giovedì 11 giugno 2015

Recensione: "Il fantasma di Canterville" di Oscar Wilde

Titolo: Il fantasma di Canterville
Autore: Oscar Wilde
Editore: REA Multimedia
Data di Pubblicazione: 30 settembre 2012
Pagine: 100
Prezzo: 0,99 € (ebook)

Trama:
In questo libro sono raccolti due fra i più celebri racconti dello scrittore, ovvero:

Il fantasma di Canterville
Il delitto di Lord Arthur Savile

Nel primo, vediamo Mister Hiram B. Otis, ministro degli Stati Uniti, che, con la sua famiglia, si trasferisce a Canterville Chase, dimora appartenuta sino ad allora a Lord Canterville e ai suoi antenati.
Lord Canterville però, prima di passare all'amico la proprietà, lo mette in guardia. Fra le stanze della dimora si aggira da secoli un fantasma crudele e spaventoso.

Il secondo racconto, invece, vede come protagonista Arthur Savile.
Egli è, come molti altri, ospite ad un ricevimento offerto da Lady Windermere, dove un abile chiromante, gentilmente, si offre di elargire i suoi servigi, leggendo agli ospiti il loro futuro.
Quando finalmente arriva il turno di Lord Arthur, il chiromante gli predice qualcosa di orrendo e inatteso: egli sarà l'artefice di un omicidio...

Recensione:
Oscar Wilde in questi suoi famosi racconti narra con ironia e sarcasmo due vicende alquanto bizzarre.
Pur essendo, per tematiche, molto differenti, i due racconti hanno in comune l'assurdità delle situazioni narrate.
Ne "Il fantasma di Canterville" i componenti della famiglia Otis, pur trovandosi una presenza ultraterrena in casa, non ne sono affatto spaventati, anzi, si fanno beffa di essa, riducendola alla depressione.
Vani i tentativi, da parte del fantasma, di riprendere il controllo della dimora, il suo regno indiscusso è ormai giunto al termine, e proprio da questa prospettiva nasce in lui il desiderio del sonno eterno.
La storia è narrata con ironia e umorismo, che si spegne però nella parte conclusiva, quando lo spirito inizia ad agognare il riposo, e il racconto si trasforma perciò in qualcosa di estremamente diverso da quello che era in principio.

Anche il racconto "Il delitto di Lord Arthur Savile", seppur affrontando una tematica dalle tinte penose e drammatiche per il protagonista, viene narrato in modo leggero e ironico.
La vicenda è tragicomica e mette in luce una componente rilevante del comportamento umano, ovvero la suscettibilità.
Arthur Savile, dopo essersi fatto leggere la mano dal chiromante, e dopo aver conosciuto, quello che un perfetto sconosciuto dichiara essere, il suo destino, ne viene completamente suggestionato.
Anziché cercare di evitare di commettere l'azione sconsiderata che gli è stata predetta, gli va praticamente e volontariamente incontro.
La sua diventa quindi una lotta per cercare di evitare di rimandare l'inevitabile, una battaglia che lo vedrà sconfitto, quando cercherà inutilmente di assassinare, prima l'anziana lady Clementina Beauchamp, e poi suo zio, il Decano di Chichester.
Una storia che, con sarcasmo e comicità, lascia intendere che l'uomo è il solo vero artefice del proprio destino, e quanto, conoscere la propria sorte (o anche solo credere di conoscerla), prima che questa si compia non migliori la vita, anzi la complichi.

Considerazioni:
Tra i due racconti ho senz'altro preferito "Il delitto di Lord Arthur Savile", una lettura che ho trovato carina, divertente e, cosa che non guasta, con un messaggio serio e concreto di fondo.
Ultimamente, ho la piacevole impressione che le letture che intraprendo siano collegate tra loro.
Leggendo ritrovo spunti e considerazioni che le accomunano, come è il caso della riflessione sul destino e su come la conoscenza di esso possa o meno influenzare la vita.
In "Papà Gambalunga" di Jean Webster, la mia precedente lettura, la protagonista Jerusha Abbott, in una delle lettere indirizzate al suo tutore, pone la medesima osservazione.

"Non credi che sarebbe interessante se ciascuno di noi potesse conoscere la storia della propria vita, descritta in ogni dettaglio da un onnisciente autore? E immagina di poterla leggere solo a questa condizione: che non potrai mai dimenticarne lo svolgimento, ma che dovrai vivere tenendolo presente, sapendo fin dall'inizio che cosa ti accadrà, come «andrà a finire, e anche perfettamente cosciente dell'ora in cui morirai. Quante persone credi che avrebbero il coraggio di leggere in anticipo la loro storia? 
 E quanti sarebbero in grado di resistere alla curiosità e di non leggere, anche a costo di dover vivere un'esistenza senza speranze né sorprese? 
La vita è abbastanza monotona anche al suo meglio. 
 Si deve mangiare e dormire troppo spesso. Ma immagina quanto spaventosamente noiosa sarebbe se non succedesse mai nulla di inaspettato fra un pranzo e l'altro."

Dato che di destino si parla, mi piace credere che tali letture siano proprio destinate a me, o che io abbia un particolare intuito nello scegliere i libri da leggere e l'ordine in cui farlo XD

Tornando a Oscar Wilde, tanto mi ha piacevolmente stupito la storia di Lord Arthur Savile, quanto mi ha deluso quella del più noto fantasma di Canterville.
Inizialmente anche questa mi era parsa divertente, ma andando avanti con la lettura ho capito che era qualcosa di totalmente diverso da quanto mi aspettassi.
L' humor iniziale che la caratterizzava è andato via via spegnendosi.
La narrazione da comica e assurda, improntata a far sorridere il lettore, si trasforma nella vicenda triste di un fantasma che vuole raggiungere la pace eterna.
E, sebbene anche dalla prima parte mi aspettassi più divertimento, quest'ultima fase non mi ha proprio convinta, perché lo scrittore ci chiede implicitamente di avere pietà per l'anima di un uomo malvagio, che non ne aveva mai avuta né per sua moglie, che aveva brutalmente ucciso secoli addietro, né per tutte le persone che, negli anni, avevano abitato la dimora e che egli aveva crudelmente tormentato, causandone, in alcuni casi, anche la morte.
E io francamente non ci sono riuscita.
Inoltre la conclusione mi ha lasciato interdetta, un finale aperto, che credo voglia far alludere a qualcosa che, personalmente, non ho compreso. Come se volesse alludere che tra lo spirito del fantasma e Miss Virginia ci sia stato qualcosa di più oltre a quello che è stato scritto.

il mio voto per questo libro




2 commenti:

  1. ma che carino questo tuo blog, ti seguo
    ciao

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  2. Mi spiace che Il fantasma di Canterville ti abbia un pò delusa.. io vorrei leggerlo ma ancora non mi sono decisa, avevo però visto il film tanti anni fa ma è passato troppo tempo e non mi ricordo molto :)

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