lunedì 24 luglio 2017

La mia 101 bambina ribelle: Rosalind Franklin, realizzata per il contest della Mondadori "Racconta la tua storia"

Salve avventori!
Non molto tempo fa vi abbiamo parlato del concorso artistico-letterario indetto dalla Mondadori Libri per ragazzi, che prevedeva la realizzazione di una storia e di un'illustrazione con protagonista una "bambina ribelle", non ancora presente nel libro "Storie della buonanotte per bambine ribelli".
Bene, come già rivelato in questo post, il contributo di Muriomu (che illustrava la vita della famosa scrittrice e disegnatrice Beatrix Potter),  è risultato uno dei cinque vincitori!!!
Ancora complimenti alla mia talentuosa sister... come sempre sono fiera di te ^-*
Anch'io ho partecipato a questa simpatica iniziativa, ma ahimè non sono stata selezionata.
Il mio racconto non sarà presente quindi sul sito della nota casa editrice (musica melodrammatica maestro), ma non vedo alcun motivo per non condividere almeno con voi il frutto del mio lavoro.
Spero vi faccia piacere leggerlo ^^
Ho scelto di raccontare della brillante chimica Rosalind Franklin che, stranamente (e vergognosamente aggiungerei), non risulta tra le cento memorabili donne del duo Cavallo-Favilli.
Un vero peccato, perché credo che i suoi meriti siano stati troppo spesso omessi, e che la sua vita meriti di essere raccontata e ricordata.
Anche perché non riesco ad immaginare un esempio migliore, per le generazioni del futuro, di una donna che si è fatta da sola, e che da sola ce l'ha fatta.

Rosalind Franklin 
Chimica 
25 luglio 1920 - 16 aprile 1958 
Londra, Regno Unito 

C'era una volta una bambina di nome Rosalind, che viveva a Londra con la sua famiglia. Amante della natura, trascorreva il tempo tra passeggiate all'aria aperta, visite in campagna dai nonni, e... giochi matematici. 
Ebbene sì, perché Rosalind, a dispetto della giovane età, era già "spaventosamente intelligente", come la definì ben presto sua zia. 
Sin da piccola dimostrò di essere versata in ogni materia, dalle lingue straniere allo sport, ma ciò in cui eccelleva erano la matematica e le dottrine scientifiche. 
Nonostante le perplessità dei genitori, e grazie al suo forte spirito d'indipendenza, riuscì a laurearsi in chimica e a trovare lavoro come ricercatrice in un laboratorio a Parigi. 
Anni dopo, tornata a Londra, fu assunta al King's College, ed ebbe il permesso di dedicarsi alla tecnica chiamata cristallografia a raggi X, che aveva appreso in Francia e di cui poteva considerarsi ormai un'esperta. 
Il laboratorio era a quel tempo diretto dal biofisico Wilkins, il quale sperava di apprendere quanto più possibile di questa tecnica, ancora poco nota nell'università inglese. 
Ciò che non sapeva era che la Franklin era tremendamente gelosa del suo lavoro. Tra i due nacque subito una rivalità, in parte dovuta al comportamento risoluto e rude della ricercatrice, e in parte all'atteggiamento di superiorità del direttore. 
Rosalind, come altri scienziati in quel periodo, iniziò a studiare la struttura del DNA per cercare di capire il funzionamento alla base della replicazione delle cellule. 
Per dirla in parole povere, tentò di spiegare perché ogni persona è diversa da tutte le altre, e il motivo per cui i bambini somigliano un po' alle mamme e un po' ai papà. 
Un giorno, dopo una discussione con Wilkins, che l'accusava di essere arrogante e non voler condividere il risultato delle ricerche, la Franklin subì un furto. 
Wilkins, a sua insaputa, le sottrasse la famosa fotografia 51, che dimostrava la struttura a doppia elica del DNA, e la fece visionare ai colleghi Watson e Crick, che si stavano dedicando allo stesso campo di ricerca. 
Ora, non sappiamo se i due scienziati avessero già elaborato la teoria della doppia elica, ormai accreditata, e se la fotografia funse solo da convalida, o se ne fu invece il punto di partenza. Fatto sta che nel 1962 Watson, Crick e Wilkins vinsero il premio Nobel per la medicina, proprio grazie alla scoperta della struttura del DNA, ed il contributo fondamentale della chimica inglese non fu neppure menzionato. 
Da quel giorno Rosalind divenne uno dei simboli del movimento femminista, l'eroina negata dalla scienza, la vittima dell'ambiente maschilista e della discriminazione delle donne nel mondo del lavoro. Ma se è vero il detto "una donna di successo è colei che ha costruito castelli, con i mattoni che le hanno lanciato per vederla cadere", Rosalind Franklin ne è l'esempio lampante. 
Nonostante il sopruso subito, non si diede per vinta. Continuò i suoi studi, raggiungendo grandi risultati. A lei vennero dedicati molti riconoscimenti, tra cui numerosi istituti di ricerca, e persino un asteroide, il 9241 Rosfranklin. 
Dopo anni di silenzio, finalmente oggi sappiamo che la genetica non sarebbe stata la stessa senza Rosalind Franklin, e che, sebbene dimenticata dalla storia a lei contemporanea, lei è una delle donne che la storia l'ha scritta per davvero.

4 commenti:

  1. Ciao, anche se non hai vinto è un lavoro veramente bello: interessante la personalità di questa donna!

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    1. Grazie, è vero, molti dovrebbero conoscere la sua storia.

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