giovedì 27 settembre 2018

Recensione: "Wildwitch 3. La vendetta di Kimera" di Lene Kaaberbøl

Titolo: Wildwitch 3. La vendetta di Kimera
Autore: Lene Kaaberbøl
Editore: Gallucci Editore
Data di pubblicazione: 30 agosto 2018
Pagine: 168
Prezzo: 13,90 € (cartaceo) 6,99 € (ebook)

Trama:
Proseguono le avventure di Clara, questa volta la vita di Gatto, il suo amico selvatico, è appesa ad un filo. Se la ragazzina vuole salvarlo, dovrà seguire una pista che la porterà dritta tra le grinfie della temibile Kimera.

Recensione:
Sono passate poche settimane da quando abbiamo lasciato Clara nella sua ultima (dis)avventura con il mondo delle streghe selvatiche.
Un mondo affascinante e misterioso, ma anche pericoloso, che sta dando non poco filo da torcere alla ragazzina.
Ha avuto solo due occasioni per misurarsi con esso, e in entrambe, ha avuto la sfortuna di doversi imbattere in situazioni rischiose, molto più grandi di lei.
L’ultima volta, l’abbiamo vista alle prese con uno spaventoso scontro corpo a corpo con Kimera, dal quale, pur in maniera inconsapevole, ne era uscita turbata, ma vittoriosa.
Grazie al suo aiuto la strega Shanaia ha finalmente potuto riprendere possesso di Vestmark, la dimora di famiglia; la piccola chimera fallata Nientediniente è stata liberata dal giogo della sua aguzzina (trovando una più dolce sistemazione a casa di zia Isa); e gli animali resi succubi dal delirio di onnipotenza della strega hanno ritrovato la libertà.
Queste conquiste però non hanno reso Clara più sicura di sé e dei suoi poteri, anzi, ciò che è successo nella caverna di Vestmark ha fatto sì che tutto diventasse più strano, folle e confuso.
L’unica cosa di cui la ragazzina è consapevole è di non avere ancora il controllo dei suoi poteri.
Ed è proprio questa incapacità che le causerà così tanti problemi in questo terzo capitolo della saga. Perché, seppur è certo che Clara ha scoperto da poco la sua natura di strega selvatica, e non è ancora in grado di padroneggiare i suoi poteri, è altrettanto vero che tutti (meno Clara stessa), sono ormai consapevoli che in lei alberga un potere molto più grande di quanto avrebbero potuto immaginare.
Clara comincia, inconsapevolmente, ad intraprendere i sogni selvatici, un’arte che le streghe apprendono nelle scuole di magia, o presso insegnanti private - come fa la giovane Kahla con zia Isa - ma ovviamente la ragazza non comprende subito cosa le sta succedendo, a lei quelli sembrano solo strani sogni ad occhi aperti.
Sogni in cui vede la realtà dal punto di vista di un uccellino, un astore, o una vipera, come se lei fosse negli occhi e nella mente di quegli animali, come se lei fosse quegli animali. Ne sente i pensieri, la paura, la fame, vede ciò che essi vedono e annusa i profumi che li circondano.
Ma Clara si rende ben presto conto della pericolosità della situazione, quando a causa di questi sogni, ha un incidente che porterà lei e un suo compagno di scuola in ospedale.
Lei se la cava con poco, una lieve commozione celebrale ma, il suo “amico” Martin, è in coma e la sua situazione è critica.
Clara quindi decide di non titubare oltre, e andare da chi saprà dare risposta alle sue domande.
Così si ritrova nuovamente a soggiornare a casa della zia Isa, che con la consulenza dell’anziana signora Pommerans diagnosticherà il suo problema.
Un nodo dell’anima in cui confluiscono più vite, quelle degli animali in cui Clara è stata, quella appesa ad un filo di Martin e anche alcune vite cessate. E poi c’è lui, l’Affamato, qualcosa di nero e orribile, che sembra voler ingurgitare e inglobare a sé qualsiasi cosa.
Clara comincia ben presto a sentire una fame insaziabile, che non riesce a domare. Per impedirle di commettere un gesto orribile di cui, in futuro, si sarebbe pentita, Gatto, il suo animale selvatico, si interpone fra lei e l’Affamato, mettendo a rischio la sua stessa vita che, difatti, resta in bilico, attorcigliandosi a sua volta al nodo dell’anima.
E’ questo che spinge Clara a reagire. Trovare il coraggio e lottare, per salvare Gatto, perché non può proprio sopportare l’idea di perderlo.
Così tra domande e incertezze, dubbi e paure, Clara compirà il suo più importante viaggio selvatico, il primo volontario e consapevole. Un viaggio rivelatore, che la porterà a indagare nel passato della sua nemica, e conoscere un lato di lei, ignoto e inaspettato.
Lane Kaaberbløl continua ad arricchire il suo mondo selvatico, aggiungendo pezzi al suo puzzle, sviluppando i personaggi e rendendoli sempre più veri, reali e vividi.
Le avventure in cui la protagonista si ritrova a prendere parte diventano via, via più cruente, macabre e pericolose, ma anche più coinvolgenti dal punto di vista emotivo.
In questo capitolo conosciamo meglio Kimera, il suo passato, ciò che l’ha portata a diventare ciò che è. Scopriamo che anche il cattivo non è stato sempre tale, che la vita anche a lei ha riservato orrori e dispiaceri, e che spesso il male più grande nasce da una grande sofferenza, da una debolezza che non si è riusciti a combattere.
Il capitolo più intenso e toccante (fin ora), per una saga che non fa che migliorare di libro in libro.

Considerazioni:
Se non hai letto questo libro, e hai intenzione di farlo, fermati qui!
Questa saga mi conquista sempre più ad ogni suo capitolo e, inutile dirlo, faccio fatica a pensare di dover aspettare un anno per conoscere il seguito della storia >-<
Perché sì, sebbene molte cose siano state svelate e chiuse in questo terzo capitolo, altrettante domande sono sorte, e fra tutte quella più importante... chi è l’Affamato? (anche se io qualche idea, a riguardo, l’avrei), e cosa ne è stato di lui?
Ma andiamo con ordine.
Clara, ancora una volta, si trova a dover gestire una situazione che non è capace né di comprendere, né di affrontare.
Nonostante i trascorsi, non precisamente ottimistici, dei mesi scorsi, nessuno, nemmeno zia Isa, ha pensato che fosse seriamente il caso di farle un corso intensivo di tecniche selvatiche.
Insomma, perché questa povera ragazza deve scoprire sempre le cose dopo che le succede una disgrazia?
Una volta appurato che è una strega, e che è anche un bersaglio molto ambito, perché non metterla subito al riparo?
Per questo, e per molte altre imprudenze viste nei capitoli precedenti, zia Isa si merita il premio di zia meno responsabile di sempre!!!
Ma andiamo avanti, Clara, come già detto, si ritrova ad affrontare qualcosa di più grande di lei, e perciò decide di rifugiarsi a casa della zia.
Qui ritrova l’amica Kahla, che già l’aveva aiutata nel primo capitolo “La prova del fuoco” e, a grande richiesta, ritroviamo anche la dolcissima chimera fallata Nientediniente, che si riconferma il mio personaggio preferito della saga *-*
Ogni sua battuta mi ha strappato un sorriso, e se devo trovare un difetto a questo libro è che la piccoletta, metà uccello e metà bambina, compare troppo poco :’(
Ma se la parte più commovente e intensa del capitolo precedente “Sangue di Viridiana”, aveva riguardato proprio la storia della piccola chimera, anche qui non mancano momenti toccanti e struggenti. Ma questa volta vedranno protagonista nientepopodimeno che Kimera!
Attraverso i sogni selvatici che Clara intraprende, veniamo a conoscenza del passato della strega, della sua infanzia, della lotta intestina per far fronte a quella cosa che la divorava dall’interno.
Emozionante è stato leggere di Kimmie bambina e della sua sorellina Maira.
Di tutto ciò che è stato e che si sarebbe potuto evitare.
La saga della Kaaberbløl cresce con la sua protagonista. Crescono i pericoli e i sentimenti messi in gioco. Cresce l’empatia con i protagonisti, anche con quelli con cui si credeva impossibile provarne alcuna.
Come dice la canzone di Baglioni “Uomini persi”, anche l’uomo più cattivo è stato bambino, anche lui ha avuto le sue piccole gioie e le sue paure, i suoi sogni e le delusioni.
È questo il messaggio più grande che ci lascia la Kaaberbløl in queste pagine. Kimmie è stata Kimmie prima di diventare Kimera, e le cose sarebbero potute andare diversamente.
Nessuno nasce cattivo.
Col senno di poi, e nel capitolo precedente non l’avrei mai detto, ho provato molta pena per lei e trovato ingiusta la sua fine. Ma ho apprezzato moltissimo i colpi di scena, l’evoluzione del personaggio, e mi ha commosso il finale.
Non ho altro da aggiungere se non che voglio il seguito, e lo voglio ora!

Recensione capitoli precedenti:
♥ "Wildwitch. La prova del fuoco" n°1
♥ "Wildwitch. Il sangue di Viridiana" n°2

Recensione capitoli successivi:
♥ "Wildwitch. Il risveglio di Bravita" n°4

Ringrazio la Gallucci per avermi fornito una copia cartacea di questo libro

il mio voto per questo libro

1 commento:

  1. Hey Muriomu! Come hai visto su Instagram.. Sono tornata! E come non passare da qui? Non avevo mai sentito parlare di questa saga, sarà che non leggo tanti libri di questo genere :)

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