giovedì 16 gennaio 2020

Recensione: "Elfi al quinto piano" di Francesca Cavallo

Titolo: Elfi al quinto piano
Autore: Francesca Cavallo
Illustrazioni: Verena Wugeditsch
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 21 novembre 2019
Pagine: 125 
Prezzo: 14,00 € 

Trama:
È quasi Natale quando Manuel, Camila e Shonda, insieme alle loro due mamme Isabella e Dominique, arrivano nella città di R. Prendono possesso della nuova casa in via dei Camini Spaziosi 10, dove i vicini sembrano accoglierli con la diffidenza che gli abitanti della città riservano a tutto ciò che gli è nuovo ed estraneo. 
In compenso la mattina successiva dieci simpatici elfi si presentano a sorpresa a casa loro. Sono stati incaricati da Babbo Natale in persona di trovare una base operativa del Natale per la città di R. e chiedono ai ragazzi di aiutarli a impacchettare i regali. Niente di più emozionante per i tre fratelli che si mettono subito al lavoro. 
Ma il trambusto creato da quella strana catena di montaggio attira l’attenzione della polizia, e gli elfi sono costretti a far scattare il piano B. Ma non tutto andrà come previsto...

Recensione:
Dopo il grande successo di "Storie della buonanotte per bambine ribelli", Francesca Cavallo torna in libreria con un fantastico racconto natalizio, ambientato nella singolare città di R. Lì gli abitanti, da ben cinque anni, e su direttiva del sindaco, cercano di evitare il più possibile ogni contatto con gli adulti estranei alla famiglia.
Solo ai bambini è concesso socializzare, ma sempre nei limiti del necessario.
Così, quando la famiglia Greco Aiden approda ad R, piena di aspettative e speranze per il futuro, non può che rimanerne delusa. Nessuno li accoglie o si avvicina a loro, tutti li guardano con scetticismo e diffidenza, ad eccezione della piccola Olivia, una ragazzina piena di inventiva e coraggio.
Isabella, Dominique e i loro figli sono ormai rassegnati a trascorrere la Vigilia in solitudine, quando una strana lettera giunge in via dei Camini Spaziosi 10. 
Babbo Natale ha bisogno di aiuto! Solo loro cinque, con la collaborazione di dieci simpatici elfi, possono impacchettare i regali per tutta la città prima che sia troppo tardi.
Ovviamente gli inconvenienti non mancheranno, e non saranno solo i doni ed il risultato della missione segreta ad essere in pericolo.
Non vi dirò di più del prosieguo degli eventi, non temete. Vi basti sapere che, grazie alla generosità dei nuovi arrivati, alla collaborazione e alla partecipazione attiva dei bambini disobbedienti, e ad un piano non particolarmente elaborato ma efficace, i cittadini di R cominceranno a capire cosa hanno perso in tutti quegli anni trascorsi in religioso silenzio.
Un bellissimo messaggio di solidarietà e vicinanza, particolarmente importante nei giorni di festa appena passati (ma anche nella vita di tutti i giorni), che ci invita ad aprire la porta ai meno fortunati e ai più soli.
Una storia che, come se non bastasse, oltre a lanciare questa ammirevole esortazione a non chiuderci a riccio di fronte agli stimoli esterni, si fa portavoce di una tematica di estremo rilievo, oltre che di grande attualità. Mi riferisco alle famiglie omogenitoriali, note più comunemente come "famiglie arcobaleno".
Isabella e Dominique, con i loro bambini, ne sono l'esempio lampante. L'amore che lega tutti i componenti è palpabile in ogni momento della lettura, e la quotidianità a casa Greco Aiden è ritratta in modo naturale e genuino. È vero, ad un certo punto, si fa riferimento ad una determinata legge in un dato Stato che non riconosce queste unioni, tuttavia per il resto delle pagine l'amore fra le due donne non desta alcun clamore.
E fatemelo dire: era ora che, in un libro per bambini, venisse dato spazio a quella che è ormai a tutti gli effetti una realtà, una situazione che coinvolge moltissime persone, tra cui gli stessi minori.
È giusto che i più piccoli imparino sin da subito che non vi è nulla di sbagliato nell'amare una persona dello stesso sesso, o nel voler costruire con questa una famiglia. 
È bene che i bimbi che entrano in contatto con chi ha per genitori due mamme o due papà, sappiano che il compagno di classe cresce come tutti, e non c'è motivo di meravigliarsi.
È vitale stoppare sul nascere i pregiudizi, le prese in giro e gli insulti che non sono altro che il sintomo di una cattiva educazione e di un atteggiamento di chiusura da parte degli adulti, troppo impegnati a giudicare, senza conoscerla per davvero, la vita degli altri.

Da bambina era bellissimo guardare le famiglie che popolano i film di Natale sullo schermo della tv, e poi girarmi e trovare la mia sul divano. Crescendo, però, ho scoperto che volevo creare la mia famiglia con un'altra donna invece che con un uomo, e ho iniziato a preoccuparmi che in nessuna delle storie di Natale che avevo letto o visto ci fosse una famiglia come quella che desideravo io. 
Avrei voluto condividere questa preoccupazione con qualcuno, ma ero convinta che ci fosse un motivo segreto per cui le famiglie con due mamme non fossero nelle storie che leggevo e mi vergognavo di chiedere spiegazioni. 
Solo quando sono diventata grande ho scoperto che non c'era alcun motivo e che non avrei dovuto vergognarmi di nulla. 
Alcuni credono che ai bambini non si debba parlare delle famiglie con due mamme e due papà, perché "i bambini sono troppo piccoli per capire"
Ma che cosa c'è da capire? L'amore è una cosa semplice. 
Crescere considerando normali le famiglie diverse dalla propria è importantissimo per creare un mondo in cui ogni bambino si senta accolto e in cui a nessuno si chieda di nascondere parti di sé.

Mi sento quindi di fare un applauso sia alla scrittrice che, forte anche della sua esperienza personale, ha avuto il coraggio di proporre la vicenda poi effettivamente narrata, che alla casa editrice che ha accettato di buon grado di pubblicarla (e non so se tutti avrebbero optato per questa scelta).
E poi la cosa bella è che, nel disegno di Francesca Cavallo, la omogenitorialità non è affatto il fulcro della storia - rappresentato invece, come dicevo prima, dall'importanza della rete sociale e dei rapporti umani - ma funge solo da cornice, che permette poi a noi adulti, eventualmente, di affrontare l'argomento in tutta tranquillità.
Parlando poi del resto, il racconto è davvero carino, originale e ricco di particolari festosi, il che lo rende perfetto da leggere nel periodo di Natale. Inoltre le pagine sono arricchite dalle stupende illustrazioni di Verena Wugeditsch, che oltre ad essere belle da vedere, hanno anche il merito di seguire per filo e per segno ciò che viene narrato.
In considerazione di tutto questo, spiace un po' constatare che la storia, alla fin fine, sia così breve, tenendo conto che la particolare ambientazione della città di R avrebbe meritato maggior approfondimento. Ci sarebbe stato bene uno sviluppo più lento, magari con il sindaco come antagonista, restio al cambiamento, e con l'opposizione di alcuni dei concittadini meno disposti a lasciarsi persuadere.
Invece, forse l'esigenza di fare del libro una favola natalizia, ha fatto sì che gli sviluppi fossero ridotti ai minimi termini ed il finale risultasse affrettato.
Un vero peccato perché già così la lettura è molto piacevole e perfettamente godibile, ma se avesse incluso più disavventure e contrattempi, il romanzo ne avrebbe di sicuro beneficiato.
In conclusione non posso che consigliarvi questo libro che, oltre a rappresentare bene il vero significato del Natale, in modo coinvolgente e brioso, riesce ad introdurre, con serenità, i bambini nella realtà dei giorni nostri. 
E non credo ci sia nulla di meglio di una storia che parla di attualità ma anche di magia, amore, collaborazione e, perché no, perfino di disubbidienza! 

Ringrazio la casa editrice Feltrinelli editore per avermi fornito una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

2 commenti:

  1. Anche io ho letto e recensito questo libro proprio qualche settimana fa, e l'ho trovato davvero bello! Carino, dolce e istruttivo - il mix perfetto, specialmente se letto durante il periodo natalizio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, una bella favola di Natale ricca di significato.

      Elimina

♥ Dimmi la tua ♥
Accetto volentieri saluti e commenti relativi all'argomento del post. Evitate i commenti volti esclusivamente a pubblicizzare i vostri blog. Grazie!