venerdì 18 ottobre 2019

Recensione: “Hotel Bonbien” di Enne Koens

Titolo: Hotel Bonbien
Autore: Enne Koens
Illustrazioni: Katrien Holland
Editore: Camelozampa
Data di pubblicazione: maggio 2019
Pagine: 264
Prezzo: 13,90 € 

Trama:
Siri abita all’Hotel Bonbien, un piccolo albergo per viaggiatori di passaggio, per lei il più bel posto al mondo. Nell’anno del suo decimo compleanno, però, le cose si fanno complicate: i suoi genitori litigano sempre più spesso e l’albergo non va più così bene. Ci vorrebbe un miracolo per salvare la situazione. Il miracolo si materializza, ma in modo totalmente inaspettato...

Recensione:
“Hotel Bonbien” racconta la storia di Siri e della sua famiglia, anzi, è la stessa Siri a raccontarcela con la sua voce di bambina di dieci anni appena compiuti, una voce quindi non ancora adulta, ma neanche più bambina, che guarda al mondo con speranza, ma priva dell’ingenuità e costante positività tipica dei bambini.
La testa di Siri è un turbinio di pensieri e timori.
La sua famiglia gestisce un piccolo albergo nell’est della Francia, sulla N19, che per la ragazzina è tutto, è lì che è nata, ne conosce ogni angolo come le sue tasche, il profumo delle stanze per lei è il profumo di casa, e lì che è nata e lì vorrebbe vivere per sempre, ma negli ultimi tempi gli affari non vanno come dovrebbero.
I clienti scarseggiano e si trattengono sempre per brevi soste, del resto Hotel Bonbien è questo, un appoggio per i viaggiatori di passaggio, i guadagni non bastano e la struttura avrebbe bisogno di un bel rammodernamento.
La situazione, non troppo rosea, non fa che causare malumori, e le liti tra papà Octave (che si occupa della contabilità), e mamma Hilare (che si occupa della cucina), sono sempre più frequenti e furiose.
Anche Siri e suo fratello maggiore Gilles litigano sempre, ma questa per loro è la norma, ciò che preoccupa la piccola di casa sono le continue parole, gli insulti e le offese che si scambiano i suoi genitori... due persone così diverse che ancora si domandano perché si siano scelte.
Papà Octave uomo parsimonioso e serio, ossessionato dai conti e dal risparmio, e mamma Hilare energica e frizzante, cuoca eccellente che adora viziare i suoi ospiti con le sue leccornie a discapito degli introiti.
Lui accusa lei di non prestare attenzione alle spese, lei accusa lui di essere un noioso pappa molle.
E se si lasciassero? E se divorziassero?
Questi sono i brutti pensieri che affollano la testa della bambina e che la tengono sveglia, pensieri che mette a tacere fantasticando sui vari modi in cui la situazione potrebbe risolversi. Ci vorrebbe una bacchetta magica, solo quella potrebbe risolvere tutti i loro problemi.

«L’avevo già capito, ma adesso lo so con certezza: tutto va per il verso storto. Vado in camera mia con un peso nello stomaco e prendo un quaderno vuoto. Lo apro e scrivo: cose che possono salvare i miei genitori. E sotto: un servizio di piatti nuovi e tanti, tanti soldi. 
 E poi non mi viene in mente nient’altro. Resto seduta per un po’ alla mia scrivania e rileggo la lista. E all’improvviso vengo presa dallo sconforto. Perché capisco che non è abbastanza: ci vorrebbe qualcosa di molto più grandioso. Servirebbe almeno una fatina con la bacchetta magica per risistemare tutto. E so benissimo che non esiste davvero.»

È estate. La scuola è finita, Siri è in vacanza, le giornate scorrono più o meno tutte simili, arriva qualche cliente, si ferma una notte o due, arrivano famiglie con bambini, Siri stringe amicizia, ma ovviamente è costretta a salutare troppo presto i suoi nuovi amici e torna alla solita routine. Aiutare la mamma in cucina, raccogliere le uova, preparare i tavoli per le colazioni, giocare nel pomeriggio con la sua amica Sylvie.
Un pomeriggio, però accade qualcosa di diverso, anche spaventoso all'inizio, che porterà a delle conseguenze inaspettate, prodigiose e, aggiungerei, provvidenziali.
Forse la bacchetta magica di cui Siri aveva bisogno è arrivata, manifestandosi in modo decisamente strambo, in una modalità che non vi anticipo, ma che porterà l’intera famiglia a vivere un’avventura fuori programma... ma basterà questo imprevisto a sanare i contrasti familiari?
Chissà... non vi dico altro, ma vi invito a leggere questa deliziosa storia, in cui, tra una scaramuccia e l’altra, e tra una discussione e l’altra, emergono tanti frangenti di realtà familiare, tanta dolcezza e altrettanta verità condita da momenti esilaranti.
È bello, e anche molto autentico leggere di una ragazzina che teme per il proprio futuro, che ha paura che la sua famiglia si divida, che soffre vedendo i suoi genitori litigare e che non riesce a restare neutrale di fronte alle loro discussioni.
Siri vuole bene ad entrambi, pensa che la sua mamma sia la più buona del mondo e che il suo papà lo sia altrettanto, quindi proprio non riesce a capacitarsi di come le due persone a cui vuole più bene al mondo, le due persone a lei più care, non riescano ad andare d’accordo.
In Siri scopriamo una bambina sensibile e altruista, che non desidera grandi cose, lei ama la sua vita così com'è, non la vorrebbe diversa, non vorrebbe più vestiti, più giochi e neanche un albergo più lussuoso. Vorrebbe solo che tutto restasse così. La sua famiglia per sempre unita e serena. È questa la sua idea di felicità.
In lei, nei suoi desideri mi sono molto riconosciuta.
Enne Koens descrive una protagonista a cui è impossibile non voler bene, una famiglia simpatica a cui è facile affezionarsi, e una bella storia, resa ancora più particolare dall'ambientazione insolita (un albergo dove la gente va e viene, che ci permette di fare incontri anche bizzarri), e soprattutto ci invita a riflettere su quanto il dialogo e il confronto siano fondamentali e costruttivi in qualsiasi rapporto e quanto tenersi le cose dentro possa essere logorante e distruttivo, poiché spesso farlo permette alle piccole minuzie di crescere, ingrandirsi e diventare enormi buchi neri capaci di avviluppare tutto.
Un messaggio costruttivo, in una storia profonda e allo stesso tempo leggera.
A corredare il tutto le simpatiche illustrazioni dai tratti essenziali di Katrien Holland, che mi hanno ricordato, nello stile, quelle di Quentin Blake, storico illustratore dei romanzi di Roald Dahl.

Ringrazio Camelozampa per avermi fornito una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

Nessun commento:

Posta un commento

♥ Dimmi la tua ♥
Accetto volentieri saluti e commenti relativi all'argomento del post. Evitate i commenti volti esclusivamente a pubblicizzare i vostri blog. Grazie!