mercoledì 25 novembre 2020

Review Party - Recensione: “Fairy Oak. La storia perduta” di Elisabetta Gnone


Salve avventori!
E' con grande piacere che oggi vi presento il Review Party de “La storia perduta”, attesissimo ritorno della serie Fairy Oak. Forse sapete che nel corso degli ultimi mesi, io, Little Pigo, La Biblionauta, Bookitipy, Viovagram e Luna Lovebook, assieme a tante ragazze (probabilmente anche molte di voi) abbiamo ripercorso insieme un bellissimo viaggio a Verdepiano, alla scoperta ( o riscoperta) di questa magica saga.
A conclusione della lettura dei primi tre libri, eccoci di nuovo nel villaggio della Quercia Fatata, dove gli anni sono passati, ma la magia è rimasta immutata 

Titolo: Fairy Oak. La storia perduta
Autore: Elisabetta Gnone
Illustratore: Claudio Prati, Valeria Turati
Editore: Salani
Data di pubblicazione: 22 ottobre 2020
Pagine: 400
Prezzo: 18,00 € 

Trama:
Il tempo è passato e molte cose sono cambiate a Fairy Oak, e così capita di immelanconirsi riguardando vecchie fotografie davanti a un tè, ricordando vecchi amici e grandi avventure. Ma quando i ricordi approdano all'anno della balena, i cuori tornano a battere e i visi a sorridere. 
Che anno fu! Cominciò tutto con una lezione di storia, proseguì con una leggenda e si complicò quando ciascun alunno della onorata scuola Horace McCrips dovette compilare il proprio albero genealogico.
Indagando tra gli archivi, le gemelle Vaniglia e Pervinca, con gli amici di sempre, si mettono sulle tracce di una storia perduta e dei suoi misteriosi protagonisti. E mentre il loro sguardo ci riporta nella meravigliosa valle di Verdepiano, si consolidano vecchie amicizie, ne nascono di nuove, si dichiarano nuovi amori e si svelano sogni che diventano realtà...

Recensione:
Dopo 15 anni rieccoci tornate a Fairy Oak.
Questo 2020 è stato un anno terribile, tremendo per tutti, ma se c’è una cosa buona che ci ha regalato è sicuramente questo ritorno così atteso.
Io ho conosciuto la saga della Gnone solo pochi anni fa, e l’ho trovata carinissima.
In occasione di questa nuova uscita (se mi seguite su instagram, già lo sapete), con il gruppo di lettura #RitornoAFairyOak, abbiamo organizzato la rilettura dell’intera saga, e questo percorso condiviso con loro, e tutte le altre lettrici che si sono unite a noi, e soprattutto condiviso con la mia Little Pigo (che non l’aveva ancora mai letta), ha reso il tutto più emozionante.
Ho trovato il mondo descritto da Elisabetta Gnone ancora più dolce, tenero e magico.
Mi sono affezionata ancora di più a ognuno dei protagonisti, e la voglia di rituffarmi nel mondo di Fairy Oak era perciò tantissima, e devo dire di non esserne rimasta affatto delusa, anzi! 
Ho amato questo volume forse anche di più della trilogia principale e questo penso sia un evento più unico che raro, ma credetemi “La storia perduta” è davvero ADORABILE.
Iniziamo dalla sovraccoperta e dalla meravigliosa copertina rigida sottostante, che fanno già presagire una storia incantevole e misteriosa.
L’edizione è curatissima, come tutte quelle della serie, e anche questa è corredata da meravigliose illustrazioni sia in bianco e nero che a colori.
E poi eccoci tornate nel nostro amato villaggio, lo troviamo uguale, ma diverso.
Non vi nego che è stato un po’ triste e traumatico leggere il primo capitolo... scoprire che la storia è ambientata in un presente dove le gemelle - le nostre eterne bambine terribili, Vaniglia e Pervinca - sono ormai sessantenni, mamme e nonne.
Con una lacrimuccia nel cuore ho letto ciò che non avrei mai voluto leggere, ma che era prevedibile, perché il tempo, con il suo scorrere, porta via gli anni e le persone con sé, e fra queste Cicero, Dalia e Tomelilla 💔
Questa lettura è intrisa proprio per questo di un velo di malinconia e nostalgia, quella che si prova quando ci si siede davanti ad un album di fotografie e si rivivono i bei tempi andati, i ricordi felici, quando tutto era più bello, più semplice e quando si era ancora tutti insieme.
E proprio grazie a delle vecchie foto, Vaniglia e Pervinca - che hanno visto le loro chiome scarlatte sbiadire e tingersi di bianco - tornano con la mente ai ricordi d’infanzia e ci regalano una delle loro grandi avventure, nata come siamo abituati, da qualche loro piccola marachella e trasgressione, ed evolutasi nella più straordinaria delle estati che le gemelle Periwinkle, e tutti i bambini di Fairy Oak, possono ricordare.
Le giornate trascorse alla baia o alla casa sull'albero, alla ricerca della leggendaria balena, la spensieratezza tipica di quando si è piccoli e si gioca a investigare su un mistero, scoprire un segreto nascosto nei secoli, compiere una missione importante. Quando anche le cose semplici si trasformano in grandi avventure, e quando le cose importanti, difficili e complicate, risultano semplici, sciocche e facilmente risolvibili.
È per questo che amo le storie per bambini, e che hanno i bambini come protagonisti, per loro tutto è semplice, anche ciò che gli adulti trasformano in questioni complicate e insormontabili.
E a Verdepiano, in quello che sarà sempre ricordato come l’anno della balena, vediamo i nostri ragazzini salvare più di una vita, ricucire più di un rapporto, sanare più di un litigio, e assistiamo anche alla nascita dei primi amori (molti dei quali resistiti allo scorrere del tempo), alla nascita di nuove amicizie, e attraverso loro riceviamo grandi prove di altruismo e messaggi d’amore estremamente forti ed importanti.
Questo è un libro ricco di amore, dolcezza e tenerezza.
Ho versato più di una lacrimuccia pensando non solo ai protagonisti, ma in generale alla vita che scorre via davvero troppo in fretta, e della quale poi non restano che una manciata di ricordi e fotografie.
Queste sono state le emozioni forti e contrastanti che ho provato durante la lettura, che alterna la grande spensieratezza, e allegria dei tempi passati, con la consapevolezza e la nostalgia del presente.
Ma ho amato tutto, leggerlo è stato come scorrere il diario di una vita felice e serena, lasciarsi andare ai ricordi, alla felicità e anche alla tristezza.
Ho amato i bambini e Back, le gemelle e Fiore, l’amicizia costruttiva tra Tommy e Desmo, e, il percorso di cambiamento che lo stesso Desmo compie, nel corso della storia, mi ha profondamente commossa.
Ho amato il piccolo Scricciolo, con la sua assoluta convinzione che lo ha portato più volte ad affermare e ribadire “non ci sono balene nei nostri mari”, e la meravigliosa storia della Balena... che, con somma pace del piccolo Robin, poi in effetti c’era.
Mi sono mancati tanto però Tomellila e Duff che purtroppo in questo libro fanno solo una breve apparizione, e Shirley che appare sempre troppo poco! Non capisco perché l’autrice non dia più spazio a questo personaggio così straordinario.
Ho davvero adorato questa storia, così semplice e allo stesso tempo così profonda e toccante, e sono davvero felice che l’autrice abbia annunciato che ci saranno ancora altre storie, perché non so voi, ma io non sono pronta a dire addio a Fairy Oak, anzi voglio viverla, conoscerla e assaporarla, ora più che mai.


Ringrazio Salani editore per avermi omaggiato di una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

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