Titolo: Rossa come la Passione
Autore: Ella Gai
Editore: Auto-pubblicato su Amazon
Data di pubblicazione: Luglio 2013
Pagine: 33
Prezzo: 1,99 €
Trama:
Gaia Hearts è una bella ragazza di venticinque anni, dal carattere solare e allegro. Si è appena laureata in marketing e progettazione e non avrebbe mai immaginato che il primo giorno di lavoro, in una delle aziende cosmetiche più importanti d'Europa, avrebbe ricevuto una “proposta particolare“ dal suo capo, Stephan Barney, l'uomo che può tutto, l' uomo dai mille misteri.
Riuscirà Gaia a rinunciare a tanti anni di studi e alla sua integrità morale per accettare la proposta? Oppure, gli risponderà con un due di picche? Sarà davvero, una proposta casta quella di Stephan? Oppure, brama qualcosa di molto più forte? Perché lei, dopotutto è il colore dei suoi desideri.
Recensione:
E' il primo libro della serie, anche se in realtà è più appropriato definirlo una breve introduzione a quello che è il racconto.
La storia si svolge in un luogo imprecisato, Gaia ha ottenuto il lavoro che desiderava e si reca con un po' di ritardo sul luogo del lavoro.
La scrittrice ci offre una bella e dettagliata descrizione dell'ambiente di lavoro, mentre per tutto il resto abbiamo ben poche informazioni.
Questa prima parte del racconto si svolge in una sola giornata, ed è sempre in quest'unica giornata, che corrisponde poi al primo giorno di lavoro della protagonista nell'azienda dei suoi sogni, la "Barney's Cosmetics", che avviene tutto, persino la scioccante proposta da parte del suo datore di lavoro Stephan Barney, uomo affascinante da cui Gaia è al contempo intimorita e inspiegabilmente attratta.
L'autrice sembra aver fretta di arrivare al succo del racconto, una fretta che toglie tanto gusto alla lettura, perché rivelare così precocemente le intenzioni di Barney? Perché non raccontarci un po' di settimane di lavoro di Gaia, in modo da dare al lettore il tempo di affezionarsi al personaggio?
Oltre a questa fretta, e alla carenza di particolari ho evidenziato una quantità abbondante di refusi, per la maggior parte errori di battitura o di punteggiatura, disattenzioni che una lettura più attenta avrebbe potuto rimediare.
Considerazioni:
Leggendo questa breve introduzione al romanzo, la prima cosa che saltano agli occhi sono i numerosi refusi, come ho già detto nella recensione, e data la brevità del racconto è una cosa su cui non si può sorvolare.
Sembra effettivamente che sia stato pubblicato senza aver prima eseguito una bella rilettura.
Andando oltre questo, la storia sembra avere dei buoni presupposti, anche se ho notato una carenza di particolari e descrizioni, che personalmente, sono la cosa che mi fa più appassionare ad un libro perché mi aiuta ad immaginarlo, quasi a vederlo, come se si trattasse di un vero e proprio film, e quindi ad appassionarmi ad esso.
Ad esempio, non sappiamo nulla di dove si svolge il racconto, in che Paese siamo? Siamo in Italia? In America? Forse in Francia? E in quale città? Per ora non lo sappiamo.
Come effettivamente ancora non sappiamo molto dell'aspetto della stessa Gaia, fatta eccezione dei suoi capelli rossi e del suo abbigliamento.
Ho notato anche qualche incongruenza nella narrazione, ad esempio all'inizio sappiamo che Gaia è laureata in marketing e progettazione, in seguito però la scrittrice non parla più di marketing, ma di design.
Pare poi abbastanza strano che per "l'appuntamento della vita" Gaia non si sia svegliata in tempo... forse avrei preferito vederla bloccata nel traffico, così avremmo magari anche avuto modo di leggere una sommaria descrizione della città in cui il racconto si svolge.
Per quanto riguarda la storia, mi piace il luogo in cui si svolge, e mi riferisco all'ambiente di lavoro (è bello essere all'interno di un'azienda che crea cosmetici *-*), quello che non ho gradito sono le modalità con cui si sviluppa.
I tempi sono eccessivamente accelerati, come se la scrittrice non vedesse l'ora di concludere, e quando leggo un libro, questa è l'ultima sensazione che voglio avere.
E mi riferisco ovviamente alla "proposta indecente" di Stephan Barney... e mi chiedo: perché far succedere tutto il primo giorno di lavoro?
Perché non raccontarci prima un po' di settimane di lavoro di Gaia, in modo da farci affezionare al personaggio?
Se ad esempio si vuol dare di lei l'immagine da imbranata, perché non raccontarci qualche episodio che ce la faccia sembrare tale, stessa cosa se invece si vuol dare di lei l'immagine di una ragazza simpatica e solare.
O raccontarci dell'amicizia tra lei e il George (con il quale si intrattiene al telefono, causa per cui farà tardi al primo giorno di lavoro) o tra lei e Samanta, o raccontarci di Mary (a proposito chi è Mary? Sua sorella? Una sua amica?).
E descriverci nel frattempo il personaggio di Stephan, per farcelo apparire come vuole che lo percepiamo, quindi immagino: arrogante, sfacciato ecc.
In questa prima parte del racconto quella che ho riscontrato è stata dunque, come si sarà ormai capito, una generale frettolosità e svogliatezza nel voler presentare la storia, e almeno per le prime trenta pagine, che sono quelle che dovrebbero incollare il lettore al libro mettendogli addosso la voglia di proseguire, mi aspettavo di più.
Titolo: Nera come la Lussuria
Autore: Ella Gai
Editore: Auto-pubblicato su Amazon
Data di pubblicazione: Luglio 2013
Pagine: 67
Prezzo: 1,99 €
Trama:
"La vendetta è un piatto che va servito freddo" questo è quello che pensa Gaia Hearts, dopo l'indecente proposta ricevuta da Stephan Barney, il suo capo.
Solo che non ha fatto i conti con il suo bisogno di denaro e di lussuria e con i fili del destino che a volte sono manipolati non dalla casualità, ma da qualcuno più potente.
Lei rappresenta ciò che lui non riesce a "comprare".
Lui rappresenta per lei l'arroganza, il vizio e la presunzione.
Il gioco del tira e molla ha inizio, ma chi detta a chi le regole del gioco ?
Chi perderà l'anima e chi invece la ritroverà?
Recensione:
Seconda parte della serie, e un titolo ingannevole perché di lussuria qui se ne legge davvero ben poca.
Molti refusi che, come nella prima parte del libro, si sarebbero potuti evitare con un'attenta rilettura.
Quello che però più colpisce è la credibilità della storia che diminuisce più si va avanti con le pagine.
Perché un'azienda di cosmesi di fama internazionale dovrebbe mandare due novellini in Italia ad insegnare il mestiere agli italiani? Come se fossimo tutti incapaci di fare qualsiasi cosa?
Il comportamento di Barney e la sua gelosia ai limiti dell'assurdo sono inspiegabili e irragionevoli e ancor più lo sono il comportamento della protagonista e le sue reazioni a certi abusi subiti da un perfetto sconosciuto.
L'autrice fa delle scelte molto discutibili che non spiega e non giustifica.
Inoltre non conosciamo ancora abbastanza dei personaggi per poter giudicare le loro reazioni.
Perchè Gaia si lascia manovrare come un burattino senza scomporsi più di tanto?
Con quale diritto Barney si prende certe libertà nei suoi confronti?
Il tutto pare davvero poco credibile...
Considerazioni:
Una storia che, mi spiace dirlo, ma a mio parere fa acqua da tutte le parti.
Continuo a trovare poco credibile che tutto il racconto fin qui narrato si sia svolto nei soli primi tre giorni di lavoro di Gaia!
Penso che tutta la storia avrebbe acquisito maggior veridicità se fossero passati almeno tre o quattro mesi dall'arrivo di Gaia nell'ufficio.
In questo tempo Barney avrebbe avuto il tempo di infatuarsi di Gaia, e Gaia di sviluppare antipatia nei suoi confronti.
Lui avrebbe potuto cercare di conquistarla, e lei avrebbe avuto più opportunità di respingerlo, accrescendo in lui il desiderio della conquista "devo averla a tutti i costi", e ne avrebbe giustificato a questo punto la gelosia! Che qui invece non si spiega e resta irragionevole.
Il personaggio di Barney, con tutta sincerità, mi pare uno psicopatico, e fossi in Gaia ne avrei seriamente paura!
Dopo l'attentato nello sgabuzzino poi!!!
Qualsiasi amica o amico avrebbe consigliato Gaia di denunciarlo per molestie sul luogo di lavoro!
Ed è davvero assurdo che nessuno le consigli qualcosa del genere e che lei stessa non ne sia spaventata!
Un attentato del genere sarebbe dovuto capitare quando Barney, se non certo, doveva essere almeno fiducioso di piacerle, di non recare troppo fastidio, e soprattutto di non ricorrere al pericolo di una denuncia!
Trovo anche strano il fatto che Barney non si faccia problemi ad essere scoperto dagli altri, fa tutto alla luce del sole, l'aereo, la suite... mah!
Fino a quando arriva addirittura a picchiare Alex! Anche qui altra denuncia in arrivo XDD
Per non parlare dell'offerta di andare in Italia!!
Un team di designer può essere composto da sole due persone, una delle quali lavora solo da tre giorni e l'altra da pochi mesi?
E che questi, entrambi novellini, siano chiamati addirittura ad insegnare a qualcuno???
Non sarebbe stato più verosimile un corso per loro? Per apprendere il mestiere, o un corso d'aggiornamento?
Possibile che un'azienda importante non abbia designer più esperti di loro da mandare in Italia?
Per me quindi questa seconda parte del racconto vacilla soprattutto per la base poco credibile scritta in partenza.
Titolo: Bianca come la Purezza
Autore: Ella Gai
Editore: Auto-pubblicato su Amazon
Data di pubblicazione: Settembre 2013
Pagine: 122
Prezzo: 1,99 €
Trama:
Piena di vendetta e di profondo odio verso Stephan Barney, che tenta di dominarla e controllarla in tutti i modi, Gaia intraprende nuovamente la strada del peccato e della lussuria.
Questa volta però con un uomo potente e dannatamente sexy. Spingendosi oltre tutti i limiti.
Scoprirà però, che al passato non si può fuggire, e che spesso, si rivela quando meno te lo aspetti. Distruggendo il presente ed anche il futuro. Ogni sua certezza verrà così messa in discussione.
Pagherà con l'anima per i suoi peccati? Oppure resterà bianca come la purezza?
Recensione:
Terza ed ultima parte del libro, e vi ricordate quando nella recensione della parte precedente affermavo che non vi era un briciolo di lussuria? Be' in questa terza ed ultima parte scordatevi la purezza perché non c'è e non credo ci sia mai stata né nel presente né nel passato di Gaia Hearts.
La protagonista semplice e acqua e sapone di cui leggevamo nella prima parte non esiste più, quindi scordatevela! Pare quasi che l'autrice stessa si sia scordata di avercela precedentemente descritta così.
Da timida ed insicura che era Gaia si trasforma in una donna promiscua, che in tre sere diverse e successive è sul punto di finire a letto con tre uomini diversi e che sono per lei tre perfetti sconosciuti.
Ma questo non basta perché andando avanti con la lettura scopriamo che il suo passato nasconde qualcosa di ancora più torbido di cui lei non pare affatto vergognarsi.
E in tutto ciò devo dire che anche la trama che leggete, riportata ad inizio libro (che è la medesima che ho riportato in questa recensione), è abbastanza fuorviante.
Nota positiva di quest'ultima parte sono stati un deciso miglioramento nella scrittura (meno refusi e più abbellimenti stilistici) e una maggiore cura e descrizione nel racconto, nei luoghi e nelle scene.
Inoltre ho apprezzato il passaggio da un tempo all'altro, l'ho trovata una scelta non banale.
E anche il finale a "sorpresa", per quanto non mi sia piaciuto (a livello di trama), denota la capacità che l'autrice possiede di stupire e di dare una svolta inaspettata ai suoi personaggi.
Considerazioni:
Come ho già detto quello che non mi ha mai convinto di questo libro è proprio la sua trama.
La protagonista Gaia non suscita alcuna simpatia.
All'inizio pare una ragazza semplice, poi ci viene descritta come una ragazza eccessivamente algida (ma davvero troppo), si esalta al primo sguardo di uno sconosciuto, e per quanto quest'uomo possa essere bello, è sempre una reazione esagerata! Cos'è una gatta in calore?
Poi in tre sere diverse, ma successive è in procinto di andare a letto con tre uomini diversi, e tutti e tre sono per lei dei perfetti sconosciuti.
Poi addirittura la scopriamo essere un'attrice di film porno!
E la brava ragazza di cui abbiamo letto nelle prime pagine? Dove è finita? In realtà non è mai esistita.
Dichiara vendetta ad un uomo che pur non conoscendola la tratta come il più geloso e maschilista dei fidanzati.
Vendetta che però non attua mai, se non mettendosi la camicia di lui e rotolandosi nel suo letto.
Ma quale ragazza si comporterebbe così? Non è un comportamento per nulla verosimile.
Qualsiasi donna con un po' di sale in zucca lo avrebbe denunciato, non sarebbe rimasta nella suite di un perfetto sconosciuto prepotente e, diciamocelo, psicopatico!
Poteva chiedere rifugio nella stanza di Lucas, o di chiunque altro.
Poi si dichiara addirittura innamorata di lui, dopo cosa? Tre notti di passione?!
Questo non può essere considerato amore, soprattutto se provato da una ragazza che la sera prima e quella prima ancora era pronta a rotolarsi nel letto di altri due uomini.
Stephan Barney non è per nulla affascinante ai miei occhi, lo vedo come uno psicopatico, nulla di più.
Anzi qualcosa di più si, psicopatico, geloso, prepotente, stalker, maniaco e maschilista.
Non potrei davvero immaginarlo peggio XD
S'innamora di lei vedendola in bici, e da bravo maniaco la fa seguire, scopre che lei è una che svende se stessa per soldi e giustamente invece di inviarle un assegno (soluzione semplice e indolore) fa si che lei continui a prostituirsi (e questo sarebbe amore?).
La fa seguire, viene così a sapere tutto di lei, ma non sa che andrà a lavorare nella sua azienda (pare un po' il colmo).
E aprendo una parentesi, sinceramente non ho capito come (se ai video hard di lei era stata vietata la diffusione), Romano l'abbia riconosciuta... Romano poi... Ma gli psicopatici tutti lei li incontra?
Non mi ha convinto, come ho già detto nella recensione della parte precedente, tutta la storia del viaggio in Italia.
Mandare dall'altra parte del mondo dei principianti, solo per una settimana, come se in Italia fossero tutti degli incapaci, per far cosa?
Per decidere i colori degli smalti e dei rossetti?
Per non parlare del fatto che Gaia al principio si occupava di marketing, poi è diventata designer del prodotto e poi ancora esperta di trucchi.
È tutto inverosimile.
Ed è questo il difetto generale della narrativa erotica, genere che io, non lo nego, non apprezzo affatto.
Mentre nelle normali storie, ci può essere anche il sesso, ma la protagonista è la storia, in questo genere di romanzi, si dà tutta l'importanza alla scena di sesso e tutto il resto non è altro che un contorno, scritto proprio con il bisogno che sia tale... un contorno.
Allora mi chiedo: non sarebbe stato meglio scrivere una storia con dei protagonisti meno estremi?
Chi potrebbe immedesimarsi in uno psicotico e in una poco di buono?
E lui era fidanzato o no con Caterina? Non si è capito.
E quando parlavano al bar del vestito rosso? Di cosa parlavano in realtà?
Altra cosa che non mi è per niente piaciuta è l'immagine della donna che viene fuori da tutta questa storia.
Lasciando perdere tutta la questione dei film hard fatti per guadagnare (cosa orrenda, ma che effettivamente capita di sentire) quello che proprio non mi è piaciuto è come Gaia si faccia mettere i piedi in testa da un perfetto estraneo, tanto da dire la frase "Alza la mano destra ed io sono pronta a ricevere gli schiaffi per i miei sbagli".
Certo Gaia non è una santa, ma non capisco perché ad un pazzo del genere lei conceda perfino il diritto di picchiarla e giudicarla, come se ne avesse le ragioni e i diritti. Che non ha!!
Nessuno li avrebbe, figurarsi lui che è addirittura fidanzato.
Con quale coraggio può ergersi a giudice delle colpe altrui?
Poi perché quando Gaia scopre che è fidanzato, invece che arrabbiarsi con lui, vuole chiudere la storia per non far soffrire LUI???
Non dovrebbe essere lei quella ferita? Quella ingannata? Quella incazzata?
Perché mettere così a tappetino la figura della donna?
Tante domande e poche risposte, sicuramente poche plausibili.
Concludo dicendo che ho letto questo libro mesi fa, quando l'autrice me lo ha gentilmente inviato per parti.
Ho espresso a lei le medesime perplessità che esprimo qui a voi.
Lei, e questo voglio sottolinearlo, è sempre stata molto umile e aperta alle critiche e ai suggerimenti.
L'ho molto apprezzata per questo, e proprio per la simpatia che ho per lei ero restia a pubblicare la mia recensione al suo romanzo d'esordio, che difatti può essere vista come una brutale stroncatura.
Come dicevo non avevo intenzione di pubblicarla, poi però mi sono detta che i gusti in letteratura (come in ogni cosa) sono soggettivi, quindi quello che può non piacere a me può essere piaciuto ad altri, ed io, avendo letto il libro, come gli altri ho il diritto di dire la mia, brutta o bella che sia.
Del resto se ho stroncato Emma, romanzo famoso e apprezzato dai più, di un'autrice di fama mondiale come Jane Austen, perché non posso dire la mia anche su un romanzo di un giovane autore?
E' solo la mia opinione quindi non può avere un'importanza maggiore di quella che ha.
il mio voto per questo libro