venerdì 25 aprile 2014

Recensione: "Pollyanna" di Eleanor H. Porter

Titolo: Pollyanna
Autore: Eleanor H. Porter 
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: 2010
Pagine: 213
Prezzo: 5,86 € 

Trama:
La vita di Miss Polly Harrington, una donna ancora giovane e bella, ma con il cuore indurito dalla solitudine, viene stravolta quando le piomba in casa la nipote Pollyanna, una ragazzina allegra e esuberante rimasta orfana da poche settimane. 
L'ottimismo e la gioia di vivere della piccola contagiano tutto il paese, ma quando perfino la zia comincia ad addolcirsi, un crudele scherzo del destino sembra sopraffare Pollyanna, che rischia di non riuscire più a giocare al suo amato "gioco della contentezza".

Recensione:
È il libro che chiunque dovrebbe leggere, chi non lo ha fatto da bambino dovrebbe farlo in età adulta, e chi invece lo ha letto nell'infanzia dovrebbe tenerlo sempre a portata di mano per rileggerlo di tanto in tanto.
Pollyanna è un personaggio ottimista, riesce a vedere il bello delle cose anche nelle situazioni più negative.
Ciò che più colpisce di questa storia è l'assenza di cattiveria. 
Non ci sono personaggi crudeli, non c'è un cattivo, l'unico antagonista è la tristezza, l'incapacità di alcuni personaggi, come è il caso di zia Polly, di reagire alla solitudine a all'indifferenza nei confronti della vita.
Un libro a misura di bambino come lo sono in pochi.
Leggero, ma istruttivo.
Semplice, ma profondo.
Tremendamente dolce e allegro.
Terminato lascia il lettore con il cuore leggero e sereno, proprio come Polyanna avrebbe voluto che ci sentissimo: contenti.
Un libro da leggere a tutte le età, perché non c'è età per essere felici :)

Considerazioni:
Non so perché ho aspettato tanto per leggere la storia della piccola Pollyanna, ma sono contenta di averlo fatto adesso.
Dopo tanto tempo, finalmente, un libro che terminato lascia una piacevole sensazione di serenità. E ogni tanto ci vuole!
È la storia che andrebbe letta ad ogni bambino, e sinceramente è anche una delle poche che ad un bambino leggerei.
Se ci pensiamo un po' su, nelle classiche storie che vengono raccontate nell'infanzia, il bambino è sempre messo di fronte al dualismo bene/male, dandogli così modo, sin dall'età più innocente, di conoscere entrambe le realtà e anche di lasciarsi turbare o in alcuni casi affascinare dalla seconda.
In Biancaneve c'è la strega cattiva, che arriva addirittura ad avvelenare la sua figlioccia solo perché più giovane e bella, in Hansel e Gretel c'è un'orrida vecchia che divora bambini attirandoli in una casa di marzapane, in pinocchio ci sono il gatto e la volpe che ne combinano di ogni.
È giusto far conoscere tanto male e tanta cattiveria a dei bambini?
Alcuni dicono che le favole sono un modo come un altro per mettere i bambini in guardia dal male, ma se il male lo ignorassero del tutto non sarebbe meglio?
Ignorare del tutto la cattiveria non eviterebbe loro di metterla in pratica?
Perché infondo non si può fare qualcosa che non si conosce, sarebbe come chiedere a qualcuno di parlare una lingua che ignora.
In Pollyanna non c'è un accenno di crudeltà, ma solo persone sole e tristi a cui una bimba altruista e allegra insegna l'arte di imparare ad essere felici. 
E come lo fa? Semplicemente attraverso un gioco che permette loro di apprezzare ciò che hanno anziché rimpiangere ciò che hanno perso.
Semplice e bellissimo.

il mio voto per questo libro

10 commenti:

  1. Che bello!! Ricordo che avevo la cassetta del cartone e ne ero affezionatissima.. Una sofferenza quando si è rovinata! Direi che devo al più presto leggere il libro! ^^

    RispondiElimina
  2. Bellissimo, l'ho letto quando avevo 8 o 9 anni e mi è rimasto dentro fino ad oggi! Ricordo che da piccola mi sforzavo di giocare anch'io al "gioco della contentezza" e faceva davvero un gran bene! :)

    RispondiElimina
  3. Da piccola era uno dei miei libri preferiti, ma ora...sinceramente il gioco di Pollyanna mi è sempre sembrato molto sciocco e irreale.
    in qunto alla cattiveria nelle fiabe, io non sono d'accordo nel nasconderla.Oggi si tende a voler mostrare ai bambini un mondo troppo edulcorato: non portiamoli ai funerali per non fagli sapere che esiste la morte, togliamo i cattivi dalle fiabe perchè così saranno al riparo da ogni cattiveria...poi dopo quando si suicidano alla prima presa in giro (perchè il male e la cattiveria esistono comunque) ci chiediamo pure perchè.
    perchè sono stati i genitori a renderli troppo fragili facendogli credere che al mondo non esistono problemi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, un po' irreale il gioco lo è, soprattutto perché praticato da una bambina di dieci anni che mostra una forza di volontà, in certi momenti, esasperante.
      Della serie "buona si, ma fessa anche" XD
      Sciocco però no, non credo lo sia. Anzi...
      Per l'altro discorso, non si può accomunare la conoscenza della morte a quella della cattiveria.
      La morte non è una scelta, la cattiveria invece, nella stragrande maggioranza dei casi, lo è.
      Una persona può sempre scegliere come comportarsi, casi patologici a parte.
      E considerato che le azioni derivano dall'educazione ricevuta, in un mondo utopistico, non ci si dovrebbe preoccupare che un bambino subisca la cattiveria altrui, se nessuno la mostrasse a nessuno.
      Poi nelle favole i bambini spesso non vengono solo a conoscenza della malvagità e dell'invidia, ma di cose inesistenti che si potrebbero benissimo evitare.
      Perché incutere paure su cose che non esistono in età così infantile? Non basta già la bruttezza del mondo?
      E' proprio necessario incutere in loro il timore di streghe cattive e fantomatici lupi e uomini neri nascosti sotto al letto o nell'armadio?
      Poi ovvio ci sono favole e favole, ma alcune per me (e lo dico avendo letto le versioni originali, non quelle addolcite della Walt Disney) sono assolutamente da evitare.
      Come è il caso, (ne dico una come esempio, ma potrei citarne molte di più) di Barba Blu. Ha schifato anche me, figurarsi un bambino >.<

      Elimina
    2. Se posso permettermi, il gioco di Pollyanna non è nè sciocco nè irreale. Mi ha aiutato a superare momenti molto reali e molto difficili della mia vita a testa alta, confidando che in tutto c'è un lato positivo. Per quanto mi riguarda, è un gioco che - se preso sul serio e non come un pretesto per una storia - è molto serio e molto efficace, e ve lo dico per esperienza diretta e personale.
      Detto questo, bellissima recensione per un bellissimo libro. :)

      Elimina
  4. Ma quanto ho amato questo libro *_* quando avevo 11 anni mi è stato regalato e mi HS insegnato tanto :3

    RispondiElimina
  5. Ho amato molto questo libro da bambina, ma solo di recente ho scoperto che c'è anche un seguito, "Pollyanna cresce", che devo assolutamente procurarmi e leggere dopo una sana rilettura del primo libro (dopo tanti anni ci vuole proprio) ^_^

    RispondiElimina
  6. E' nella mia lista -infinita- dei libri da leggere almeno 1 volta nella vita, poi l'edizione che hai segnalato tu è carinissima! Della stessa collana ho appena ordinato Una ragazza alla moda di Louisa May Alcott (che ho letto lo scorso Dicembre e mi è piaciuta moltissimo!). Grazie per la tua recensione! Utile e molto, molto allettante (del genere "devo assolutamente leggerlo!!!!" xD). Un abbraccio! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una ragazza alla moda lo cercavo anch'io >__<
      Grazie a te per il commento ^__^

      Elimina

♥ Dimmi la tua ♥
Accetto volentieri saluti e commenti relativi all'argomento del post. Evitate i commenti volti esclusivamente a pubblicizzare i vostri blog. Grazie!