mercoledì 2 ottobre 2019

Recensione: "La radice quadrata di un'estate" di Harriet Reuter Hapgood

Titolo: La radice quadrata di un'estate
Titolo originale: The square root of summer
Autore: Harriet Reuter Hapgood
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: giugno 2018
Pagine: 366
Prezzo: 18,00 € 


Trama:
Il cuore di Gottie si è spezzato tre volte, e sempre d'estate. La prima quando Thomas, il suo migliore amico, se n'è andato senza dirle addio, la seconda quando l'amato nonno è morto, e la terza quando ha creduto di aver trovato il grande amore della sua vita per poi scoprire che era così solo per lei.
Gottie è diventata un'isola, da tutti circondata ma irraggiungibile, chiusa nel suo mondo di ricordi e di studi scientifici, per i quali ha un talento davvero fuori dal comune. Poi all'inizio di una nuova estate Thomas inaspettatamente ritorna e si trasferisce proprio nella stanza del nonno. La compresenza fisica di quei due cuori infranti incanta misteriosamente il mondo, e spalanca un tunnel temporale: Gottie inizia a oscillare fra le tre estati dei suoi cuori infranti, quella presente, quella appena passata, in cui è morto il nonno, e quella di tanti anni prima, in cui Thomas se n'è andato. All'inizio Gottie cerca di capire perché tutto ciò stia succedendo, cerca di trovare la radice quadrata dell'estate, ma presto capisce che non è importante: quello che conta è che riavvolgendo il tempo, le fratture nel suo cuore possano essere ricomposte, e guarite.

Recensione:
La vita di Gottie da quasi un anno va avanti per inerzia.
Poco a poco, giorno per giorno, la ragazza sempre allegra e vivace, amante della vita e della sua famiglia, appassionata di fisica e di matematica, si è estraniata da tutto, mettendosi silenziosamente in disparte e diventando spettatrice di un film di cui non è più protagonista.
La sua vita è stata costellata negli anni da perdite importanti che l'hanno profondamente segnata. La prima grande assente è stata sua madre, venuta a mancare poco dopo la sua nascita, la sua scomparsa precoce ha scombussolato l'equilibrio familiare, ma non Gottie che, per sua sfortuna, non ha mai avuto modo di conoscerla.
E poi ci sono stati gli addii, prima quello del migliore amico Thomas, trasferitosi in Canada all'improvviso; poi quello di Jason, il suo primo amore, anche lui sparito dalla sua vita senza dare troppe spiegazioni; e infine l'ultima perdita, quella risalente all'estate prima, quella che più l'ha scossa e dalla quale non è più riuscita a sollevarsi, la morte dell'adorato nonno Gray.
La sua scomparsa, anche questa improvvisa, come un tornado improvviso ha stravolto tutto, lasciando alle spalle solo le macerie della vita felice che un tempo era.
Ognuno ha cercato di gestire il dolore come ha potuto: il padre di Gottie si è rinchiuso nella biblioteca un tempo gestita da Grey, stando sempre meno a casa. Ned, il fratello maggiore di Gottie, è andato via dalla loro piccola città per studiare a Londra, e Gottie si è rintanata nel suo dolore, prigioniera di un senso di colpa che l'atterrisce e le impedisce di andare avanti.
Qualcosa di surreale però accade, qualcosa che Gottie non può cercare di ignorare come ha fatto con tutto ciò che l'ha circondata nell'ultimo anno.
Quando Thomas annuncia il suo ritorno in città, davanti agli occhi attoniti e stupiti della ragazza, iniziano ad apparire delle piccole zone d'interferenza, che si trasformano, con il tempo, in veri e propri wormhole, che la riportano, prima solo con i ricordi, ma successivamente anche fisicamente, a rivivere letteralmente i momenti salienti del suo passato, sia quelli belli che quelli brutti.
La ragazza, soprattutto nell'ultimo anno, non ha fatto altro che rimuginare sulle decisioni prese, sulle scelte fatte, chiedendosi spesso se le cose sarebbero potute andare diversamente.
Cosa fare ora che potrebbe davvero avere la possibilità di cambiarle?
Rivivere ciò che è stato, dire la parola giusta al momento giusto, fare la cosa giusta?
Ma Gottie conosce le regole della fisica, e lo prova direttamente sulla sua pelle, cambiare il passato, anche qualcosa di piccolo e apparentemente insignificante, può stravolgere il suo presente, quello che, nel bene e nel male, non vorrebbe cambiare.
"La radice quadrata di un'estate" è sicuramente un romanzo fuori dagli schemi, una deliziosa copertina che nasconde una trama originale, che può trarre in inganno.
Alla lettura delle poche righe che presentano il romanzo, infatti, si potrebbe pensare (a me è successo) che esso parli solo di "tuffi" nei ricordi, e non di viaggi temporali veri e propri.
E a questa scoperta un lettore potrebbe mostrare qualche titubanza o storcere il naso, perché, ammettiamolo, la fantascienza non è un terreno per tutti.
Chi non ne è particolarmente affascinato difficilmente riuscirà ad apprezzare questo libro, ma a maggior ragione chi la ama, lo apprezzerà ancora meno.
Dico questo perché il tema dei viaggi nel tempo non è mai un argomento semplice da affrontare, con i paradossi e le singolarità che ovviamente si vengono a creare, e l'autrice lo ha reso, se è possibile, ancora più strano e contorto.
Non ho apprezzato la sua scrittura, l'ho trovata prolissa, ripetitiva in alcune occasioni e poco chiara in altre (troppe).
Perdere il filo del discorso, perdersi nei pensieri della protagonista, nelle variazioni temporali causate dai viaggi, nelle intenzioni dell'autrice, è facilissimo.
I personaggi che si muovono all'interno delle pagine sono per lo più comparse che si muovono attorno alla figura di Gottie la sola e unica protagonista.
Una ragazza tormentata dal senso di colpa e dai numerosi rimpianti, che saranno, o forse dovrei dire sono stati essi stessi la causa della formazione dell'anomalia temporale nella sua vita.
Ma questo non è certo, poiché il paradosso vuole che Gottie abbia compiuto il suo viaggio nel tempo ancor prima dell'evento traumatico, in un circolo che non può essere interrotto, ma che è solo destinato a ripetersi.
L'idea del libro, in sé per sé, non è malvagia, ma mentirei dicendo che ne ho apprezzato l'esecuzione.
Salvo solo due cose, l'amore che Gottie prova per Grey, che avrebbe dovuto essere il fulcro della storia, ma di cui ci viene raccontato troppo poco, pochi aneddoti, pochi ricordi, un racconto sacrificato al desidero da parte dell'autrice di concentrarsi (ahimè) sulla classica storia d'amore.
E salvo il messaggio di fondo, quello che permane come sottofondo costante in tutta la  lettura: nonostante la possibilità di tornare indietro nel tempo, guardare gli eventi da un altro punto di vista, analizzarli e possibilmente cambiarli, resta la triste verità: la morte non ti prepara mai a dire addio, essa scava solo dei buchi nell'anima e nel cuore.

Considerazioni:
Come dicevo nella recensione, dubito che questo libro possa far impazzire di gioia chi non ama la fantascienza, ma ancor meno entusiasmerà chi ne è appassionato.
Io mi pongo nel mezzo, ovvero la fantascienza mi piace tanto quando è trattata in modo degno. Quando chi ne scrive riesce a farti appassionare al tema, rendendolo chiaro semplice e coerente.
Harriet Reuter Hapgood, purtroppo, non riesce in nulla di tutto questo.
Portare a termine questa lettura è stata una vera sfida, e se qualcosa di fantascientifico c'è in queste pagine è che il libro mi ha dato davvero la sensazione di essere infinito. Leggevo e leggevo eppure non arrivavo mai alla fine. Non riuscivo a vedere la luce in fondo al tunnel, ero intrappolata nel mio buco nero XD
Ammetto che avrei voluto abbandonarlo in più occasioni, ma la cosa va contro i miei principi, quindi ho centellinato la lettura alternandola con altre.
Oltre alla poca fluidità dei discorsi, alla poca chiarezza delle vicissitudini, e alla storia che non è riuscita ad appassionarmi, non sono riuscita ad affezionarmi a nessun personaggio. Questo dovuto al fatto che nessuno viene approfondito adeguatamente tranne quello della protagonista.
E anche lei non mi ha fatto troppa simpatia.
Sì, lo ammetto, c'è qualcosa in questa sua facoltà, in questo suo privilegio che le rende possibile viaggiare nel tempo, che la favorisce rispetto agli altri, che me l'ha resa antipatica.
Far intendere che questa sua peculiarità sia scaturita dal suo malessere e dal desiderio di tornare indietro nel tempo, e perciò rivivere o cambiare alcune cose, fa presupporre che ad ogni personaggio del libro potrebbe succedere la stessa cosa.
Sì insomma, perché lei? Cos'ha Gottie di diverso da qualsiasi essere umano? 
Non ha certo sofferto più di chiunque, non ha fatto qualcosa di orribile, si sente solo triste e colpevole come capita prima o poi a tutti, e come nel libro capita ad ogni componente della sua famiglia.
Quindi è proprio il presupposto che dà avvio alla questione "buchi neri" che a mio parere non trova una giustificazione coerente o verosimile, se di coerenza si può parlare in questi casi.
Una storia che avrebbe potuto avere un grande potenziale, rimasto purtroppo inespresso. In definitiva un gran peccato.

Ringrazio la Rizzoli per avermi omaggiato di una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

4 commenti:

  1. I personaggi "dei" sono tra quelli che anche io preferisco di meno: non penso abbia senso rendere qualcuno super potente (molto più degli altri) senza o un valido motivo o un degno avversario.
    Insomma, menomale che non mi è mai capitato questo libro tra le manI ahah, dubito lo leggerò mai!

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    1. Be' in questo caso non si tratta proprio di poteri, né ci sono avversari da sconfiggere, però, al contrario di tutti gli altri, la protagonista riesce a spostarsi nel tempo grazie a buchi neri che si aprono solo per lei.

      Per quanto riguarda il leggerlo o meno, io non mi sento mai di sconsigliare libri in maniera assoluta, questa qui sopra è solo la mia opinione :)

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  2. Mi spiace tanto per la cocente delusione! So come ci si sente, quando si aveva riservato delle aspettative piuttosto alte. Perlomeno a me è successo questo con l'ultimo romanzo letto. E dire che uno dei romanzi dell'autore mi era piaciuto davvero molto... Peccato. Nel tuo caso la copertina è davvero molto carina 🤗🤗🤗

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    1. No, sarei rimasta molto delusa solo se avessi avuto grandi aspettative. In realtà non mi aspettavo nulla da questa storia. Ero solo curiosa di scoprirla, però, aspettative o meno, sta di fatto che non mi è piaciuta XD

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