Titolo: Io sono la neve
Titolo originale: The Tragedy Paper
Autore: Elizabeth Laban
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 15 ottobre 2014
Pagine: 348
Prezzo: 15,00 €
Trama:
Scende fitta la neve, la prima sera di marzo, alla Irving School. In una nottata come quella tutto si copre e si confonde, e il Grande Gioco, che i ragazzi dell’ultimo anno organizzano come da tradizione, prende una piega imprevista e preoccupante.
Sarà Tim a raccontare l’accaduto, affidando la propria voce a una serie di cd che lascia nella sua stanza per Duncan, lo studente che la occuperà l’anno dopo.
Duncan scopre così la storia di Tim, diciassettenne albino e impacciato, e quella di Vanessa, bella e disinvolta. Una storia impossibile e piena di interrogativi, che corre veloce fino all’epilogo, in quella fatidica notte di marzo.
Recensione:
Un prestigioso college, preceduto da un monumentale arco di pietra, ed immerso nel verde.
Due ragazzi le cui vite paiono essere destinate ad intrecciarsi in una gelida notte d'inverno.
E un passaggio di testimone, simboleggiato da una stanzetta angusta e da alcuni cd, custodi di una storia a lungo celata.
Ai due estremi di questa narrazione Tim e Duncan, due studenti estremamente diversi, ma legati da un segreto.
Il primo, albino, è, a causa della sua condizione, abituato ad essere sempre al centro di sguardi indiscreti ed indesiderati. Giunto alla Irving, desidera solo immergersi nello studio e sperare che l'anno scolastico fili liscio, senza grandi scossoni.
Duncan invece, molto più socievole, si ritrova senza volerlo imbrigliato in trame più grandi di lui che non riesce fino in fondo a comprendere.
Al centro di tutto c'è poi Vanessa, la ragazza che regala a Tim le diciotto ore più emozionanti della sua vita. La loro amicizia, nata da un incontro fortuito, diviene per lui sempre più importante, quasi un'ossessione.
Gli attimi fugaci che trascorrono assieme, le passeggiate all'aria aperta, gli incontri segreti in biblioteca, le parole scambiate di sfuggita nei corridoi, assumono agli occhi di Tim sempre maggiore rilevanza, fino a rappresentare l'unica cosa che conta.
Lo studente che desiderava solo passare inosservato, ora sente il bisogno di essere visto.
E per la prima volta non solo come un fenomeno da baraccone, ma come una persona come tante, un ragazzo normale.
Questo rappresenta per lui Vanessa, la possibilità di vivere come tutti, di amare ed essere amati.
“Di lì a pochi minuti sarei salito in aereo. Forse avrei avuto qualcuno seduto accanto a me, ma non era un problema: è solo lo shock iniziale che odio, tutte le volte. Poi, quando la gente si è abituata, tutto procede normalmente.
Vidi Vanessa prima che lei vedesse me. Lo so per certo, e non è una cosa che posso dire tanto spesso. Lo so perché lei aveva gli occhi chiusi. Quando entrai in aereo, era seduta nel primo posto alla mia sinistra, in prima classe. La fila era ferma per via di qualche intoppo più avanti, qualcuno che non riusciva a infilare il bagaglio a mano nel ripiano.
La notai subito, e non per tutte le ragioni che sarebbero venute dopo, ma per il semplice fatto che non stava guardando.”
Dalla trama, e dalle mie considerazioni iniziali, si potrebbe pensare di essere davanti alla solita storia d'amore tra la ragazza bella e popolare e il timido studente che nessuno degna della minima attenzione.
È vero che il legame tra Vanessa e Tim ha una certa importanza nel libro, e che la relazione fra i due pare essere effettivamente sbilanciata, ma al primo posto in tutta la vicenda sono i sentimenti di Tim.
Il suo sentirsi perennemente inadeguato, la sua incapacità di farsi valere, l'anteporre sempre i bisogni degli altri, il desiderio di normalità.
Per quanto infatti la sua condizione sia segnata dalla malattia, Tim incarna in primo luogo una persona come altre, ingabbiata in ruolo che gli è stato assegnato dalla vita, e che non intende più ricoprire.
E ammettiamolo, chi può dire di non essersi sentito come lui, almeno una volta?
Chi, entrando a far parte di un nuovo gruppo di amici, intraprendendo un nuovo corso di studi, o entrando in contatto con nuove persone, non ha mai avvertito di essere fuori posto?
Mentre si legge questo libro, si ha spesso l'impressione di leggere le parole che ognuno di noi avrebbe sicuramente avuto voglia di scrivere, se solo ne avesse avuto il coraggio.
"Io sono la neve" parla di amore, di solitudine, di incomprensioni e di segreti.
E difatti, a dispetto di quanto possiate immaginare, ciò che distingue questo libro dagli altri romanzi dello stesso genere è il mistero che impregna ogni pagina.
Sin dal primo capitolo Duncan si ritrova inconsapevole spettatore di un accadimento tragico e doloroso. Lui era presente in quella gelida notte di marzo, senza sapere tutta la storia.
Sarà lo stesso Tim a raccontarla, cd dopo cd, giorno dopo giorno, dando vita ad un impervio percorso verso la verità.
Capitolo dopo capitolo ci rivela qualche particolare in più, aggiungendo di volta in volta un altro tassello di un puzzle che sembra diventare sempre più complicato e difficile da comprendere.
Più si va avanti nella lettura (o nel caso di Duncan nell'ascolto), più si ha voglia di conoscerne l'epilogo, di sapere cosa è effettivamente successo nella misteriosa notte a cui si fa sempre riferimento.
E devo fare i complimenti alla scrittrice che, oltre a scrivere benissimo, ha saputo calibrare tutto attentamente, mantenendo sempre alta la tensione e la curiosità.
Detto in una sola frase "la storia è così coinvolgente da rendere assolutamente impossibile staccare gli occhi dal libro".
Come se non bastasse, il fatto che la vicenda sia ambientata in un college inglese rende il tutto ancora più affascinante. Le descrizioni delle aule, degli alloggi, delle lezioni, delle tradizioni e delle stravaganti usanze (come "la colazione a cena" o "la mattinata dei donuts") mi hanno letteralmente conquistata.
L'unica pecca che potrei trovare a questo libro, che per me ha rappresentato una bellissima ed inaspettata scoperta, è il finale che, pur nella sua originalità, non mi è parso all'altezza delle aspettative maturate nel corso delle pagine.
Un po' come un delizioso soufflé al cioccolato condannato a sgonfiarsi un attimo prima di essere servito. Buono si, ma non perfetto.
Considerazioni:
Ho scoperto questo libro per caso.
È stato il titolo ad attrarmi: mi sono subito domandata cosa si potesse celare dietro quelle poche enigmatiche parole.
Ho cominciato a leggere il capitolo iniziale gratuito, la cosiddetta anteprima, per saperne un po' di più, e già dopo le prime pagine si faceva strada dentro di me una sola certezza: dovevo averlo!
Ebbene sì, perché il libro della Laban è strutturato in modo da rapire il lettore istantaneamente.
L'ambientazione da tipico college inglese, rappresentato in questo caso da un maestoso palazzo storico circondato da ampi viali boscosi, già di per sé basterebbe per spiegare il mio immediato interesse.
In più l'autrice inserisce un mistero, un evento inquietante avvenuto nello stesso college proprio l'anno prima, un accadimento tragico che pare abbia segnato la vita di un ragazzo per sempre.
Ed è proprio la stessa vittima a parlare, Tim Macbeth, per mezzo di alcuni cd lasciati in dono ad un nuovo studente, Duncan.
Questo è il regalo che sceglie di lasciare al nuovo occupante della sua stanza: una storia, il canovaccio del tanto temuto compito sulla tragedia, la verità.
Duncan, inizialmente sospettoso e perplesso, non riesce a resistere al bisogno di sapere.
E noi con lui.
Devo ammetterlo, raramente leggendo un libro, mi sono ritrovata a divorare un capitolo dopo l'altro senza riuscire a fermarmi. Con questo romanzo invece non facevo che ripetermi "questo è l'ultimo prima di andare a dormire".
Alla curiosità sulla fatidica notte di marzo, si è aggiunto poi l'interesse per il rapporto instauratasi tra Tim e Vanessa.
Per quanto questo abbia suscitato in me più di una critica (lui fin troppo ossessivo, lei troppo sfuggente) non posso negare di aver sempre sperato di vederli come una vera coppia.
Purtroppo però per la maggior parte delle pagine il punto di vista di Vanessa pare poco chiaro. Cosa vede realmente in Tim? Il ragazzo che può stare al suo fianco, o il sostituto dell'uomo che una volta aveva amato?
Prova per lui un sentimento sincero o solo pena, come tutti quelli che lo considerano come uno scherzo della natura?
E poi lo stesso Tim cosa ama di Vanessa? È subito stato attratto dalla sua bellezza, ma cosa ha conosciuto di lei effettivamente, per essere intenzionato a starle vicino ad ogni costo? Fino a rischiare di perdere tutto?
Io non ho trovato la risposta a nessuna di queste domande. E a dir il vero ho sempre odiato le storie in cui qualcuno arriva ad annientarsi per piacere all'oggetto delle sue attenzioni.
Eppure Tim, nonostante il comportamento eccessivo e pressante, rimane a miei occhi un ragazzo timido e adorabile.
Più marginale invece il ruolo di Duncan, che arriva quasi a rappresentare solo una proiezione di noi lettori. Per di più non ho capito la sua scelta di mettere da parte la sua storia d'amore per fare spazio nella mente alle emozioni di Tim.
Per quanto riguarda invece il finale, come accennavo prima, ha un po' deluso le mie aspettative.
Ed è strano, perché in realtà si è rivelato ben diverso da quanto mi sarei aspettata.
L'epilogo immaginato dall'autrice è in generale sicuramente meno scontato rispetto ad ogni previsione, eppure mi ha lasciato insoddisfatta.
Questa potrebbe comunque essere solo una mia impressione.
In ogni caso la lettura di questo libro mi ha regalato tante emozioni. E la cosa che mi fa più piacere è il pensare a come questa sia nata per caso: tutto merito di un titolo accattivante, di una copertina suggestiva e di una trama affascinante. Di un sesto senso che mi diceva "leggilo" e che a quanto pare non sbagliava.
il mio voto per questo libro