Salve avventori!
Oggi vi propongo un passo del libro "Oceano mare" di Alessandro Baricco, uno dei tanti romanzi che mi ha fatto compagnia durante la scorsa estate. Se c'è una cosa che mi è mancata durante il lockdown, si tratta senza dubbio della possibilità di passeggiare tranquillamente in riva al mare. Quindi, se come me, ne avete sentito la mancanza, questo romanzo è ciò che fa per voi. Il mare ne è il grande protagonista, oltre che la perfetta cornice, e qui è descritto in tutte le sue forme, e ad ogni ora del giorno e della notte.
Devo dire che per quanto riguarda l'estratto di questo libro, avevo l'imbarazzo della scelta: ho sottolineato (doverosamente in formato ebook) così tante frasi, che sceglierne solo una, non è stato semplice.
Alla fine ho optato per questa delicata lettera d'amore di Ann Deverià, indirizzata al suo amato André.
In questa scena la donna descrive l'effetto benefico che la locanda Almayer sta avendo su di lei, cancellando qualsiasi aspettativa sul futuro e permettendole di godersi il presente senza rimpianti o sensi di colpa.
Buona lettura!
«Ho ricevuto le tue lettere, e non è stato facile leggerle. Si riaprono con dolore le
ferite del ricordo. Se io avessi continuato, qui, a desiderarti e ad aspettarti, quelle
lettere sarebbero state abbagliante felicità. Ma questo è un posto strano. La realtà
sfuma e tutto diventa memoria. Perfino tu, a poco a poco, hai cessato di essere un
desiderio e sei diventato un ricordo. Mi sono arrivate le tue lettere come messaggi
sopravvissuti a un mondo che non esiste più.
Io ti ho amato, André, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. É scoppiata tutto d’un colpo. C’erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.
É un modo di perdere tutto, per tutto trovare.
Se riesci a capire tutto questo, mi crederai quando ti dico che mi è impossibile pensare al futuro. Il futuro è un’idea che si è staccata da me. Non è importante. Non significa più nulla. Non ho più occhi per vederlo. Ne parli così spesso, nelle tue lettere. Io faccio fatica a ricordarmi cosa vuol dire. Futuro. Il mio, è già tutto qui, e adesso. Il mio sarà la quiete di un tempo immobile, che collezionerà istanti da posare uno sull’altro, come se fossero uno solo. Da qui alla mia morte, ci sarà quell’istante, e basta.
Io non ti seguirò, André. Non mi ricostruirò nessuna vita, perché ho appena imparato ad esser la dimora di quella che è stata la mia. E mi piace. Non voglio altro. Le capisco, le tue isole lontane, e capisco i tuoi sogni, i tuoi progetti. Ma non esiste più una strada che mi potrebbe portare laggiù. E non potrai inventarla tu, per me, su una terra che non c’è.
Perdonami, mio amato amore, ma non sarà mio, il tuo futuro.
C’è un uomo, in questa locanda, che ha un buffo nome e studia dove finisce il mare. In questi giorni, mentre ti aspettavo, gli ho raccontato di noi e di come avessi. paura del tuo arrivo e insieme voglia che tu arrivassi. É un uomo buono e paziente. Mi stava ad ascoltare. E un giorno mi ha detto: “Scrivetegli”.
Lui dice che scrivere a qualcuno è l’unico modo di aspettarlo senza farsi del male. E io ti ho scritto. Tutto quello che ho dentro di me l’ho messo in questa lettera.
Lui dice, l’uomo col nome buffo, che tu capirai. Dice che la leggerai, poi uscirai sulla spiaggia e camminando sulla riva del mare ripenserai a tutto, e capirai. Durerà un’ora o un giorno, non importa. Ma alla fine tornerai alla locanda. Lui dice che salirai le scale, aprirai la mia porta e senza dirmi nulla mi prenderai fra le braccia e mi bacerai.
Lo so che sembra sciocco. Ma mi piacerebbe succedesse davvero. È un bel modo di perdersi, perdersi uno nelle braccia dell’altra.
Niente potrà rubarmi il ricordo di quando, con tutta me stessa, ero la tua Ann»
Io ti ho amato, André, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. É scoppiata tutto d’un colpo. C’erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.
É un modo di perdere tutto, per tutto trovare.
Se riesci a capire tutto questo, mi crederai quando ti dico che mi è impossibile pensare al futuro. Il futuro è un’idea che si è staccata da me. Non è importante. Non significa più nulla. Non ho più occhi per vederlo. Ne parli così spesso, nelle tue lettere. Io faccio fatica a ricordarmi cosa vuol dire. Futuro. Il mio, è già tutto qui, e adesso. Il mio sarà la quiete di un tempo immobile, che collezionerà istanti da posare uno sull’altro, come se fossero uno solo. Da qui alla mia morte, ci sarà quell’istante, e basta.
Io non ti seguirò, André. Non mi ricostruirò nessuna vita, perché ho appena imparato ad esser la dimora di quella che è stata la mia. E mi piace. Non voglio altro. Le capisco, le tue isole lontane, e capisco i tuoi sogni, i tuoi progetti. Ma non esiste più una strada che mi potrebbe portare laggiù. E non potrai inventarla tu, per me, su una terra che non c’è.
Perdonami, mio amato amore, ma non sarà mio, il tuo futuro.
C’è un uomo, in questa locanda, che ha un buffo nome e studia dove finisce il mare. In questi giorni, mentre ti aspettavo, gli ho raccontato di noi e di come avessi. paura del tuo arrivo e insieme voglia che tu arrivassi. É un uomo buono e paziente. Mi stava ad ascoltare. E un giorno mi ha detto: “Scrivetegli”.
Lui dice che scrivere a qualcuno è l’unico modo di aspettarlo senza farsi del male. E io ti ho scritto. Tutto quello che ho dentro di me l’ho messo in questa lettera.
Lui dice, l’uomo col nome buffo, che tu capirai. Dice che la leggerai, poi uscirai sulla spiaggia e camminando sulla riva del mare ripenserai a tutto, e capirai. Durerà un’ora o un giorno, non importa. Ma alla fine tornerai alla locanda. Lui dice che salirai le scale, aprirai la mia porta e senza dirmi nulla mi prenderai fra le braccia e mi bacerai.
Lo so che sembra sciocco. Ma mi piacerebbe succedesse davvero. È un bel modo di perdersi, perdersi uno nelle braccia dell’altra.
Niente potrà rubarmi il ricordo di quando, con tutta me stessa, ero la tua Ann»
Per me un romanzo davvero bellissimo, delicato e profondo ☺️☺️
RispondiEliminaConcordo, un libro davvero particolare che offre molti spunti di riflessione.
EliminaQuesto romanzo è di un fascino immenso. Mi capita di rileggerne spesso dei passi. Un raro caso di perfezione, una di quelle cose anche strane, che ti attira continuamente. Sarei tentata di portarlo anche in palcoscenico.
RispondiEliminaIo l'ho amato, è uno di quei libri che ti rimane dentro. E anch'io come te, a volte, rileggo i miei passi preferiti.
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