Titolo: Le avventure di Jacques Papier. Storia vera di un amico immaginario
Titolo originale: Confessions of an Imaginary Friend
Autore: Michelle Cuevas
Illustrazioni: Michelle Cuevas
Copertina: Ilaria Urbinati
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: 19 gennaio 2016
Pagine: 192
Prezzo: 12,90 € (cartaceo) 5,99 € (ebook)
Trama:
Da un po’ di tempo a questa parte, il piccolo Jacques Papier ha il terribile sospetto che tutti lo odino. Tutti eccetto la sorellina Fleur. A scuola i professori lo ignorano ogni volta che alza la mano, in cortile i compagni non vogliono mai giocare con lui e a casa i genitori si dimenticano persino di aspettarlo per cena. Ma la verità è ancora più sconvolgente di quanto possa sembrare… perché il piccolo Jacques non è che l’amico immaginario di Fleur! E quando troverà il coraggio di chiedere alla sorellina di recidere i fili della fantasia che li legano, per Jacques inizierà un travolgente, poetico – e a tratti esilarante – viaggio alla ricerca di se stesso. Chi è veramente Jacques Papier? Qual è il suo posto nel mondo?
Recensione:
Jacques Papier è un ragazzino di otto anni molto arguto e riflessivo, ed è fermamente convinto che tutti lo odino, tutti fatta eccezione della sua mamma, il suo papà e la sorellina gemella Fleur.
Anche François, il suo cane bassotto, non fa altro che ringhiargli contro dal loro primo incontro, dalla prima volta che ha rivolto il suo musetto peloso verso di lui.
La verità però non è esattamente questa, si sa, quando si guardano le cose secondo un unico punto di vista è difficile essere oggettivi.
Jacques non viene deriso, denigrato e insultato. Non viene ferito o maltrattato, nessuno nuoce alla sua salute. Egli è semplicemente ignorato.
E finalmente, un giorno, il ragazzino si rende conto del perché di questo atteggiamento.
In verità nessuno odia Jacques, perché nessuno lo conosce, nessuno a parte Fleur, la sua sorellina e creatrice. Jacques non è altri che il suo amico immaginario!
La realtà arriva come una secchiata di acqua gelida in pieno viso, ed è dolorosa, così dolorosa da far male.
Può un amico immaginario soffrire? Com'è il cuore di un bambino immaginario quando si frantuma in mille pezzi?
Da qui ha inizio la crisi esistenziale del nostro protagonista che, comprensibilmente, vede tutte le sue certezze andare in pezzi.
Comprende di essere solo il frutto della fantasia di sua sorella, e di essere quindi non altro che il risultato delle scelte che lei ha preso per lui. Allora chi è Jacques in realtà?
Ora che ha compreso la sua natura, il ragazzino non desidera altro che scoprire cosa significhi essere liberi, e non solo l'amico immaginario di qualcun altro.
Così, pur volendo molto bene alla sua sorellina, Jacques decide di chiederle di essere liberato.
Inizia così il viaggio del ragazzo immaginario che si ritroverà a vagare, di luogo in luogo, facendo la conoscenza di altre famiglie e di altri bambini bisognosi di aiuto, affetto e fiducia.
Un viaggio alla scoperta di se stesso, in cui apprenderà che non è l'aspetto la cosa più importante, non è quello ciò che ci caratterizza per ciò che siamo, ma le nostre azioni, come facciamo sentire chi amiamo e come loro ci fanno sentire.
Ed è un bambino immaginario a darci questa e tante altre piccole, grandi, lezioni di vita, lui assieme a tutti i bambini che gli danno vita nel corso della storia: Fleur, Pierre, Merla e Bernard.
"Le avventure di Jacques Papier" è un racconto narrato con estrema simpatia e sensibilità.
Michelle Cuevas dà vita e corpo non solo alla fantasia, ma anche a tutte le piccole paure che si annidano dentro di noi. La paura di non essere abbastanza, il terrore di essere invisibili, lo sconforto di non trovare il luogo adatto a noi, di non avere nessuno che ci comprenda per quello che siamo, o ancor peggio di essere noi stessi a non comprenderlo pienamente.
L'autrice racconta questa storia combinando perfettamente momenti divertenti a momenti drammatici, momenti comici a momenti molto commoventi, lasciando a noi lettori numerosissimi spunti di riflessione. Riuscendo a farci provare pena e tristezza anche per la triste condizione di qualcuno che sappiamo chiaramente non essere reale.
Una lettura che consiglio fortemente ai lettori di tutte le età, un grande conforto per i bambini, una dolce carezza per gli adulti, perché per quanto si è grandi il mondo fa sempre un po' paura.
Considerazioni:
Con "Le avventure di Jacques Papier" ho scoperto una storia deliziosa, che nella sua semplicità mi ha fatto provare una vasta gamma di emozioni, mi ha divertito, mi ha intristito, mi ha commosso ed emozionato.
Ho sempre pensato che le storie per ragazzi fossero le più belle, difatti molti tra i miei libri preferiti sono considerati letture per ragazzi, ma questo non significa affatto che siano infantili o sciocche, tutt'altro...
È proprio in quelle letture che sono segnati i messaggi più profondi, più belli ed intensi. Le parole più toccanti, più vere, quelle che chiunque sente il bisogno di sentirsi dire, quelle che solo leggendole fanno bene al cuore.
Messaggi e insegnamenti che non è mai troppo tardi per apprendere e che non ci si dovrebbe stancare mai di ricordare.
Jacques Papier è un protagonista estremamente simpatico e ironico, molto divertente, intelligente e mai banale.
Mentre leggevo di lui sapevo di leggere di un essere non reale - e non intendo non reale come può essere irreale qualsiasi protagonista di un libro, Jacques è doppiamente irreale, perché non esiste né nella nostra realtà né nella sua storia - (è un bambino immaginario, il frutto dell'immaginazione di qualcun altro, perciò le sue parole non sono le sue, così come i suoi gusti, i suoi gesti e le sue azioni),
eppure, nonostante fossi a conoscenza di tutto ciò, non ho potuto fare a meno di affezionarmi a lui, immedesimarmi, sentire la sua sofferenza e percepire il suo dramma nel vedere il suo mondo andare in pezzi.
Cosa si può provare realizzando improvvisamente di non esistere?
Deve essere terribile immaginare che tutto ciò che abbiamo fatto, le persone che crediamo ci vogliano bene, siano solo un inganno della nostra percezione.
Provate ad immaginarlo, chiunque resterebbe atterrito da una scoperta simile, penserebbe che nulla nella sua vita ha mai avuto un senso e probabilmente arriverebbe ad agognarne le fine.
Invece, nonostante la rivelazione e la sofferenza terribile, Jacques non si dà per vinto e inizia ad bramare la libertà.
Nel suo viaggio incontra vari bambini, ciascuno dei quali gli darà un aspetto diverso:
per Pierre prenderà la forma di vari personaggi, tra cui anche una principessa in pericolo e per Merla sarà addirittura un cagnolino.
Con Bernard, invece, Jacques non scoprirà mai la natura della sua identità e non gli interesserà nemmeno conoscerla perché a quel punto del suo viaggio sarà già arrivato ad una grande consapevolezza: non è l'aspetto che definisce ciò che siamo, ed esso non descrive la personalità di nessuno.
Ad esempio, dentro ad una cosa piccola ed effimera come un granello di sabbia, possono essere nascosti sogni grandiosi e idee sconfinate.
Jacques, dalla sua straordinaria avventura, non arriverà a conquistare la libertà, almeno non come lui la intendeva inizialmente.
Imparerà però ad amare se stesso, e di conseguenza insegnerà ai suoi bambini ad amarsi, ad avere fiducia nelle proprie capacità. Aiutandoli a farsi strada nel mondo e a smettere di nascondersi, dimostrando loro che si è invisibili solo nella misura in cui si sente di esserlo.
“La verità è che questo è quello che vogliono tutti: qualcuno che ci conosca in questo modo, che ci capisca. Non parlo di gusti o di taglio di capelli, ma di qualcuno che veda quel che siamo in realtà.
Vogliamo tutti trovare la persona che sa chi siamo, realmente, con tutte le nostre stramberie, e che ci accetta così. Vi è mai successo che qualcuno riuscisse davvero a vedervi? Che sapesse cogliere sul serio la parte più profonda di voi, invisibile al resto del mondo?
Spero di sì.
A me è successo.
Io ho sempre avuto Fleur.”
Il viaggio di Jacques Papier, la sua caparbietà e il coraggio nel perseguire il suo sogno, il suo obiettivo, mi hanno ricordato quelli di altri due protagonisti incontrati nei miei viaggi all'interno dei libri, ovvero quello di Edward Tulane, un orgoglioso coniglio di porcellana, e quello Olga, un'esile bambina di carta.
Entrambi, come Jacques, vagano, di luogo in luogo, alla ricerca di un qualcosa che, alla fine, li condurrà principalmente alla scoperta di se stessi
Edward Tulane, come Jacques, durante il suo straordinario viaggio si trova a conoscere persone differenti, ad affezionarsi e ad apprendere moltissimo dai loro insegnamenti.
A ognuno di loro lascia un pezzo di sé e da ogni incontro esce cambiato, migliorato, più umano. Come Jacques, sul più bello, si vede costretto ad abbandonare gli amici, dire addio a quei legami e lasciar loro un pezzetto del suo cuore. (Anche se per Jacques quella di lasciare i suoi bambini è più una scelta. che una costrizione).
Olga di carta, invece, come il nostro amico immaginario cova il sogno di diventare una bambina vera, in carne ed ossa e come lui è alla ricerca delle sue doti, delle sue capacità, perché erroneamente crede di non averne alcuna.
Ho amato tantissimo questi tre romanzi. Ho adorato i loro protagonisti, ho sofferto e gioito con un amico immaginario, un coniglio di porcellana e una bambina di carta.
Tutti, nella loro genuina semplicità, mi hanno ricordato cose a cui fa sempre bene pensare.
Con gentilezza, delicatezza e tanta ironia, Jacques dà tenerezza e consolazione, offre quelle piccole pacche sulle spalle di cui tutti abbiamo bisogno, perché a tutti capita di sentirsi invisibili a volte, ma non occorre essere visibili agli occhi del mondo intero, l'importante è essere visibili per chi è il nostro mondo.
il mio voto per questo libro
Ringrazio la casa editrice De Agostini per avermi fornito una copia di questo libro