martedì 23 gennaio 2018

Recensione: "Il meraviglioso incubo di Natale" di Mauro Santomauro

Titolo: Il meraviglioso incubo di Natale
Autore: Mauro Santomauro
Editore: Ferrari Editore
Data di pubblicazione: 22 novembre 2017
Pagine: 114
Prezzo: 12,00 €


Trama:
Natale è al capezzale della moglie Alice, affetta da una grave malattia degenerativa. Sta per mettere fine alle sue sofferenze una volta per tutte, come promesso alla donna amata tempo prima.
Al momento dell'azione, la sua mente vola all'inizio del loro amore, alla passione giovanile che li aveva travolti e ai problemi che, anni dopo, li avevano resi più distanti. Alla serenità dettata dalla maturità sino ad arrivare alla doccia fredda della malattia.
Una parabola discendente che, se non può condurre ad un lieto fine, regala comunque un nostalgico finale.

Recensione:
Apparentemente questo potrebbe sembrare uno di quei libri intrisi di atmosfera natalizia, che ti fanno assaporare la magia delle feste ed il calore della famiglia. Apparentemente, perché in realtà l'unica attinenza con il Natale riguarda la scena conclusiva della storia, e soprattutto il nome del protagonista.
Natale è infatti l'attore principale della vicenda raccontata, ma anche il narratore. Nella sequenza iniziale ci rivela di aver compiuto il gesto più difficile della sua vita, e nel resto del libro ci spiega perché.
Ha quindi inizio, tramite un lungo flashback, la storia d'amore tra Natale e Alice. Tramite le parole dell'uomo ripercorriamo tutte le tappe del loro rapporto: dalla passione iniziale, alle prime incomprensioni, al tradimento, il perdono, sino ad arrivare alla malattia.
La cosa che più colpisce è la verità che emana questo racconto. I due protagonisti sono ritratti senza tabù, con i loro pregi e soprattutto i loro difetti. In particolare Alice: lei, a differenza del pavido ed eccessivamente buono marito, è una donna indipendente, difficile da tenere in riga.
È forte e decisa, ma vittima delle sue stesse debolezze. Cade in fallo più di una volta, rovina tutto, distrugge se stessa. Vive nel senso di colpa, e nel timore che Natale, una volta saputa la verità, la abbandoni.
È un personaggio impossibile da amare, ma anche difficilmente giudicabile. Non ci si affeziona ad Alice, ma la si comprende. 
Per Natale invece è tutt'altra storia. Lui è il tipico personaggio che emana bontà. È fedele fino all'inverosimile, perdona l'imperdonabile, ama con tutto se stesso. 
Al contrario dell'adorata moglie, ci si affeziona a lui, ma non si comprende il suo comportamento.
E poi arriviamo alla malattia. Alice, così piena di vita, lentamente sfiorisce, diventando l'ombra di quello che era un tempo. Chiede al marito di porre fine alla sua sofferenza, di liberarla dall'agonia, riportandoci al punto di partenza, alla scena che aveva aperto il libro.
Com'è ovvio, le tematiche delle malattie degenerative e dell'eutanasia non sono semplici da trattare. Entrano in ballo diversi fattori, che rendono dolorosa ogni scelta.
Molti libri, soprattutto in tempi recenti, hanno affrontato questo argomento, ma devo ammettere che "Il meraviglioso incubo di Natale" presenta qualcosa di diverso.
Ritengo che questa particolarità sia il suo maggior pregio ma anche il maggior difetto.
La morte di Alice è il naturale epilogo del rapporto complicato tra lei e Natale. Mi duole dirlo ma, nel corso delle pagine abbiamo visto fin troppe mancanze della donna e poco sentimento. 
Il suo personaggio non ispira fiducia né affetto per cui, non se ne sente la mancanza a fine lettura. Il lettore non è portato a soffrire per la sua dipartita o a provare empatia.
Ed ecco il motivo per cui definisco questo fattore "il maggior difetto", perché manca del tutto l'impatto emotivo. Tuttavia, ed arriviamo al pregio, questo distacco rende la storia più originale.
Sarebbe stato facile, ma anche scontato, dipingere Natale e Alice come la coppia perfetta, da fare invidia al mondo, come anche fare della donna lo stereotipo della moglie devota, dolce e premurosa.
Sicuramente la storia ne avrebbe guadagnato, diventando più commovente e toccante.
Ma cosa avrebbe avuto di più di tante altre trame del genere? Niente, direi.
Mentre il lavoro di Santomauro, con la sua "freddezza", pare chiamato più a smuovere le coscienze che a provocare emozioni, fa riflettere e non emozionare.
Inoltre è ben scritto, e nonostante faccia spesso appello a curiosità e aneddoti, che talvolta paiono più che altro interessanti divagazioni, risulta scorrevole e piacevole da leggere.
Non è un libro che ti rimane nel cuore, che traccia ricordi indelebili, questo indubbiamente, ma non è neppure una storia che lascia indifferenti. È il giusto mezzo che non fa felici tutti, ma non lascia nemmeno scontento nessuno.

Ringrazio la Ferrari Editore per avermi fornito una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

6 commenti:

  1. Ciao, non conoscevo il romanzo... mi sembra molto toccante, ma anche ricco d'amore!

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    1. Ogni parere è soggettivo, io non l'ho trovato toccante (direi piuttosto l'esatto contrario), ma non escludo che per altri possa esserlo.
      Non mi sento di consigliarlo, ma se pensi che possa fare al caso tuo, leggilo pure.

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  2. Non conosco il romanzo ma non credo che sia per me, le storie "fredde" non riesco a comprenderle. Cioè capisco la bravura dell'autore di non lasciarsi sfiorare nè da un carattere nè dall'altro ma essere semplici narratori senza farsi coinvolgere a volte rende il romanzo senza cuore, almeno per me. Non giudico il libro ma sicuramente non è il mio genere

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    1. Io ho apprezzato l'originalità e la scrittura, però non mi ha coinvolto. Non mi sento di bocciarlo perché non è un brutto libro, ma personalmente non è uno di quei libri che consiglierei di leggere.
      Tuttavia sarei curiosa di conoscere altri pareri perché, alla fine, la freddezza che ho riscontrato nel romanzo, potrebbe anche essere soggettiva. Magari altri lettori potrebbero pensarla diversamente.

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  3. Ho sempre difficoltà a leggere questo tipo di libro perchè finisco sempre per lasciarci una parte di me.. Sono tematiche molto difficili e dure da digerire.
    La copertina comunque è fantastica!!

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    1. E' vero, la copertina è davvero bella!
      Anch'io pensavo di trovarmi di fronte una lettura impegnativa, ma così non è stato. La tematica della malattia è affrontata solo in parte, il ruolo principale è destinato al rapporto di coppia tra i protagonisti, quindi direi che puoi leggerlo tranquillamente.

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