Ieri da I miei sogni tra le pagine, avete avuto modo di leggere la recensione del libro “In fuga da Houdini”, terzo capitolo della serie scritta da Kerri Maniscalco con protagonista la giovane e intraprendente Audrey Rose Wadsworth.
E ora eccoci qui per l'ultima tappa di questo Blog Tour in cui ci occuperemo di approfondire la figura di uno dei personaggi protagonisti della serie.
In ogni capitolo, infatti, la ragazza deve vedersela con un personaggio leggendario, prima Jack lo Squartatore, poi il Principe Dracula e nel terzo capitolo della serie avrà a che fare nientepopodimeno che con il più famoso escapologo della storia: Harry Houdini.
Ma chi era davvero Houdini e perché il suo nome è ancora così famoso?
"Il modo più facile per attirare una folla è far sì che si sappia che a una certa ora, in un certo posto, qualcuno cercherà di fare qualcosa che, in caso di fallimento, porterà a una morte immediata."
Harry Houdini
L'infanzia e il sogno di una nuova vita:
Leggenda e mistero circondano la figura di Houdini, e cos'altro si potrebbe dire di un uomo che racconta per tutta la vita di chiamarsi Harry Houdini e di essere nato ad Appleton, nel Wisconsin, il 6 aprile 1874, quando in realtà era nato a Budapest, in Ungheria, il 24 marzo 1874, e il cui vero nome era Ehrich Weisz?
È l'epoca delle grandi migrazioni di massa: chi è povero lascia il proprio Paese in cerca di fortuna, così nel 1876, Samuel Weisz parte per gli Stati Uniti e due anni dopo trova lavoro ad Appleton, dove la comunità ebraica non aveva ancora un rabbino locale.
Il piccolo Ehrich Weisz mette per la prima volta piede negli Stati Uniti il 3 luglio del 1878, ma la numerosa famiglia vive per molti anni problemi di difficoltà economica.
Anche Ehrich fa del suo meglio per raccogliere qualche soldo: lucida le scarpe, vende giornali e fa altri lavoretti.
Un giorno resta incantato ad osservare lo spettacolo di un equilibrista e, una volta tornato a casa, decide di tentare lui stesso legando una corda a due alberi e provando a camminarci sopra!
Dopo le prime cadute alla fine impara, e il 28 ottobre del 1883 - data che per il resto della vita Houdini ricorderà come il suo ingresso nel mondo dello spettacolo - all'età di soli nove anni, con il nome di "Ehrich, il Principe dell'Aria" si esibirà in un piccolo spettacolo improvvisato nel giardino di casa.
Questo è solo l'inizio di una carriera che, con non pochi ostacoli e difficoltà, lo porterà a diventare molti anni dopo uno dei più famosi illusionisti ed escapologi della storia.
Ma la famiglia versa ancora in difficoltà economiche, così Ehrich dovrà ancora fare lavoretti in giro...
Aneddoto tenero:
Ehrich fa il fattorino e, per racimolare qualche soldino in più, escogita una trovata molto ingegnosa: prende carta e penna e scrive un biglietto che fissa sul suo berretto da fattorino.
Natale sta arrivando
I tacchini sono grassi
mettete un quartino
nel cappello del fattorino
La trovata funziona e gli fa racimolare qualche mancia generosa.
Quella sera, prima di rientrare a casa, nasconde le monete sotto le maniche, nel colletto della giacca, tra i capelli.
Quando la madre gli apre la porta, lui le dice "Mamma scuotimi! Sono magico!"
Cecilia gli dà uno scossone e, con sua grande sorpresa, una pioggia di monetine pioverà sul pavimento.
Questo episodio mostra due aspetti che caratterizzano il carattere e la vita di Houdini, due costanti che lo accompagneranno per sempre: l'indiscutibile capacità di essere promotore di se stesso e l'estremo amore per la sua mamma.
Probabilmente è stata proprio la condizione di indigenza della famiglia la causa della carriera di Houdini.
Molto probabilmente senza la necessità di cercare lavoretti ovunque, non avrebbe mai scoperto la sua passione per le serrature e i lucchetti, che pare sia nata in lui mentre lavorava come assistente per un fabbro.
Ma la strada per il successo è ancora lunga e irta di insuccessi, delusioni e ostacoli apparentemente insormontabili.
La figura di Houdini, proprio per questo, comunica che attraverso la costanza, la determinazione e l'impegno è possibile realizzare i sogni, come ha fatto lui, da perfetta incarnazione dell’"American Dream", che da emigrante squattrinato si è trasformato in una delle figure più leggendarie del suo e del nostro tempo.
Signore e signori, ecco a voi il grande Houdini!
La nascita di un mito
Leggendo la vita di quest'uomo la prima cosa che balza all'occhio è notare come egli sia stato innanzitutto un grande promotore di se stesso.
Forse è stata proprio questa la sua caratteristica più straordinaria che lo ha portato a distinguersi dagli altri, e spesso anche al desiderio (molto spesso realizzato) di annientare qualsiasi competitore.
Harry Houdini è una perfetta combinazione di forza di volontà, furbizia, arroganza, ingegno, egocentrismo, incoerenza e risentimento.
Pregi e difetti che lo hanno portato ad eccellere nel suo campo e sbaragliare chiunque ne intralciasse il cammino... e anche a intraprendere furiose crociate contro coloro che, a suo dire, erano nient'altro che dei ciarlatani.
Rientrano in questa categoria:
♥ tutti coloro che negli anni tentarono di imitarlo;
♥ tutta la categoria dei medium e spiritisti che, ci terrà particolarmente a smascherare dopo la morte di sua madre, ma di cui anni prima aveva fatto egli stesso parte;
♥ finanche ad arrivare a ripudiare il grande mito della sua vita, per un inesistente torto subito, il mago francese Jean Eugène Robert- Houdin, da cui aveva preso il nome.
La carriera:
Ma non si esibisce da solo, agli esordi della sua carriera lavora in coppia prima con l'amico Jacob Hyman con cui formerà il duo "Fratelli Houdini" poi con suo fratello Theo, che prenderà il posto di Hyman nel duo, e successivamente lavorerà in coppia con la moglie Bess.
Ma il grande successo tarda ad arrivare, e per anni saranno costretti a rincorrerlo esibendosi nei dime museum o comparendo con brevi numeri negli spettacoli di altri artisti.
Successivamente Bess diviene la sua assistente di scena e Houdini diventa unico protagonista dello spettacolo.
Inizialmente si dedicò a giochi di prestigio tradizionali, ma il vero, grande successo arriva con le sue evasioni.
Ogni volta cerca di portare sul palco uno spettacolo diverso dalla volta precedente, e riesce a catturare l’attenzione del pubblico e dei giornali con le sue sfide, perché Houdini negli anni sfiderà chiunque a intrappolarlo in manette o prigioni dalle quali non riuscirà ad evadere e, inutile dirlo, nessuno riuscirà a vincere mai con lui.
Nel giro di pochi mesi si esibì nei teatri più rinomati degli Stati Uniti per poi salpare in Europa dove diventerà una vera leggenda.
Da Londra, a Berlino fino ad arrivare in Russia.
In questi anni si esibirà liberandosi da manette, catene, corde, camicie di forza, lettini da ospedale, casseforti e prigioni.
Arrivando a limiti sempre più estremi, gettandosi in fiumi gelati o in bidoni di latte giganti pieni di acqua.
Nel 1913 presenta quello che diventerà probabilmente il suo numero più famoso (oltre alle Metamorfosi), la “Pagoda della tortura dell’acqua“ si tratta di una cella rinforzata di vetro, riempita dell’acqua fino all’orlo, chiusa da diverse catene e lucchetti in cui rimaneva sospeso a testa in giù.
Si dimostra un artista poliedrico, oltre ad essere un grande illusionista e Mago della fuga, fu anche pioniere del cinema (interpretò, diresse e sceneggio diversi film) e fu anche un aviatore!
Ma non solo, fu il primo uomo a volare con un aeroplano in Australia!
Nonostante la sua scarsa istruzione, scrisse diversi libri sul mondo dell'illusionismo (di cui uno "The Unmasking of Robert-Houdin", volto a denigrare il suo ex mito Houdin), e scrisse per diverse riviste di magia, tra cui una tutta sua "Conjurers" in cui, nella maggior parte degli articoli, lodava se stesso e sminuiva le imprese dei suoi colleghi, arrivando a subire critiche feroci dalla stessa "Society of American Magicians".
Ma, nonostante la presunzione e l'egocentrismo che spesso gli costeranno la stima e l'apprezzamento dei colleghi, le sue imprese hanno realmente dell'incredibile e sono in molti ad attribuirgli facoltà prodigiose.
Addirittura Sir Arthur Conan Doyle, padre di Sherlock Holmes, è convinto che Houdini sia capace di smaterializzarsi.
Il presidente americano Roosevelt ritiene che abbia capacità medianiche.
Scrittori come James Joyce e Lovecraft immortalano le sue gesta nei loro romanzi.
Houdini e le sue gesta diventano così popolari che nel 1920 il dizionario Funk e Wagnalls lo trasformerà addirittura in un verbo: to houdinize! (Liberarsi da costrizioni).
L’ultima fuga:
Houdini mori nella notte di Halloween del 1926, all’età di 52 anni, in seguito ad una peritonite, dovuta alla rottura dell'appendicite, causata da un colpo all'addome ricevuto da uno studente di boxe.
Questi, andandolo a trovare nel suo camerino, volle mettere alla prova i leggendari muscoli addominali di Houdini dandogli dei pugni, cosa che lui normalmente permetteva, ma quella volta, colto di sorpresa, non ebbe il tempo di prepararsi a ricevere i colpi.
Dopo pochi giorni e due interventi Houdini morì, ma prima di dire addio a questa terra lanciò l’ultima sfida a se stesso e al mondo dello spiritismo, prima di accomiatarsi dalla sua Bess le disse: "Se è veramente possibile a qualcuno tornare dall'aldilà, Harry Houdini lo farà".
La Society of American Magicians continua a tenere ogni anno una cerimonia in sua memoria il giorno dell'anniversario della sua morte, che comprende anche una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito.
Considerazioni:
Per scrivere questo post, ho letto il libro “Houdini. Mago dell’impossibile” di Massimo Polidoro, e devo dire che si è rivelata una lettura interessante, mi ha fatto scoprire una figura di cui, ammetto, conoscevo molto poco.
Ne ho apprezzato l'ingegno e la caparbietà, la tenerezza che ha sempre avuto per sua madre e il desiderio, sempre costante, di tener fede alla promessa fatta a suo padre di prendersi sempre cura di lei.
Molto generoso nel difendere e promuovere le cause e le persone che gli stanno a cuore, ma terribilmente rancoroso e permaloso con chi non gli mostra la totale devozione.
Una personalità estremamente presuntuosa ed egocentrica, incoerente e contraddittoria.
Posso dire che più andavo avanti con la lettura, più la mia antipatia nei suoi confronti cresceva XD
È capitato anche a voi che, leggendo di un personaggio, l'abbiate scoperto diverso da come lo immaginavate?
Sapevate già qualcosa di Harry Houdini?
Così si conclude questo blog tour, spero che questo approfondimento sia stato interessante per voi, quanto lo è stato per me!
Fonte: “Houdini. Mago dell’impossibile” di Massimo Polidoro
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