giovedì 18 gennaio 2018

Recensione "Lettere di Babbo Natale" di J. R .R. Tolkien

Titolo: Lettere di Babbo Natale
Autore: J. R. R. Tolkien
Illustrazioni: J. R. R. Tolkien
Editore: Bompiani
Data di pubblicazione: ottobre 2004
Pagine: 111
Prezzo: 18,00 €

Trama:
Il 25 dicembre 1920 J.R.R. Tolkien cominciò ad inviare ai propri figli lettere firmate Babbo Natale. 
Infilate in buste bianche di neve, ornate di disegni, affrancate con francobolli delle Poste Polari, e contenenti narrazioni illustrate e poesie, esse continuarono ad arrivare a casa Tolkien per oltre vent'anni, portate dal postino o da altri misteriosi ambasciatori. 
Una scelta di questi messaggi annuali formano questa fiaba a puntate intitolata "Lettere di Babbo Natale", scritta da un Tolkien non solo in vena di paterna e didattica allegria, ma anche animato da una forte e sfrenata fantasia.
Esse raccontano, con humour e creatività, le storie di Babbo Natale, ma anche del pasticcione Orso Bianco del Nord, dell'elfo Ilbereth e tanto altro ancora...

Recensione:
Quando si nomina Tolkien, non si può non pensare immediatamente al fantastico e variegato mondo de "Il Signore degli Anelli".
Hobbit, elfi, nani, mirabolanti avventure e pericoli mortali sono gli ingredienti principali che associamo immediatamente al nome dello scrittore inglese.
Potete quindi capire il mio stupore nel venire a conoscenza di "Lettere di Babbo Natale", un'opera così diversa, ma allo stesso modo creativa, che vede il famoso autore nelle inedite vesti di padre affettuoso, intenzionato ad alimentare nel cuore dei suoi figlioli la magia delle feste.
Leggendo le missive da lui inviate, sotto mentite e paffute spoglie, non si può che rimanere affascinati dal magnifico mondo che ha creato.
Pagina dopo pagina e lettera dopo lettera, si viene letteralmente rapiti dalla storia, e catapultati al Polo Nord. Lì possiamo conoscere la routine quotidiana di Babbo Natale e dei suoi aiutanti, come trascorrono le giornate a seconda del periodo dell'anno e degli impegni.
Man mano che si avvicinano le feste, tutto diventa più complicato. Si moltiplicano le cose da fare con urgenza ma anche le disavventure. Perché si sa, più si ha fretta e più sorgono imprevisti. 
Ed ecco quindi le difficoltà nell'impacchettare tutti i regali in tempo, gli innumerevoli disastri provocati, ingenuamente e a fin di bene, dal grande Orso Bianco del Nord (ed in seguito anche dai suoi nipoti, i cuccioli polari Paksu e Valkotucca), le ruberie dei perfidi Goblin, e la battaglia tra quest'ultimi e gli Elfi Rossi. 
Andando avanti con la lettura, le epistole si arricchiscono di nuovi particolari, tali da non rendere la narrazione monotona e ripetitiva.
Basti pensare al buffo e turbolento rapporto fra il vecchio rubicondo e il suo orso pasticcione, fatto di scherzi, battute e rimproveri non proprio severi, che viene approfondito sempre di più. 
Leggere di loro, del modo in cui si punzecchiano l'un l'altro, è stato un vero piacere. Mi ha divertito e mi ha fatto affezionare ad entrambi (come anche agli altri personaggi che man mano si avvicenderanno nel racconto).

Secondo me, poi, l'Orso Bianco ha completamente rovinato la mia illustrazione - non riesce certo a disegnare con quelle grosse e grasse zampe - 

Villano! Io so scrivere senza tremare... e scrivo senza tremare. 

volendoci inserire qualcosa di suo e raffigurando me che corro dietro alle renne mentre lui ride. Del resto, ha riso per davvero. E così ho fatto poi io, quando l'ho visto che cercava di disegnare le renne imbrattandosi di inchiostro tutta la sua bella zampa bianca.

Ho adorato questo libro, perfetto per le feste, e non solo. Ideale per i bambini che vivono di sogni e dolci illusioni, ma anche per gli adulti che non hanno perso il gusto per le cose semplici, per le storie tenere ed ingenue.
Ho adorato soprattutto l'idea di un uomo che, nonostante la fama e nonostante gli impegni, ha trovato comunque il tempo di rispondere, per più di vent'anni, alle letterine dei propri figli, inventandosi storie sempre più dettagliate e divertenti, corredandole da disegni bellissimi e originali.

Considerazioni:
Ho avvistato quest'opera sul web non molto tempo fa. Ero rimasta colpita dall'idea alla base del libro, ma anche dalle carinissime illustrazioni.
Avevo deciso di acquistarlo prima o poi, e quale momento migliore se non regalarselo per le feste?
Infatti questo è uno dei libri che mi ha fatto compagnia durante le vacanze di Natale sia dello scorso anno che di quello appena trascorso (grazie al gruppo di lettura), e devo ammettere che leggere del magico mondo del Polo Nord ha reso tutto più festoso.
Perché la raccolta di lettere è essenzialmente allegra e divertente, fatta di aneddoti di tutti i giorni ma anche di avventure al limite del credibile. Protagonista di quasi tutte è, come dicevo prima, la coppia vincente Babbo Natale-Orso Bianco, che con i loro battibecchi da vecchia coppia sposata, mi hanno strappato parecchi sorrisi.

Sono corso sul pianerottolo e ho visto che Orso Bianco era caduto giù in fondo alle scale; era atterrato sul naso e aveva lasciato dietro di sé, lungo tutto il percorso, una scia di palline, di fagotti, di pacchetti e di altre cose ancora... Era pure finito sopra alcuni oggetti e li aveva rotti. Spero che per sbaglio non vi capitino proprio alcuni di quelli. Vi ho disegnato l'intera scena. Orso Bianco si è stizzito molto per questo. 

Certo, ovviamente. 

Dice che le mie illustrazioni natalizie lo prendono sempre in giro e che un anno ve ne manderà una disegnata da lui in cui faccio la figura dello sciocco (cosa che però, naturalmente, io non faccio mai; e per di più lui non sa disegnare sufficientemente bene per farlo). 

Sì che so disegnare bene. Ho fatto la bandiera che sta qui sotto. 

Orso Bianco ha urtato il mio braccio e ha rovinato il disegnino - lo trovate giù in basso - della Luna che ride e di lui che le agita contro i pugni...

Ma se il mood principale è quello vivace e spiritoso, non mancano sfumature malinconiche.
Come saprete, le missive dell'anziano benefattore sono risposte a quelle inviate effettivamente dai figli di Tolkien (lettere queste, per quanto ci è dato di capire, fatte non solo di richieste di doni, ma nate come vere e proprie confidenze). Questa corrispondenza va avanti per molti anni, progressivamente con i quattro figli. 
Tuttavia, man mano che crescono, da ciò che si intuisce dalle parole di Babbo Natale, i ragazzi smettono di scrivergli, forse perché troppo impegnati o semplicemente perché non hanno più piacere della sua compagnia. Eppure Babbo Natale non li dimentica, continua a chiedere ai figli minori notizie di quelli più grandi, continua a sperare, ad augurarsi il loro bene.
Fino ad arrivare all'ultima lettera, in cui Babbo Natale non può che rendersi conto che anche la piccina di casa, Priscilla, non è più così piccola, e che anche lei ha cessato di credere in lui.
Chiudere il libro è stato molto triste, in primo luogo perché mi sono immedesimata nel protagonista costretto ad affezionarsi a nuovi bambini, pur sapendo di essere destinato a perdere prima o poi il loro amore, e a conservare solo dei ricordi nel cuore.
Ma anche perché io stessa mi sono fatta rapire da quest'illusione, dalle lettere inviate anno dopo anno, dagli amici strampalati che abitano lontano. 
Avrei voluto che le lettere raccolte e pubblicate fossero più numerose (e avrei preferito che nell'edizione fossero state allegate anche quelle dei bambini), e soprattutto avrei voluto che anche i miei genitori avessero pensato tempo fa ad uno stratagemma del genere.
In realtà mi pare un'idea così tenera che invito le mamme e i papà in ascolto ad armarsi di carta e penna (e di colori, se anche voi siete abili con il disegno, come l'autore britannico) e di fare felici i loro bimbi.
Avete ancora un bel po' di tempo per esercitarvi e diventare dei perfetti Papà e Mamma Natale.
Perché non provare?

il mio voto per questo libro

3 commenti:

  1. devo leggerlo anche io, adoro Tolkien. Ti aspetto da me :-)

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  2. Ciao, non ho letto nulla di Tolkien, perchè non amo molto il fantasy, ma questo libro sembra davvero carino... mi sa che lo terrò presente per le prossime feste ;-)

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  3. Mi ero riproposta di leggere questo libro durante le vacanze ma purtroppo non ce l'ho fatta ... sicuramente il prossimo dicembre non mi scapperà! 😉

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