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"Il libro di Natale" di Selma Lagerlöf
Salve avventori!
Oggi, per la rubrica “Chi ben comincia” vi proponiamo il delizioso incipit del racconto “Il libro di Natale” che apre l’omonima raccolta di storie - tutte ambientate nel periodo natalizio - della scrittrice svedese Selma Lagerlöf (prima donna che si è aggiudicata il premio Nobel per la letteratura).
Ho trovato questo primo racconto incantevole nelle atmosfere e nella scrittura, ma ho scelto di riproporvene l’incipit soprattutto per la dolce malinconia che mi ha suscitato.
Nella famosa cena qui narrata ho rivisto me stessa da bambina, le mie sorelle, la mia famiglia tutta riunita: nonni, zii e cugini e noi bambini nella trepidante attesa della mezzanotte per poter finalmente aprire i regali.
Che meraviglia il Natale, soprattutto quando si è piccoli, e in questo racconto quella meraviglia si fa davvero sentire tutta *-*
Oggi, per la rubrica “Chi ben comincia” vi proponiamo il delizioso incipit del racconto “Il libro di Natale” che apre l’omonima raccolta di storie - tutte ambientate nel periodo natalizio - della scrittrice svedese Selma Lagerlöf (prima donna che si è aggiudicata il premio Nobel per la letteratura).
Ho trovato questo primo racconto incantevole nelle atmosfere e nella scrittura, ma ho scelto di riproporvene l’incipit soprattutto per la dolce malinconia che mi ha suscitato.
Nella famosa cena qui narrata ho rivisto me stessa da bambina, le mie sorelle, la mia famiglia tutta riunita: nonni, zii e cugini e noi bambini nella trepidante attesa della mezzanotte per poter finalmente aprire i regali.
Che meraviglia il Natale, soprattutto quando si è piccoli, e in questo racconto quella meraviglia si fa davvero sentire tutta *-*
Siamo tutti seduti intorno al grande tavolo a ribalta la sera della Vigilia di Natale a Mårbacka. Papà è a un capo e la mamma all’altro.
C’è zio Wachenfeldt, che occupa il posto d’onore alla destra del babbo, e zia Lovisa, Daniel, Anna Gerda e io. Io e Gerda, come sempre, siamo di fianco alla mamma, una da una parte e una dall’altra, perché siamo le più piccole.
Ho ancora negli occhi la scena.
Abbiamo già mangiato il merluzzo, il budino di riso e le sfogliatine. Piatti, cucchiai, forchette e coltelli sono stati sparecchiati, ma la tavola è lasciata; le due candele a più bracci fatte in casa bruciano nei loro candelabri in centro tavola e intorno ci sono ancora il sale, lo zucchero, l’ampolliera, e un grande boccale d’argento pieno fino all’orlo di birra di Natale.
Visto che la cena è finita dovremmo alzarci, invece no. Rimaniamo ai nostri posti in attesa della distribuzione dei regali.
In nessun’altra casa, dalle nostre parti, si usa distribuire i regali di Natale a tavola dopo il tradizionale riso al latte. Ma è una vecchia consuetudine a Mårbacka e a noi piace così. Niente è eccitante come aspettare, ora dopo ora, per tutta l’interminabile serata, sapendo che il meglio deve ancora venire.
Il tempo passa lento, lentissimo, ma noi siamo sempre convinti che gli altri bambini, che hanno già avuto i loro regali alle sette o alle otto, non abbiano idea della gioia che proviamo noi ora che il momento tanto atteso è finalmente arrivato.
C’è zio Wachenfeldt, che occupa il posto d’onore alla destra del babbo, e zia Lovisa, Daniel, Anna Gerda e io. Io e Gerda, come sempre, siamo di fianco alla mamma, una da una parte e una dall’altra, perché siamo le più piccole.
Ho ancora negli occhi la scena.
Abbiamo già mangiato il merluzzo, il budino di riso e le sfogliatine. Piatti, cucchiai, forchette e coltelli sono stati sparecchiati, ma la tavola è lasciata; le due candele a più bracci fatte in casa bruciano nei loro candelabri in centro tavola e intorno ci sono ancora il sale, lo zucchero, l’ampolliera, e un grande boccale d’argento pieno fino all’orlo di birra di Natale.
Visto che la cena è finita dovremmo alzarci, invece no. Rimaniamo ai nostri posti in attesa della distribuzione dei regali.
In nessun’altra casa, dalle nostre parti, si usa distribuire i regali di Natale a tavola dopo il tradizionale riso al latte. Ma è una vecchia consuetudine a Mårbacka e a noi piace così. Niente è eccitante come aspettare, ora dopo ora, per tutta l’interminabile serata, sapendo che il meglio deve ancora venire.
Il tempo passa lento, lentissimo, ma noi siamo sempre convinti che gli altri bambini, che hanno già avuto i loro regali alle sette o alle otto, non abbiano idea della gioia che proviamo noi ora che il momento tanto atteso è finalmente arrivato.
<3 <3 <3
RispondiEliminaHai proprio ragione, questo incipit ci riporta indietro nel tempo, che bei ricordi i Natali da bambina! Tutti a casa dei nonni, con cugini, zii e parenti vari, ad aspettare la mezzanotte per aprire i regali tutti insieme. C'era una coppia di zii che tirava fuori un sacco di tela enorme e dentro c'erano i pacchetti regalo per tutti noi bambini...<3 Dicevano che Babbo Natale aveva scordato a casa loro il suo sacco! ^_^
RispondiEliminaChe cosa carina! Ma la facevano tutti gli anni? Se sì, allora Babbo Natale era recidivo XD
EliminaGrazie per aver condiviso questo simpatico aneddoto con noi ^-^
Sono sinceramente contenta che tu mi sia venuta a trovare. Il tu blog é bellissimo e pieno di spunti letterari. Lavoro in libreria e le tue scelte sono mirate e non banali. Questo libro che hai scelto dell'iperborea, ad esempio, denota conoscenza. Spero tu venga ancora nel mio blog...a prestissimo.
RispondiEliminaCertamente, passerò presto ^^
EliminaGrazie per i complimenti, ci fanno molto piacere!
Sembra davvero molto carino; Non ci ho pensato due volte a inserirlo in wishlist :)
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