Poche e semplici le regole:
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"The body" di Stephen King
Salve avventori!
Oggi vi propongo l'incipit del romanzo "The body" di Stephen King, meglio conosciuto come "Stand by me".
Già in queste prime righe Gordon, il protagonista, ci fa entrare nella sua vita e ci guida in quella che sarà l'estate che cambierà per sempre la sua vita.
Un inizio nostalgico, riflessivo e con un tocco di mistero, che non guasta mai.
Buona lettura!
Già in queste prime righe Gordon, il protagonista, ci fa entrare nella sua vita e ci guida in quella che sarà l'estate che cambierà per sempre la sua vita.
Un inizio nostalgico, riflessivo e con un tocco di mistero, che non guasta mai.
Buona lettura!
Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole le immiseriscono — le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori.
Ma è più che questo, vero?
Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portar via. E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.
Avevo dodici anni — quasi tredici — la prima volta che vidi un essere umano morto. Successe nel 1960, tanto tempo fa... anche se a volte non mi pare così lontano. Soprattutto la notte quando mi sveglio da quei sogni in cui la grandine cade nei suoi occhi aperti...
Ma è più che questo, vero?
Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portar via. E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.
Avevo dodici anni — quasi tredici — la prima volta che vidi un essere umano morto. Successe nel 1960, tanto tempo fa... anche se a volte non mi pare così lontano. Soprattutto la notte quando mi sveglio da quei sogni in cui la grandine cade nei suoi occhi aperti...
Non lo conoscevo questo romanzo, e non credo faccia per me :)
RispondiEliminaIn realtà, nonostante questa premessa, tra il misterioso ed il macabro, il libro è più che altro una storia di amicizia e di crescita. Proprio per questo mi ha piacevolmente stupito.
EliminaOttimo libro di Stephen King, mi piace il suo trasformare la quotidianità in horror. Il male non è mai lontano da noi uomini, nasce e cresce nei nostri cuori. Un saluto :)
RispondiEliminaSono d'accordo con te, in questo libro si nota molto più la crudeltà umana che il pericolo sovrannaturale.
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