venerdì 26 ottobre 2018

Recensione: “Il mistero della casa del tempo” di John Bellairs

Titolo: Il mistero della casa del tempo
Titolo originale: The house with a clock in its walls
Autore: John Bellairs
Editore: DeA Planeta
Data di pubblicazione: 11 settembre 2018
Pagine: 176
Prezzo: 16,00 € (cartaceo) 8,99 € (ebook)


Trama:
Lewis Barnavelt ha dieci anni quando i suoi genitori muoiono e viene affidato alle cure del suo stravagante zio Jonathan, che non ha mai visto prima e di cui sa poco o nulla.
Ciò che aspetta Lewis, però, supera ogni immaginazione: una casa che nasconde passaggi segreti, sortilegi e illusioni, e uno zio che si dedica all'occultismo e alla magia insieme alla stravagante vicina.
Lewis si ambienta presto, ed è a suo agio nella nuova casa, ma la notte di Halloween commette uno spaventoso errore. Si cimenta in un incantesimo, riportando in vita la crudele e potente strega che abitava, molti anni prima, nella casa dello zio.
La donna aveva costruito, insieme al marito, un orologio stregato, capace di distruggere l'umanità intera, e lo aveva nascosto nelle mura della casa.
Ora toccherà a Lewis trovare l'orologio e, forse, salvare il mondo.

Recensione:
È una sera d’estate ventosa e tiepida, del 1948, quella in cui Lewis è su un vecchio autobus diretto verso New Zebedee, una cittadina ignota, come ignoto si presenta ai suoi occhi il suo futuro.
I suoi genitori sono morti da poco in un incidente stradale, e la sua custodia è stata affidata all'eccentrico zio Jonathan Barnavelt, un uomo che non ha mai visto, ma di cui ha sentito tanto parlare.
Le morigerate e zitelle zie non ne hanno fatto un quadro molto lusinghiero, descrivendolo come un fumatore e giocatore d’azzardo.
Ma quando il ragazzino se lo trova davanti agli occhi, non può che trovare conforto nel suo viso gentile, la barba rossastra e l’aria panciuta.
Certo, in lui riscontra anche qualche comportamento bizzarro, ma nulla di cui farsi cruccio.
L’enorme casa poi lo lascia davvero estasiato, una grande villa a tre piani, ricca di vetrate, esattamente la casa dei suoi sogni.
La prima serata trascorre in serenità, giocando a poker e mangiando biscotti con lo zio e la sua simpatica vicina di casa, la rugosa e sarcastica signora Zimmermann.
Durante la notte però, Lewis scopre un comportamento bizzarro dello zio. Lo vede aggirarsi per i corridoi, al buio, facendo Dio sa cosa.
I giorni successivi tutto torna nella norma, e Lewis trascorrere le sue giornate piacevolmente, curiosando in giro per le stanze dell’enorme villa, visitando i dintorni, e legando sempre più con lo zio e la sua strampalata vicina, che è solita viziarlo con dolcetti e abbondanti tazzoni di cioccolata calda.
Lewis, però, è sempre più deciso a scoprire cosa faccia suo zio nella notte, così una sera decide di spiarlo, ma viene subito sorpreso.
Lo zio però non se la prende, anzi gli confessa che sia lui che la signora Zimmermann si occupano di magia e incantesimi, e gli rivela anche il segreto che si nasconde tra le mura di quella enorme villa, e il perché del suo strano comportamento notturno.
Molti anni prima, in quella casa, viveva un uomo senza scrupoli, Isaac Izard, assieme a sua moglie Selenna, erano entrambi due potenti occultisti, con intenzioni poco raccomandabili.
L’uomo, a quanto pare, prima di scomparire, aveva nascosto un orologio stregato tra le mura della casa, e questo, da anni, continuava a ticchettare incessantemente, e a risuonare in ogni stanza della villa.
Zio Jonathan è ignaro dello scopo dell’ingranaggio, ma è sicuro che non può portare a nulla di buono. 
Così, ogni notte, vaga per la casa, di stanza in stanza, fermando tutti gli orologi della villa, per ottenere l’assoluto silenzio e cercare di scoprire, dove il meccanismo stregato si trovi esattamente e distruggerlo.
Lewis, però ha altre faccende per la testa, la scuola è iniziata e come sempre ha difficoltà ad ambientarsi e fare amicizia.
Viene escluso dai gruppetti, e ignorato per la maggior parte del tempo, così, quando inizia a fare amicizia con Tarby, il ragazzino più popolare della scuola, desidera fare di tutto per conquistarlo e restare nelle sue grazie.
Perciò, per stupirlo una volta per tutte, decide di rivelargli la verità su suo zio.
Purtroppo non tutto andrà come aveva sperato, anzi, questo desiderio di conquistare a tutti i costi l’amicizia del ragazzo, lo porterà a cacciarsi in grossi, enormi guai, di cui però non vi dico di più.
Un romanzo carino, leggero, e divertente.
I personaggi sono particolari e ben caratterizzati: lo zio gentile e un po’ nervoso, la vicina di casa premurosa e stravagante, “l’amico” Tarby egoista, crudele e vigliacco e, il protagonista, Lewis, un ragazzino timido, pieno di insicurezze, troppo sensibile e bisognoso di affetto.
Una trama abbastanza avvincente e originale. La questione del misterioso orologio stregato nascosto nelle pareti, il suo inesorabile ed inquietante ticchettio, il timore e la curiosità di scoprire ciò che avverrà... tutto invoglia alla lettura, che si esaurisce anche troppo in fretta.
Se devo trovare un difetto a questo romanzo, che sottolineo essere un romanzo per ragazzi (niente di troppo inquietante), è la sua brevità, soprattutto sul finale che si chiude in modo decisamente frettoloso.
Nel momento in cui qualsiasi lettore si aspetterebbe il vero scontro, la vera battaglia, la lotta, l’azione, tutto termina "alla tarallucci e vino”, per dirla in parole povere.
Avrei gradito, anzi credo che il romanzo stesso avrebbe meritato, una chiusa differente. Più degna di nota. Ciò non toglie che questa resta una piacevole lettura per ragazzi.

Considerazioni:
Forse non tutti sapete che questo romanzo - di cui state probabilmente sentendo tanto parlare ultimamente, grazie alla trasposizione cinematografica di prossima uscita, e alla conseguente nuova pubblicazione da parte di DeA Planeta - era stato già pubblicato in Italia nel 1973, in un'edizione illustrata da Edward Gorey, con il nome "La pendola magica", e in altre edizioni successive con il nome "La pendola stregata".
L'opera originale è invece intitolata “The house with a clock in its walls”,  ovvero "La casa con l'orologio nelle pareti", titolo che, seppur meno commerciale, rispecchia molto più fedelmente la trama della storia, e che, a mio avviso, è sicuramente più affascinante, ma soprattutto meno fuorviante di quello che gli hanno dato adesso. Perché, fatemelo dire, "Il mistero della casa del tempo" non c'entra proprio niente!!!
Non fa pensare anche a voi ad un libro di fantascienza e di viaggi temporali? Be', niente di più lontano dalla realtà.
Ora, premessa a parte, ciò che penso di questo romanzo ve l'ho già fatto intuire dalla recensione.
Una storia carina, conclusa troppo in fretta, che a mio parere aveva del potenziale che non è stato sviluppato a dovere.
Ho letto da qualche parte che John Bellairs, inizialmente, aveva presentato la sua storia agli editori proponendola come un romanzo horror per adulti, ma vedendosela puntualmente rifiutata, l'abbia rimaneggiata rendendola adatta ad un pubblico di ragazzi.
Io invece sarei stata davvero curiosa di leggere la versione originale, perché, se pensata bene, questa trama (la storia del costante ticchettio nelle pareti, l'esaurimento psicologico di chi ha dovuto per anni ascoltarlo, e il timore del significato stesso di quel ticchettio), avrebbe avuto tutte le carte in regola per destare la giusta inquietudine.
Invece così, tutto si riduce ad una storia simpatica che crea tanta curiosità, ma non mette alcun terrore o brivido.
Ho trovato però molto interessante la caratterizzazione dei personaggi.
Lo zio Jonathan, dolce e premuroso, ma nei cui atteggiamenti si può leggere tutto il timore di chi teme ciò che non conosce e fatica a capire. Di lui però ancora alcune cose non mi sono chiare, come il suo improvviso imbambolarsi in determinati momenti, cosa che, fino alla fine non ci viene mai spiegata.
La stravagante vicina di casa, la signora Zimmermann, amante del viola e della cioccolata calda. L'ho trovata molto simpatica, come esilarante ho trovato il suo continuo battibeccare con zio Jonathan. 
Tuttavia, sul finale, anche in lei ho trovato un'aggressività che non mi sono riuscita a spiegare, o meglio, durante la lettura mi ero data una motivazione a quell'atteggiamento, credendo che il fantasma di Selenna Izard si fosse impossessato della sua identità per ingannare i due Barnavelt e raggiungere il suo malefico scopo. Ma così non è stato... quell'antipatia era proprio sua!
Lewis è un bambino timido e sensibile, alla disperata ricerca di affetto e amicizia. È il classico protagonista che combina pasticci, su pasticci e che, quando prova a migliorare la situazione, peggiora solo le cose.
Mi ha contemporaneamente innervosito e fatto pena il suo voler a tutti i costi conquistare l'amicizia del detestabile Tarby.
Fatto pena perché è sempre brutto e triste vedere un animo gentile sottomettersi ad ad uno bruto, e lo è ancor di più se la motivazione di tale sottomissione è la ricerca di amicizia.
Ma il comportamento di Lewis mi ha anche fatto arrabbiare, perché, da un animo sensibile come il suo, non mi sarei aspettata di vederlo tradire la fiducia di chi la maritava, per conquistare quella di chi non la meritava affatto.
Lewis tradisce ripetutamente i segreti dello zio, per far colpo su un ragazzino che,  invece, non si fa alcuno scrupolo a ferirlo, insultarlo e rinnegarlo. 
Ma Lewis è un bambino solo, e tutti sappiamo quanto sia importante avere degli amici, soprattutto nella sua situazione. 
Per quanto riguarda Tarby, non ho parole sufficientemente dure per descriverlo. La sua cattiveria e vigliaccheria mi hanno ricordato un po' Draco Malfoy, personaggio dell'universo Potteriano. 
Tarby è un ragazzino viziato, egoista, presuntuoso, ma soprattutto estremamente codardo e meschino.
Avrei voluto per lui una sonora punizione, ma anche in questo lo scrittore non mi ha soddisfatta.
So però che esiste un seguito, a questo romanzo: "La figura nell'ombra" (non so se DeA Planeta lo pubblicherà) e chissà, magari questo approfondisce meglio gli aspetti caratteriali, e i buchi nella trama, lasciati un po' in sospeso.
Detto questo, sono molto curiosa di vedere il film.
Spesso non resto soddisfatta dalle trasposizioni cinematografiche, ma in questo caso penso che la pellicola possa aggiungere freschezza, umorismo, e incanto (grazie agli effetti speciali) alla storia, rendendola al meglio per quella che è, una storia di magia per ragazzi.

Ringrazio la DeA Planeta per avermi fornito una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

3 commenti:

  1. Mmm il libro non mi convince del tutto, ma sicuramente guarderò il film!

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  2. Non sapevo che ci fosse anche un secondo libro. Lo voglio leggere ma la tua recensione ora mi ha un po' fatto cambiare idea. Comunque penso che gli darò una lettura ^_^

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  3. Mi sembrava strano quel finale frettoloso, non sapevo ci fosse anche il seguito :)

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