:
Siamo alla fine
dell'Ottocento, e il mondo si prepara ad entrare nel nuovo secolo. Non fa
eccezione la famiglia Tate, che vanta ben sette figli scalmanati, l'uno più
eccitato degli altri alla sola idea di una qualche novità. Tra loro la ribelle
Calpurnia. Lei sì che è una dodicenne speciale: non ama trascorrere il tempo
con le comuni faccende femminili. Merlettare, rammendare, cucinare, governare
la casa non fanno proprio per lei, con grande dispiacere della mamma che vede
per la giovane, ed unica figlia, un brillante futuro da splendida debuttante
prima, e da brava moglie e madre poi.
Su sette tentativi, mia madre aveva avuto una sola bambina. E non ero venuta fuori proprio come si immaginava lei, credo, una deliziosa ragazzina che la aiutasse a liberarsi dalla crescente ondata di energia di un branco di ragazzi turbolenti che minacciava sempre di sommergere la casa. Non mi era mai passata per la mente che lei avesse sperato in un’alleata e non l’avesse trovata. Insomma, a me non piaceva parlare di modelli e di ricette, e versare il tè in salotto. Questo mi rendeva egoista? Mi rendeva diversa?
Ma non è questo che
desidera Calpurnia. Lei non sogna un principe azzurro pronto a traghettarla nel
suo magico castello, lei vuole scoprire il mondo, studiare ogni suo piccolo
aspetto, analizzarlo e sperimentarlo fino a capire il perché di ogni cosa.
Per raggiungere il suo
obiettivo, o perlomeno per avere anche solo la possibilità di perseguirlo, la
determinata protagonista dovrà affrontare molte sfide, non solo la ritrosia dei
familiari, ma anche i pregiudizi dell'epoca che non vedevano di buon occhio
l'emancipazione femminile.
Questo libro infatti,
se da una parte si potrebbe considerare un inno alla vita, un ritratto
entusiastico della natura e dei suoi insondabili misteri, dall'altra
rappresenta anche una lezione di vita per le ragazze di tutti i tempi, un
invito a seguire i propri sogni con tenacia.
Io e i miei fratelli, all'unanimità, ritirammo il Premio delle Lucciole di Fentress all'ora di andare a letto, dichiarando ufficialmente chiusa la stagione del 1899.
In realtà la lucciola di Travis fu l’unica che vedemmo, quella sera. Nonostante sapessi che le lucciole sarebbero tornate l’anno dopo, sembrava l’estinzione di una specie. Che tristezza essere l’ultimo individuo della tua specie, emettere i tuoi segnali nel buio, da solo, al nulla. Ma io non ero sola, giusto?
Avevo imparato che ne esistevano altre della mia specie, là fuori.
In realtà la lucciola di Travis fu l’unica che vedemmo, quella sera. Nonostante sapessi che le lucciole sarebbero tornate l’anno dopo, sembrava l’estinzione di una specie. Che tristezza essere l’ultimo individuo della tua specie, emettere i tuoi segnali nel buio, da solo, al nulla. Ma io non ero sola, giusto?
Avevo imparato che ne esistevano altre della mia specie, là fuori.
Questo messaggio,
dapprima sibillino, diventa sempre più incisivo man mano che si va avanti con
la storia. Mentre la stessa Calpurnia prende confidenza con microscopi, metodi
scientifici, esperimenti, annotazioni, e tutto ciò che concerne il mestiere di
naturalista, noi lettori veniamo sempre più a conoscenza dell'ambiente ostico
in cui si trova a vivere e delle sfide che dovrà affrontare pur di coltivare la
sua più grande passione.
Ma badate bene,
"L'evoluzione di Calpurnia" non è solo questo: la scienza e la natura
fanno sì da nota di fondo un po' a tutto, ma al centro della narrazione vi sono
soprattutto quotidianità, amici, famiglia, avventure e disastri.
I piccoli di casa ne
combinano una dopo l'altra, con buona pace dei loro genitori che tentano, come
possono, di rimettere tutti in riga. Mentre si legge non si può non
affezionarsi a quella banda di indisciplinati, sempre pronti a battersi per ciò
che ritengono importante, che sia il cuore di una ragazza, come nel caso di Harry
o Lamar, o dei tacchini da salvare, come succede, ahimè, con il povero Travis.
I fratelli Tate sono diversi l'uno dell'altro, e proprio per questo speciali, a
loro modo, ed insostituibili.
E che dire poi del
capofamiglia, il misterioso Walter?
Dapprima solitario e
taciturno, diviene poi il vero motore dell'azione. È lui a trainare Calpurnia
nel magico mondo dell'esplorazione, ricevendo in cambio stima e affetto
incondizionato. Il rapporto tra i due è la base che regge l'intero romanzo,
come se il legame tra nonno e nipote fosse il fulcro dello stesso amore per la
scienza. Senza di esso la protagonista non si sarebbe mai posta le domande più
importanti, e non sarebbe mai arrivata a formulare le risposte.
«Sono riuscito a prendere delle noci pecan sanissime e a farle fermentare ricavandone una cosa che grosso modo è pipì di gatto».
Rimasi a bocca spalancata.
«E qual è la lezione che possiamo ricavarne?» continuò.
Io me ne stavo lì, guardandolo a bocca aperta.
Disse: «La lezione di oggi è questa: meglio viaggiare con la speranza in cuore che arrivare in salvo. Lo capisci?»
«No, signore».
«Significa che dobbiamo festeggiare il fallimento di oggi, perché è un chiaro segno che il nostro viaggio di scoperta non è ancora finito. Il giorno in cui l’esperimento ha successo è il giorno in cui l’esperimento finisce. E io trovo inevitabile che la tristezza di aver finito superi la gioia di esserci riusciti».
Rimasi a bocca spalancata.
«E qual è la lezione che possiamo ricavarne?» continuò.
Io me ne stavo lì, guardandolo a bocca aperta.
Disse: «La lezione di oggi è questa: meglio viaggiare con la speranza in cuore che arrivare in salvo. Lo capisci?»
«No, signore».
«Significa che dobbiamo festeggiare il fallimento di oggi, perché è un chiaro segno che il nostro viaggio di scoperta non è ancora finito. Il giorno in cui l’esperimento ha successo è il giorno in cui l’esperimento finisce. E io trovo inevitabile che la tristezza di aver finito superi la gioia di esserci riusciti».
In definitiva non posso
che consigliare vivamente questo libro, capace di intrattenere ed istruire con
semplicità e tenerezza. Con quest'opera Jacqueline Kelly ci ha regalato un
viaggio nel tempo e nello spazio, nell'atmosfera torrida del Texas di più di un
secolo fa, ma anche nel cuore di una famiglia bizzarra ma allo stesso tempo
così comune.
Considerazioni:
Questo è uno di quei
libri che, parte in sordina, per diventare poi sempre più appassionante e
coinvolgente. Inizialmente ci troviamo catapultati nella vita di una comune
ragazzina che, non sapendo come sopravvivere al caldo infernale, si rifugia al
fiume. Lì inizia le prime osservazioni del mondo attorno a sé, che giungeranno
a pieno compimento, solo grazie al nonno Walter, che farà di lei la sua prima
allieva.
La prima parte è quindi
più concentrata sullo studio del mondo naturale e sull'approfondimento del
rapporto d'affetto che lega l'anziano signore a sua nipote.
Da un certo punto in
poi l'attenzione si sposta sulle vicende familiari e sugli spaccati di vita
quotidiana: la fiera di paese, il saggio di pianoforte, le prime cotte dei
fratelli, gli esperimenti culinari e domestici di Calpurnia, l'amicizia della
stessa con la dolce Lula.
Pur non dimenticando
l'amore per la scienza, che è sempre presente, dall'incirca metà libro, la
narrazione assume un taglio più intimo, ironico ed autoironico, che spinge il
lettore a sentirsi pienamente coinvolto nelle vicende, e nelle disavventure,
dei Tate.
Tutta la gioia di quella mattinata si era prosciugata.
Mamma stava aprendo gli occhi sulla triste realtà: i miei biscotti erano come sassi, i miei saggi di ricamo sbilenchi, le mie cuciture a zigzag.
Riflettei sulla vita di mia madre: il cesto della roba da rammendare che non si svuotava mai, le lenzuola, i colletti e i polsini da rivoltare, le venti forme di pane da impastare ogni settimana. E’ vero che non doveva fare tutte le pulizie pesanti da sola, aveva San Juanna per quello. E di lunedì veniva una lavandaia che passava l’intera giornata a bollire i vestiti nel grondante capanno della lavanderia sul retro. Viola uccideva, spennava e cucinava i polli. Alberto uccideva e macellaia i maiali.
Ma la vita di mia madre era un turno di manutenzione senza fine. Non otteneva mai nulla, tranne di dover rifare di nuovo tutto daccapo, un giorno o una settimana o una stagione dopo.
Mamma stava aprendo gli occhi sulla triste realtà: i miei biscotti erano come sassi, i miei saggi di ricamo sbilenchi, le mie cuciture a zigzag.
Riflettei sulla vita di mia madre: il cesto della roba da rammendare che non si svuotava mai, le lenzuola, i colletti e i polsini da rivoltare, le venti forme di pane da impastare ogni settimana. E’ vero che non doveva fare tutte le pulizie pesanti da sola, aveva San Juanna per quello. E di lunedì veniva una lavandaia che passava l’intera giornata a bollire i vestiti nel grondante capanno della lavanderia sul retro. Viola uccideva, spennava e cucinava i polli. Alberto uccideva e macellaia i maiali.
Ma la vita di mia madre era un turno di manutenzione senza fine. Non otteneva mai nulla, tranne di dover rifare di nuovo tutto daccapo, un giorno o una settimana o una stagione dopo.
Questo anche grazie
alle descrizioni semplici e accurate dell'autrice che fanno percepire il caldo
torrido, la bellezza dei campi di cotone, il sapore delle noci pecan o del
terribile olio di merluzzo, il rombo delle prime auto, il trillo del telefono
municipale, l'arrivo di una nuova era.
Negli ultimi capitoli i
toni diventano più seri e meditabondi, incentrati maggiormente sul sogno di
diventare scienziata, e sullo sconforto nel veder la propria passione sminuita
o ridicolizzata. Grazie a questo giro di boa finale, il libro, oltre a trasmettere
un'importante lezione per le giovani menti e un invito a non arrendersi alle
prime difficoltà, è capace di coinvolgere emotivamente anche un pubblico più
adulto che non potrà che simpatizzare con la ribelle Calpurnia.
il mio voto per questo libro
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