giovedì 27 aprile 2017

Recensione: "Rex" di D. H. Lawrence

Titolo: Rex
Autore: D. H. Lawrence
Illustrazioni: Fabian Negrin
Editore: Orecchio acerbo editore
Collana: Pulci nell'orecchio
Data di pubblicazione: 16 Marzo 2017
Pagine: 40
Prezzo: 8,50 € (cartaceo)



Trama:
Una casa inglese e un Fox Terrier da crescere. Arrivato con il calesse dello zio, il cane fa il suo ingresso in famiglia per ricevere la giusta educazione. Il cane cresce, tra giochi e scapaccioni, ricambiando con affetto l’amore del piccolo Johnny e della sorella, e con selvaggia aggressività l’autorità degli adulti. Indipendente e indomito, Rex lo sarà fino alla fine.
Anche dopo che lo zio, con il solito calesse, se lo riprende, nella disperazione dei bambini...

Recensione:
Il racconto di Lawrence, come Canituccia di Matilde Serao, fa parte della collana "Pulci nell'orecchio". Protagonisti della raccolta sono i bambini con le loro storie, "schegge d'infanzia", testimonianze di un passaggio cruciale nella vita di ogni bambino, quello in cui vengono meno le certezze, in cui si scopre che, dopotutto, il mondo non è quel posto sicuro che si credeva e nel quale si confidava.
Le storie di questa collana sono crude e schiette, forse perché il loro intento è proprio quello di rendere manifesta la dura realtà della vita.
Protagonista di questo racconto è una famiglia alla quale viene affidato un piccolo e vivace cucciolo di Fox Terrier. I due bambini se ne affezionano immediatamente, mentre con i genitori, soprattutto con la madre, il rapporto sarà abbastanza difficile, per non dire conflittuale.
Il cagnolino cresce tra l'amore e le coccole dei due piccoli, e lo sdegno e i rimproveri dei genitori. In questa ferma opposizione di intenti, tra chi è deciso a viziarlo, e chi a rimproverarlo per la minima sciocchezza, nessuna delle due parti si occupa di dare al cucciolo un'educazione.
Quando questo diventa grande, il padre pretende che, per un'assurda e crudele usanza, gli venga tagliata la coda, per renderlo "adulto", per renderlo "virile".
La drammatica opposizione dei due piccoli di casa nulla può contro la testarda convinzione dell'uomo che resta fermo sulla sua posizione.
Quando Rex, ormai mutilato, torna a casa, non è più lo stesso, si è fatto scontroso, diffidente, rabbioso, quasi feroce. Gli uomini lo hanno rovinato. Non è stato certo il troppo amore a rendere Rex un cane aggressivo e prepotente, semmai sono state l'idiozia e l'ignoranza. Il credere che un animale sia un oggetto con cui divertirsi o sul quale esprimere la propria autorità.
Un animale non è un giocattolo, non lo è per i bambini e tanto meno deve esserlo per gli adulti, ma questo la famiglia che lo ha accolto non sembra proprio capirlo.
Alla fine della storia, è avvilente leggere come ai bambini venga insegnato un messaggio totalmente sbagliato, poiché gli stessi genitori non sono stati capaci di apprendere nulla dall'esperienza vissuta.
Così Johnny e sua sorella cresceranno credendo che amare "troppo" un animale sia sbagliato, e che sia stato davvero il loro amore a rovinare il loro amico a quattro zampe.
Cosi facendo, ed è questa la parte più triste della storia, gli adulti non solo hanno rovinato Rex, ma anche i loro figli, facendo passare per vero un messaggio completamente sbagliato. E così loro cresceranno, insegnando gli stessi errori ai propri figli.
Nel passato di un adulto infelice c'è quasi sempre il momento in cui il genitore ha sbagliato con lui... in "Rex" assistiamo inermi a uno di questi sbagli, uno di quelli che segna per sempre il bambino, l'uomo che diventerà, e il modo con cui si approccerà agli altri.

Considerazioni:
Quando ho terminato questo racconto avevo le idee parecchio confuse. Non ero sicura di aver colto il senso della storia e, ancora adesso non sono certa che l'interpretazione che gli ho dato sia quella giusta. Ovviamente spero che lo sia, spero che Lawrence, nello scrivere cose tipo:  "Non avremmo dovuto amare Rex così tanto, e lui non ci avrebbe dovuto amare. Ci sarebbe voluta un po’ di moderazione.", fosse solo sarcastico, o che il suo, come io l'ho interpretato, fosse un modo per mostrare come sia facile, e allo stesso tempo pericoloso, deviare in pochi gesti, e con poche parole, la mente di un bambino. Fargli credere giusto ciò che è sbagliato e viceversa.
Arrivo a dire questo perché non ho assolutamente visto "troppo amore" espresso ad un cane.
Ho visto dei bambini che vogliono bene al loro cucciolo, come è giusto che sia.
Ho visto dei bambini che vogliono dormire insieme al loro cagnolino, e non ci trovo nulla di strano, anzi!
Ho visto dei bambini che giocano con il loro cane senza pensare a comportarsi bene e "fare i bravi", come fanno tutti i bambini.
Di contro ho visto dei genitori assurdi, che ingaggiano una battaglia al più forte con un animale, anziché accoglierlo ed educarlo come un membro della famiglia.
Ho visto una madre mettersi in competizione con un cane, e un padre costringerlo ad una tortura inutile e stupida.
Ho visto un cane diventare aggressivo, sì, ma non per il troppo amore, semmai per il contrario.

Ringrazio la Orecchio Acerbo Editore per avermi fornito una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

1 commento:

  1. Non so come classificare questo libro. Il troppo amore forse è sbagliato ma è sbagliato anche non dare amore ad un essere vivente, sia animale che umano. In fondo anche l'uomo è un animale, quindi forse Lawrence è come se rispecchiasse nel cane anche una certa affinità con l'uomo che diventa cattivo quando gli fano del male o non gli danno amore. Insomma è un nì

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