Salve avventori!
Oggi ho selezionato per voi un passo molto divertente tratto dall'ultimo libro di Tom Cox, ovvero "Orso".
Leggere dei quattro gatti con cui l'autore ha il piacere di condividere le sue avventure è una gioia per gli occhi e per il cuore.
La scena che riporto qui ha per protagonista l'ultima arrivata, la gattina Roscoe, ritratta proprio nei primi giorni con la sua nuova famiglia.
L'estratto è un po' lunghino, me ne rendo conto, ma vi assicuro che ne varrà la pena!
Buona lettura ^-^
Fu solo quando arrivammo a casa che tutto andò storto. Ora che ci penso, lo scambio avvenne probabilmente nella stazione di servizio di Birchanger Green, appena fuori Bishop's Stortford. Io e Gemma avevamo fatto i turni per andare in bagno, quindi uno di noi era sempre rimasto con Roscoe, ma mentre ero in auto ero stato distratto da un'e-mail che avevo ricevuto.
Mentre rispondevo, i rapitori dovevano aver aperto molto silenziosamente la portiera posteriore, sganciato la porticina del trasportino ed effettuato lo scambio.
Devo riconoscere che si erano documentati come si deve. La gattina indiavolata con la quale avevano sostituito Roscoe era una copia quasi perfetta. Stesse calzette bianche, stesso smoking, stessa maschera da Batman e stessi occhi tondi. Quel piccolo mostro furioso dormì tranquilla mentre attraversavamo l'Essex e il Suffolk, ma quando arrivò nella nuova casa cominciò a fare il diavolo a quattro, soffiando e ringhiando a tutti.
Certo fummo insensibili nei suoi confronti - o in quelli del suo sosia, se si trattava di un sosia - nelle prime settantadue ore che trascorremmo con lei. Per esempio quando tagliai a metà un bagel, in cucina, proprio davanti a lei, o quando Gemma starnutì forte a un paio di metri dal suo muso, oppure - forse la cosa più imperdonabile di tutte - quando le dissi con voce sommessa e incoraggiante: "Ti va di mangiare un po' di quei costosissimi bocconcini di tacchino? Forse ti aiuterebbero a calmarti". Ripensandoci, sono contento che non ci sia venuto in mente di fare cose realmente inoffensive, come passare l'aspirapolvere, o spostare l'album della band progressive rock Spooky Tooth, che avevo comprato di recente, perché temo che non saremmo qui a raccontarlo.
I versi che uscivano dalla bocca di Roscoe erano qualcosa che non mi sarei mai aspettato di sentire da un animale così piccolo. Anzi non è del tutto vero. Alcuni sarebbero potuti venire fuori da un'iguana che aveva ricevuto qualche notizia particolarmente cattiva riguardo alla sua famiglia, o magari da un corvo che non riusciva a guarire da un'iniezione polmonare. Da un gattino, tuttavia, non me li sarei mai aspettati. E diventavano ancora più spaventosi quando tentavamo di fare qualcosa per farla sentire più a suo agio nel nuovo ambiente, come mostrarle le scale ("Csssssssh!") oppure un topolino pieno d'erba gatta ("Awaaaaggheeeh!").
''Come vanno le cose?" ci scrisse Jazzmine il secondo mattino che Roscoe era con noi. "Si sta ambientando bene?"
"Temo di no" risposi. "Non so se te ne sei accorta, ma è la figlia del mostro che distrugge New York nel film Cloverfield. Abbiamo provato a far funzionare la cosa, ma dopo una lunga discussione durante la quale lei non ha fatto che minacciarci da dietro una pianta abbiamo deciso per una separazione consensuale. Te la restituisco. Spero che il National Express vada bene. Il suo pullman arriva alla Victoria Station alle dieci e un quarto. Lei sarà quella seduta da sola perché tutti gli altri passeggeri sono terrorizzati." Non lo scrissi davvero, ma sarebbe stata una descrizione della situazione più veritiera di quella che le feci. "Non male. È un po' giù ma sono sicuro che andrà tutto bene."
Quel pomeriggio decisi di essere un po' più sincero con Jazzmine. "Roscoe è sempre andata d'accordo con gli altri gatti?" domandai. "Oh, certo, molto" rispose Jazzmine. "È nata in una casa piena di gatti, quindi è sempre stata molto socievole. Speravo che i tuoi gatti l'accettassero, perché so che a lei staranno simpatici. Come mai me lo chiedi?"
"Oh, nulla di cui preoccuparsi troppo" risposi. "Temo solo che vorrebbe torturarli lentamente e poi mangiarsi i loro reni. Sono sicuro che presto cominceranno ad andare d'accordo."
Mentre rispondevo, i rapitori dovevano aver aperto molto silenziosamente la portiera posteriore, sganciato la porticina del trasportino ed effettuato lo scambio.
Devo riconoscere che si erano documentati come si deve. La gattina indiavolata con la quale avevano sostituito Roscoe era una copia quasi perfetta. Stesse calzette bianche, stesso smoking, stessa maschera da Batman e stessi occhi tondi. Quel piccolo mostro furioso dormì tranquilla mentre attraversavamo l'Essex e il Suffolk, ma quando arrivò nella nuova casa cominciò a fare il diavolo a quattro, soffiando e ringhiando a tutti.
Certo fummo insensibili nei suoi confronti - o in quelli del suo sosia, se si trattava di un sosia - nelle prime settantadue ore che trascorremmo con lei. Per esempio quando tagliai a metà un bagel, in cucina, proprio davanti a lei, o quando Gemma starnutì forte a un paio di metri dal suo muso, oppure - forse la cosa più imperdonabile di tutte - quando le dissi con voce sommessa e incoraggiante: "Ti va di mangiare un po' di quei costosissimi bocconcini di tacchino? Forse ti aiuterebbero a calmarti". Ripensandoci, sono contento che non ci sia venuto in mente di fare cose realmente inoffensive, come passare l'aspirapolvere, o spostare l'album della band progressive rock Spooky Tooth, che avevo comprato di recente, perché temo che non saremmo qui a raccontarlo.
I versi che uscivano dalla bocca di Roscoe erano qualcosa che non mi sarei mai aspettato di sentire da un animale così piccolo. Anzi non è del tutto vero. Alcuni sarebbero potuti venire fuori da un'iguana che aveva ricevuto qualche notizia particolarmente cattiva riguardo alla sua famiglia, o magari da un corvo che non riusciva a guarire da un'iniezione polmonare. Da un gattino, tuttavia, non me li sarei mai aspettati. E diventavano ancora più spaventosi quando tentavamo di fare qualcosa per farla sentire più a suo agio nel nuovo ambiente, come mostrarle le scale ("Csssssssh!") oppure un topolino pieno d'erba gatta ("Awaaaaggheeeh!").
''Come vanno le cose?" ci scrisse Jazzmine il secondo mattino che Roscoe era con noi. "Si sta ambientando bene?"
"Temo di no" risposi. "Non so se te ne sei accorta, ma è la figlia del mostro che distrugge New York nel film Cloverfield. Abbiamo provato a far funzionare la cosa, ma dopo una lunga discussione durante la quale lei non ha fatto che minacciarci da dietro una pianta abbiamo deciso per una separazione consensuale. Te la restituisco. Spero che il National Express vada bene. Il suo pullman arriva alla Victoria Station alle dieci e un quarto. Lei sarà quella seduta da sola perché tutti gli altri passeggeri sono terrorizzati." Non lo scrissi davvero, ma sarebbe stata una descrizione della situazione più veritiera di quella che le feci. "Non male. È un po' giù ma sono sicuro che andrà tutto bene."
Quel pomeriggio decisi di essere un po' più sincero con Jazzmine. "Roscoe è sempre andata d'accordo con gli altri gatti?" domandai. "Oh, certo, molto" rispose Jazzmine. "È nata in una casa piena di gatti, quindi è sempre stata molto socievole. Speravo che i tuoi gatti l'accettassero, perché so che a lei staranno simpatici. Come mai me lo chiedi?"
"Oh, nulla di cui preoccuparsi troppo" risposi. "Temo solo che vorrebbe torturarli lentamente e poi mangiarsi i loro reni. Sono sicuro che presto cominceranno ad andare d'accordo."
Ciao Muriomu ..... apprezzo molto i libri che narrano storie di gatti - sono la mia passione!
RispondiEliminaSono qui per un saluto e per un invito - non ricordo se te lo avevo già fatto. Scusami nel caso fossi già passata. Sono qui per invitarti a passare da me al Rifugio degli Elfi, in questi giorni è in corso un Link Party con Sorpresa.http://ilrifugiodeglielfi.blogspot.it/2015/10/link-party-degli-elfi-ii-edizione.html Se passi e fino al 1° Dicembre puoi fare crescere il tuo blog, Pagina FB ed eventuale Sito e nel contempo conoscere nuovi blog, pagine & C.
Spero deciderai di partecipare a presto e buona settimana !
Ho appena votato il tuo blog in Net Parade - Spero che vorrai rendere per il Rifugio il tuo voto in Net Parade. Ciaoo
RispondiEliminaGià fatto ^__^V
EliminaCarinissimo questo libro, ricordo la tua recensione qualche tempo fa!! Un gattino da esorcizzare, questa Roscoe! *_*
RispondiEliminaIn effetti in questa scena fa un po' paura XD
EliminaSenti, malgrado l'anzianità del tuo post e dopo essermi messo tra i tuoi follower, ti voglio ringraziare per la tua visita e per il pensiero che hai avuto per Mirò. Tornerò di tanto in tanto per vedere se hai cambiato idea e pubblicherai ancora. Certo che, malgrado il trasporto dei nostri amati animali, non abbiamo mai vissuto una simile avventura. Un amichevole abbraccio.
RispondiEliminaCiao Elio, mi spiace tanto per Mirò.
EliminaNon ho capito perché parli di anzianità del post però, dato che è stato pubblicato oggi :O
ciao
RispondiEliminaadoro i libri che parlano di storie di animali. Metterò il titolo di questo libro tra i libri da leggere.
Estratto divertente! Solo chi ha un gatto (o più di uno) può capire :D
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