giovedì 1 ottobre 2015

Recensione: "Amedeo, je t'aime" di Francesca Diotallevi

Titolo: Amedeo, je t'aime
Autore: Francesca Diotallevi 
Editore: Mondadori Electa
Data di Pubblicazione: 15 settembre 2015
Pagine: 247
Prezzo: 18,90 € 

Trama:
Parigi, 1917. Jeanne Hébuterne ha solo diciannove anni quando, a una festa di Carnevale, incontra il pittore Amedeo Modigliani. Soprannominato Maudit, maledetto, Modigliani è conosciuto nel quartiere di Montparnasse per lo stile di vita dissoluto e il carattere impetuoso, oltre che per i malinconici ritratti dagli occhi privi di pupille che nessuno vuole comprare. Lei, timida aspirante pittrice con le ali tarpate da una rigida famiglia cattolica, non può fare a meno di sentirsi fatalmente attratta da quest'uomo bello e povero, che sembra vivere di sogni apparentemente irrealizzabili e affoga dolori e frustrazioni nell'alcol e nella droga. Per lui lascia ogni cosa, mettendo da parte le proprie aspirazioni, e si trasforma in una compagna fedele e devota, pronta a seguirlo ovunque, come un'ombra, anche oltre la soglia del nulla. 

Recensione:
Francesca Diotallevi in queste pagine ci racconta una versione romanzata della passionale storia d'amore tra il pittore Amedeo Modigliani e la giovane studentessa d'arte Jeanne Hébuterne.
L'autrice, con sapiente abilità, riesce a fondere nella sua storia finzione e realtà, risultando sempre estremamente credibile.
Con parole appassionate la Diotallevi ci accompagna tra le strade di Parigi, negli anni della guerra, e ci mostra il nascere di una travolgente e struggente storia d'amore.
Ed eccoci lì, tra i vicoli, i locali, i café e le scuole d'arte che hanno visto il fiorire di animate discussioni culturali, il sorgere di nuove e rivoluzionarie correnti artistiche e la comparsa sulla scena di giovani pittori più o meno discussi. Ed è proprio tra quei luoghi che possiamo assistere ai primi e impacciati passi che hanno visto lo sbocciare di un amore. Unico, folle e irrazionale, come l'artista a cui è indirizzato.
Jeanne Hébuterne è una giovane studentessa d'arte, figlia di una buona famiglia borghese. Suo fratello André è partito per la guerra e la sua assenza ha lasciato un grosso vuoto nella quotidianità della famiglia Hébuterne. Sia la madre che il padre ne sentono la mancanza, ma Jeanne più di tutti. André per lei non è solo un fratello maggiore, è suo confidente ed amico.
Ed è proprio quando nella sua vita c'è questo vuoto insanabile che appare Amedeo, il cui estro e la grande personalità non possono certo relegarlo ad un ruolo da comparsa. Egli con una velata prepotenza si insinuerà nei pensieri della ragazza, catturando prima la sua curiosità, e poi il suo cuore, impadronendosi di quel ruolo da protagonista che gli spetta.
Amedeo Modigliani, spirito inquieto, pittore maledetto, conosciuto da tutti per essere un uomo dalla vita dissoluta. Pieno di vizi e di angoli oscuri come quegli occhi senza sguardo, che sono diventati tratto distintivo dei suoi ritratti.
Il pittore dalla vita scombinata travolgerà l'esistenza di Jeanne, e come una mareggiata improvvisa ed impetuosa la trascinerà via, lontano da tutte le sue certezze, da un passato confortevole e da un futuro programmato, verso le sponde di un esistenza priva di sicurezze e, purtroppo, senza domani.
Uno sguardo, poche parole scambiate ad un tavolo al cafè de la Rotonde, la richiesta inaspettata di posare per lui, saranno queste le prime fugaci pennellate che dipingeranno nuovi e inattesi orizzonti nella vita della ragazza.
Da quel momento in poi la sua vita non sarà più la stessa. Il monotono grigiore che aveva caratterizzato la sua esistenza inizierà a tingersi di tinte vivaci e accese.
Jeanne conoscerà l'amore e con lui conoscerà la sofferenza, un dolore sordo che inizierà ad amare quanto l'uomo che glielo infierisce. 
Col proseguire della lettura, conosciamo sempre più la mente di questa giovane donna sottomessa al suo stesso sentimento. Un'ossessione che la porterà ad annientare la sua dignità di persona, ad accettare torti inammissibili e a venerare il proprio esecutore.
Entrambi i protagonisti sono alla ricerca della loro felicità ed è proprio questa ricerca a separarli e infine ad annientarli. Poiché la felicità per loro non potrebbe essere più diversa.
Se per Jeanne l'unica idea di essa è in Amedeo, nella sua costante presenza, nel sentirsi sua e nel sentirlo suo, per il pittore Italiano essa si trova nell'arte, nella pittura, nella fama. Nell'essere apprezzato e riconosciuto come artista.
Amedeo resta dunque per Jeanne un sogno inafferrabile. Pur avendolo, non lo avrà mai davvero, egli è e resterà sempre sfuggevole come una nuvola di fumo che annebbia la mente, ammalia i sensi, illude e poi scompare, così come è venuto, portato via dal vento, nella folle corsa contro il tempo alla ricerca della fama.
Una storia appassionata ed appassionante questa, da cui è difficile staccarsi. Coinvolgente ed emozionante, descrive due protagonisti fortemente discutibili che probabilmente sarà difficile comprendere ed apprezzare, ma che non possono far a meno di attrarre e incuriosire. 
È palpabile l'estremo amore che la Diotallevi ha messo in ogni singola parola di questo libro, non ha scritto solo una storia su due personaggi noti, ma ci ha parlato con passione di cose e persone che lei stessa ama, riuscendo a trasmettere al lettore lo stesso amore.

Considerazioni:
Era da molto che volevo leggere qualcosa di Francesca Diotallevi.
Ho sempre sentito parlare benissimo del suo primo libro "Le stanze buie" che ancora bramo, e se la trama e l'ambientazione di quello mi affascinano, quella di "Amedeo, je t'aime" ha subito riscosso tutto il mio interesse.
Ho studiato per anni la storia dell'arte, che è sempre stata la mia materia preferita, perciò potete comprendere quanto abbia apprezzato il tema che l'autrice ha scelto per il suo secondo libro.
Non so se quella tra Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne si possa davvero definire una storia d'amore. L'amore dovrebbe essere costruttivo e non distruttivo, dovrebbe innalzare, aiutare a crescere, rafforzare, regalare serenità e felicità, non distruggere l'altro lentamente, pezzo dopo pezzo.
Jeanne, prima di Amedeo, era una ragazza piena di talento, di sogni e di speranze, ma con lui è diventata l'ombra di se stessa, anzi per essere esatti è diventata l'ombra di lui.
Amedeo è presto divenuto la sua unica ragione di vita. Ha messo i bisogni, e le aspirazioni di lui davanti alle proprie. Lo ha seguito e ha perso tutto, l'approvazione della famiglia, gli agi della sua casa borghese e il proprio onore.
E cosa ci ha "guadagnato"? Un uomo pieno di sé, un ubriacone, uno sbandato, egoista e sognatore che non è stato in grado di darle nulla che richiedesse anche solo il minimo sacrificio di uno dei suoi vizi.
In queste pagine, dunque, siamo messi davanti a questo tipo di storia, caratterizzata da una donna sciocca, imprudente e masochista che sacrifica tutto per un uomo che per lei non fa assolutamente niente.
La lettura di "Amedeo, je t'aime" è sempre stata appassionante, sin dalle prime pagine. Posso dire di aver letto questo libro letteralmente tutto d'un fiato, eppure, almeno per me, è stato difficile non provare tristezza e rabbia durante la lettura.
È stato mortificante leggere la velocità con la quale Jeanne, pagina dopo pagina, piano piano si  sia annientata, fino ad uccidersi, per una mera ossessione.
Questo era per lei Amedeo, una folle ossessione.
Afferrare l'inafferrabile, possedere chi non vuole essere posseduto, correre verso qualcuno che corre verso qualcos'altro.
Proprio così, lei lo rincorreva disperatamente, mentre lui rincorreva la chimera del successo, il disperato bisogno di esserci per sempre. Anche dopo di lui.
Amedeo l'ha tradita, ferita, offesa in tutti i modi in cui avrebbe potuto farlo e lei lo ha sempre giustificato, perdonato e venerato.
Per lui, infine, Jeanne ha anche messo fine alla sua vita e a quella del figlio che portava in grembo.
E questa è forse la cosa che più mi ha scosso, come Jeanne abbia sempre messo il suo Modì anche davanti ai suoi stessi figli, che per qualsiasi donna sono la cosa più importante e intoccabile.
Anche quando lui è affetto dalla febbre spagnola, malattia infettiva e mortale, lei, nonostante la gravidanza avanzata, lo assiste infischiandosene della salute del suo bambino e pensando esclusivamente a lui.
Quando si getta dalla finestra della sua casa natale, è incinta di otto mesi, ma non un pensiero va a quella vita inconsapevole, sacrificata per il suo amore malato.
Jeanne e Amedeo sono due persone (a modo loro e in maniera estremamente diversa) egoiste, che probabilmente avrebbero fatto meglio a non incontrarsi mai.
Io non li ho compresi e non sono riuscita a immedesimarmi in loro (seppure abbia compatito la povera cara Jeanne, ma fino ad un certo punto. Tutto ha un limite, e alla fine, come si dice, chi è causa del suo mal...).
Ho amato i suoi protagonisti? Sicuramente no.
Però ho adorato la passione con la quale Francesca ce li descrive, la delicatezza con la quale ci racconta la sua versione della storia, il clima dentro il quale ci catapulta, il fervore artistico e culturale che circonda tutto.
L'arte nella sua complessa vastità è la terza silenziosa e "innocente" protagonista di questo libro. Pittura, poesia e musica sono ovunque: nei volti imperturbabili ed eterni delle misteriose donne di Modigliani, nei versi celebri, sostituiti alle comuni parole, declamati per esprimere sentimenti e paure, nel dolce melodioso mutare della natura che sopravvive ad ogni cosa.

Ringrazio la casa editrice Mondadori Electa per avermi inviato una copia cartacea di questo libro.

il mio voto per questo libro

4 commenti:

  1. Sembra un libro simpatico ed abbastanza carino . . . . . . .
    Non lo avevo ancora visto in giro ;-)
    Un saluto, buon pomeriggio, migliore fine settimana in arrivo ed ottimo mese di ottobre.
    Ho appena votato il tuo blog in Net Parade - spero che tu voglia renderemi il voto in Net Parade per il Rifugio http://www.net-parade.it/cgi-bin/votazione.aspx?utente=maramaya
    A Presto !

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    1. Ci sono tanti aggettivi che lo possono descrivere: struggente, tormentato, appassionante, emozionante, coinvolgente, ma simpatico no di certo...
      Buon fine settimana anche a te

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  2. Io ovviamente non ho letto il libro Muriomu ma per simpatico intendevo libro simpatico - interessante da leggere non simpatico nel vero senso della parola

    CIaooo

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    1. Se ti piace l'arte, il clima parigino dell'inizio '900, e le storie d'amore drammatiche, potresti trovarlo molto interessante ^^

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