Titolo: Capitan Grisam e l’amore
Autore: Elisabetta Gnone
Illustrazioni: Alessia Martusciello, Claudio Prati, Roberta Tedeschi
Editore: Salani
Data di pubblicazione: 2017
Pagine: 255
Prezzo: 14,90 €
Trama:
In una grotta segreta, nascosta fra le cascate ghiacciate dall'inverno, cinque giovani amici aprono un antico baule e liberano una storia che per molti anni era stata chiusa e dimenticata, volutamente dimenticata!
Un mistero avvolge il passato di colui che diceva d'essere un comandante valoroso, e toccherà a Vaniglia e Pervinca, al giovane mago Grisam, alla buffa Flox, e all'intera Banda del Capitano scoprire la verità su William Talbooth.
Pochi indizi, inattese scoperte e laconici ricordi aiuteranno i ragazzi a ricomporre i pezzi di un passato sepolto.
Recensione:
È sempre bello tornare a Fairy Oak!
Lo è stato leggendo
“La storia perduta” - ultimo libro della serie, uscito a 15 anni di distanza dal primo titolo e ambientato diversi anni dopo - e lo è stato di nuovo con questo libro, in cui ci viene rivelato il primo dei quattro misteri del villaggio.
Elisabetta Gnone ha scritto i misteri di Fairy Oak qualche tempo dopo aver terminato la trilogia, e lo ha fatto per rispondere alle tantissime richieste e domande che i fan della saga le ponevano in continuazione.
Qual era la vera storia del Capitano?
Cosa c’era dentro il baule che Capitan Talbooth ha lasciato in dono a Grisam?
Quando è tornato Jim Burium? Come si sono innamorati lui e Vaniglia?
Ed ecco che l’espediente per rispondere a questi e ad altri mille interrogativi è servito!
Felì, tornata al Regno delle Rugiade d’argento da poco più di una settimana, è chiamata, a grande richiesta, a rispondere alle curiosità delle sue amiche Fate che, come gli amanti della saga, si sono affezionate a Fairy Oak e ai suoi abitanti e non si stancherebbero mai di sentirne parlare.
In questo libro ci viene svelato il primo dei misteri di Fairy Oak, e poi, Felì ce lo anticipa, dopo averli svelati tutti e quattro, non parlerà più del villaggio.
Sono passati cinque anni dalla battaglia finale con il Terribile 21 e le gemelle, ormai quindicenni, non hanno più bisogno di una fata tata, così Felì ha fatto armi e bagagli e ha detto addio al villaggio che per tutto quel tempo è stato la sua casa e la sua famiglia.
E poi eccoci immersi nei suoi ricordi e tornare a quei giorni divertenti e spensierati.
Il suo racconto riprende da dove l’avevamo lasciato, con le gemelle, Flox, Grisam e Shirley che si apprestano ad aprire il baule donato da Capitan Talbooth e scoprirne il contenuto.
Il conseguente ritrovamento di una vecchia lettera getterà delle ombre sulla figura del loro Capitano. Possibile che lui gli abbia mentito? Possibile che Talbooth non fosse chi diceva di essere?
Da qui inizierà una piccola avventura per la banda del Capitano, assolutamente decisa a scoprire la verità sul suo passato, in prima fila Scricciolo, il più piccolo del gruppo, che proprio non ci sta a credere che il suo eroe possa aver taciuto la sua vera identità.
Ho davvero amato questo primo mistero, e i segreti nascosti dietro quella lettera misteriosa.
La storia del Capitano è tragica, emozionante e dolce al tempo stesso, una storia fatta di tradimenti, bugie, pentimenti e amore. Scoprire il suo passato e la sua vita ormai lontana, perduta in un tempo ormai sepolto, me lo hanno fatto amare ancora di più.
Mi ritengo anch'io una componente della banda del Capitano e, come il piccolo Robin, non ho mai dubitato di lui, nemmeno per un istante.
Ma il passato del Capitano non è l’unico su cui si concentra l’impaziente curiosità delle fatine.
È l’amore, in tutte le sue sfumature, il vero protagonista delle loro domande.
Scopriremo insieme a loro gli albori delle coppie più amate della saga: Cicero e Dalia, Duff e Tomelilla, Vaniglia e Jim.
Insomma, questo volume ci ha tolto davvero tante curiosità, ma tante ancora sono lì che attendono risposta, e io non vedo l’ora di tuffarmi nel prossimo mistero che Felì avrà da raccontarci e ritrovare l’emozione che questi protagonisti sanno sempre regalarmi.
Perché tornare a Fairy Oak è sempre un po’ come tornare a casa.
Considerazioni:
Anche questa volta è stato emozionante tornare a Fairy Oak, ed è stato incantevole ritornare ai vecchi tempi, ritrovare i nostri protagonisti bambini, felici e spensierati, in una delle loro coraggiose avventure.
Posso dire di aver preferito sia “La storia perduta”, che questo primo mistero, alla trilogia principale.
L’assenza di un nemico da combattere, e il concentrarsi sulla quotidianità, sulle amicizie, e sui piccoli misteri a cui la banda del Capitano cerca di venire a capo, trovo sia stata una scelta vincente. Non solo soddisfa maggiormente il mio gusto personale, ma credo che oggettivamente dia vita ad un racconto più emozionante e toccante.
E l’emozione inizia già dalla prima pagine, quando Felì ci rivela di aver detto addio a Fairy Oak. Questo fa calare immediatamente un velo di tristezza e nostalgia su tutto ciò che leggeremo da quel momento in poi... (la stessa che - chi lo ha letto, lo sa - ci ha accompagnato per tutta la lettura de “La storia perduta”).
Questa sensazione però, ci tengo a specificarlo, non dovete intenderla come un difetto, ma una semplice constatazione del mio animo rispetto alla lettura, che nonostante questo - o forse anche per questo - mi è piaciuta moltissimo.
Ho adorato tutto, quest’aria nostalgica, il passato del Capitano che lentamente si ricompone sotto ai nostri occhi, con le emozioni tristi e felici che riporta a galla.
I segreti, i malintesi, gli inganni, l’aura di mistero che avvolge il tutto, e l’amore perduto, anzi una vita perduta, con un terribile naufragio.
Ma la storia del Capitano non è l’unica ad emergere dal velo di nebbia del passato.
Ed è stato bellissimo scoprire gli inizi delle coppie di Fairy Oak, soprattutto di Dalia e Cicero e di Duff e Tomelilla.
Questi ultimi, forse, non possono proprio definirsi una coppia nel vero senso della parola, anche se ci sarebbe molto da dire a riguardo, ed è proprio il grande riserbo che c’è sempre stato, sulla loro amicizia speciale, che mi ha sempre fatto desiderare (e sono sicura anche a voi) di saperne di più.
Il loro era sicuramente lo scoop più succoso!
Ma io non sono soddisfatta! Secondo me quei due non la raccontano giusta! Avranno sicuramente molto altro da dirci.
Per quanto riguarda Dalia e Cicero, mi sono davvero divertita nel leggere del loro primo comico appuntamento, anche se, lo ammetto, qualcosa in quel racconto mi ha fatto storcere il naso.
Non ho apprezzato la scelta di Dalia di rinunciare alla magia solo per compiacere il suo sposo.
È una decisione molto antiquata e triste quella di rinunciare alla propria natura per andare incontro ai desideri del proprio uomo.
Una scelta che non comprendo e non approvo.
Se Cicero amava Dalia avrebbe dovuto amare e prendere l’intero pacchetto, e non accettare la sua rinuncia, ma opporvisi.
Ma passiamo ad argomenti più lieti: la banda del Capitano!
I bambini di Fairy Oak, ancora una volta, sono i veri eroi della storia.
Ho adorato Scricciolo, la sua fedeltà, il suo amore per William Talbooth, e la ritrosia a credere a niente altro che a ciò che l’uomo aveva loro raccontato.
Il piccolo Robin per questo, per la sua sete di giustizia, la sua sfuriata a Grisam (finalmente qualcuno ha il coraggio di farlo scendere dal piedistallo, e quanto è bello che sia stato proprio lui! Il più piccino di tutti), è senza dubbio il mio personaggio preferito ❤️
Mi è spiaciuto tantissimo invece vedere che Shirley sia stata snobbata anche questa volta. Ma perché? Sembra quasi che la Gnone la odi T-T
Avrebbe anche potuto inserirla di tanto in tanto nel corso del racconto :/
Spero che almeno nel prossimo mistero compaia di più! Sarebbe davvero il colmo altrimenti, dato che si intitola “Gli incantevoli giorni di Shirley”! 😅
E se in questo libro mi sono ritrovata ad amare sempre di più Scricciolo, di contro mi è servito anche a provare sempre più insofferenza per Grisam!
Non so voi, ma io non lo sopporto proprio!
Mi dà del tipico ragazzino presuntuoso e pieno di sé, idolatrato immotivatamente dal gruppo e che, approfittandosi di tale benevolenza, se ne mette a capo.
E perché intitolare il libro “Capitan Grisam e l’amore”, quando di Grisam e del suo amore (per fortuna) non si parla affatto?
Il titolo giusto sarebbe dovuto essere “Capitan Talbooth e l’amore”.
Infine concludo il mio piccolo papiro, dicendo che mi hanno un po’ infastidito alcune incongruenze con i tempi e le date.
Non sto a citarle tutte per non annoiarvi ulteriormente, ma mi preme evidenziare la più importante.
Il compleanno di Scricciolo!
Qui dovrebbe cadere nei primi giorni di febbraio, dato che il racconto ha inizio il 28 di gennaio e dovrebbe concludersi in neanche una settimana, mentre nel diario del villaggio la data del suo compleanno è fissata al 3 Luglio!!!
Ora, e questa è una questione di vitale importanza, io quando lo dovrei festeggiare il compleanno del piccolo Robin?
Ringrazio Salani per avermi omaggiato di una copia cartacea di questo libro.
il mio voto per questo libro