Buongiorno avventori!
Oggi siamo qui per parlare ancora un po' di questa meravigliosa raccolta che accoglie in sé tutti i racconti che vedono coinvolto il nostro, ormai affezionatissimo, investigatore belga Hercule Poirot.
Titolo: Poirot. Tutti i racconti
Autori: Agatha Christie
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 1 settembre 2020
Pagine: 972
Prezzo: 25,00 €
Come vi ho già anticipato la volta scorsa, questo volume comprende ben 59 racconti, tra cui alcuni dei suoi casi più celebri, già apparsi nelle raccolte più famose, più alcune chicche che fanno qui la loro prima apparizione. Nello scorso post vi ho già parlato de "Mistero della pallina del cane" che è uno degli inediti, presenti qui per la prima volta. E adesso vi parlerò di altri quattro racconti
- La tragedia di Marsdon Manor
La compagnia di Assicurazioni Northern Union chiede all'investigatore Poirot di indagare sull'improvvisa morte del signor Maltravers, deceduto presumibilmente per un'emorragia interna solo poco tempo dopo aver sottoscritto un’assicurazione sulla vita.
La compagnia assicurativa vuole, tramite l’indagine, scongiurare l’ipotesi di un suicidio pianificato per garantire alla giovane moglie un buon stile di vita dopo la sua dipartita.
Così Hercule Poirot e Hastings si dirigono a Marsdon Manor, nell’Essex, dove la tragedia è avvenuta, per scoprire la verità... il signor Maltravers è davvero morto per cause naturali?
Ovviamente la risposta a questa domanda la conosciamo già, altrimenti che giallo sarebbe?
Un racconto molto breve e veloce che non lascia spazio alla suspense, un epilogo un po’ troppo prevedibile al quale, però, l’investigatore belga giunge seguendo mezzi decisamente inconsueti e originali.
Anche l’inflessibile Poirot ha avuto, almeno una volta nella vita, il desiderio di ostacolare la legge, opportunità che gli viene offerta dalla giovane e bellissima Lady Millicent Castel Vaughan che si presenta da lui con un caso davvero atipico.
La giovane, promessa sposa del duca di Southshire, è ricattata dal cinico e odioso signor Lavington. Costui vuole ventimila sterline in cambio di una lettera il cui contenuto potrebbe mandare all'aria il prossimo matrimonio.
La ragazza in preda alla disperazione si affida a Poirot per contrattare il prezzo del silenzio.
Poirot questa volta, sempre accompagnato dal fedele Hastings, risponderà alla richiesta della sua cliente in modo decisamente inconsueto per una persona della sua levatura morale.
Perché il compito a lui affidato non può che essere risolto compiendo un’effrazione.
Qui conosciamo altri aspetti inediti del carattere dell’investigatore, profondamente annoiato e alla continua ricerca di nuovi casi stimolanti.
Apparentemente sembra accettare il caso che gli propone la giovane dama velata, non tanto per bontà d’animo, ma perché sembra non poter sopportare l’ingiustizia che si cela dietro ad un bieco ricatto.
In realtà, lo scopriremo alla fine del racconto, accetta perché, come sempre, ci ha visto lungo, e un dettaglio apparentemente insignificante lo ha posto davanti ad una sfida con se stesso che non ha potuto lasciarsi scappare...
In questa raccolta ci sono diverse versioni di uno stesso racconto.
Tra questi Il caso del dolce di Natale/L’avventura di Natale, entrambi riportati con intenzione di mostrare come Agatha Christie amasse riutilizzare le proprie idee, apportando qualche variante e riuscendo comunque a farla franca e stupire il lettore.
Nel racconto “Il caso del dolce di Natale”, Poirot (che in questa avventura agisce senza la compagnia del fidato Hastings), è chiamato a risolvere una situazione che, altrimenti, potrebbe portare ad un grosso scandalo diplomatico.
Un giovane principe orientale, erede al trono e ormai promesso sposo, in una delle sue ultime scorribande da scapolo ha “perduto”, se così si può dire, un prezioso rubino di famiglia.
Il giovane, infatti, per fare il galante con la sua ultima conquista le ha concesso di indossare a cena il prezioso cimelio.
Inutile dire che in un batter d’occhio non ha più rivisto né il gioiello, né la ragazza.
Una soffiata porta Poirot a King Lacey, dove soggiornerà per le vacanze di Natale, in compagnia della numerosa famiglia Lacey che, ogni anno si riunisce per organizzare un perfetto e tipico Natale inglese.
Così, tra un pranzo e un altro, un antipasto e un dolce, verranno svelati piccoli segreti di famiglia e, ovviamente, Poirot troverà la strada per svelare il mistero.
Questa storia è un po’ più complessa delle altre, più ricca di personaggi e intrighi.
Ogni personalità ha una sua storia che avrei voluto conoscere in maniera più approfondita, e mi sarebbe piaciuto vederla sviluppata maggiormente, in un vero e proprio romanzo.
Questa è, probabilmente, tra le storie lette quella che al contempo mi è piaciuta di più, ma anche meno.
Sembra contraddittorio, quindi occorre che spieghi il perché di questa mia affermazione.
Mi è piaciuta l’atmosfera, l’idea di queste riunioni di famiglia, in queste enormi dimore antiche, immerse nelle campagne inglesi, gli interminabili e succulenti pranzi, le ricette che avrei voluto assaggiare... il pudding della festa *-*
Ecco, a differenza di Poirot io avrei accettato l’invito all'istante!
Però è anche la storia che mi è parsa più ricca di potenziale inespresso.
I personaggi di David Welwyn e Diana Middleton, ad esempio, parevano inseriti per uno scopo, per avere una parte della storia e una vicenda tutta loro. Invece sono rimaste semplici comparse.
Inoltre, questo è il difetto che ho trovato in tutti i racconti letti sin ora (e non so se è una caratteristica che si estende anche ai romanzi), l’autrice non fornisce al lettore i dettagli rilevanti per arrivare alla soluzione del caso (anche se in questo caso era abbastanza palese), ma li rivela solo quando ormai Poirot è arrivato alla soluzione.
È il caso ad esempio della succitata “La dama velata” in cui Poirot rivela, solo a mistero risolto, di avere avuto dubbi sulle origini della giovane Lady Millicent, perché questa indossava scarpe a buon mercato.
Ma noi lettori non siamo mai stati informati di questo particolare... allora mi chiedo il giallo non dovrebbe servire per mettere alla prova il lettore? O serve solo per mostrare la fantasia dell’autrice?
Poirot e Hastings sono nuovamente alle prese con un mistero, e questa volta per arrivarne a capo dovranno recarsi in Cornovaglia.
A rivolgersi all'investigatore questa volta è la signora Pengelley, la quale, tra mille ritrosie, confessa di sospettare che il marito, il signor Edward, la stia avvelenando da tempo.
La donna, infatti, afferma di stare male solo quando il marito è in casa, e di aver trovato sospetta una bottiglia di diserbante mezza vuota, che il giardiniere afferma di non aver mai utilizzato.
Quelli della signora Pengelley sono sospetti fondati o solo isterismi basati sull'insicurezza e sulla gelosia?
Un racconto davvero molto carino, dove viene evidenziato un altro aspetto del personaggio “Poirot”: anche lui, come ogni essere umano, commette degli errori di valutazione e questo porterà a delle conseguenze irrimediabili che egli stesso non potrà fare a meno di rimproverarsi.
Lo vediamo rammaricarsi, provare rimorso e dispiacere autentico, il che lo rende un po’ più sensibile e umano di quanto si sia mostrato fin ora.
E per rimediare al suo errore lo vedremo alle prese con l’ennesima messa in scena ben congegnata per far cadere il pesce nella sua rete.
Non solo un bravo detective quindi, ma anche un ottimo attore.
Avete letto qualcuno di questi racconti, o altre avventure di Hercule Poirot?
Cosa ne pensate del personaggio e del suo modo di gestire i casi?
Fatecelo sapere nei commenti!
Bene, io vi lascio qui, ma vi ricordo che domani c'è la tappa di chiusura di questo Blog Tour/Review Tour.
Speriamo di avervi illustrato a dovere questa imperdibile raccolta!
Ringrazio Oscar Vault per averci omaggiato di una copia di questo libro
il mio voto per questo libro
Ciao Mariomu. Sono tornata da poco (oggi!!!) nel mondo dei blog, e questo tuo post mi è piaciuto molto. Fra l'altro, proprio in questi giorni sto guardando su Prime il telefilm Poirot: lo conosci? E' molto bello questo libro che hai recensito. A presto!
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