lunedì 21 marzo 2016

Recensione: "Il piccolo lord Fauntleroy" di F.H. Burnett

Titolo: Il piccolo lord Fauntleroy
Titolo originale: Little Lord Fauntleroy
Autore: F. H. Burnett
Editore: Bur
Data di pubblicazione: 27 gennaio 2010
Pagine: 264
Prezzo: 8,90 € (cartaceo) 2,99 € (ebook)


Trama:
Da un quartiere popolare di New York alla vecchia, nobile Inghilterra, dall'affetto della mamma ai modi bruschi e severi del nonno sconosciuto: molte cose cambiano all'improvviso per Cedric Errol che, da un giorno all'altro, si ritrova a ricevere l'inaspettata notizia che gli cambierà la vita.
Da normale, seppur assai distinto, bambino americano, il piccolo scoprirà di essere il diretto discendente del conte di Dorincourt. 
Lasciare la casa dove è cresciuto e salpare per la volta di una sconosciuta Inghilterra spaventerebbe chiunque ma, per fortuna, le risorse del bambino dai riccioli d'oro sono illimitate... 

Recensione:
"Il piccolo lord Fauntleroy" è uno dei classici dell'infanzia più popolari dell'amata scrittrice inglese.
Cedric Errol è il piccolo delizioso protagonista di questa storia, un dolce ometto dai riccioli d'oro, il faccino paffuto e lo sguardo innocente a cui non si può dire di no.
Educato, schietto e sincero e, proprio per l'innata allegria e la genuina semplicità dei suoi modi, riesce a conquistare chiunque, anche i personaggi più bruschi e scontrosi che abitano il suo quartiere.
All'età di otto anni è ormai diventato il fedele amico di tutti e, non si può non volergli bene. 
Così, quando l'ambasciatore del conte di Dorincourt (il suo sconosciuto nonno inglese) arriva, di punto in bianco, reclamando la sua presenza al castello, e rivelandogli ciò che il futuro ha in serbo per lui, il piccolo Cedric, ora lord Fauntleroy, e la sua mamma sono costretti a dire parecchi addii e accomiatarsi da tutti coloro che gli hanno voluto bene.
Prima di congedarsi però, il piccolo ha modo di rendere i suoi amici felici, facendo loro dei generosi regali.
Il nonno che non ha mai provato sincero affetto per nessuno, figli compresi, è stavolta deciso a conquistare almeno il rispetto dell'ultimo erede rimastogli e, per farlo, mette a disposizione del nipotino una gran somma di denaro con cui soddisfare ogni suo capriccio.
Il vecchio però non ha idea dell'animo generoso che sta per accogliere in casa sua e ancor meno ha idea di quanto la presenza di quel bambino così sincero, buono e altruista cambierà la sua vita.
Una storia positiva e ottimista, forse anche in maniera esagerata e stucchevole, ma adatta al suo scopo.
Cedric è un animo puro che non ha mai conosciuto malizia, cattiveria ed opportunismo, perciò è sempre pronto a vedere bontà e altruismo in chi lo circonda.
È la parte innocente che alberga in ognuno di noi, quello che tutti probabilmente saremmo se non fossimo messi a conoscenza delle varie brutture del mondo, delle ingiustizie e delle cattiverie.
Una prospettiva sicuramente utopistica e poco realistica, ma che proprio per questo incanta i lettori da decenni. 
E chi può fare più tenerezza, e allo stesso tempo far riflettere, di un tenero bambino sempre pronto ad amare senza limiti, donare senza chiedere nulla in cambio, essere sempre pronto a dare una mano, donare una parola buona o anche un semplice sorriso?
La verità è che, seppur questa lettura racconti una visione troppa rosea della realtà (un po' come lo ha fatto Eleanor H. Porter con la sua "Pollyanna"), tutti abbiamo qualcosa da imparare dal piccolo lord Fauntleroy e tutti abbiamo qualcosa da imparare anche dalla sua cara mamma, che ha saputo crescere il suo piccolino risparmiandogli la conoscenza di sentimenti che avrebbero potuto turbare il suo animo e carattere, preservandogli (forse un po' ingenuamente) ogni genere di amarezza e dolore, ma creando le solide basi per la crescita di un grande uomo dall'altrettanto grande cuore.

Considerazioni:
Come ormai saprete adoro questa scrittrice da sempre.
Qualche giorno fa mi è capitato di commentare il post di una blogghina (non ricordo chi, ma se qualcuno si riconosce in queste parole si palesi XD) in cui parlava di come il suo amore per la lettura fosse nato grazie a suo padre.
In quell'occasione prima di commentare ho riflettuto tornando indietro nel tempo, e mi sono resa conto che il mio amore per la lettura è nato proprio dalle opere di questa scrittrice.
È con il suo "Il giardino segreto" che è nata la mia passione per i libri e per le storie, perché con quel testo mi ha fatto letteralmente sognare e viaggiare.
Lei descriveva cose e posti che non avevo mai visto e io li vedevo lì, davanti a me, vividi, come se li avessi di fronte.
La medesima cosa è successa con "La piccola principessa", che ho letto sempre da bambina.
"Il piccolo lord Fauntleroy" è, assieme ai titoli appena nominati, tra i più noti della sua opera, un altro classico per ragazzi che, ancora una volta, ha come protagonista un bambino con un carattere particolare.
Tra i tre piccoli protagonisti dei suoi capolavori si possono delineare alcune caratteristiche che li accomunano e altrettante che li differenziano.
Sara Crewe è la dolce protagonista de "La piccola principessa" è come Cedric è stata educata a vedere sempre il buono in chi gli sta attorno. Sara è educata, gentile, forte e coraggiosa. Orfana di madre anziché di padre (anche se ahimè durante il racconto perderà anche lui) a differenza del piccolo lord Fauntleroy si trova a conoscere il dolore sulla propria pelle, e a provare cosa siano l'indigenza e la cattiveria umana.
Sara, durante il romanzo che la vede protagonista, capisce come passare dall'essere benestanti all'essere solo degli orfani senza rendita, equivalga ed essere invisibili e ancora peggio denigrati da quelli che, solo pochi giorni prima, si spendevano in mille moine e complimenti.
Nonostante questo Sara, come il piccolo Cedric, cerca sempre di rendersi utile, aiutare il prossimo e non serbare rancore.
Anche Mary Lennox, protagonista de "Il giardino segreto" resta orfana ma, a differenza degli altri due piccoli protagonisti che hanno avuto genitori affettuosi e amorevoli, i suoi sono sempre stati freddi e distaccati, più interessati alla vita di società e ai balli, che a creare un legame con la loro piccina.
Mary cresce perciò sgarbata e fredda, poco avvezza a dare e ricevere amore. Il suo sarà un percorso di crescita che la vedrà porsi in maniera diversa rispetto alle persone e alla vita stessa. Il suo viaggio le insegnerà l'importanza di dare e ricevere affetto.
Cedric, a differenza di Mary, è nato circondato da un intero quartiere che stravede per lui, e a differenza di Sara scopre di essere l'erede di una grande e sconfinata ricchezza, ma come Mary sarà artefice di un grande cambiamento, e come Sara mostrerà una sconfinata generosità e bontà d'animo.
Tre percorsi diversi, ma sempre di percorsi di crescita si tratta.
Ora sicuramente "Il piccolo lord Fauntleroy" lo posso definire un po' più infantile sia per l'ingenuità della tematica, sia per la caratterizzazione dei personaggi e per le descrizioni, meno dettagliate che nei due romanzi presi a paragone, però allo stesso modo lo considero un bel romanzo da leggere ai piccini per insegnare loro quali sono le cose importanti nella vita. (Dovrebbero leggerlo anche tutti i nostri politici a dire il vero! Dato che non fanno altro che pensare ai loro bisogni piuttosto che a quelli del Paese che dovrebbero amministrare e amare).
Tuttavia, mi rendo conto che alcuni avrebbero alcune cose da ridire sui personaggi che abitano queste pagine, io stessa l'ho fatto.
Cedric ad esempio è forse troppo buono per essere vero, ma un bambino cresciuto nell'amore, senza che abbia mai conosciuto gesti di odio o rancore, non metto in dubbio che possa essere davvero così. Anzi è ciò che da sempre mi auguro e in cui voglio sperare.
A proposito di questo parliamo del comportamento di Mrs Errol, la mamma del piccolo lord. Alcuni potrebbero non approvare totalmente il suo metodo educativo: non metterlo in guardia dalla cattiveria del nonno ed esporre un bimbo, così fiducioso e puro, ad una probabile delusione, senza avvertirlo, avrebbe, nel mondo reale, creato più guai che altro.
Perché il mondo è un posto brutto e bisogna insegnare ai propri figli a difendersi dalle avversità, e quindi, a saper conoscere e riconoscere la cattiveria.
E questo è un ragionamento che non fa una piega, che però parte dal triste presupposto che vede nel mondo un luogo di cui avere paura.
Quando tempo fa ho recensito Pollyanna mi ritrovai a esprimere lo stesso pensiero: in un mondo ideale, se nessun genitore insegnasse al proprio figlio la crudeltà, nessuno la conoscerebbe e, di conseguenza, nessuno la metterebbe in pratica.
Dunque, per quanto ingenuo possa sembrare il metodo educativo di Mrs Errol, se tutti avessimo avuto madri come lei, ora come ora il nostro sarebbe sicuramente un mondo migliore.
So di avervi annoiato a sufficienza, ma non posso concludere senza analizzare la figura del nonno, il conte di Dorincourt, per il quale vale ovviamente il ragionamento opposto a quello fatto per la signora Errol
Nonostante il suo "cambiamento" io non sono riuscita proprio ad apprezzarlo, per diversi motivi e, per non tediarvi troppo vi elencherò solo i principali.
1. Un padre che denigra i propri figli, come ha fatto lui con i suoi, è assolutamente vergognoso.
2. Un padre che non si è mai degnato di provare ad amare ed educare i propri figli, per poi lamentare di seguito i difetti dei loro caratteri (di cui egli stesso è stato causa) è ancora più scandaloso.
3. Un nonno, che ammette più volte di cominciare a provare un senso di affetto per il nipote, solo perché è un bel bambino, buono ed educato, e quindi un bel trofeo di cui farsi vanto, è vomitevole.
4. Un uomo che fa differenze tra figli di serie A e figli di serie B, tra nipoti di serie A e nipoti di serie B, semplicemente non è un uomo.
La sua conversione non mi ha convinto, anzi mi ha indispettito. L'ho trovata molto simile a quella del signor Ebenezer Scrooge del famoso racconto "Un canto di Natale" di Charles Dickens, ovvero forzata, di facciata e per nulla sincera.

il mio voto per questo libro

4 commenti:

  1. bella recensione e molto interessanti le tue considerazioni finali!
    non ho mai letto il libro, anche se il film l'ho rivisto tutti gli anni (a natale è una tappa fissa su Rete 4) dall'infanzia fino a qualche anno fa :D

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    1. Sai che io invece non l'ho mai visto? Non mi resta che sperare che lo ritrasmettano il prossimo Natale :D

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  2. Sembra una bella storia! Ci farò un pensiero! :)

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    1. Come tutte le storie per ragazzi anche questa lascia grandi insegnamenti.

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