martedì 7 novembre 2023

Recensione: "Ottobre, Ottobre" di Katya Balen

Titolo: Ottobre, Ottobre
Autore: Katya Balen
Illustrazioni: Angela Harding
Editore: Einaudi Ragazzi
Data di pubblicazione: 26 settembre 2023
Pagine: 240
Prezzo: 14,90 € 

Trama:
Ottobre e suo padre vivono nella foresta, e gli alberi, le rocce, lo stagno e le stelle sono i loro migliori amici. Sono selvaggi e sono contenti così. Un pomeriggio d’inizio autunno, la ragazza salva un piccolo barbagianni e inizia a prendersene cura. Le sembra di aver raggiunto il culmine della felicità quando improvvisamente, proprio il giorno in cui compie undici anni, tutto cambia. Suo padre cade da un albero e rimane sospeso tra la vita e la morte. E la donna che si definisce sua madre la porta via con sé, lontano dalla foresta, nel grigio della città…

Recensione:
Ottobre sta per compiere undici anni, e non desidera altro se non quello che ha già.
A differenza delle altre ragazzine della sua età, non sogna vestiti graziosi e colorati o i primi trucchi scintillanti, ma solo di continuare a vivere la sua vita perfetta e solitaria in quella tasca di mondo che è la sua casa. Perché da quando è nata Ottobre non ha conosciuto altro se non la foresta, e non ha ricevuto altro amore se non quello di suo padre.
I due vivono in simbiosi con la natura e tutte le bellezze che li circondano. Si prendono cura degli alberi, si occupano dell'orto e della legna, fanno il bagno nello stagno, raccolgono piccoli tesori sepolti, passano le serate inventando storie attorno un falò, e stringono amicizia con gli animali del bosco, tra cui Stig, il piccolo barbagianni ferito che la nostra protagonista ha salvato solo pochi mesi prima da morte certa.
Papà e figlia vivono come lupi solitari, lontani da tutto e tutti, eppure sono felici.
Ma il giorno dell'undicesimo compleanno di Ottobre, tutto cambia, e quella spensieratezza, così bella quanto fragile, viene di colpo spazzata via come un mucchio di foglie secche in una fredda giornata d'autunno.
La bambina selvaggia si ritrova ad affrontare una nuova realtà senza suo padre accanto.
Deve lasciare lui, Stig, e la sua casa nel bosco per seguire sua madre nella fredda e grigia Londra.
Un mondo decisamente diverso la attende, un mondo che non le appartiene e di cui lei non riesce proprio a sentirsi parte.
Eppure proprio quando tutto sembra sul punto di precipitare, quando Ottobre stessa sembra sul punto di non farcela, una piccola scintilla di speranza le fa capire che non tutto ciò che è diverso è suo nemico, e si può trovare la magia anche nei posti più insperati.

"Ottobre Ottobre" è quello che definirei un "libro coccola".
La perfetta lettura per questo periodo autunnale, una di quelle storie che bisognerebbe gustarsi attorno al fuoco scoppiettante di un bel camino, avvolti in una calda coperta e con una bella tazza di cioccolata fumante.
Leggere della vita di Ottobre e di suo padre nel bosco, delle loro stravaganti faccende quotidiane, ma soprattutto dei loro piccoli rituali, - come il bagno nello stagno a mezzanotte, le storie raccontate attorno al fuoco, le serate a guardare le stelle e gli ululati alla luna - fa bene al cuore e ossigena la mente.
Katya Balen ha creato sulla carta un accogliente rifugio per noi lettori, un posto incontaminato e selvaggio in cui ristorarci. La natura è la grande protagonista, descritta in modo poetico e suggestivo.
Tutta la prima parte del libro è impregnata di libertà e possibilità, quasi un sogno ad occhi aperti, poi con l'arrivo della madre di Ottobre, ed il conseguente trasferimento in città, tutto cambia. La sensazione è quella di vedere un animale che corre felice nel suo habitat e poi ritrovarlo nella gabbia di uno zoo.
La nostra Ottobre è infelice. Ovunque lei vada, non riesce a non sentirsi spaesata.
La nuova casa è opprimente, il cielo troppo grigio, la città troppo rumorosa, gli altri bambini troppo diversi da lei.
È distrutta, fagocitata da una realtà più grande di lei, e noi percepiamo il suo dolore.
Se i primi capitoli ci avevano regalato un'avventura senza freni, in quelli successivi si percepisce un misto di insofferenza e nervosismo.
Ma ovviamente, non tutto è perduto.
Come i barbagianni feriti, ritornano a volare, anche la nostra selvaggia protagonista, nonostante tutte le difficoltà, ritroverà il sorriso, e noi con lei.
Grazie ai tesori sepolti nel Tamigi, alle sue amate storie e ad un nuovo amico, l'irriverente Yusuf, Ottobre scoprirà che c'è un po' di foresta anche in città, e per essere selvaggi e liberi non è necessario essere soli.

Un romanzo ricco di suggestioni, che inneggia alla bellezza della natura incontaminata, una trama avvincente, delle carinissime illustrazioni in bianco e nero, e una narrazione coinvolgente e toccante.
Un libro che, al pari dei grandi libri di formazione, parla anche di cambiamento, crescita e rinascita.
Ottobre, come una pianta estirpata dal suo habitat, deve imparare ad adattarsi ad un ambiente ostile e mettere radici. Deve diventare forte, per fronteggiare le intemperie, per fiorire e portare nuovi frutti.
Deve farlo per la prima volta lontano da suo padre, ma non per questo da sola.
E questo ci riporta ad un altro tema molto importante nella storia, ovvero la famiglia ed il perdono.
Ottobre lontano dalla foresta conosce nuovi lati di sé, nuovi angoli di mondo, nuove passioni. Coltiva nuovi legami e ritrova l'amore di sua madre, in cui aveva smesso credere molto tempo prima. Abbandona il rancore ed il dolore, seppur con fatica, per abbracciare la seconda opportunità che il destino ha offerto loro.
Ma, oltre a ricucire il rapporto con sua madre, cosa forse anche più importante, andando avanti con le pagine, scoprirà l'importanza dell'amicizia.
Imparerà che si può amare la natura e gli animali, ma che anche la compagnia dei suoi simili non è per niente male, soprattutto se ti regalano deliziose barrette di cioccolato XD
In generale il libro di Katya Balen ha il grande pregio di riuscire a trasportarti in un mondo fantastico fatto di avventura ed esplorazioni nella natura incontaminata, ma senza tralasciare i dolori e le difficoltà della vita, ma anche la tenacia tipica di noi umani. Un cocktail perfetto, dolce, ma con una punta di amaro.


Considerazioni:
Ho adorato questo libro sin dalla prima pagina. Mi sono affezionata ad Ottobre e alla sua vita atipica, al suo dolce papà e ovviamente a Stig.
Per quanto me lo aspettassi, mi è spiaciuto veder crollare quell'ecosistema perfetto di punto in bianco.
E questo mi porta ad uno dei difetti della lettura, se di difetti si può parlare, ovvero la sua protagonista.
Non fraintendetemi, mi piace Ottobre, è una ragazzina coraggiosa e particolare, eppure ha una serie di comportamenti avventati difficili da comprendere e giustificare.
È vero, lei è ancora piccola, e per di più non è abituata a rapportarsi con le persone, eppure più di una volta, nel corso della storia, non riesce a comprendere le conseguenze delle sue reazioni eccessivamente istintive, e a fare mea culpa.
Anzi, pur sapendo che suo padre sta soffrendo a causa sua, si concentra principalmente su se stessa ed il suo dolore.
Comprensibile certo, data la tenera età, eppure considerando il rapporto simbiotico tra lei ed il papà, avrei preferito percepire più compassione ed empatia da parte sua.
Lo stesso concetto lo ritroviamo, in modo simile, per quanto riguarda il rapporto tra Ottobre e sua madre.

Ottobre ha dovuto subire il trauma dell'abbandono quando aveva solo quattro anni.
La donna, per quanto l'amasse, non riusciva a reggere la vita dura lontana dai comfort della città. La foresta che nutriva quella bambina, spegneva giorno dopo giorno l'animo della donna che le aveva dato la luce.
Così la piccolina cresce, con l'amore di suo padre, ma anche con un vuoto enorme nel cuore, che colma, nel tempo, con astio, rancore e diffidenza. Nonostante la madre la cerchi, ed il padre la incoraggi a recuperare quel rapporto, per lei quella non è altri che la donna che ha scelto una vita lontana da lei.
Per fuggire da lei, proprio il giorno del suo compleanno, fa del male a suo padre e a se stessa.
Per dar retta all'orgoglio ferito, rischia di perdere tutto ciò che ama.
Per lo stesso motivo, si ritrova, volente o nolente, a recuperare un rapporto che credeva perduto e a perdonare ciò che riteneva irrimediabile.
Naturalmente tutto ciò non avviene all'improvviso. Anzi, dire che questo percorso è graduale, è dire poco, considerando che per quasi tutto il tempo la protagonista non fa che colpevolizzare la madre per tutto, anche per quelle cose che non hanno minimamente a che vedere con lei (tipo l'incidente del padre, che è, se vogliamo, da imputare ad Ottobre stessa).
Ed è vero, considerando quello che ha passato, il modo in cui è cresciuta e l'assenza della figura materna, si potrebbe anche capire, ma fino ad un certo punto, soprattutto alla luce del fatto che la madre l'ha sempre voluta e cercata, e che quindi non si può parlare di un vero e proprio abbandono.

Anche la mamma del resto non è priva di colpe: per quanto si mostri dolce, affettuosa e comprensiva, non ci pensa due volte a sradicare la figlia dall'unica casa che abbia mai avuto, per di più nel momento più difficile della sua vita. E come se non bastasse la priva di Stig, l'unico affetto rimastole.
Per la serie "se vuoi farti odiare, lo stai facendo nel modo giusto".
In definitiva l'unico personaggio coerente e perfettamente credibile dall'inizio alla fine è il padre, oltre al barbagianni ovviamente.
C'è da dire però che, al contrario di altri libri con protagonisti detestabili - tipo Scholomance, giusto per dire un titolo - qui, nonostante alcuni comportamenti poco condivisibili, ci si affeziona ugualmente a tutti, perché alla base vi è comunque un sentimento d'amore e di famiglia.
In generale, nonostante questi piccoli difettucci, il romanzo è davvero ben riuscito, in quanto misura in modo giusto gioia, dolore e speranza.
Mi ha ricordato un po' i libri di Katherine Rundell - in particolare "Capriole sotto il temporale" - scrittrice che amo particolarmente.
Anche ripensandoci a mente fredda, mi è rimasto un bel ricordo delle emozioni provate leggendo, un bel quadretto di quella famiglia particolare e dei loro nuovi amici.
A dir la verità non mi spiacerebbe affatto ritrovare questi stessi personaggi in una nuova avventura, sempre nel bosco, e ovviamente con Stig.
Magari alla ricerca di tesori perduti, o semplicemente alla scoperta di altri amici, posti ed emozioni.

il mio voto per questo libro

1 commento:

  1. Per certi versi mi ricorda un po' Heidi, romanzo che nonostante mi sia piaciuto in alcuni momenti mi ha fatto veramente arrabbiare. Tuttavia l'avevo apprezzato quindi prendo in considerazione anche questo come libro coccola, un genere di libro di cui si ha sempre bisogno. Recensione bellissima e super dettagliata, ho apprezzato molto le considerazioni (così so già che potrei detestare alcuni personaggi) ❤️

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