Titolo: Lolita in Love
Autore: Pamela Geroni
Data di pubblicazione: 29 Maggio 2017
Pagine: 234
Prezzo: 8,90€ (cartaceo) 2,99€ (ebook)
Trama:
Rainbow Day ha diciassette anni, una famiglia problematica e una migliore amica che le ha sempre raccontato tutto, almeno fino a quell’ultima, strana lite. Rainbow ha anche due guilty pleasures: la scrittura e gli abiti Lolita.
Una notte, al parco abbandonato vicino a casa, incontra Tristan: curioso, affascinante, un po’ sbruffone e amante della poesia. Resistergli sembra impossibile quanto vederlo alla luce del sole. Che sia reale o solo un sogno troppo a lungo desiderato?
Recensione:
Rainbow Day è una diciassettenne come tante, e come tante sue coetanee attraversa un momento di profonda disillusione. Non tutto nella sua vita è andato come avrebbe dovuto, o come lei si era sempre immaginata sarebbe andato.
La sua famiglia, il perfetto nido che sin da bambina l'ha accolta e coccolata, facendola sentire sempre protetta e al sicuro, è andato in pezzi.
La sua famiglia, il perfetto nido che sin da bambina l'ha accolta e coccolata, facendola sentire sempre protetta e al sicuro, è andato in pezzi.
Così quando sua madre ha scelto di prediligere il proprio benessere rispetto a quello dei suoi due figli, Rainbow è caduta in un buco nero che l'ha risucchiata, facendo sì che in lei scomparisse ogni barlume di luce e fiducia.
Dopo che una delle persone più importanti l'ha tradita, Rain fatica enormemente ad aprirsi con gli altri. È diventata diffidente, e come arma di difesa si è chiusa a riccio nel suo mondo, sfoderando aculei ben appuntiti ogni qualvolta qualcuno mostri anche il minimo interesse nei suoi riguardi.
Come chiunque farebbe nella sua situazione, anche lei ha cercato e trovato un modo per sfuggire al dolore e al buio che la avvolge: trova rifugio in una passione, quella per gli abiti Lolita. Si circonda di colori, di pizzi e merletti, di fantasie sognanti, di vestiti che sembrano provenire da un mondo fatto di sogni, favole, giostre e zucchero filato, un mondo dove il dolore e la delusione non hanno accesso e dunque non possono né toccarla né ferirla.
Così, al riparo dagli occhi indiscreti e dai giudizi affrettati, al sicuro tra le quattro mura della sua camera, indossa quegli abiti e si sente finalmente libera, libera di essere se stessa, la Rainbow che più le piace e nella quale più si riconosce.
Mostrarsi agli altri, è un po' come abbassare le difese, rendersi suscettibili, dare a chiunque il potere di ferirti, e lei non è ancora pronta ad uscire allo scoperto.
Ma il destino, o chi per lui, per la seconda volta le scombinerà i piani con un incontro del tutto inaspettato che non le stravolgerà solo la vita ma anche i sogni...
Tristan è il colpo di fulmine che la porterà, prima piano e poi sempre più marcatamente, ad avere priorità diverse. I suoi pensieri ora gravitano solo attorno a quel ragazzo di cui sa poco o nulla, che non ha mai visto alla luce del sole, e che sembra tanto perfetto quanto irreale.
Pamela Geroni racconta così la sua storia sospesa tra sogno e realtà, tra verità e illusione.
La sua protagonista è caratterizzata da varie sfumature che la rendono particolare: spende un occhio della testa in vestiti che si limita a collezionare e osservare; adora l'aspetto romantico e innocente dello stile Lolita e indossa giacche con orecchie da orsetto, ma è acida come una cassa di limoni ancora ben lontani dalla maturazione; ha paura dei giudizi degli altri, ma giudica gli altri con estrema superficialità; è estremamente permalosa, non le si può dire nulla di neanche vagamente scherzoso senza aspettarsi in cambio una risposta tagliente e triforcuta; pensa che nessuno si interessi a lei, quando in realtà è lei che non vede altro che se stessa e i propri problemi, come se il mondo ruotasse attorno a Rainbow Day.
La sua protagonista è caratterizzata da varie sfumature che la rendono particolare: spende un occhio della testa in vestiti che si limita a collezionare e osservare; adora l'aspetto romantico e innocente dello stile Lolita e indossa giacche con orecchie da orsetto, ma è acida come una cassa di limoni ancora ben lontani dalla maturazione; ha paura dei giudizi degli altri, ma giudica gli altri con estrema superficialità; è estremamente permalosa, non le si può dire nulla di neanche vagamente scherzoso senza aspettarsi in cambio una risposta tagliente e triforcuta; pensa che nessuno si interessi a lei, quando in realtà è lei che non vede altro che se stessa e i propri problemi, come se il mondo ruotasse attorno a Rainbow Day.
Un personaggio complesso e reale, pieno di difetti e tutt'altro che amabile e perfetto, un personaggio che appare tanto antipatico quanto concreto e la cui concretezza è smorzata dal "sogno" in cui viene catapultata.
In poche parole Pamela ci racconta la vita di una ragazza qualunque che viene stravolta da un avvenimento straordinario e che proprio dalla straordinarietà del suddetto si fa stravolgere, lasciandosi piano piano andare, smussando alcuni lati del proprio carattere, e scoprendo i propri difetti, ma anche i propri pregi, che tanto aveva cercato di sotterrare sotto uno spesso strato di marmellata al limone.
“Sono io e basta. Solo che questo io è fatto di tanti colori e sfumature, e non è possibile stabilire da dove arrivino. Se quel giallo intenso è nato con me, o quand’ho saputo che avrei avuto un fratellino; se quella sfumatura di blu è il divorzio dei miei genitori. Il gioco dei se e dei chissà è infinito e a essere sincera lo trovo un po’ noioso. Preferisco ammirare lo spettacolo che formano tutti insieme. Imperfetto, senza dubbio, ma unico e irripetibile.”
La crescita e lo spessore del personaggio, il modo in cui l'autrice ne ha descritto gli stati d'animo, i pensieri, le angosce e le paturnie esistenziali, sono le cose che maggiormente ho apprezzato di questo romanzo.
La scrittura è scorrevole, fresca e non banale. Sa essere divertente e frivola quando serve, ma anche profonda e intensa, capace di mettere nero su bianco, e con poesia, i pensieri e i patemi della sua protagonista.
“Credi di non poter vivere senza quel qualcosa a cui ti sei appigliato con tutte le tue forze per non volare via nella tempesta, e a quella successiva te ne scordi completamente. Siamo delle piccole creature sciocche e volubili. Ci costruiamo degli equilibri più fragili di noi stessi, e basta un colpo di vento, poi, a farli crollare come scheletrici castelli di carte.”
"Purtroppo" però, alla fine risponde ai canoni del genere YA in cui rientra, abbandonandosi ad uno stucchevole e prevedibile lieto fine. Confesso che avrei preferito (come quasi sempre mi ritrovo a fare con storie di questo tipo) un finale diverso. Ma comprendo la scelta che sicuramente sarà la più gradita alla maggior parte dei lettori.
Spero che l'autrice scriva ancora, perché sa senza dubbio farlo, e che ci racconti altre storie... basta con lo Young Adult però XD
Considerazioni:
Chi mi conosce sa che io e i romanzi YA non abbiamo mai avuto un rapporto idilliaco, o meglio, li leggo ogni tanto, sperando di trovare in loro qualcosa di diverso, che mi faccia ricredere, non dico sull'intera categoria (l'opinione che ho è ormai troppo radicata e ho fin troppe prove che avvalorano la mia tesi), ma almeno su qualche suo esemplare.
Per quanto mi riguarda, sono libri nella cui scrittura è fastidiosamente evidente l'unico e vero fine, ovvero quello di imbambolare stuoli di ragazzine che vedono il romanticismo in storie d'amore impossibili; che si emozionano e si fanno venire gli occhi a cuoricino leggendo di amori struggenti e improbabili, che hanno come protagonisti le solite ragazze afflitte da dilemmi interiori e il classico bello e dannato che si scopre poi, molto spesso essere, un vampiro, un licantropo, un angelo caduto, o chissà quale altra stramba creatura.
Insomma, davvero per far sognare le ragazzine bisogna andare così lontano con la fantasia? La bellezza e la naturalezza di un amore "normale" è davvero così scontata da non riuscire più ad emozionare nessuno?
In questo Rainbow Day mi somiglia molto, perché sembra pensarla proprio come me, anche lei detesta quel genere di racconti dove la protagonista stravolge tutta la sua vita per il primo che passa. Lo pensa esatto, perché tra dire e il fare c'è di mezzo il mare, e perché come sappiamo, "il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce".
Quindi anche lei si ritrova, suo malgrado, a cadere nel cliché della classica protagonista dei romanzi rosa.
Eppure nella sua storia qualcosina di diverso l'ho trovato.
In "Lolita in Love" c'è del mistero, della magia, e un po' di incanto. C'è quella sensazione di stordimento che si ha al risveglio, quando ancora si fatica a capire se, quello che fino a poco prima sembrava così vivido e reale, per quanto assurdo, sia solo un sogno, il semplice frutto della nostra fantasia.
Rainbow è una moderna Alice nel paese delle meraviglie, sospesa tra il mondo reale e quello onirico, eppure l'uno non le appare meno concreto dell'altro o degno di meno importanza.
Anche quando inizia fortemente a ritenere poco probabile ciò che le sta accadendo, non smette di dargli valore e di credere in ciò che prova e sente per il ragazzo dei suoi "sogni".
Ovviamente dietro questi sogni c'è qualcosa di più che non posso svelarvi, dovrete scoprirlo da soli...
Da parte mia ho trovato questa lettura piacevole, leggera, ma allo stesso tempo anche intensa e ricca di belle riflessioni.
Nonostante le numerose critiche che, durante la lettura, ho mosso alla protagonista e al suo carattere, non ho potuto fare a meno di riconoscermi in alcuni suoi pensieri e ragionamenti, passioni, timori e stati d'animo.
Nonostante le numerose critiche che, durante la lettura, ho mosso alla protagonista e al suo carattere, non ho potuto fare a meno di riconoscermi in alcuni suoi pensieri e ragionamenti, passioni, timori e stati d'animo.
La storia può piacere o meno, fatto sta che Pamela Geroni ha dato vita ad un personaggio imperfetto, a tratti antipatico anche, ma reale, in cui credo molte lettrici riusciranno a vedersi e riconoscersi.
Spero di leggerlo ^_^
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